Domanda Esistenziale

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Sai che hai detto una cosa bruttissima?
Cosa vuol dire a 17 anni essere una zoccola irrecuperabile?
Perché a 17 sei poco più che una ragazzina che si affaccia alla vita...
Se ripenso alla me 17enne posso dire di tutto ma non di essere una zoccola irrecuperabile...
E così per le persone che mi circondavano...
Probabilmente avendo tu poca autostima ai tempi tendevi a giudicare le ragazze con un metro di valutazione che rasentava lo zero...
Il termine zoccola è sicuramente spregiativo ed evidentemente inappropriato. Sostituisci con "persona che d'abitudine cambia frequentemente partner non facendosi problemi a sovrapporli", abitudine che ha perdurato almeno fino al 2012, ultima volta che ho avuto sue notizie da lei. A 20 anni ed essendo la mia prima esperienza ne rimasi piuttosto turbato, anche in ragione della mia molto bassa autostima, a 38, rivedendola ed avendo modo di confrontarmi con lei su quel periodo e sulla nostra vita successiva, rividi le cose in maniera diversa, senza più il "disprezzo" che avrei potuto avere nel mio coinvolgimento dei 20 anni e della prima relazione di un certo tipo.
 

bravagiulia75

Annebbiata lombarda DOCG
non è un diritto, è una facoltà interna ad un diritto superiore alla vita, in sostanza è una scriminante. sta cosa ve la ripeterò all'infinito finchè non vi entra in testa.

il rispetto consiste nell'accettare che tale facoltà possa essere esercitata. ma il rispetto si ha quando si da. il che vuol dire che dev'essere rispettato anche il pensiero di chi ritiene che vi sia (quasi) sempre un'alternativa.

che un uomo non possa comprendere quanto sia una scelta dolorosa è un altro di quei pregiudizi duri a morire
Non ne sono per nulla convinta ..
Chi decide di abortire è perché non ha una cazzo di alternativa .
E ovviamente all uomo dispiacerà soffrirà pef questa vita non portata a termine...ma chi alla fine è costretta a decidere è la donna... è la donna che si ritrova su un lettino con un medico che la svuota...
È la donna che paga le conseguenze... maggiori
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Non ne sono per nulla convinta ..
Chi decide di abortire è perché non ha una cazzo di alternativa .
E ovviamente all uomo dispiacerà soffrirà pef questa vita non portata a termine...ma chi alla fine è costretta a decidere è la donna... è la donna che si ritrova su un lettino con un medico che la svuota...
È la donna che paga le conseguenze... maggiori
che non vi sia un'alternativa è un altro di quei pregiudizi duri a morire. ed usare il verbo svuotare per un atto del genere è una di quelle robe che fanno sanguinare gli occhi a leggerle
 

bravagiulia75

Annebbiata lombarda DOCG
Il termine zoccola è sicuramente spregiativo ed evidentemente inappropriato. Sostituisci con "persona che d'abitudine cambia frequentemente partner non facendosi problemi a sovrapporli", abitudine che ha perdurato almeno fino al 2012, ultima volta che ho avuto sue notizie da lei. A 20 anni ed essendo la mia prima esperienza ne rimasi piuttosto turbato, anche in ragione della mia molto bassa autostima, a 38, rivedendola ed avendo modo di confrontarmi con lei su quel periodo e sulla nostra vita successiva, rividi le cose in maniera diversa, senza più il "disprezzo" che avrei potuto avere nel mio coinvolgimento dei 20 anni e della prima relazione di un certo tipo.
Ecco così suona meglio...
Ma onestamente a te non dovrebbe fregare una cippa delle sue abitudini dopo che la vs storia si è chiusa ..
E ancora con sta mentalità che la donna deve tenere le gambe chiuse mentre voi ometti potete inziccarlo ovunque ..
Ma ?
Se noi teniamo la patata al chiuso ..
Voi dove minchia andate a trombare?
 

