Mi presento e mi racconto

Etta

Utente di lunga data
Non lo so mentre prima mi dava fastidio vederla, oggi quando ho parlato con lei ho visto una donna fragile, un uomo si è approfittato di questa fragilità, lei ancora oggi, è frastornata, oggi mi sembrava assente, sicuramente a causa delle cure. A inizio anno ha preso circa 15 kg per una cura ormonale, si sentiva brutta, basta un uomo che ti corteggia e cadi come una pura cotta.
Non è comunque una giustificazione.
 

Etta

Utente di lunga data
Oooooh vedi che finalmente cominci a ragionare?

Guarda che in qualche modo te lo stanno dicendo tutti che lei è caduta nella rete di un subdolo e infame profittatore.
Cerca di passarci sopra.
Scusa Skorpio ma non l’ha mica violentata eh. Se lei ci è stata è perché comunque ha voluto. È capace di intendere e di volere. Soprattutto perché è accaduto più di una volta. Perché la colpa dovrebbe essere solo del collega-approfittatore? Le cose si fanno in 2.
 

Rosetta

Utente di lunga data
Ci sono schiere infinite di traditori.
Oooooh vedi che finalmente cominci a ragionare?

Guarda che in qualche modo te lo stanno dicendo tutti che lei è caduta nella rete di un subdolo e infame profittatore.
Cerca di passarci sopra.

In alternativa, e nella ipotesi tu non volessi passarci sopra.. io potrei essere tuo padre, facciamo che sono tuo zio

Ascolta lo zio Skorpio: quella famosa offerta dall'estero di almeno 15 20 carte al mese sarebbe eventualmente ancora recuperabile?

Eventualmente eh?
Così per capire dove dorme il polpo
Tutti tutti non direi.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Suppongo uno smartphone che gli rende scomodo quotare.
Non è tanto il non quotare. Anch'io il più delle volte mi collego da telefono eppure riesco a quotare. È proprio che non argomenta, tono secco, scarno e poca o nulla elaborazione. È vero che insegna materie scientifiche (linguaggio poco articolato, frasi più enunciative che argomentative o discorsi complessi).
 

danny

Utente di lunga data
Scusate tutti, ma qui si sta sviluppando la narrazione del trauma.
I traumi capitano a tutti nella vita e ognuno li supera (e sì tutti li superano!) a modo proprio.
Una persona che tradisce compie la scelta del tradimento.
Nelle relazioni non esiste il tribunale. Non bisogna condannare il colpevole e analizzare le condizioni personali, aggravanti e attenuanti.
Il tradito ha diritto ad agire come si sente. Esattamente come ha agito il traditore.
Se al tradito il traditore fa schifo, lo eliminerà dalla propria vita.
Se per il tradito il traditore rappresenta ancora cose importanti, anche solo riferimento amicale/parentale o sicurezza di routine o economica, ha il diritto di tenerselo.
Io ho fatto la scelta di eliminarlo, perché era ciò che funzionava per me. Per eccesso di empatia ho pensato che fosse LA Soluzione. Invece per tanti altri non lo è. Hanno scelto diversamente. Non ha nemmeno senso vedere poi se a distanza di anni chi sta meglio, perché siamo tutti persone diverse e stiamo bene in condizioni diverse.
Dicevo a proposito di una mia ipotetica nuova relazione che non vorrei mai un tizio ciabattante per casa. Figuratevi se vorrei chi mi ha tradito! Ma per tante altre persone il ciabattante è una presenza rassicurante.
Ma come ognuno è diverso nel reagire al tradimento, altrettanto è diverso nel reagire al trauma.
E ognuno si prende la responsabilità delle scelte e delle conseguenze.
Non è che fuori dai reparti di oncologia c’è la fila di pretendenti amanti perché chi ha subito un intervento ha bisogno di ritrovarsi con il sesso con una persona nuova.
Così come non è una giustificazione aver perso persone care o aver subìto incidenti o licenziamento o altri traumi.
Non generalizziamo.
Il tradimento non è una conseguenza consolatoria dei traumi.
Il tradimento è una scelta di tradimento. Il tradimento in ogni campo è sanzionato. Nelle relazioni interpersonali, le più emotivamente sensibili, si invita invece al perdono o a restituire il tradimento o alla condanna.
I traditori tradiscono, non fanno autoterapia.
E i traditi devono fare ciò che li fa star meglio, a parte sopprimere qualcuno.
@gianni83 devi fare ciò che sentì che ti fa stare meglio. Se sentì che per te è importante parlarle, fallo, se per te è non farlo, vai via.
E i parenti si facciano i traumi loro!
Certo che ognuno deve fare i propri interessi e le proprie scelte.
E chi lo nega?
Qui si sta affermando proprio questo.
Che ognuno si è fatto DAVVERO i propri interessi.
Entrambi hanno ragionato per sé, senza un minimo di empatia per l'altro, facendo scelte opportunistiche.
Va detto e ribadito, prima che una persona si senta in credito rispetto ad un'altra quando non lo è affatto.

