Sentieri attrezzati

Brunetta

Utente di lunga data
Io ho evitato di scrivere la nazionalità perchè qui non cambierebbe niente.
E neppure ho dettaglio ne raccontato vicenda specifica, sono stata molto vaga.

Comunque il tutto è partito dal discorso che chi ha più figli avrà in mano il futuro.
Io mi sono espressa dicendo che in futuro in Italia, quando i figli delle varie persone di nazionalità non italiana (che figliano di più rispetto a italiani, pare almeno) che si sono stabilite nel nostro paese, cresceranno prendendo parte anche alla politica, porteranno anche un cambiamento culturale.
Brunetta mi trova razzista, in alternativa non dovrei dire nulla. Bocca cucita.
E io ho solo detto che le culture sono nate dagli incontri.
Quindi quelli saranno italiani, come saranno italiani tutti.
A me preoccupa molto di più la colonizzazione americana della nostra cultura.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Beh, certo che cambieranno le cose.
La comunità è data dai cittadini che la compongono.
È cambiato il mio quartiere rispetto a quando sono nato, le chiese si sono spopolate, si vedono molte donne velate in giro, tanto che quando ci tornavo con la mia collega lei era una mosca bianca, una delle poche donne con i capelli visibili.
È cambiata Istanbul, la Turchia
È cambiata Londra.
Parigi, dove ormai i cattolici in alcuni quartieri banlieau sono mosche bianche.
Ci vive una mia cara amica, il disagio che priva a essere cattolica è percepibile, sei una minoranza che nessuno vede.
Brunetta è di un'altra generazione politica, non sbaglia nei suoi ragionamenti, ma il mondo è talmente cambiato nel frattempo che se è difficile per me percepire i cambiamenti stando all'interno lo è di più per chi segue uno schema politico precedente.
Ci sono diversi problemi.
Il primo è che abbiamo importato tanta feccia: delinquenti, criminali etc., che qui trovano terreno più fertile con modesti rischi.
Il secondo è che siamo nel pieno di un'irreversibile declino economico, che acuira' i contrasti.
Il terzo è che siamo vecchi, e la nostra cultura se ne andrà con noi, dando spazio ad altre dove le componenti giovanili sono maggioritarir.
La quarta è che la nostra politica fa cagare e quindi nessuno ha interesse a risolvere alcun problema, semmai a crearli.
E seguirà in maniera viscida solo i voti, genuflettendosi a qualsiasi istanza che convenga.
Chi è cattolico qui nel forum?
Intendo davvero, non per tradizione i primi sacramenti.
 

Marjanna

Utente di lunga data
E io ho solo detto che le culture sono nate dagli incontri.
Quindi quelli saranno italiani, come saranno italiani tutti.
A me preoccupa molto di più la colonizzazione americana della nostra cultura.
Certo che lo saranno, mica lo nego.

Io sono cresciuta nell’influenza dello "Zio Sam", come altri della mia generazione. A fronte del contrasti del "male russo" mi sono resa conto di quanto culturalmente sia distante dalla cultura del popolo russo, di cui sappiamo davvero poco, rispetto a quanto avremmo potuto apprendere in anni di vita.