bravagiulia75

Annebbiata lombarda DOCG
che non vi sia un'alternativa è un altro di quei pregiudizi duri a morire. ed usare il verbo svuotare per un atto del genere è una di quelle robe che fanno sanguinare gli occhi a leggerle
E che cazzo ti fa il ginecologo?
Ti "svuota"...
E ti svuota il cuore...
Ma tu ci sei passato?
Perché altrimenti siamo qua a discutere del nulla...
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
E che cazzo ti fa il ginecologo?
Ti "svuota"...
E ti svuota il cuore...
Ma tu ci sei passato?
Perché altrimenti siamo qua a discutere del nulla...
in effetti discutere con chi sragiona di svuotamenti è tempo perso. quello che ho passato io non è un tuo problema
 

bravagiulia75

Annebbiata lombarda DOCG
in effetti discutere con chi sragiona di svuotamenti è tempo perso. quello che ho passato io non è un tuo problema
Visto che se ne stava parlando ho chiesto semplicemente se hai avuto un esperienza diretta...
Onestamente quello che hai passato tu non è un mio problema...
Ovviamente...
Ma nemmeno quello che ho passato io è un tuo problema...
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
infatti non ho neanche chiesto cosa hai passato. ti ho fatto notare che quello che tu chiami svuotamento è una vita che se ne va.

le scelte lessicali dicono molto.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Si ritorna alla definizione di amore. Es. Tu vorresti che stesse con te, senti la sua mancanza, ti piace molto, ti senti affine per molti versi, ma siccome e’ impegnato, quello stesso identico sentimento che sarebbe amore per un single, non lo e’ verso di lui? Non seguo
Ma stiamo parlando di amore o di innamoramento? Perché l'emozione che ti dà una persona, dovuta alla novità, alla conoscenza, al sesso etc. è un conto.
Se da quella fase si COSTRUISCE, oltre al fatto che piace e si sta bene insieme, si fa anche di tutto per non farsi mancare, per esserci, per provare a condividere insieme determinate situazioni. E col tempo, pian pianino, ti accorgi che non solo se quella persona non ci fosse più sarebbe una perdita grossa, ma che oramai lo hai incluso - e volentieri - nel tuo fare quotidiano. È possibile arrivare a questo punto con una persona impegnata? Che quando è nel suo mondo ufficiale ti mette tranquillamente in stand-by? :)
Va bene che i sentimenti non si comandano eh, ma si costruiscono poco alla volta, e la testa (che esamina i fatti) non è estranea, a questo processo. Diversamente parliamo di innamoramento, di istinto, di infatuazione. Di elettricità. E non lo dire a me, che li ho provati sul nulla più assoluto 🤷‍♀️. E siccome sono zuccona, è durata anche un bel po' 😛. Ma ero al risveglio post-separazione, è stato utile anche quello. Però ragazzi.... struggersi perché vorresti l'amante impegnato, oltre a non essere sano, non è nemmeno piacevole (se non magistralmente dosato, per qualcuno :) ). O raccontarsela su, che lo amo, e che anche lui mi ama, ma NON PUÒ...., Beh, lo trovo deleterio. E ribadisco: non è amore. In nessun caso lo è dove l'altro ti fa soffrire. Poi ribadisco: ero cotta (infatuata, eh) di uno con cui manco c'è stato nulla. Dico di essere RINSAVITA, mica che sia finito un amore. Ma quando con la testa ero imbambolita nel pensare a cosa volesse dire con un "quando ci rivediamo?" mica ero così lucida, eh. Col mio amante c'è molto più di fisico: e Deo gratias! 😛. Anche per il fatto di avere capito subito che quando mi mette in stand-by, che sia per le vacanze, che sia perché passa il suo tempo con un'altra persona, NON È CHE NON PUÒ fare diversamente. Non vuole :) E così si blocca lo step "2". Mi piace, ci passerei anche più tempo, condividerei più cose SE fosse single. MA non lo é. È il discorso che se mio nonno avesse le ruote sarebbe una carriola :) Oh, va bene che a volte mi fisso e mi impianto, ma non sono nemmeno nata per farmi male, e una testa ce l'ho ;)
A volte ci mette tempo 😅, a volte sragiona sul nulla, a volte sente eccome quell'invisibile di cui parli ma.... alla fine, quando prima, quando dopo, ragiona 😎
 