Analizziamo i crudi fatti:
Lei ha avuto un cancro, risolto ma che ha lasciato un problema mica da poco, non è stata una passeggiata soprattutto psicologica.
Ovvio che guardi la vita da un altro punto di vista, diventi più egoista, e dici le frasi che lei ha detto (non voglio più perdermi niente.
Probabilmente il tradimento è stato fatto in questo stato mentale.
Quello che fa male, è sapere che, mentre tu le sei stato vicino (e non è una passeggiata neanche per il proprio partner) hai accettato di fare una vita "diversa" (es. niente o poco sesso per i problemi di bruciore/secchezza) poi ti ritrovi con una persona che questi problemi per cui ti teneva a stecchetto, non li ha avuti con un'altro.
Ciò significa che, per scopare con l'altro si ingegnava a risolvere questo suo problema, che sia lubrificante o altro.
Che per farlo, ti ha mentito, che con lui lo faceva e stava bene e che avrebbe continuato se non scoperta.
Psicologicamente la paura della morte a e aver subito una grave menomazione possono essere capibili, non giustificabili, per arrivare a quello che ha fatto, ma comunque come dico sempre non sono cose che capitano ma esiste un momento in cui fai la scelta se andare oltre o ritornare nei ranghi.
La scelta l'ha fatta, e ogni volta che fai una scelta dovresti valutarne e accettarne le conseguenze.

Da un altro lato ogni persona ha dei suoi valori/esperienze per cui certe cose non sono accettabili, capibili forse, ma accettabili no.
Inutile dire che lui non la ama, si può comunque amare e non accettare i comportamenti.
Nessuno può dire (a meno di non parlare immedesimandosi in lui) che se non la perdona non la ama

Lui sa cosa è sopportabile per se stesso e cosa non lo è.

Si spera sempre nel lieto fine, ma deve essere lieto per tutti e due, e sarebbe inutile un lieto fine che dopo un pò va a rotoli, avendo sprecato anni di vita dove tutti e due potrebbero ricominciare una vita migliore lavorativa/affettiva

W.
Alt: il problema non è che lui non la ama perché non accetta il tradimento.
Pure io non accettavo il tradimento nei miei confronti, mentre sarei stato molto più indulgente se a tradire fossi stato io (la relatività dei valori conta nel discorso: non posso trovare inaccettabile in un altro ciò che reputo positivo se a mio favore).
Lui non la ama perché ha dato un valore opportunistico ai sacrifici che faceva, ed è una cosa che si avverte in determinate situazioni.
E io non so nemmeno se quello che avverto io dai suoi discorsi non lo abbia compreso anche lei, innescando la reazione.
È facile dire: era malata, ha avuto disagi con la cura ormonale, di cui ha patito anche lui, ma lei non ha ricambiato il fatto che lui sia stato al suo fianco MALGRADO TUTTO.

Che è una pessima sensazione avvertire questa cosa.
È il momento in cui capisci quanto chi hai al tuo fianco sia distante.
Il tradimento è solo un modo per riempire quel vuoto che questa cosa crea.
E io ho fortemente il sospetto che questa storia sia andata così

Io ho solo voluto togliere di mezzo il trauma.
Perché ultimamente si cerca il trauma che cambia.
Certo che la vita cambia, ma non veniamo posseduti dagli alieni

Ad esempio è possibile che abbia voluto vedere se con un altro funzionava meglio.
Non saremmo comprensivi con un uomo che provasse a vedere se migliora la disfunzione erettile o la eiaculazione precoce un paio di volte con un’altra?
Hai presente cosa vuol dire fare cure ormonali dopo un tumore?
Mia moglie le sta facendo peraltro da anni, a seguito altro problema, ora ha un tumore anche lei e dovrà farne altrettante, se non peggio.
Non provi con un altro per questo, sai benissimo come va e come funziona.
Lo sai già. Anzi, questo ti provoca un po' di disagio.
Idem se sei uomo.
Gli altri non sono dei test.

Avevo pensato anche io al fatto che volesse provare con un altro uomo per questa ragione. Ma in tre mesi non credo che siano state solo due prove e dopo tutto questo tempo se non avesse funzionato la storia si sarebbe esaurita. Sulle 2 volte soltanto ho molti dubbi. Difficile che un uomo accetti una relazione extra con questi ritmi e si permetta di chiamarla"Amore" nei messaggi. Mia opinione ovviamente.
Imo.
Lei ha avvertito il distacco durante la malattia da parte del compagno.
Un distacco che percepisco tra le righe mascherato da rancore.
È una cosa che ti svuota e che ti affanni a riempire.
Il discorso della secchezza ha portato fuori strada tutti.
Le cure ormonali portano alterazione
Sia della libido che della lubrificazione.
Ma non sono il problema.
Non è che una persona che si ammala di tumore avverte come problema non avere la libido e va in giro a testarla con altri uomini.
Non è esattamente quello il problema.
Mia cognata ha avuto un linfoma, è stato in ballo tra chemio e auto trapianto anni, l'ultimo dei problemi era scopare, soprattutto quando accanto a te, nel percorso, vedi morire chi soffre del tuo stesso male. E chi hai accanto deve metterselo in testa che non siamo in un libro di Houellebecq.
Ok, questo non è un linfoma, ma, accidenti a 34 anni subire questa operazione più tutte le cure successive è un trauma potente ed è stupido non vederlo, soprattutto se sei il compagno di vita da anni.
Io ho avuto la mia amica l'anno scorso andare nel panico per un melanoma, è proprio cambiata da allora, sono esperienze che ti segnano. Anche lei con un compagno assente.
A cui ovviamente ha fatto le corna.
Giustamente, secondo me.
Dopodiché, chi ha scritto questa storia ha fatto benissimo a lasciare la compagna fedifraga.
Così lei avrà l'opportunità di trovarsene uno migliore, essendo ancora giovane.
Che scoprire di essere su un piatto della bilancia da vecchietti è peggio.

