Alle superiori andavamo sempre a fare il “ritiro“ prima di Pasqua. Per i “fortunati” che non conoscono di cosa si tratta, spiego che è una gita, con pernottamento o no, in cui si passa un giorno o più giorno in un luogo di pace, un convento, durante il quale si riflette su se stessi. Sembra una cosa terrificante, ma mi ha lasciato metodo riflessivo.
Ci sono incontri al mattino e al pomeriggio con un “padre spirituale“ che pone argomenti di riflessione, letture su cui poi si discute. Mi scuso per la noiosa premessa, che ho creduto indispensabile.
In uno di questi ritiri il “padre” ci aveva posto due situazioni su cui esprimere un giudizio, in cui vi erano due coppie in cui in uno lui aveva trasgredito e nell’altra lei. Lui aveva compiuto, lei aveva baciato un altro.
Ci aveva fatto capire che eravamo spontaneamente maschiliste perché avevamo trovato lui più perdonabile. Ma anche che consideravamo più grave quello che aveva fatto lei perché contro la coppia, mentre lui fuori dalla coppia. Abbiamo dovuto riflettere a lungo per accettare che fossero trasgressioni pari e che entrambe erano contro la coppia.