Jacaranda

Utente di lunga data
Ma stiamo parlando di amore o di innamoramento? Perché l'emozione che ti dà una persona, dovuta alla novità, alla conoscenza, al sesso etc. è un conto.
Se da quella fase si COSTRUISCE, oltre al fatto che piace e si sta bene insieme, si fa anche di tutto per non farsi mancare, per esserci, per provare a condividere insieme determinate situazioni. E col tempo, pian pianino, ti accorgi che non solo se quella persona non ci fosse più sarebbe una perdita grossa, ma che oramai lo hai incluso - e volentieri - nel tuo fare quotidiano. È possibile arrivare a questo punto con una persona impegnata? Che quando è nel suo mondo ufficiale ti mette tranquillamente in stand-by? :)
Va bene che i sentimenti non si comandano eh, ma si costruiscono poco alla volta, e la testa (che esamina i fatti) non è estranea, a questo processo. Diversamente parliamo di innamoramento, di istinto, di infatuazione. Di elettricità. E non lo dire a me, che li ho provati sul nulla più assoluto 🤷‍♀️. E siccome sono zuccona, è durata anche un bel po' 😛. Ma ero al risveglio post-separazione, è stato utile anche quello. Però ragazzi.... struggersi perché vorresti l'amante impegnato, oltre a non essere sano, non è nemmeno piacevole (se non magistralmente dosato, per qualcuno :) ). O raccontarsela su, che lo amo, e che anche lui mi ama, ma NON PUÒ...., Beh, lo trovo deleterio. E ribadisco: non è amore. In nessun caso lo è dove l'altro ti fa soffrire. Poi ribadisco: ero cotta (infatuata, eh) di uno con cui manco c'è stato nulla. Dico di essere RINSAVITA, mica che sia finito un amore. Ma quando con la testa ero imbambolita nel pensare a cosa volesse dire con un "quando ci rivediamo?" mica ero così lucida, eh. Col mio amante c'è molto più di fisico: e Deo gratias! 😛. Anche per il fatto di avere capito subito che quando mi mette in stand-by, che sia per le vacanze, che sia perché passa il suo tempo con un'altra persona, NON È CHE NON PUÒ fare diversamente. Non vuole :) E così si blocca lo step "2". Mi piace, ci passerei anche più tempo, condividerei più cose SE fosse single. MA non lo é. È il discorso che se mio nonno avesse le ruote sarebbe una carriola :) Oh, va bene che a volte mi fisso e mi impianto, ma non sono nemmeno nata per farmi male, e una testa ce l'ho ;)
A volte ci mette tempo 😅, a volte sragiona sul nulla, a volte sente eccome quell'invisibile di cui parli ma.... alla fine, quando prima, quando dopo, ragiona 😎
Quindi amare e’ una scelta?
non che non sia d’accordo con quello che dici.. ma lo si pensa in pochi.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Quindi amare e’ una scelta?
non che non sia d’accordo con quello che dici.. ma lo si pensa in pochi.
Non ho verità assolute, eh, ma proviamo a ragionarla :)
