Non faccio eccezione

Donnie Donowitz

Utente di lunga data
Prima cosa smetti di colpevolizzare te stessa, se lui la usa come scusa per giustificare il suo tradimento è un suo problema
Tu hai avuto da accudire e far curare tuo figlio, questa cosa dovrebbe venire sopra a tutto e non esserti rinfacciata.
Mettilo come punto fisso per te stessa.
In quanto alla separazione se ci sono problemi in casa non è detto che tuo figlio non la assorba di più da una separazione se gestita bene.
 

MariLea

Utente di lunga data
Sì è sostenibile. Il guaio è che l'abbiamo comprata a metà, ma la ristrutturazione (esosa) è stata per lo più pagata da me. Rivendendo la casa e dividendo a metà non riuscirei a comprarne un'altra senza dover accendere un mutuo. Se tenessi io la casa dovrei liquidargli la sua parte (a meno di 24 ore dalla scoperta lui aveva iniziato a fare i calcoli e mi disse che rivoleva la sua parte, e desiderava che suo figlio continuasse a crescere nella sua casa, nella sua cameretta). Probabilmente lui se la passerebbe peggio di me, comunque.
Intanto la casa spetta a te fin quando tuo figlio non sarà autonomo... e quindi per tantissimi anni ancora... non è il problema.
Per il resto non so cosa dirti se non chiederti se l'ami ancora.
In ogni caso ti consiglierei di consultare un avvocato bravo per prepararti all'eventuale separazione che potrebbe chiedere anche lui che a quanto pare ha perso la testa.
 

JON

Utente di lunga data
.....cut

Nostro figlio non aveva ancora compiuto due anni quando abbiamo scoperto che aveva bisogno di cure.
Me ne occupo principalmente io. Andiamo in terapia familiare. La terapista ci aiuta a focalizzare alcuni problemi nel nostro rapporto: ci lavoriamo tra alti e bassi. Lui si sente escluso. Ha soprattutto necessità di fare sesso: spesso e bene. Quest’ultimo è uno dei frequenti motivi di incomprensioni. Mi accusa di non desiderarlo, perché non lo cerco, o non come nei mesi in cui eravamo soli io e lui. Io spesso ero semplicemente molto molto stanca, nostro figlio era estremamente difficile da gestire, e mi trovavo sola per la maggior parte della giornata (e della nottata).
Molte cose le risolviamo, su altre soprassediamo - ma quando litighiamo la sua rabbia vomita su di me offese di cui, il giorno dopo, si pente e si scusa. L’irrisolto è soprattutto questo: i precedenti, gli anni difficili, in cui per compensare le sue difficoltà di relazionarsi con nostro figlio mi sostituivo a lui più del dovuto. Non ho mai smesso di vedere il buono in lui, le cose che amavo le mettevo accanto a quelle che non andavano bene, tutti abbiamo difetti.

Sono passati 11 anni, nostro figlio è guarito da un po’.
Quasi quattro mesi fa ha iniziato a non toccarmi più, a letto si girava dall’altra parte, se mi avvicinavo rimaneva fermo come uno stoccafisso. Sempre con il cellulare in mano, spesso a chattare, tenendolo in modo che non potessi vedere cosa faceva. Si è depilato. Io ho iniziato ad avere sospetti, non dormivo, stavo talmente male che non riuscivo più a lavorare, a fare cose con mio figlio. Mi girava la testa; anzi, era il mondo che sembrava girare intorno a me, le persone deformarsi, spesso vedevo solo zoppi camminare per strada. Ho deciso di condividere con lui il sospetto che mi tradisse, senza avere le prove.