Ma il problema non è che sia successo. Ma attribuirlo come una abitudine a tutte le persone che hanno quella provenienza.
Tutto qui.
Altrimenti dovremmo fare altrettanto per tutte le cose che sono state dette e vengono tuttora dette rispetto a certe provenienze regionali.
Il problema è non poter esprimere nulla, nel rischio di passare per razzisti.
Certamente generalizzare porta sempre margini di errori, però quello che io ho notato, negli anni, è che molte persone che sono entrate dall’Africa hanno una visione della nostra vita "usa e getta", o almeno è quanto ho elaborato provando a comprendere certi comportamenti, di cui sono emerse notizie più volte a distanza di tempo.
Te ne scrivo una "recente" che mi viene in mente, mi pare fosse nel periodo del covid a Roma, in cui erano girate foto di cassonetti pieni di cibo (pasti confezionati) che erano stati loro distribuiti. L’articolo mostrava queste immagini come una sorta di ingratitudine, come qualcosa di assurdo: persone povere che buttano cibo loro donato. Ti lascio immaginare i commenti a un simile articolo.
Porto questo esempio per spiegare meglio cosa intendo con "usa e getta". Loro, credo almeno, non credono che sia un problema, in questa "terra florida", di benessere, fare un gesto simile. Ovvero la visione esterna di come noi viviamo diventa estremizzata, e emulata in estremo.
Per tv si sono viste riprese di interni di abitazioni, di forte degrado, con ad esempio uno scarico di un wc che non funzionava. Ecco, la mia impressione, è che in ipotetici 5 anni, un gruppo di 10 uomini, rimanga con uno scarico di un wc che non funziona, senza neppure provare a sistemarlo.
Posso sbagliare certo, ma mi sono sforzata di comprendere. E lo dico, senza timore di passare per razzista. Perchè non mi pare che esprimere un "loro" sia necessariamente indice di mancata accoglienza. Ai tempi di mia nonna, tu che sei di Milano, se fossi entrata nel suo piccolo paese, sempre nel nord Italia, saresti stata definitiva "foresta". Foresta sta per forestiero, mia nonna, sbagliando a usare il termine, usava foresta/o. Un "errore" rivelatore.
In alcuni borghi montani, lontani dal turismo, questo permane ancora. Se ci vai, anche portando "denari", non ti senti accolto. Se entri in un negozio ti senti squadrato dalla testa ai piedi, ti guardano fisso, e nessuno ti sorride. Sei tu, a doverti guadagnare un posto, a levare il velo di foresto.

Parlando di persona, in situazioni informali, mi è capitato di ricevere confidenze, in cui delle persone mi hanno detto "sto diventando razzista", "forse sto diventando razzista". Quindi persone che arrivano a porsi delle domande, a fronte di qualcosa che sentono modificato dentro di loro. Ma la questione è che sentono di non potersi esprimere, hanno paura, e la questione razzismo (del fatto di non poter esprimere un "comportamento di merda", problema che non si fanno con un italiano) fa loro sentire un senso di isolamento.

Di questo molti anni fa non me ne rendevo conto, e avevo una visione molto vicina alla tua.
Ora non dico giusto o sbagliato, bene o male, ma esprimo qualcosa che è molto presente nelle persone, specialmente in quella aree o luoghi dove il contatto è frequente.

Riguardo al sud. Negli anni 60 mio zio si è sposato una ragazza pugliese. Mia nonna, quando è entrata in casa (perchè sono andati a vivere nella casa di mia nonna, una grande casa di campagna) le ha insegnato ad usare il telefono, perchè non lo conosceva. E’ sempre rimasta quella del sud, quella che è arrivata qui e non sapeva niente.
Ma dal sud ha portato il suo grande sorriso, il senso di accoglienza che era evidente quando entravi in casa. Almeno ai miei occhi da bambina (le altre zie ti degnavano di uno sguardo di striscio, mentre lei ti irradiava con il suo sorriso, ed era una bella sensazione).
Gli altri qui, non è che fossero dei geni, e lei una ignorante totale sia chiaro. Fu mio padre a insistere perchè andasse in ospedale, dove venne salvata da un tumore al seno. Questo per dirti che non è che nego, e non conosco.
Capisco cosa vuoi dire con mischiarsi di culture. Ed è vero che avviene. Basta pensare alla cucina.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Certo che lo saranno, mica lo nego.

Io sono cresciuta nell’influenza dello "Zio Sam", come altri della mia generazione. A fronte del contrasti del "male russo" mi sono resa conto di quanto culturalmente sia distante dalla cultura del popolo russo, di cui sappiamo davvero poco, rispetto a quanto avremmo potuto apprendere in anni di vita.



