Sottoscrivo. Qui comunque il dibattito si è estremizzato, come tutti quelli di carattere etico, che coinvolgono gli intimi convincimenti personali. Che poi, a me sembra che si sappia tutti benissimo che esistono persone in difficoltà, come scrive
@Brunetta e persone che in difficoltà non sono affatto, come quelle della statistica che fai tu.
Siamo tuttavia tutti persone adulte e vaccinate, dovremmo saper render conto a noi stessi di quello che pensiamo e di quello che facciamo.
La 194 è una legge antica, secondo me lacunosa ed applicata solo in parte, ma forse era il meglio che si potesse avere in quel periodo e a dirla tutta non mi è mai sembrata una cattiva legge.
Il ragionamento tuttavia che tentavo di fare non era sull'aborto, ero partito da una considerazione di tipo diverso, portando il caso di un abbandono di un bambino problematico da parte di una famiglia benestante (ho informazioni certe in proposito). Di come si cerchi una utopica "perfezione" lungo il corso di tutta la nostra vita, ma rinuncio, evidentemente non è un argomento interessante.
Quello che vorrei ribadire è la sostanziale uguaglianza della condizione umana, del viaggio che tutti intraprendiamo e di come invece si insegua l'utopia distruttiva del tentativo di migliorararla attraverso un materialismo che è ormai senza freni.