Quel giorno, decisa a dirgli tutto, quando è tornato a casa e ho controllato la sua borsa del lavoro, ho trovato dei bigliettini scritti da una donna, parlano di baci e anime gemelle; c’è un braccialetto rosso come simbolo del loro legame che non si spezzerà mai. La borsa l’ha comprata di recente. Non so perché non l’avessi controllata prima, non so perché prima di decidere di dirgli cosa stava succedendo non abbia voluto frugare nelle sue cose.
Gli ho detto dei miei sospetti, del mio malessere, del fatto che non volessi più vivere così - non gli ho detto di aver trovato i bigliettini, pensavo che se mi avesse rivelato subito la verità avrei digerito meglio le menzogne precedenti. E invece non ha confessato, piuttosto ha iniziato a chiedermi di valutare come dividerci la nostra casa, le nostre cose (la casa è in comune, lavoriamo entrambi. Io ho più soldi in banca, lui uno stipendio più alto), convinto che io avessi già preso la decisione di lasciarlo.
Il giorno dopo si arrabbia perché non gli comunico le mie intenzioni.
Il giorno dopo ancora mi dice che la verità è che non mi ama più e che da due anni sono per lui un fantasma.
Dopo un paio di giorni, incalzato, confessa di aver conosciuto una persona, un anno e mezzo fa - una sua collega “giovane, solare, appassionata”. Lei era in trasferta, è durata forse 3, 4, 5 mesi, non lo ricorda; si sono solamente dati un bacio.
Il giorno dopo mi propone di andare in terapia.
Poi mi chiede se mi sono domandata perché mi ha tradita.
Poi i baci sono stati più di uno, ma non ci è andato a letto.
La storia tra loro è finita perché “non se la sono sentita” ; credo che oltre al figlio abbiano influito considerazioni di tipo prettamente materiale. Io, l’amore e il rispetto per me, sono i grandi assenti nel suoi discorsi.
Circa 3 mesi fa la giovane amante si è sposata con il suo ex - o forse anche lei ha tradito il suo fidanzato durante la trasferta. Questo spiegherebbe lo strano recente comportamento e allontanamento da me; o forse mi ha tradita un’altra volta con un’altra donna, chi lo sa.
Sostiene di avermi detto la verità, anche se la confessione è stata tutt’altro che spontanea, e tutt’altro che immediata.
Dopo un mese su suo cellulare trovo alcune frasi salvate in archivio: parlano di amore clandestino, di affinità elettive, di sentimenti profondissimi e travolgenti, del dolore per non potersi vivere alla luce del sole. Trovo anche il braccialetto rosso e glielo incornicio, cosa che lo fa arrabbiare - che audacia, direte.
Gli chiedo di lasciarmi stare per qualche giorno, non voglio parlare con lui, sono stravolta e ho bisogno di una pausa. Lui mi chiede scusa per il male che mi ha fatto. Inizia a vedere uno psicoterapeuta: ha capito che ha sbagliato e vuole cambiare, per sé stesso, per il figlio e per noi due; ha capito che sono la donna della sua vita.
A casa fa il cane bastonato. Ciondola sospirando, si lamenta di non riuscire a dormire, ha paura che io voglia vendicarmi e rovinare la vita sua e dell’altra, che ha cercato fino all’ultimo momento di tutelare. Non sono il tipo, non me ne frega nulla, non me ne faccio nulla di una vendetta - ma non mi dispiace se soffre adesso, questa forse è la mia vendetta. Si innervosisce se esco la sera con le amiche - non crede che esca con le amiche. E’ geloso e pensa che gli nasconda cose. Il che ha del paradossale… L’altra sera mi ha controllato il telefono, ha trovato un messaggio a una mia amica in cui io lamentavo il fatto che fosse assillante con le sue domande, i suoi mazzi di fiori, i suoi complimenti… ho osato commentare questo suo modo di fare con un “che palle” che lo ha ferito; io mi sono arrabbiata per la sua mancanza di fiducia e rispetto, lui ha deciso di andare via per qualche giorno. Dopo 5 giorni ha chiesto di tornare. Se, nel fine settimana, bevo un bicchiere di troppo, discutiamo: piango e mi arrabbio, lui mi dice che se non mi fido più non può farci nulla e che vuole ricominciare lasciando da parte il passato - ma solo per le cose brutte. Ogni tanto fa battute sottilmente crudeli, o irritanti, e dice che io interpreto male le sue parole perché secondo lui ormai l’ho condannato. Mi chiede quando può prendere le ferie per organizzare le vacanze, come organizzarle. Sta iniziando a vendere alcuni oggetti per comprarsi un bel regalo per il compleanno. Non credo che dovrebbe vivere nella disperazione, ma sentirlo fare progetti di evasione e divertimento mi fa arrabbiare ancora di più. E lui pensa che la mia rabbia sia eccessiva, onnipresente, atavica.

Sono passati tre mesi dalla scoperta e ancora non riesco a fidarmi, tra l’altro non credo che abbia detto tutta la verità.
Chiedo a google “come si supera un tradimento” e mi irrita leggere gli psicoterapeuti che spiegano che tutto il lavoro sporco e difficile per recuperare un rapporto è a carico della persona tradita. Non ce la faccio a immaginarmi su un divanetto ad ascoltare lui che elenca i validi motivi per i quali si è avvicinato a un’altra.
Io non vivo nelle favole, capisco che ci si possa innamorare di qualcun altro: ma per me l’onestà è imprenscindibile. Ecco, io non riesco ad accettare che sia stato bugiardo, con me, mentre curavo e crescevo nostro figlio, mentre dormivo accanto a lui, mentre compravo ristrutturavo e arredavo - da sola - una casa per trascorrere insieme le vacanze; mentre mi accusava di non essere accogliente e fuori casa baciava un’altra; mentre gli lasciavo tutto il tempo di cui aveva bisogno per lavorare, ovvero per farsi un’amante, facendo cose anche al posto suo.

