Sarà l'orario, ma non capisco il senso del post, me lo puoi spiegare per favore, l'ultimo rigo mi butta totalmente fuori strada.
Ognuno ha la propria sessualità, agita e immaginata, secondo me, ad esempi, è importante non confondere agito e fantasia. Nella fantasia posso immaginare di rapire Luca Argentero per farci sesso, nell’agito non solo non lo faccio, ma so che più che la difficoltà del crimine, mi bloccherebbe il ridicolo e il rispetto di me e degli altri. Preciso che non è una mia fantasia. Anche perché mai io parlerei delle mie fantasie.
Questo è ciò che penso.
Quindi tu avevi le tue fantasie e il tuo agito che corrispondono a te.
È assurdo, per me, dire ”le fantasie vanno condivise” per numerose ragioni per me evidenti. Ad esempio il partner potrebbe sentirsi sminuito per la inferiore bellezza o potrebbe essere spaventato dalla violenza insita in quella fantasia.
E non credo al principio molte volte sentito in altri campi “ci vogliono pene severe, altrimenti tutti…” Ma tutti chi? Io non ho bisogno di avere paura della pena per non rubare o per non spaccare la testa al vicino.
Per cui se tu non hai alcuna fantasia sadomaso e una pratica come quella dei piatti, non solo non ti piacerebbe, ma ti metterebbe a disagio, hai avuto solo una prova che tu con tua moglie non avete in comune le fantasie e tanto meno l’agito.
Rinunciare a una persona estranea non è doloroso come pensare di dover punire per una offesa subita.