Se io ti amo, e tu mi pigli a calci in culo un giorno sì, e l'altro pure, a meno che LA MIA TESTA non arrivi a distorcere quei fatti per ennemila miei bisogni che adesso è inutile individuare/elencare (arrivo insomma a dire che Jaca fa così perché mi ama, sono calci sì, ma dettati dall'amore) dai oggi, dai domani.... Beh..... tu non mi stai facendo sentire bene. E cosa trasmette al corpo che non sto bene, se non la testa? Ma anche se sento un dolore al piede, grazie a cosa lo sento? Alle terminazioni nervose che convogliano segnali al cervello. Quale è il fulcro quindi del nostro sentire, tanto visibile quanto invisibile, che esso sia la base da cui il sentire si dirama, o che esso sia l'arrivo a cui convoglia? :) Cosa può farci leggere un fatto, in un dato modo oppure in un altro? Cosa ci fa interpretare un calcio in un calcio, oppure al contrario in un gesto d'amore? E siamo sempre lì, con la testa :) Allo stesso modo credo funzioni il criterio della "scelta " di amare. Ti amo (anzitutto) se non mi tiri calci ogni giorno della mia vita. Magari me li tiri un giorno, e ci posso passare sopra. Ma se i giorni diventano due, o tre, o più.... io ho due scelte. O distorco i fatti, e mi allontano dalla realtà, o chiamo "calcio" il calcio, e allora prendo adeguate contromisure. Stesso discorso (anche se meno estremo) per l'amore di un uomo impegnato che mi dice il fatidico "vorrei ma non posso ". E vediamolo bene, quel non posso :) E si, credo stesso meccanismo per la SCELTA di amare: in nessun caso credo sia amore, laddove si faccia violenza ai fatti (il calcio che diventa gesto amorevole: garantisco che può diventare così, la gelosia immotivata che diventa interessamento e non controllo, il vorrei ma non posso proprio che diventa un impedimento grande quanto un intero continente, quando in realtà siamo più noi separati/divorziati che quelli in un solo matrimonio, e via dicendo). È una scelta anche leggere/vedere/interpretare oppure ignorare i fatti. Credo che quanto più siano distorti, tanto più si sia lontani dall'amore :)
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Scusa se intervengo.
Per me “non ti amo più” è una cazzata. O non si ha mai amato o non si ha idea di cosa voglia dire amare.
Non sarei così reciso.
Ci si può amare e poi, con l'attenuazione dei sentimenti causata dalla abitudine e dagli impercettibili cambiamenti che si verificano in tutti i rapporti, ti trovi ad avere accanto una persona amica, con la quale hai condiviso un passato ed hai costruito una serie di relazioni, comprese quelle con i figli (se ci sono).
Divieni prigioniero dell'ambiente costruito e, molto spesso ti adagi, non prendi decisioni di cambiamento e coerenza. Preferisci navigare in una condizione dove l'incoerenza (di un tradimento rispetto al patto di fedeltà) diventa confortevole.
Non siamo tutti uguali e neppure rimaniamo gli stessi nel tempo. Tutto cambia ...
Le infatuazioni danno l'illusione di una "rinascita" ... e finché durano è meglio non farsi troppe domande.
L'importante è mettere nel conto che le relazioni extraconiugali possono essere scoperte ed essere psicologicamente pronti ad affrontarne le conseguenze.
 