Se nel rapporto non stava più bene sicuramente è per motivi che dipendono da entrambi. Se ha scelto di “cedere” alle attenzioni di un’altra e di non dirlo, quello non dipende da me. Nella mia vita non ho mai tradito, forse anche per questo non trovo in me le risorse per superare questo momento e ripartire da qualcosa. Anzi: alla luce di quello che lui ha detto e fatto DOPO averlo scoperto, io impasto il tradimento insieme a tutto il passato e lo schifo coinvolge anche quelli che prima erano difetti su cui in qualche modo riuscivo a restare in equilibrio. E da questo impasto deforme e bitorzoluto non so come ottenere qualcosa di commestibile. Non sapere cosa voglio, adesso, è la cosa peggiore per me. Sento però che non sono più disposta ad accettare le sue battute volutamente mortificanti o giudicanti in nome dell’amore che potrei tornare a provare per lui. Gli ho proposto di lavorare per provare a restare insieme ma con un certo distacco emotivo, come lui ha fatto quando ha deciso di interrompere la relazione con la bella giovane solare attenta appassionata collega - lui non vuole, io adesso mi sento troppo presa in giro per pensare a qualcosa in più.

Come si fa a perdonare? O a non perdonare ma ricominciare? Da cosa si riparte? Quanto tempo ci vuole?
Riesco ad immaginare lo stato d'animo e il disagio che provi. Mi dispiace.

Tuttavia Google, nonostante a te possa sembrare assurdo, ha ragione. Perché Google deve offrire una risposta tipica e non può sapere quanto stronzo e narcisista sia tuo marito.
Tu invece, hai chiara quale sia la natura di tuo marito? Pensaci bene, ti manipolava quando ti faceva credere che tra te e lui era meglio se la notte dormisse bene lui, così come tenta di farlo pure adesso mentre tra battute (volutamente) mortificanti, umilianti e falsi ravvedimenti, che si esprimono con banali scuse e lacrime di coccodrillo, cerca di tenerti in scacco senza particolari obbiettivi, come la seria volontà di ricostruire un rapporto e la famiglia, che non compaiono nemmeno nella sua lista delle priorità.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Grazie. No, per niente.


Sì è sostenibile. Il guaio è che l'abbiamo comprata a metà, ma la ristrutturazione (esosa) è stata per lo più pagata da me. Rivendendo la casa e dividendo a metà non riuscirei a comprarne un'altra senza dover accendere un mutuo. Se tenessi io la casa dovrei liquidargli la sua parte (a meno di 24 ore dalla scoperta lui aveva iniziato a fare i calcoli e mi disse che rivoleva la sua parte, e desiderava che suo figlio continuasse a crescere nella sua casa, nella sua cameretta). Probabilmente lui se la passerebbe peggio di me, comunque.


Chi lo sa, abbiamo iniziato a non andare d'accordo dopo la sua nascita, forse saremmo durati 5 anni o 11, non saprei. Magari si sarebbe sentito meno trascurato. Due giorni fa mi ha detto "quello che trascuri lo cura un'altra, si sa". Magari avremmo avuto tempo per fondare la nostra relazione su basi più solide, in fondo ci conoscevamo da poco, di questo siamo sempre stati entrambi consapevoli.
Non ho capito bene se siete sposati o meno e se in separazione o comunione dei beni
Però la casa, anche se comprata a metà, in separazione va a tuo figlio e quindi sarebbe il tuo domicilio e non il suo, dovrebbe anche continuare a pagare, a fare due conti su chi ha pagato di più durante la ristrutturazione ci vuole molto poco visto che si paga con bonifici, quindi le sue chiacchiere sui soldi sono solo chiacchiere
Io sentirei un avvocato, ma di quelli bravi e gli direi bene tutta la verità, anche se fa male, l’avvocato deve sapere tutto per muoversi bene
 

Anatoly79

Utente di lunga data
Ciao e benvenuta, situazione complessa direi. Certo c'è da dire perchè oggi le coppie dialogano poco ? Poi una domanda: Ma ha capito il suo errore? Cioè se è vero che è stato Un' avvicinamento dovuto a una scarse comunicazione tra i coniugi e tutto quello che Vogliamo mettere e a livello fisico ci si sia formati al " bacio" ( cosa da vedere se vera ), allore credo che ci sia molto lavoro da fare, ma niente di irrecuperabile.
Però una cosa mi suona strana, come mai quando si è nominata la parola " separazione " si sia messo a fare i conti, era una richieste che lui si aspettava o che aveva messo in preventivo ?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Nostro figlio ora sta bene, ma diciamo che visto il suo lungo percorso terapeutico è un bambino con un'emotività piuttosto delicata, questo mi preoccupa particolarmente.