Il problema è non poter esprimere nulla, nel rischio di passare per razzisti.
Certamente generalizzare porta sempre margini di errori, però quello che io ho notato, negli anni, è che molte persone che sono entrate dall’Africa hanno una visione della nostra vita "usa e getta", o almeno è quanto ho elaborato provando a comprendere certi comportamenti, di cui sono emerse notizie più volte a distanza di tempo.
Te ne scrivo una "recente" che mi viene in mente, mi pare fosse nel periodo del covid a Roma, in cui erano girate foto di cassonetti pieni di cibo (pasti confezionati) che erano stati loro distribuiti. L’articolo mostrava queste immagini come una sorta di ingratitudine, come qualcosa di assurdo: persone povere che buttano cibo loro donato. Ti lascio immaginare i commenti a un simile articolo.
Porto questo esempio per spiegare meglio cosa intendo con "usa e getta". Loro, credo almeno, non credono che sia un problema, in questa "terra florida", di benessere, fare un gesto simile. Ovvero la visione esterna di come noi viviamo diventa estremizzata, e emulata in estremo.
Per tv si sono viste riprese di interni di abitazioni, di forte degrado, con ad esempio uno scarico di un wc che non funzionava. Ecco, la mia impressione, è che in ipotetici 5 anni, un gruppo di 10 uomini, rimanga con uno scarico di un wc che non funziona, senza neppure provare a sistemarlo.
Posso sbagliare certo, ma mi sono sforzata di comprendere. E lo dico, senza timore di passare per razzista. Perchè non mi pare che esprimere un "loro" sia necessariamente indice di mancata accoglienza. Ai tempi di mia nonna, tu che sei di Milano, se fossi entrata nel suo piccolo paese, sempre nel nord Italia, saresti stata definitiva "foresta". Foresta sta per forestiero, mia nonna, sbagliando a usare il termine, usava foresta/o. Un "errore" rivelatore.
In alcuni borghi montani, lontani dal turismo, questo permane ancora. Se ci vai, anche portando "denari", non ti senti accolto. Se entri in un negozio ti senti squadrato dalla testa ai piedi, ti guardano fisso, e nessuno ti sorride. Sei tu, a doverti guadagnare un posto, a levare il velo di foresto.

Parlando di persona, in situazioni informali, mi è capitato di ricevere confidenze, in cui delle persone mi hanno detto "sto diventando razzista", "forse sto diventando razzista". Quindi persone che arrivano a porsi delle domande, a fronte di qualcosa che sentono modificato dentro di loro. Ma la questione è che sentono di non potersi esprimere, hanno paura, e la questione razzismo (del fatto di non poter esprimere un "comportamento di merda", problema che non si fanno con un italiano) fa loro sentire un senso di isolamento.

Di questo molti anni fa non me ne rendevo conto, e avevo una visione molto vicina alla tua.
Ora non dico giusto o sbagliato, bene o male, ma esprimo qualcosa che è molto presente nelle persone, specialmente in quella aree o luoghi dove il contatto è frequente.