Jacaranda

Utente di lunga data
Non ho verità assolute, eh, ma proviamo a ragionarla :)
Se io ti amo, e tu mi pigli a calci in culo un giorno sì, e l'altro pure, a meno che LA MIA TESTA non arrivi a distorcere quei fatti per ennemila miei bisogni che adesso è inutile individuare/elencare (arrivo insomma a dire che Jaca fa così perché mi ama, sono calci sì, ma dettati dall'amore) dai oggi, dai domani.... Beh..... tu non mi stai facendo sentire bene. E cosa trasmette al corpo che non sto bene, se non la testa? Ma anche se sento un dolore al piede, grazie a cosa lo sento? Alle terminazioni nervose che convogliano segnali al cervello. Quale è il fulcro quindi del nostro sentire, tanto visibile quanto invisibile, che esso sia la base da cui il sentire si dirama, o che esso sia l'arrivo a cui convoglia? :) Cosa può farci leggere un fatto, in un dato modo oppure in un altro? Cosa ci fa interpretare un calcio in un calcio, oppure al contrario in un gesto d'amore? E siamo sempre lì, con la testa :) Allo stesso modo credo funzioni il criterio della "scelta " di amare. Ti amo (anzitutto) se non mi tiri calci ogni giorno della mia vita. Magari me li tiri un giorno, e ci posso passare sopra. Ma se i giorni diventano due, o tre, o più.... io ho due scelte. O distorco i fatti, e mi allontano dalla realtà, o chiamo "calcio" il calcio, e allora prendo adeguate contromisure. Stesso discorso (anche se meno estremo) per l'amore di un uomo impegnato che mi dice il fatidico "vorrei ma non posso ". E vediamolo bene, quel non posso :) E si, credo stesso meccanismo per la SCELTA di amare: in nessun caso credo sia amore, laddove si faccia violenza ai fatti (il calcio che diventa gesto amorevole: garantisco che può diventare così, la gelosia immotivata che diventa interessamento e non controllo, il vorrei ma non posso proprio che diventa un impedimento grande quanto un intero continente, quando in realtà siamo più noi separati/divorziati che quelli in un solo matrimonio, e via dicendo). È una scelta anche leggere/vedere/interpretare oppure ignorare i fatti. Credo che quanto più siano distorti, tanto più si sia lontani dall'amore :)
Chiaro, ma non e’ comunque un controsenso stare con uno che ti piglia a calci? Altrimenti sembra che se non lo ami, allora il problema non si pone... E che ti pigliasse pure a calci …
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non sarei così reciso.
Ci si può amare e poi, con l'attenuazione dei sentimenti causata dalla abitudine e dagli impercettibili cambiamenti che si verificano in tutti i rapporti, ti trovi ad avere accanto una persona amica, con la quale hai condiviso un passato ed hai costruito una serie di relazioni, comprese quelle con i figli (se ci sono).
Divieni prigioniero dell'ambiente costruito e, molto spesso ti adagi, non prendi decisioni di cambiamento e coerenza. Preferisci navigare in una condizione dove l'incoerenza (di un tradimento rispetto al patto di fedeltà) diventa confortevole.
Non siamo tutti uguali e neppure rimaniamo gli stessi nel tempo. Tutto cambia ...
Le infatuazioni danno l'illusione di una "rinascita" ... e finché durano è meglio non farsi troppe domande.
L'importante è mettere nel conto che le relazioni extraconiugali possono essere scoperte ed essere psicologicamente pronti ad affrontarne le conseguenze.
Su questo concordo.
C’è anche chi funziona a emozioni.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Le infatuazioni danno l'illusione di una "rinascita" ... e finché durano è meglio non farsi troppe domande.
Direi che questa è la conclusione alla "domanda esistenziale" di @Mirta75 (anche a quella inespressa).

 

Foglia

utente viva e vegeta
Chiaro, ma non e’ comunque un controsenso stare con uno che ti piglia a calci? Altrimenti sembra che se non lo ami, allora il problema non si pone... E che ti pigliasse pure a calci …
Quando ci sei DENTRO, a volte non lo vedi.
E non ci finisci dall'oggi al domani, ma - giorno per giorno - alimentando certe dinamiche. Capisco che possa risultare incomprensibile a una persona adulta e minimamente strutturata. La reazione sana è mettere un paletto al primo sgarro (non intendo la dimenticanza del sale nell'acqua della pasta, ovviamente, ma una mancanza di rispetto): poi se ne parla, e il paletto si rimuove quando e se la situazione si risolve. Altrimenti (boh, forse non è l'espressione più adeguata, ma rende l'idea comunque) si fa capire che non si cederà più alcun spazio. La reazione di chi, per mille mila motivi, entra nell'inferno di certe dinamiche (parlo di lasciarsi dare calci veri, per altri casi pantano o merda vanno bene uguale) è invece quella di comparteciparle e assecondarle. Molto spesso per comodo, a volte perché quando si è in grado di vederle non si hanno gli strumenti per uscirne. E capita che ce la si racconti. Quindi oggi ti concedo implicitamente il potere di decidere sul mio tempo (metti che prendi un impegno anche per me senza avermi nemmeno interpellata, e io anziché rimarcartelo faccio spalluccia perché in fin dei conti non ho altro da fare), domani non mi va proprio perché ho altri programmi, ma quando protesto inizia una litigata furibonda, e anziché risponderti "ciccia, me lo avresti dovuto chiedere, e comunque la risposta è no", davanti al fatto che oramai l'impegno è preso per entrambi (99 casi su 100 nulla che non possa essere disdetto 😎) mi piego alla volontà altrui, pensando che, alla fine, se hai deciso anche per me, è perché mi desideri vicina. Modo sbagliato, ma pur sempre tanto.... Amore 😍. La volta dopo ancora (ovviamente passa tempo) alla mia reazione più accentuata, la tua risposta è un ceffone o un calcio, per l'appunto. Segue il mio stupore, il mio restarci male, cui in risposta arriva uno "scusa, ho esagerato, MA TU hai la capacità di farmi uscire di testa ". E talvolta siamo disponibili a credere che pur sempre solo di un litigio si è trattato, ma non è in discussione il volersi bene (sia mai che un calcio sia un calcio)e che, insomma, si poteva essere più accondiscendenti.