No, non veniamo posseduti dagli alieni ma ci sono minchiate che vengono opportunisticamente definite traumi che traumi non lo sono.
E poi ci sono i traumi veri. Questo lo è.
Che poi come reagire a un trauma vero sia soggettivo e non debba necessariamente passare attraverso un tradimento è altrettanto vero.
Ma capire il contesto in cui maturiamo le nostre scelte secondo me rimane importante.



Il fatto che sia una donna lo rende UNIVERSALMENTE più grave. Graverrimo! 🤣

Se lo avesse fatto Gianni probabilmente sarebbe:“poverino non ha retto alla pressione.”

Ne butto lì una:
Gianni, giustamente, cerca di rispettare la nuova condizione della moglie che probabilmente si sente sexy come il tavolino del salotto. Ne so qualcosa.
Il suo rispettarla non fa altro che alimentare in lei questa condizione priva di desiderio sessuale. È un circolo vizioso.
Arriva uno esterno che non sa nel particolare di cosa si tratta, che le fa 4 complimenti che la fanno per un momento sentire ancora desiderata nonostante i problemi . Taac.
Non è e non vuole essere una GIUSTIFICAZIONE ma una SPIEGAZIONE plausibile che, tra l’altro secondo me, ha molto poco a che fare con eventuale amore/non amore nei confronti di Gianni.
Hai voglia quante spiegazioni possono esserci, volendo cercarle.
 

danny

Utente di lunga data
Quindi come ne esci? immagini che la motivazione sia il trauma e perdoni? Le versioni possono essere mille. Scegli quella che ti fa meno male?
No, no.
Va benissimo che lui la lasci.
Sono botte di culo, credimi.
Per entrambi.
Lei sopravviverà e troverà un partner sinceramente più empatico dell'ex.
Lui si troverà una sana con cui scopare meglio e senza pensieri.
La vita così tornerà ad avere più senso per entrambi.

SE @gianni83 è convinto.
In mezzo al rumore di tutto il parentado non capisce cosa vuole.
E anche questo non è proprio un complimento.
Cazzo, non capire cosa si vuole perché il parentado confonde.
Continuo a sostenere che sia lei a guadagnarci se lui la lascia.

Però con il collega questa secchezza vaginale non l’aveva.
E che ne sai?
I lubrificanti li compri in farmacia. Te li porti dietro in motel e apposto.

Non la vedo proprio così , c'è di mezzo un futuro al quale lui avrebbe rinunciato per amore, anche lui non avrebbe più potuto avere un figlio con lei.
Tanto che parlavano di affidò e di un imminente matrimonio.

Posso comprendere la delusione e l'amarezza di Gianni.

Giustamente lui ora guarda anche a un s suo futuro.
Se continuasse si che farebbe il crocerossino a vita
Ma lui non è vittima.
È una coppia finita.
Niente più.

A questo punto tutto può essere, non chiami nessuno "amore" dopo 3 mesi.
Uhm, no.
Anche dopo due settimane.
Parlo per esperienza personale.

indubbiamente sta donna o è veramente partita di testa è è semplicemente scema. a che serve dirti adesso che col ganzo ha scopato a casa vostra?
Me lo stavo chiedendo anch'io...

perchè è anche scema
Va detto che chi si piglia si assomiglia.
Di solito.

quindi che deve fare Gianni ? Mi sembra che il tradito sia passato in torto per le cose che dice , ma non avete sempre criticato chi tradisce?
Ricordo cosa mi dissero di me e come hanno trattato altre e altri qui , ora abbiamo invertito i ruoli . il traditore ha fatto una cosa che non doveva fare si o no?
No, qui si è sempre criticato tutti.
Traditi e traditori, senza sconti.

È inciampata ed è caduta sul pisello del collega. Poteva stare più attenta però.
Etta, per favore...
Questa è terribile.

Ma anche solo (mi scuso per l’O.T.) chiamare un artigiano senza un uomo presente, fa avere preventivi alle stelle.
Una volta avevo fatto presenziare mio figlio, che simulava competenza.
Mah. A quello ci pensa mia moglie.
Li conosce tutti lei per lavoro.
E abbiamo sconti.
D'altronde questa storia che le donne non capiscono niente è un mito da sfatare.
Dipende dalla donna.
Ho un'amica che ripara anche auto.

