Colpa è una parola grossa, comunque "mantenere" non è sovrapponibile a "educare"
Comunque io credo che ognuno di noi pecchi di egocentrismo, facendo assurgere sé e la propria esperienza a paradigma di normalità. Di conseguenza chi fa scelte che non condividiamo o che consideriamo sbagliate, non solo lo critichiamo, ma ci irrita perché mette implicitamente in dubbio le nostre scelte.
Si va da cose normali (nel senso di frequenti) come sposarsi o no a cose più piccole e insignificanti come tingersi i capelli.
Quando si sta in un forum come questo in cui vi sono scelte normali, dettate da valutazioni normali e da un percorso comune, chiunque abbia avuto un percorso diverso mette in discussione implicitamente le scelte della maggioranza.
Potrebbe essere anche chi, di famiglia più che benestante, ha fatto un percorso di studi e poi lavorativo diverso.
Questa cosa la proviamo più frequentemente per i casi di cronaca nera. “Ma perché ha fatto quella cosa?” nel senso di cosa che consideriamo imprudente (dimenticando che qualche imprudenza l’abbiamo fatta anche noi, ma ci è andata bene) ignorando che in quel contesto quella non è imprudenza, ma normalità. Perché la normalità assoluta non esiste è un concetto che riguarda la frequenza all’interno di un gruppo.