Badato, 20%. Hanno condiviso più momenti ludici (colpa mia - visto che il padre non era in grado di occuparsi delle rogne senza perdere la pazienza, ho ipercompensato dividendoci non equamente i compiti).
Quindi a modo loro hanno un dialogo che riguarda soprattutto le passioni e il tempo libero. Quando è in vena riesce a farlo divertire tantissimo. Ovviamente, nelle ultime settimane la situazione è cambiata: ha preso dei permessi a lavoro per stare con lui quando io dovevo lavorare, ha chiesto il nome della pediatra, lo porta al parco perchè io ammetto che non riesco a essere leggera e divertente.
Nei 5 giorni in cui è stato dalla madre, il piccolo (non più piccolo) sentiva molto la sua mancanza.
Concordo con andare al più presto da un avvocato.
Non esiste la divisione della casa con un bambino.
 

ToyGirl

Utente di lunga data
@girodigiostra ma cosa perdoni?
Da tutto ciò che racconti, è sempre stato inadeguato per te.
Ma ringrazia se si leva dai coglioni.

Chiedi la separazione e a casa ci stai tu, visto che ti sei sempre occupata di vostro figlio mentre lui, poverino, non ce la faceva.
La casa la venderete più in là, quando lui sarà grande.
Dovresti pure vendere casa subito e fare un mutuo per fare un favore a lui? 😂
Andasse a vivere a casa di una di queste che ha preferito trovarsi, invece di fare il marito e il padre, o tornasse dalla sua mammina.
 

danny

Utente di lunga data
Grazie. No, per niente.


Sì è sostenibile. Il guaio è che l'abbiamo comprata a metà, ma la ristrutturazione (esosa) è stata per lo più pagata da me. Rivendendo la casa e dividendo a metà non riuscirei a comprarne un'altra senza dover accendere un mutuo. Se tenessi io la casa dovrei liquidargli la sua parte (a meno di 24 ore dalla scoperta lui aveva iniziato a fare i calcoli e mi disse che rivoleva la sua parte, e desiderava che suo figlio continuasse a crescere nella sua casa, nella sua cameretta). Probabilmente lui se la passerebbe peggio di me, comunque.


Chi lo sa, abbiamo iniziato a non andare d'accordo dopo la sua nascita, forse saremmo durati 5 anni o 11, non saprei. Magari si sarebbe sentito meno trascurato. Due giorni fa mi ha detto "quello che trascuri lo cura un'altra, si sa". Magari avremmo avuto tempo per fondare la nostra relazione su basi più solide, in fondo ci conoscevamo da poco, di questo siamo sempre stati entrambi consapevoli.
Vai da un avvocato.
La casa spetta al figlio, tu ci abiterai come genitore prevalente.
Lui se ne va fuori e non gli spetta un cazzo di risarcimento.
Ti do questo suggerimento perché penso che lui non ti abbia mai amata.
Quindi fuori dalle balle.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Benvenuta @girodigiostra,
mi pare tuo marito abbia rifiutato di diventare genitore, e sia andato avanti come hai descritto per catturare la tua attenzione.
Non sapere neppure il nome del pediatra mi fa pensare che veramente si senta estraneo alla crescita di tuo figlio.
Non mi viene tanto da rilevare il tradimento (leggendo da esterna ovviamente), ma il suo atteggiamento capriccioso, e tu che ti porti tutto sulle spalle.
Te la sentiresti di partire una settimana e lasciare lui a badare al figlio? Più che chiederti come perdonare, allo stato attuale delle cose, lui dovrebbe entrare "in famiglia", ma se fai tutto tu, non so quando avverrà.
 

girodigiostra

Utente di lunga data
Proprio uno stronzo, vero?
Leggo con calma e rispondo a qualcosa.
Non riesco a essere cattiva con lui, se rovino lui faccio un danno a mio figlio.
So che su un bambino una famiglia infelice fa più danni di una separazione... forse non ho le energie necessarie per affrontare il dolore che arriverà - perchè arriverà. E poi magari passerà ma nel frattempo toccherà a me esserci e lo so che non è colpa mia ma mi sento responsabile comunque.