Io ho svariatissime esperienze che sono all’opposto… uomo perso senza la moglie che gestisce tutto… anche con lei che non lavora e lui che affida i soldi a lei
Di solito gestisce tutto chi ha più bisogno di controllare.
Che sia uomo o donna è quale sia l'esigenza di avere il controllo poco importa, essendo determinata da diverse variabili.
 

danny

Utente di lunga data
Questo concetto lo trovo collegato a quello mai capito della donna senza occupazione.
Ma come si fa, nel 2023, a far organizzare prevalentemente all'uomo perché "lui sa" ovvero lui se ne intende che si traduce (visto che non stiamo parlando di fare trading), scusatemi, in "io donna sono una capra".
Non è una critica verso gli uomini, ma verso quelle donne che annullano o comprimono così, il loro ruolo paritetico in famiglia.
Ti intesti i contratti di casa non perché sai di più o te ne intendi, ma per ragioni di comodità obiettiva (la casa è mia, le intesto a me cosi' non devo produrre il certificato di residenza del compagno/a oppure io ho in quel momento tempo di contattare le aziende per le forniture e non aspetto l'altro per le firme sui contratti....), non certo per supposte abilità per cose, tra l'altro, per cui le abilità non servono a un cavolo.
Ho anche io un'amica che pur dotata di home banking aspetta il marito per far fare a lui, dal suo telefono tutte le operazioni.
È pigra. .
 

danny

Utente di lunga data
In questi ultimi anni ha preso piede il canone concordato, che offre ai proprietari un pò di respiro sulla questione IMU

Gli accordi territoriali generalmente non contemplano caparra superiore a 3 mesi rispetto al canone mensile
Canone concordato ma decide il comune chi mettere dentro.
Non lo consiglio, ma è argomento OT.
 

gvl

Utente di lunga data
Imo.
Lei ha avvertito il distacco durante la malattia da parte del compagno.
Un distacco che percepisco tra le righe mascherato da rancore.
È una cosa che ti svuota e che ti affanni a riempire.
Il discorso della secchezza ha portato fuori strada tutti.
Le cure ormonali portano alterazione
Sia della libido che della lubrificazione.
Ma non sono il problema.
Non è che una persona che si ammala di tumore avverte come problema non avere la libido e va in giro a testarla con altri uomini.
Non è esattamente quello il problema.
Mia cognata ha avuto un linfoma, è stato in ballo tra chemio e auto trapianto anni, l'ultimo dei problemi era scopare, soprattutto quando accanto a te, nel percorso, vedi morire chi soffre del tuo stesso male. E chi hai accanto deve metterselo in testa che non siamo in un libro di Houellebecq.
Ok, questo non è un linfoma, ma, accidenti a 34 anni subire questa operazione più tutte le cure successive è un trauma potente ed è stupido non vederlo, soprattutto se sei il compagno di vita da anni.
Io ho avuto la mia amica l'anno scorso andare nel panico per un melanoma, è proprio cambiata da allora, sono esperienze che ti segnano. Anche lei con un compagno assente.
A cui ovviamente ha fatto le corna.
Giustamente, secondo me.
Dopodiché, chi ha scritto questa storia ha fatto benissimo a lasciare la compagna fedifraga.
Così lei avrà l'opportunità di trovarsene uno migliore, essendo ancora giovane.
Che scoprire di essere su un piatto della bilancia da vecchietti è peggio.
Mi sembra che i racconti dell'utente siano molto piatti e quindi ognuno di noi reagisce a seconda delle impressioni che suscitano. Racconta ma senza partecipazione quasi fosse una cronaca da ultime pagine di un quotidiano. Profitto per augurarti il buongiorno e buon inizio settimana.
 

danny

Utente di lunga data
Mi sembra che i racconti dell'utente siano molto piatti e quindi ognuno di noi reagisce a seconda delle impressioni che suscitano. Racconta ma senza partecipazione quasi fosse una cronaca da ultime pagine di un quotidiano. Profitto per augurarti il buongiorno e buon inizio settimana.
Eh, per me è ancora mezzanotte. Grazie comunque!
Certo, da una narrazione monocorde si possono trarre tutte le deduzioni possibili, su una base decisa personale
 
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gvl

Utente di lunga data
Eh, per me è ancora mezzanotte. Grazie comunque!
Certo, da una narrazione monocorde si possono trarre tutte le deduzioni possibili, su una base decisa personale
E infatti è avvenuto questo. Qualcuno, anzi più di qualcuno, ha il sospetto che sia un fake proprio basandosi sulla narrazione e sulla qualità della stessa.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
La vuoi perdonare.
Diciamo che c'è stata grande confusione.
Di certo in lui. Stando alla sequenza di dichiarazioni che afferma di avere fatto a lei. E quelle da lui riportate ieri. Ma, forse ha trovato la sua soluzione.
Provo a spiegare come vedo la storia.