Riguardo al sud. Negli anni 60 mio zio si è sposato una ragazza pugliese. Mia nonna, quando è entrata in casa (perchè sono andati a vivere nella casa di mia nonna, una grande casa di campagna) le ha insegnato ad usare il telefono, perchè non lo conosceva. E’ sempre rimasta quella del sud, quella che è arrivata qui e non sapeva niente.
Ma dal sud ha portato il suo grande sorriso, il senso di accoglienza che era evidente quando entravi in casa. Almeno ai miei occhi da bambina (le altre zie ti degnavano di uno sguardo di striscio, mentre lei ti irradiava con il suo sorriso, ed era una bella sensazione).
Gli altri qui, non è che fossero dei geni, e lei una ignorante totale sia chiaro. Fu mio padre a insistere perchè andasse in ospedale, dove venne salvata da un tumore al seno. Questo per dirti che non è che nego, e non conosco.
Capisco cosa vuoi dire con mischiarsi di culture. Ed è vero che avviene. Basta pensare alla cucina.
Hai però citato degli episodi che sono già ampiamente spiegati. Quella dei pasti buttati era un’altra questione.
Certamente chi vive in paesi (si può dire poveri?) in cui non funziona niente, una casa va bene comunque, anche se pericolante, avrà una idea diversa di manutenzione degli immobili. Ma se non funziona il gabinetto, ben capisce che è più comodo averlo. Magari non sa come funziona e non può pagare un idraulico.
È come chi viveva in campagna senza bagni, davvero poteva non capire a cosa servisse la vasca da bagno.
La zia arrivata dal sud avrebbe potuto pure essere stata il risultato di uno scambio. Ci sono stati episodi anche in Piemonte. Ci hanno scritto libri e fatto documentari. E ci credo che era ignorante! Se avessero avuto una condizione economica decente, non l’avrebbero mandata a 1000km.
L’ignoranza è una conseguenza della povertà.
Non so se hai letto l’autobiografia di Nelson Mandela. Era un dibattito in Sudafrica all’interno del partito del National Congress stabilire se era più significativa l’apartheid o le condizioni economiche. Hanno scelto di combattere l’apartheid e il razzismo. Fantastico! Però non hanno toccato l’aspetto economico e ancora adesso esistono villaggi poverissimi di neri, però poi ci sono i ricchi neri. È tutto a posto?
Certamente i poveri sono pure brutti.
Basta guardare le immagini scattate agli immigrati italiani ovunque fino agli anni sessanta, in America, ma anche in Europa e nel nord Italia. Non assomigliano ai bellissimi ragazzi attuali.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Hai però citato degli episodi che sono già ampiamente spiegati. Quella dei pasti buttati era un’altra questione.
Certamente chi vive in paesi (si può dire poveri?) in cui non funziona niente, una casa va bene comunque, anche se pericolante, avrà una idea diversa di manutenzione degli immobili. Ma se non funziona il gabinetto, ben capisce che è più comodo averlo. Magari non sa come funziona e non può pagare un idraulico.
È come chi viveva in campagna senza bagni, davvero poteva non capire a cosa servisse la vasca da bagno.
La zia arrivata dal sud avrebbe potuto pure essere stata il risultato di uno scambio. Ci sono stati episodi anche in Piemonte. Ci hanno scritto libri e fatto documentari. E ci credo che era ignorante! Se avessero avuto una condizione economica decente, non l’avrebbero mandata a 1000km.
L’ignoranza è una conseguenza della povertà.
Non so se hai letto l’autobiografia di Nelson Mandela. Era un dibattito in Sudafrica all’interno del partito del National Congress stabilire se era più significativa l’apartheid o le condizioni economiche. Hanno scelto di combattere l’apartheid e il razzismo. Fantastico! Però non hanno toccato l’aspetto economico e ancora adesso esistono villaggi poverissimi di neri, però poi ci sono i ricchi neri. È tutto a posto?
