Diciamo che c'è stata grande confusione.
Di certo in lui. Stando alla sequenza di dichiarazioni che afferma di avere fatto a lei. E quelle da lui riportate ieri. Ma, forse ha trovato la sua soluzione.
Provo a spiegare come vedo la storia.
E' rimasto sconvolto per essere stato tradito, e ci sta (chi c'è passato lo sa).
Si è sentito arrabbiato, le ha contestato il comportamento sleale e se n'è andato di casa.
Deve essersi sentito terribilmente solo e, forse indifeso, a causa anche della sua totale inesperienza (lei unica donna della sua vita).
Ha reso noto il tradimento in famiglia, in modo non neutro, raccontando tutto con franchezza brutale, così da raccogliere pieno sostegno per sé e sdegno per lei (compresa la sorella compagna di scuola di lei). Cioè, ha fatto una specie di terra bruciata per una eventuale riconciliazione.
Si è ri-caricato l'ego, andato a terra, ed ha preso una posizione apparentemente chiara: non la voleva vedere più e si è pure cullato con l'idea di allontanarsi dall'Italia per cercare un successo (economico) finora mancato, che agli occhi di tutti lo avrebbe riabilitato (vedi, l'ha lasciata ed ha fatto la sua fortuna).
Un canovaccio piuttosto lineare, comportamenti coerenti in apparenza.
Viene su questo forum e comincia a sottoporsi ad una cascata di commenti, di ogni genere.
Voleva consigli e pareri: dunque la sicurezza che aveva avuto ha cominciato a vacillare ed ha chiesto aiuto esterno alla famiglia.
L'insicurezza probabilmente nasce e cresce quando si è trovato a dare concretezza al film che si era fatto.
Non è questione di obblighi, lei è stata la prima e unica donna della mia vita. A quarant'anni ho fatto sesso solo con lei.
Lei, invece, il tabù monogamico l'ha superato (almeno un altro uomo l'ha conosciuto biblicamente).
Scommetterei (potendo sbagliare) che lui non l'ha superato, manco andando con prostitute (soluzione più rapida, specie per supposti sfigati), in quei tre mesi circa che sono trascorsi dalla scoperta del tradimento.
Tra un mese la scuola riprende e ci sono un'infinità di problemi pratici da risolvere (appartamento in affitto, conferma incarico scolastico, auto, bollette, ecc.)
La sua capacità di auto-analisi si è arenata al progetto di vita che avevano elaborato, dopo la malattia di lei, per un futuro insieme.
Abbiamo parlato, non mi ha dato nessuna colpa sono il compagno perfetto, addirittura mentre lei scopava col collega, mi aveva proposto di ufficializzare il rapporto e sposarci, visto che lei è sterile, mi ha anche proposto un affido, le ho risposto che ero d'accordo,avevamo anche ipotizzato di sposarci a ottobre.
Con tutto il rispetto per la grave vicenda di lei (tumore, asportazione apparato riproduttivo, cure ormonali, ecc.) mi sa che non è quello il fulcro della crisi. A voler vedere bene i fatti.
Lei ha superato (abbastanza) il problema, ottenendo una conferma di essere ancora femmina nella relazione extra con il collega, che avrebbe portato avanti (se non sbaglio, non gli ha detto di stare per lasciare l'amante, di essere scontenta delle dì lui prestazioni, ecc.) se non fosse stata scoperta così casualmente (come ha raccontato l'opener). Nel frattempo, aveva impostato (forse, re-impostato) anche il progetto di vita, che lui ha condiviso, per mettere su una famiglia avere un figlio.
Insomma, lei, la debole, malata e traditrice smarrita, dopo la scoperta del tradimento mette in piedi una
exit strategy, compie un percorso minimo di pentimento (nessuna spiegazione, solo dolore esternato) e chiede una seconda opportunità che salvi la faccia ed il progetto di vita già elaborato (per avere un figlio in affido ha bisogno di essere una coppia).
Di fronte al rifiuto di lui, manda la madre a perorare la sua richiesta, quando ottiene di parlagli lui conferma di chiudere la relazione sentimentale e si concentra sui problemi concreti (affitto, auto, divisione conto comune, ecc.). A quel punto, lei gli manda un paio di siluri micidiali (la casa in affitto non la interessa più; gli rende noto che lì, nel loro letto, ha consumato il sesso con l'amante).
Colpito ed affondato (come a battaglia navale).
Conosce il suo pollo ... Sa che è insicuro ed è psicologicamente in svantaggio: nei mesi trascorsi si è solo autocommiserato e non ha combinato niente di concreto.
E lui, comincia ad affondare e pensare di ritornare in porto per le riparazioni, escludendo di prendere il mare aperto e salpare per nuove destinazioni.
Due giorni fa l'aveva lasciata al suo destino. Un giorno fa parlava di perdonarla ma con chiusura del rapporto. Ieri sera, dopo averla incontrata potrebbero volerci un paio di mesi per riprendere il rapporto. All'inizio escludeva qualsiasi contatto, ieri è andato lui a parlare con lei. Voleva riprendersi la vita andando a lavorare all'estero, adesso pensa a fare ancora per un po' l'insegnante di scienze.
È evidente che sia ancora sotto shock lui e che stia prevalendo quella parte di sé che gli suggeriva di non chiudere, mentre sta in ritirata l'altra parte che lo induceva a smettere la relazione, cambiare lavoro ed andarsene all'estero a lavorare.
Quel conflitto interno, poi, si è complicato, con il coinvolgimento di parenti ed amici e persino con l'approdo qui sul forum. Si sente tirato per la giacchetta da ogni parte e non sa che pesci prendere, sempre in termini marinareschi.
Aggiungerei che sono una coppia di giovani "protetti" in famiglia, non proprio freschissimi dal punto di vista dell'età (a quarant'anni non ci sono più tante opportunità lavorative e la voglia di accettare le sfide), che vivono in simbiosi con i loro ambienti familiari di origine nel convincimento che le loro decisioni debbano essere frutto di concertazione adeguata e ponderata (che al 70% vuol dire che si attende che le cose si aggiustino da sé e che Dio ce la mandi buona, mentre per il residuo 30% si rischia la decisione dopo aver consultato influencers, parenti ed amici), cioè mostrando tendenza alla de-responsabilizzazione. Ma lui sta decisamente peggio di lei.
Lei, a corto di esperienze e con l'angoscia per il suo status di malata oncologica, comunque qualche iniziativa l'ha presa, è stata reattiva: "per caso" è entrata in una relazione extra con un uomo sposato, il quale neanche ci ha pensato un attimo a mollare la legittima consorte (irrilevante che la chiamasse "amore" dopo "solo due" scopate). Lei l'ha fatto per essere sicura di essere donna (e ci sta la storia della patologia seria da conseguenze dirompenti) e per la curiosità di una nuova esperienza, che non aveva mai provato. E che le ha provocato piacere, ridandole fiducia in se stessa.
Lui, adesso, è decisamente malconcio.
Non ha capito niente di lei, di come è diventata. Della sua voglia di vivere, che ti prende dopo uno scampato pericolo. Si è accorto che si metteva in tiro, interpretando il tutto come dimostrazione di stare recuperando alla grande, senza sospettare che lo tradiva mentre gli prospettava il matrimonio.
Non vorrebbe lasciare la casa in affitto, vorrebbe tornare a lavorare come insegnante. Gli manca solo di perdonarla e pensa di aver ricostruito la sua
comfort zone.