E' rimasto sconvolto per essere stato tradito, e ci sta (chi c'è passato lo sa).
Si è sentito arrabbiato, le ha contestato il comportamento sleale e se n'è andato di casa.
Deve essersi sentito terribilmente solo e, forse indifeso, a causa anche della sua totale inesperienza (lei unica donna della sua vita).
Ha reso noto il tradimento in famiglia, in modo non neutro, raccontando tutto con franchezza brutale, così da raccogliere pieno sostegno per sé e sdegno per lei (compresa la sorella compagna di scuola di lei). Cioè, ha fatto una specie di terra bruciata per una eventuale riconciliazione.
Si è ri-caricato l'ego, andato a terra, ed ha preso una posizione apparentemente chiara: non la voleva vedere più e si è pure cullato con l'idea di allontanarsi dall'Italia per cercare un successo (economico) finora mancato, che agli occhi di tutti lo avrebbe riabilitato (vedi, l'ha lasciata ed ha fatto la sua fortuna).
Un canovaccio piuttosto lineare, comportamenti coerenti in apparenza.
Viene su questo forum e comincia a sottoporsi ad una cascata di commenti, di ogni genere.
Voleva consigli e pareri: dunque la sicurezza che aveva avuto ha cominciato a vacillare ed ha chiesto aiuto esterno alla famiglia.
L'insicurezza probabilmente nasce e cresce quando si è trovato a dare concretezza al film che si era fatto.
Non è questione di obblighi, lei è stata la prima e unica donna della mia vita. A quarant'anni ho fatto sesso solo con lei.
Lei, invece, il tabù monogamico l'ha superato (almeno un altro uomo l'ha conosciuto biblicamente).
Scommetterei (potendo sbagliare) che lui non l'ha superato, manco andando con prostitute (soluzione più rapida, specie per supposti sfigati), in quei tre mesi circa che sono trascorsi dalla scoperta del tradimento.
Tra un mese la scuola riprende e ci sono un'infinità di problemi pratici da risolvere (appartamento in affitto, conferma incarico scolastico, auto, bollette, ecc.)
La sua capacità di auto-analisi si è arenata al progetto di vita che avevano elaborato, dopo la malattia di lei, per un futuro insieme.
Abbiamo parlato, non mi ha dato nessuna colpa sono il compagno perfetto, addirittura mentre lei scopava col collega, mi aveva proposto di ufficializzare il rapporto e sposarci, visto che lei è sterile, mi ha anche proposto un affido, le ho risposto che ero d'accordo,avevamo anche ipotizzato di sposarci a ottobre.
Con tutto il rispetto per la grave vicenda di lei (tumore, asportazione apparato riproduttivo, cure ormonali, ecc.) mi sa che non è quello il fulcro della crisi. A voler vedere bene i fatti.

Lei ha superato (abbastanza) il problema, ottenendo una conferma di essere ancora femmina nella relazione extra con il collega, che avrebbe portato avanti (se non sbaglio, non gli ha detto di stare per lasciare l'amante, di essere scontenta delle dì lui prestazioni, ecc.) se non fosse stata scoperta così casualmente (come ha raccontato l'opener). Nel frattempo, aveva impostato (forse, re-impostato) anche il progetto di vita, che lui ha condiviso, per mettere su una famiglia avere un figlio.

Insomma, lei, la debole, malata e traditrice smarrita, dopo la scoperta del tradimento mette in piedi una exit strategy, compie un percorso minimo di pentimento (nessuna spiegazione, solo dolore esternato) e chiede una seconda opportunità che salvi la faccia ed il progetto di vita già elaborato (per avere un figlio in affido ha bisogno di essere una coppia).
Di fronte al rifiuto di lui, manda la madre a perorare la sua richiesta, quando ottiene di parlagli lui conferma di chiudere la relazione sentimentale e si concentra sui problemi concreti (affitto, auto, divisione conto comune, ecc.). A quel punto, lei gli manda un paio di siluri micidiali (la casa in affitto non la interessa più; gli rende noto che lì, nel loro letto, ha consumato il sesso con l'amante).

Colpito ed affondato (come a battaglia navale).
Conosce il suo pollo ... Sa che è insicuro ed è psicologicamente in svantaggio: nei mesi trascorsi si è solo autocommiserato e non ha combinato niente di concreto.

E lui, comincia ad affondare e pensare di ritornare in porto per le riparazioni, escludendo di prendere il mare aperto e salpare per nuove destinazioni.
Due giorni fa l'aveva lasciata al suo destino. Un giorno fa parlava di perdonarla ma con chiusura del rapporto. Ieri sera, dopo averla incontrata potrebbero volerci un paio di mesi per riprendere il rapporto. All'inizio escludeva qualsiasi contatto, ieri è andato lui a parlare con lei. Voleva riprendersi la vita andando a lavorare all'estero, adesso pensa a fare ancora per un po' l'insegnante di scienze.

È evidente che sia ancora sotto shock lui e che stia prevalendo quella parte di sé che gli suggeriva di non chiudere, mentre sta in ritirata l'altra parte che lo induceva a smettere la relazione, cambiare lavoro ed andarsene all'estero a lavorare.

Quel conflitto interno, poi, si è complicato, con il coinvolgimento di parenti ed amici e persino con l'approdo qui sul forum. Si sente tirato per la giacchetta da ogni parte e non sa che pesci prendere, sempre in termini marinareschi.

Aggiungerei che sono una coppia di giovani "protetti" in famiglia, non proprio freschissimi dal punto di vista dell'età (a quarant'anni non ci sono più tante opportunità lavorative e la voglia di accettare le sfide), che vivono in simbiosi con i loro ambienti familiari di origine nel convincimento che le loro decisioni debbano essere frutto di concertazione adeguata e ponderata (che al 70% vuol dire che si attende che le cose si aggiustino da sé e che Dio ce la mandi buona, mentre per il residuo 30% si rischia la decisione dopo aver consultato influencers, parenti ed amici), cioè mostrando tendenza alla de-responsabilizzazione. Ma lui sta decisamente peggio di lei.