Dovremmo iniziare una terapia di coppia, per gestire qualunque cosa ne venga fuori, ma se affronto il passato piango come una cretina senza sosta.
Non siamo sposati; lui preme per avere da me risposte sulle mie intenzioni perchè sec lui la mia indecisione ci allontanerà irrimediabilmente.
Ha capito di aver sbagliato? Boh, dice di sì, in effettti ha fatto errrori oggettivi - poi tra capire e rimediare ce ne passa.
Io poi sono troppo confusa per capire cosa abbia capito lui.
 
Ultima modifica:

Donnie Donowitz

Utente di lunga data
Se vuoi fare terapia di coppia, anche perché così un giorno potrai dirti di averle provate tutte è comprensibile, però ricordati che difficilmente uno che per 40 anni si è comportato da egoista, improvvisamente cambia.
 

girodigiostra

Utente di lunga data
Te la sentiresti di partire una settimana e lasciare lui a badare al figlio?
Sì, anche perché chiederebbe aiuto a sua madre che si occuperebbe di pranzi, cene, bucati e spostamenti vari.
Sua madre che "sei come una figlia" e che, da quando è stata messa al corrente della situazione, è sparita dalla mia vita. Nemmeno un messaggio con "mi dispiace", "come stai?", "prendiamo un caffè?".
Sono rimasta da sola e senza forze.
 

Donnie Donowitz

Utente di lunga data
Sì, anche perché chiederebbe aiuto a sua madre che si occuperebbe di pranzi, cene, bucati e spostamenti vari.
Sua madre che "sei come una figlia" e che, da quando è stata messa al corrente della situazione, è sparita dalla mia vita. Nemmeno un messaggio con "mi dispiace", "come stai?", "prendiamo un caffè?".
Sono rimasta da sola e senza forze.
Ma avresti la forza per andare avanti con una persona così per altri anni?
 

girodigiostra

Utente di lunga data
avrebbe avuto molto più senso se l'amante te lo fossi fatta tu
Cosa che ha sospettato potessi fare per vendetta, reputandolo comprensibile.
Non so, mi dicono che sono bellina e simpatica, quindi in teoria non avrei problemi. Non ho mai creato le condizioni perchè si realizzasse una conoscenza con un altro. Sono limitata da questo punto di visra, ma il tradimento non lo considero un'opzione, a maggior ragione se si hanno figli.
 

girodigiostra

Utente di lunga data
Ma avresti la forza per andare avanti con una persona così per altri anni?
Il motivo per il quale ho deciso, ancora prima di avere delle prove, di fermare tutto è proprio questo: non volevo più andare avanti così. Qualcuno mi ha detto che sono stata precipitosa, avrei dovuto raccogliere altre informazioni prima di sbottare, ma ero satura e fisicamente ne risentivo.
Adesso, almeno, dormo e mangio (fin troppo).
 

ToyGirl

Utente di lunga data
@girodigiostra tenerti la casa non sarebbe vendetta ma solo avere ciò che ti spetta. Devi fare l'interesse di tuo figlio, non il suo. Ami ancora un fantasma, purtroppo.

Capisco benissimo quanto la voglia di dare una famiglia normale ai nostri figli ci possa portare a sopportare compagni pessimi ma ora basta...

Non ti puoi sacrificare così.
 

Donnie Donowitz

Utente di lunga data
Cosa che ha sospettato potessi fare per vendetta, reputandolo comprensibile.
Non so, mi dicono che sono bellina e simpatica, quindi in teoria non avrei problemi. Non ho mai creato le condizioni perchè si realizzasse una conoscenza con un altro. Sono limitata da questo punto di visra, ma il tradimento non lo considero un'opzione, a maggior ragione se si hanno figli.
A parte il tradimento, considera invece l'ipotesi di ricostruire una vita senza di lui e potenzialmente di conoscere altri con i quali costruire qualcosa.
 

Donnie Donowitz

Utente di lunga data
Il motivo per il quale ho deciso, ancora prima di avere delle prove, di fermare tutto è proprio questo: non volevo più andare avanti così. Qualcuno mi ha detto che sono stata precipitosa, avrei dovuto raccogliere altre informazioni prima di sbottare, ma ero satura e fisicamente ne risentivo.
Adesso, almeno, dormo e mangio (fin troppo).
Accorgersi di quello che ci fa male ( aldilà del tradimento) è un punto di partenza,perlomeno hai fermato la deriva.
 
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