Certamente i poveri sono pure brutti.
Basta guardare le immagini scattate agli immigrati italiani ovunque fino agli anni sessanta, in America, ma anche in Europa e nel nord Italia. Non assomigliano ai bellissimi ragazzi attuali.
Tutto quello che dici possiamo valutarlo se si parla in salotto.
Ma una persona che si trova a dover convivere, per vicinanza stretta, con una persona che arriva da paesi poveri, ad una certa prova un senso di imposizione. Non sto parlando di persone ricche, per quanto potremmo valutarle ricche se le paragoniamo a chi non ha nulla.
Tu mi scrivi cose giustissime, ma da salotto. Potremmo andare avanti ore e ore, giorni e giorni. Avendo ore e giorni.
Ma in salotto si parla con distanza, seduti nel salotto. Si è sopra, si guarda da una posizione alta.
Non so se tu hai capito che ho risposto, sapendo che avrei detto qualcosa di scomodo, perchè privo di benevolenza verso condizioni di povertà.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Tutto quello che dici possiamo valutarlo se si parla in salotto.
Ma una persona che si trova a dover convivere, per vicinanza stretta, con una persona che arriva da paesi poveri, ad una certa prova un senso di imposizione. Non sto parlando di persone ricche, per quanto potremmo valutarle ricche se le paragoniamo a chi non ha nulla.
Tu mi scrivi cose giustissime, ma da salotto. Potremmo andare avanti ore e ore, giorni e giorni. Avendo ore e giorni.
Ma in salotto si parla con distanza, seduti nel salotto. Si è sopra, si guarda da una posizione alta.
Non so se tu hai capito che ho risposto, sapendo che avrei detto qualcosa di scomodo, perchè privo di benevolenza verso condizioni di povertà.
Ma salotto a me?
Ma davvero non ho fatto capire la mia esperienza?
Non ne parlo in continuazione perché non ha senso parlare di esperienze. Io credo che si debba ragionare.
Poi ognuno ha una personale sensibilità e prova fastidio per cose diverse. Per dire, l’ex fidanzato di mia figlia mi faceva ridere perché dormiva con i tappi nelle orecchie, infastidito dai ragazzi che giocavano a basket nei giardini vicini, accompagnati da musica rap o sudamericana. Mia figlia non si è svegliata nemmeno stanotte con la tempesta che c’è stata a Milano.
Io non sono infastidita dagli odori di cibo, nemmeno i soffritti di mattina. Ci rido.
Non credo che ci si debba basare sulla percezione.
Non so perché sIn da bambina trovavo stupide le affermazioni sugli immigrati.
Ad esempio sotto casa mia c’erano delle baracche (facevano pensare un po’ a Miracolo a Milano) andavo con mia madre da un ciabattino che abitava lì con la famiglia. La baracca era molto piccola, anche per una bambina che vede tutto più ampio. La parte “artigiana” era separata da una tenda dalla parte abitativa. Vi intravedevo la moglie che cucinava e dei bambini piccoli. L’odore della colla era per me terribile e lì vivevano.
Sentivo che i grandi dicevano di loro e degli altri che erano persone sporche perché vivevano così. A me sembrava evidente che avrebbero preferito un appartamentino, anche modesto come quello dove vivevamo noi, a quella baracca.
Poi le baracche sono diventate in muratura, poi hanno costruito case, poi, sempre con disprezzo, definite Coree.
Era sporcizia connaturata a quei calabresi, siciliani, pugliesi?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Qui è in viale Argonne. Ma simile.
 