Lei, a corto di esperienze e con l'angoscia per il suo status di malata oncologica, comunque qualche iniziativa l'ha presa, è stata reattiva: "per caso" è entrata in una relazione extra con un uomo sposato, il quale neanche ci ha pensato un attimo a mollare la legittima consorte (irrilevante che la chiamasse "amore" dopo "solo due" scopate). Lei l'ha fatto per essere sicura di essere donna (e ci sta la storia della patologia seria da conseguenze dirompenti) e per la curiosità di una nuova esperienza, che non aveva mai provato. E che le ha provocato piacere, ridandole fiducia in se stessa.

Lui, adesso, è decisamente malconcio.
Non ha capito niente di lei, di come è diventata. Della sua voglia di vivere, che ti prende dopo uno scampato pericolo. Si è accorto che si metteva in tiro, interpretando il tutto come dimostrazione di stare recuperando alla grande, senza sospettare che lo tradiva mentre gli prospettava il matrimonio.

Non vorrebbe lasciare la casa in affitto, vorrebbe tornare a lavorare come insegnante. Gli manca solo di perdonarla e pensa di aver ricostruito la sua comfort zone.
 

Rosetta

Utente di lunga data
Diciamo che c'è stata grande confusione.
Di certo in lui. Stando alla sequenza di dichiarazioni che afferma di avere fatto a lei. E quelle da lui riportate ieri. Ma, forse ha trovato la sua soluzione.
Provo a spiegare come vedo la storia.

E' rimasto sconvolto per essere stato tradito, e ci sta (chi c'è passato lo sa).
Si è sentito arrabbiato, le ha contestato il comportamento sleale e se n'è andato di casa.
Deve essersi sentito terribilmente solo e, forse indifeso, a causa anche della sua totale inesperienza (lei unica donna della sua vita).
Ha reso noto il tradimento in famiglia, in modo non neutro, raccontando tutto con franchezza brutale, così da raccogliere pieno sostegno per sé e sdegno per lei (compresa la sorella compagna di scuola di lei). Cioè, ha fatto una specie di terra bruciata per una eventuale riconciliazione.
Si è ri-caricato l'ego, andato a terra, ed ha preso una posizione apparentemente chiara: non la voleva vedere più e si è pure cullato con l'idea di allontanarsi dall'Italia per cercare un successo (economico) finora mancato, che agli occhi di tutti lo avrebbe riabilitato (vedi, l'ha lasciata ed ha fatto la sua fortuna).
Un canovaccio piuttosto lineare, comportamenti coerenti in apparenza.
Viene su questo forum e comincia a sottoporsi ad una cascata di commenti, di ogni genere.
Voleva consigli e pareri: dunque la sicurezza che aveva avuto ha cominciato a vacillare ed ha chiesto aiuto esterno alla famiglia.
L'insicurezza probabilmente nasce e cresce quando si è trovato a dare concretezza al film che si era fatto.

Lei, invece, il tabù monogamico l'ha superato (almeno un altro uomo l'ha conosciuto biblicamente).
Scommetterei (potendo sbagliare) che lui non l'ha superato, manco andando con prostitute (soluzione più rapida, specie per supposti sfigati), in quei tre mesi circa che sono trascorsi dalla scoperta del tradimento.
Tra un mese la scuola riprende e ci sono un'infinità di problemi pratici da risolvere (appartamento in affitto, conferma incarico scolastico, auto, bollette, ecc.)
La sua capacità di auto-analisi si è arenata al progetto di vita che avevano elaborato, dopo la malattia di lei, per un futuro insieme.


Con tutto il rispetto per la grave vicenda di lei (tumore, asportazione apparato riproduttivo, cure ormonali, ecc.) mi sa che non è quello il fulcro della crisi. A voler vedere bene i fatti.

Lei ha superato (abbastanza) il problema, ottenendo una conferma di essere ancora femmina nella relazione extra con il collega, che avrebbe portato avanti (se non sbaglio, non gli ha detto di stare per lasciare l'amante, di essere scontenta delle dì lui prestazioni, ecc.) se non fosse stata scoperta così casualmente (come ha raccontato l'opener). Nel frattempo, aveva impostato (forse, re-impostato) anche il progetto di vita, che lui ha condiviso, per mettere su una famiglia avere un figlio.

Insomma, lei, la debole, malata e traditrice smarrita, dopo la scoperta del tradimento mette in piedi una exit strategy, compie un percorso minimo di pentimento (nessuna spiegazione, solo dolore esternato) e chiede una seconda opportunità che salvi la faccia ed il progetto di vita già elaborato (per avere un figlio in affido ha bisogno di essere una coppia).
Di fronte al rifiuto di lui, manda la madre a perorare la sua richiesta, quando ottiene di parlagli lui conferma di chiudere la relazione sentimentale e si concentra sui problemi concreti (affitto, auto, divisione conto comune, ecc.). A quel punto, lei gli manda un paio di siluri micidiali (la casa in affitto non la interessa più; gli rende noto che lì, nel loro letto, ha consumato il sesso con l'amante).

Colpito ed affondato (come a battaglia navale).
Conosce il suo pollo ... Sa che è insicuro ed è psicologicamente in svantaggio: nei mesi trascorsi si è solo autocommiserato e non ha combinato niente di concreto.