Vengo alla tua domanda: non esiste amore per gli altri in assenza di amor proprio: ti amo perché anzitutto mi amo, e amare te è un modo per amare anche me, perché mi porti ogni giorno del bene. Altrimenti è bisogno di amore, necessità di non discutere il proprio status, comodità (anche nelle situazioni più assurde) etc. Il "boia chi molla!". Ma non è che resto con te perché ti amo. E no, i calci non si dovrebbero tirare nemmeno a chi non si ama ;). Ma non lo vedi, quel controsenso. O meglio, lo percepisci ma lo "cacci giù ", poi inizi a vederlo come una sorta di ingiustizia divina, poi se hai la forza ti incazzi (anche con te stessa quando realizzi che gli hai concesso esattamente tutto quanto ha fatto) e se te ne avanza ancora cerchi di far ritorno da quell'inferno ;)

P.S. Non so se ora sono chiari gli effetti di quella discrepanza, tra forma e sostanza. Ovviamente questi sono portati all'estremo, ma prova ad applicare lo stesso concetto a un uomo impegnato che ti dice "sei la donna della mia vita, MA ho altri impegni". E coi FATTI, quel pigiama non te lo porta ;) E tu credi che non te lo porti non perché non voglia, ma perché sia incarcerato altrove e non possa uscirne. E quindi ti trovi a pensare "ma sì, è solo un pigiama...." ;). Oppure ancora "poveretto, mi ha detto di avere sofferto molto, ma è capitato di domenica!". Puoi sostituire il pigiama, ovviamente, alla partecipazione a un momento importante della tua vita, anche bello, o a qualsiasi altra tua necessità. E hai la SCELTA di amare una persona credendo che ti ami, amarla perché invece adori questi amori "infelici" (in realtà non ammetti di non essere l'amore per nessuno, e quindi hai bisogno di amare anche se nei fatti soffri e non certo per qualcosa di ineludibile, un matrimonio non è una malattia 😎), OPPURE di guardare i fatti per quelli che sono. E sì, è il cervello, il fulcro. Il corpo dà sintomi. Ma non è che se amo uno che mi dà calci, lo amo davvero. Amo l'idea che sia comunque amore. E i motivi di tutto ciò probabilmente si perdono in un momento anteriore alla mia nascita, e poi successivo alla stessa ;). Responsabilità mia, però, il saperli elaborare. Poi va benissimo l'amante che mi concilia coi suoi impegni ufficiali: ma per carità, lasciamo perdere l'amore ;)
 
Ultima modifica:

Spettrale

Utente di lunga data
Però che strano...
sono tutti "felicemente sposati"
gli uomini che tradiscono...🤔

Ma ancora funziona sta fregnaccia? 🤭😁

E chi è infelicemente sposato..
va a rapinare le banche? 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣

La verità è che ci sono troppe donne insoddisfatte..in giro
.(per non dire zoccole) 🤭
e a quelli sposati...una figa non basta più

Wow
 
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