Allegati

danny

Utente di lunga data
Tutto quello che dici possiamo valutarlo se si parla in salotto.
Ma una persona che si trova a dover convivere, per vicinanza stretta, con una persona che arriva da paesi poveri, ad una certa prova un senso di imposizione. Non sto parlando di persone ricche, per quanto potremmo valutarle ricche se le paragoniamo a chi non ha nulla.
Tu mi scrivi cose giustissime, ma da salotto. Potremmo andare avanti ore e ore, giorni e giorni. Avendo ore e giorni.
Ma in salotto si parla con distanza, seduti nel salotto. Si è sopra, si guarda da una posizione alta.
Non so se tu hai capito che ho risposto, sapendo che avrei detto qualcosa di scomodo, perchè privo di benevolenza verso condizioni di povertà.
Credo che gli odori siano l'ultimo dei problemi.
Risse, persone ammassati in poco spazio, spese condominiali e affitto non pagate, spaccio, rovina parti comuni etc.
Io parlo di questo. Ma mi riferisco non agli stranieri in generale, ma a una componente ampiamente tollerata in virtù di un pietismo timoroso di apparire razzista.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Ma salotto a me?
Ma davvero non ho fatto capire la mia esperienza?
Non ne parlo in continuazione perché non ha senso parlare di esperienze. Io credo che si debba ragionare.
Poi ognuno ha una personale sensibilità e prova fastidio per cose diverse. Per dire, l’ex fidanzato di mia figlia mi faceva ridere perché dormiva con i tappi nelle orecchie, infastidito dai ragazzi che giocavano a basket nei giardini vicini, accompagnati da musica rap o sudamericana. Mia figlia non si è svegliata nemmeno stanotte con la tempesta che c’è stata a Milano.
Io non sono infastidita dagli odori di cibo, nemmeno i soffritti di mattina. Ci rido.
Non credo che ci si debba basare sulla percezione.
Non so perché sIn da bambina trovavo stupide le affermazioni sugli immigrati.
Ad esempio sotto casa mia c’erano delle baracche (facevano pensare un po’ a Miracolo a Milano) andavo con mia madre da un ciabattino che abitava lì con la famiglia. La baracca era molto piccola, anche per una bambina che vede tutto più ampio. La parte “artigiana” era separata da una tenda dalla parte abitativa. Vi intravedevo la moglie che cucinava e dei bambini piccoli. L’odore della colla era per me terribile e lì vivevano.
Sentivo che i grandi dicevano di loro e degli altri che erano persone sporche perché vivevano così. A me sembrava evidente che avrebbero preferito un appartamentino, anche modesto come quello dove vivevamo noi, a quella baracca.
Poi le baracche sono diventate in muratura, poi hanno costruito case, poi, sempre con disprezzo, definite Coree.
Era sporcizia connaturata a quei calabresi, siciliani, pugliesi?
Salotto perchè nelle tue argomentazioni, che spieghi, è difficile controbattere.
Io posso darti ragione su tutto, e sedermi con te, sorseggiando un tè, o bevendo un bicchiere di acqua, e parlarne per ore.
Ma se prendi le singole persone, che si trovano imposta "la baracca", che si trovano dentro, nessuno si metterà a salotto.
Penseranno a loro problemi, a soldi che dovranno sborsare, a situazioni che dovranno subire, vedi il commento di @danny.

Credo che gli odori siano l'ultimo dei problemi.
Risse, persone ammassati in poco spazio, spese condominiali e affitto non pagate, spaccio, rovina parti comuni etc.
Io parlo di questo. Ma mi riferisco non agli stranieri in generale, ma a una componente ampiamente tollerata in virtù di un pietismo timoroso di apparire razzista.
Ecco. Ma con Brunetta non esiste margine per quelle persone che si trovano in convivenza forzata, ovvero non esiste un pensiero per queste persone, che sono "ricche" nella loro convivenza con i poveri.
Da distante è facile.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Questo spiega perché la gente ha smesso di pagare le spese condominiali e altre spese.
Cosa determinata anche dalla idea che le spese siano una contropartita di servizio di cui si può fare a meno. La stessa cosa è avvenuta per le utenze.
A me non è sembrato segno di bontà togliere l’energia elettrica.
Ovviamente chi sta in quei condomini soffre e soffrono pure i piccoli proprietari.
Ma è una crisi di sistema.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Salotto perchè nelle tue argomentazioni, che spieghi, è difficile controbattere.
Io posso darti ragione su tutto, e sedermi con te, sorseggiando un tè, o bevendo un bicchiere di acqua, e parlarne per ore.
Ma se prendi le singole persone, che si trovano imposta "la baracca", che si trovano dentro, nessuno si metterà a salotto.
Penseranno a loro problemi, a soldi che dovranno sborsare, a situazioni che dovranno subire, vedi il commento di @danny.



Ecco. Ma con Brunetta non esiste margine per quelle persone che si trovano in convivenza forzata, ovvero non esiste un pensiero per queste persone, che sono "ricche" nella loro convivenza con i poveri.
Da distante è facile.
Se i principi sono condivisibili, ha senso prendersela proprio con gli ultimi.
Non sono Albanese in Come un gatto in tangenziale.
 

spleen

utente ?
Chi è cattolico qui nel forum?
Intendo davvero, non per tradizione i primi sacramenti.
Tantissimi per idee e valori di base, pur disattendendoli nei fatti.