E lui, comincia ad affondare e pensare di ritornare in porto per le riparazioni, escludendo di prendere il mare aperto e salpare per nuove destinazioni.
Due giorni fa l'aveva lasciata al suo destino. Un giorno fa parlava di perdonarla ma con chiusura del rapporto. Ieri sera, dopo averla incontrata potrebbero volerci un paio di mesi per riprendere il rapporto. All'inizio escludeva qualsiasi contatto, ieri è andato lui a parlare con lei. Voleva riprendersi la vita andando a lavorare all'estero, adesso pensa a fare ancora per un po' l'insegnante di scienze.

È evidente che sia ancora sotto shock lui e che stia prevalendo quella parte di sé che gli suggeriva di non chiudere, mentre sta in ritirata l'altra parte che lo induceva a smettere la relazione, cambiare lavoro ed andarsene all'estero a lavorare.

Quel conflitto interno, poi, si è complicato, con il coinvolgimento di parenti ed amici e persino con l'approdo qui sul forum. Si sente tirato per la giacchetta da ogni parte e non sa che pesci prendere, sempre in termini marinareschi.

Aggiungerei che sono una coppia di giovani "protetti" in famiglia, non proprio freschissimi dal punto di vista dell'età (a quarant'anni non ci sono più tante opportunità lavorative e la voglia di accettare le sfide), che vivono in simbiosi con i loro ambienti familiari di origine nel convincimento che le loro decisioni debbano essere frutto di concertazione adeguata e ponderata (che al 70% vuol dire che si attende che le cose si aggiustino da sé e che Dio ce la mandi buona, mentre per il residuo 30% si rischia la decisione dopo aver consultato influencers, parenti ed amici), cioè mostrando tendenza alla de-responsabilizzazione. Ma lui sta decisamente peggio di lei.

Lei, a corto di esperienze e con l'angoscia per il suo status di malata oncologica, comunque qualche iniziativa l'ha presa, è stata reattiva: "per caso" è entrata in una relazione extra con un uomo sposato, il quale neanche ci ha pensato un attimo a mollare la legittima consorte (irrilevante che la chiamasse "amore" dopo "solo due" scopate). Lei l'ha fatto per essere sicura di essere donna (e ci sta la storia della patologia seria da conseguenze dirompenti) e per la curiosità di una nuova esperienza, che non aveva mai provato. E che le ha provocato piacere, ridandole fiducia in se stessa.

Lui, adesso, è decisamente malconcio.
Non ha capito niente di lei, di come è diventata. Della sua voglia di vivere, che ti prende dopo uno scampato pericolo. Si è accorto che si metteva in tiro, interpretando il tutto come dimostrazione di stare recuperando alla grande, senza sospettare che lo tradiva mentre gli prospettava il matrimonio.

Non vorrebbe lasciare la casa in affitto, vorrebbe tornare a lavorare come insegnante. Gli manca solo di perdonarla e pensa di aver ricostruito la sua comfort zone.
Bella analisi.
C'è da chiedersi, poi, se la perdona, come farà a reggere senza continue ruminazioni. Archivia e via? Tutti felici e contenti?
 
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gvl

Utente di lunga data
Diciamo che c'è stata grande confusione.
Di certo in lui. Stando alla sequenza di dichiarazioni che afferma di avere fatto a lei. E quelle da lui riportate ieri. Ma, forse ha trovato la sua soluzione.
Provo a spiegare come vedo la storia.

E' rimasto sconvolto per essere stato tradito, e ci sta (chi c'è passato lo sa).
Si è sentito arrabbiato, le ha contestato il comportamento sleale e se n'è andato di casa.
Deve essersi sentito terribilmente solo e, forse indifeso, a causa anche della sua totale inesperienza (lei unica donna della sua vita).
Ha reso noto il tradimento in famiglia, in modo non neutro, raccontando tutto con franchezza brutale, così da raccogliere pieno sostegno per sé e sdegno per lei (compresa la sorella compagna di scuola di lei). Cioè, ha fatto una specie di terra bruciata per una eventuale riconciliazione.
Si è ri-caricato l'ego, andato a terra, ed ha preso una posizione apparentemente chiara: non la voleva vedere più e si è pure cullato con l'idea di allontanarsi dall'Italia per cercare un successo (economico) finora mancato, che agli occhi di tutti lo avrebbe riabilitato (vedi, l'ha lasciata ed ha fatto la sua fortuna).
Un canovaccio piuttosto lineare, comportamenti coerenti in apparenza.
Viene su questo forum e comincia a sottoporsi ad una cascata di commenti, di ogni genere.
Voleva consigli e pareri: dunque la sicurezza che aveva avuto ha cominciato a vacillare ed ha chiesto aiuto esterno alla famiglia.
L'insicurezza probabilmente nasce e cresce quando si è trovato a dare concretezza al film che si era fatto.

Lei, invece, il tabù monogamico l'ha superato (almeno un altro uomo l'ha conosciuto biblicamente).
Scommetterei (potendo sbagliare) che lui non l'ha superato, manco andando con prostitute (soluzione più rapida, specie per supposti sfigati), in quei tre mesi circa che sono trascorsi dalla scoperta del tradimento.
Tra un mese la scuola riprende e ci sono un'infinità di problemi pratici da risolvere (appartamento in affitto, conferma incarico scolastico, auto, bollette, ecc.)
La sua capacità di auto-analisi si è arenata al progetto di vita che avevano elaborato, dopo la malattia di lei, per un futuro insieme.


Con tutto il rispetto per la grave vicenda di lei (tumore, asportazione apparato riproduttivo, cure ormonali, ecc.) mi sa che non è quello il fulcro della crisi. A voler vedere bene i fatti.

Lei ha superato (abbastanza) il problema, ottenendo una conferma di essere ancora femmina nella relazione extra con il collega, che avrebbe portato avanti (se non sbaglio, non gli ha detto di stare per lasciare l'amante, di essere scontenta delle dì lui prestazioni, ecc.) se non fosse stata scoperta così casualmente (come ha raccontato l'opener). Nel frattempo, aveva impostato (forse, re-impostato) anche il progetto di vita, che lui ha condiviso, per mettere su una famiglia avere un figlio.

Insomma, lei, la debole, malata e traditrice smarrita, dopo la scoperta del tradimento mette in piedi una exit strategy, compie un percorso minimo di pentimento (nessuna spiegazione, solo dolore esternato) e chiede una seconda opportunità che salvi la faccia ed il progetto di vita già elaborato (per avere un figlio in affido ha bisogno di essere una coppia).
Di fronte al rifiuto di lui, manda la madre a perorare la sua richiesta, quando ottiene di parlagli lui conferma di chiudere la relazione sentimentale e si concentra sui problemi concreti (affitto, auto, divisione conto comune, ecc.). A quel punto, lei gli manda un paio di siluri micidiali (la casa in affitto non la interessa più; gli rende noto che lì, nel loro letto, ha consumato il sesso con l'amante).

Colpito ed affondato (come a battaglia navale).
Conosce il suo pollo ... Sa che è insicuro ed è psicologicamente in svantaggio: nei mesi trascorsi si è solo autocommiserato e non ha combinato niente di concreto.

E lui, comincia ad affondare e pensare di ritornare in porto per le riparazioni, escludendo di prendere il mare aperto e salpare per nuove destinazioni.
Due giorni fa l'aveva lasciata al suo destino. Un giorno fa parlava di perdonarla ma con chiusura del rapporto. Ieri sera, dopo averla incontrata potrebbero volerci un paio di mesi per riprendere il rapporto. All'inizio escludeva qualsiasi contatto, ieri è andato lui a parlare con lei. Voleva riprendersi la vita andando a lavorare all'estero, adesso pensa a fare ancora per un po' l'insegnante di scienze.

È evidente che sia ancora sotto shock lui e che stia prevalendo quella parte di sé che gli suggeriva di non chiudere, mentre sta in ritirata l'altra parte che lo induceva a smettere la relazione, cambiare lavoro ed andarsene all'estero a lavorare.

Quel conflitto interno, poi, si è complicato, con il coinvolgimento di parenti ed amici e persino con l'approdo qui sul forum. Si sente tirato per la giacchetta da ogni parte e non sa che pesci prendere, sempre in termini marinareschi.

Aggiungerei che sono una coppia di giovani "protetti" in famiglia, non proprio freschissimi dal punto di vista dell'età (a quarant'anni non ci sono più tante opportunità lavorative e la voglia di accettare le sfide), che vivono in simbiosi con i loro ambienti familiari di origine nel convincimento che le loro decisioni debbano essere frutto di concertazione adeguata e ponderata (che al 70% vuol dire che si attende che le cose si aggiustino da sé e che Dio ce la mandi buona, mentre per il residuo 30% si rischia la decisione dopo aver consultato influencers, parenti ed amici), cioè mostrando tendenza alla de-responsabilizzazione. Ma lui sta decisamente peggio di lei.

Lei, a corto di esperienze e con l'angoscia per il suo status di malata oncologica, comunque qualche iniziativa l'ha presa, è stata reattiva: "per caso" è entrata in una relazione extra con un uomo sposato, il quale neanche ci ha pensato un attimo a mollare la legittima consorte (irrilevante che la chiamasse "amore" dopo "solo due" scopate). Lei l'ha fatto per essere sicura di essere donna (e ci sta la storia della patologia seria da conseguenze dirompenti) e per la curiosità di una nuova esperienza, che non aveva mai provato. E che le ha provocato piacere, ridandole fiducia in se stessa.

Lui, adesso, è decisamente malconcio.
Non ha capito niente di lei, di come è diventata. Della sua voglia di vivere, che ti prende dopo uno scampato pericolo. Si è accorto che si metteva in tiro, interpretando il tutto come dimostrazione di stare recuperando alla grande, senza sospettare che lo tradiva mentre gli prospettava il matrimonio.

Non vorrebbe lasciare la casa in affitto, vorrebbe tornare a lavorare come insegnante. Gli manca solo di perdonarla e pensa di aver ricostruito la sua comfort zone.
Quindi alla conclusione dei fatti il fragile è lui e non lei secondo la tua analisi.
 

ologramma

Utente di lunga data

ivanl

Utente di lunga data
Non lo so mentre prima mi dava fastidio vederla, oggi quando ho parlato con lei ho visto una donna fragile, un uomo si è approfittato di questa fragilità, lei ancora oggi, è frastornata, oggi mi sembrava assente, sicuramente a causa delle cure. A inizio anno ha preso circa 15 kg per una cura ormonale, si sentiva brutta, basta un uomo che ti corteggia e cadi come una pura cotta.
sei un pollastro
 
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