La faccenda degli stranieri e delle loro abitudini però dovrebbe essere declinata anche secondo un aspetto importante che non mi sembra sia stato toccato e cioè che molto dipende, nei modi civili o incivili, dal substrato economico da cui si proviene.
Un quatarino di 100 anni fa sarebbe considerato e avrebbe un comportamento molto molto diverso da quello di oggi.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Tantissimi per idee e valori di base, pur disattendendoli nei fatti.

La faccenda degli stranieri e delle loro abitudini però dovrebbe essere declinata anche secondo un aspetto importante che non mi sembra sia stato toccato e cioè che molto dipende, nei modi civili o incivili, dal substrato economico da cui si proviene.
Un quatarino di 100 anni fa sarebbe considerato e avrebbe un comportamento molto molto diverso da quello di oggi.
E certo che dipende dal livello economico.
I calciatori non disturbano i vicini.
 

Brunetta

Utente di lunga data
No, è che se li disturbano non rischiano molto di essere perseguiti.
Ma se disturbano, lasciano il superattico per la villa.
Sono i poveri fastidiosi, di qualsiasi provenienza.
Prendersela con la provenienza non fa vedere il resto.
 

spleen

utente ?
Ma se disturbano, lasciano il superattico per la villa.
Sono i poveri fastidiosi, di qualsiasi provenienza.
Prendersela con la provenienza non fa vedere il resto.
Ci fu negli anni 70 un film: Brutti sporchi e cattivi, girato nelle periferie di Roma. Il guaio è che una società non è un contenitore da riempire a piacimento con qualsiasi sorta di umanità senza tener conto delle differenze.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ci fu negli anni 70 un film: Brutti sporchi e cattivi, girato nelle periferie di Roma. Il guaio è che una società non è un contenitore da riempire a piacimento con qualsiasi sorta di umanità senza tener conto delle differenze.
L’alternativa è eliminarli fisicamente?
L'alternativa dovrebbe essere cambiare le condizioni perché essendo meno brutti e sporchi, siano anche meno cattivi.
Sempre con Manfredi eccezionale Pane e cioccolata. La parte finale è meravigliosa.
 

spleen

utente ?
L’alternativa è eliminarli fisicamente?
L'alternativa dovrebbe essere cambiare le condizioni perché essendo meno brutti e sporchi, siano anche meno cattivi.
Sempre con Manfredi eccezionale Pane e cioccolata. La parte finale è meravigliosa.
L'alternativa in teoria sarebbe gestirne l'inserimento a seconda delle necessità e possibilità.
Che è una faccenda legata al buonsenso e piuttosto lontana da chi non vuole nessuno (impossibile) e da chi invece vorebbe qualsiavoglia (impossibile).
Non esiste argomento altrettanto divisivo e altrettanto preda delle ideologie che questo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
L'alternativa in teoria sarebbe gestirne l'inserimento a seconda delle necessità e possibilità.
Che è una faccenda legata al buonsenso e piuttosto lontana da chi non vuole nessuno (impossibile) e da chi invece vorebbe qualsiavoglia (impossibile).
Non esiste argomento altrettanto divisivo e altrettanto preda delle ideologie che questo.
Gestire l’inserimento come gli italiani nelle miniere belghe?
Il punto del problema non sono le persone, ma il sistema.
Ma è così per ogni cosa.
 

spleen

utente ?
Gestire l’inserimento come gli italiani nelle miniere belghe?
Il punto del problema non sono le persone, ma il sistema.
Ma è così per ogni cosa.
A parte il fatto che qualche annetto è passato, faccio presente che quelli che tentavano di cambiare il sistema non hanno azzeccato un modo che funzionasse neanche per caso.
Ed i loro eredi, occupatissimi a liberare la società dal sedicente patriarcato, di problemi sociali e di soluzioni razionali non ne vogliono sentir parlare, tutti occupati a sostenere ancora una volta irrazionali e utopiche ideologie da - Il mio paese è ilmondo -
Si, vai in Cina senza passaporto, poi vedi quale è il tuo paese... :)
 
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