Brunetta
Utente di lunga data
Questo è da Catalano.in effetti i soldi aiutano
“Meglio essere ricchi, belli e intelligenti che poveri, brutti e stupidi”.
Ma con una vita dignitosa e serena non c’entra niente.
Questo è da Catalano.in effetti i soldi aiutano
Non di fondamentale e loro non si sono mai lamentatiHo chiesto un’altra cosa ovvero se avete dovuto negare qualcosa di importante a cui tenevano.
Ma cosa è migliore non è una cosa assoluta.Non c’entra essere dignitosa
Si vorrebbe dare loro una vita migliore
E allora non è mancato nulla.Non di fondamentale e loro non si sono mai lamentati
Io avrei voluto fare molto di più. Avere possibilità diverse, per loro e per noi
Ma certo mai pensato il contrarioMa cosa è migliore non è una cosa assoluta.
Sono innumerevoli le biografie di persone che hanno avuto infanzia e giovinezza “difficili” e poi vite non solo serene, ma importanti per gli altri e viceversa.
Mi sa che oggi mi spiego peggio degli altri giorniE allora non è mancato nulla.
Tu rimproveri ai tuoi genitori di non aver fatto master al MIT? Non credo.
Ma certo mai pensato il contrario
A me una vita migliore per me e i mei figli non farebbe schifo. Questo non significa che mi fa schifo questa. Desiderare di meglio e aver sperato di poterlo avere non mi sembra così sbagliato
Ho capito benissimo.Mi sa che oggi mi spiego peggio degli altri giorni
Ecco io invece mi scuso spesso con loro per non aver potuto fare di piùHo capito benissimo.
Certamente non mi farebbe schifo vincere 5 milioni alla lotteria, ma pure 100.000 mi farebbero schifo.
I soldi fanno comodo.
Ma mai mi sentirò di non aver potuto dare di più. Ho dato quello che ho potuto.
Non penso nemmeno di aver fatto sacrifici, non avendo fatto ciò che hanno potuto fare i miei coetanei senza figli.
Senza offesa per chi non ha figli, mi dispiace pure per loro.
Non c’è proprio paragone, non c’è niente che abbia mai trovato più interessante di loro.
Ma cosa? Io non riesco a immaginare. Non sto provocando.Ecco io invece mi scuso spesso con loro per non aver potuto fare di più
Lo so che non provochiMa cosa? Io non riesco a immaginare. Non sto provocando.
Ma ai figli si dà la vita. Poi decidono loro cosa farne. Se vorranno fare viaggi li faranno. Se vorranno riprendere a studiare pure.Lo so che non provochi
Ripeto hanno avuto il necessario. Mi piacerebbe avergli potuto dare il superfluo
Poterli aiutare a comprare una casa, farli viaggiare
Hanno studiato poco. Forse in scuole diverse con possibilità diverse non farebbe gli operai
Sono circondata da chi per i propri figli ha potuto fare molto di piu
A me non è mancato nulla. Sai quanto pesa a mi madre il fatto che non erediterò? Credo sia normale da parte sua per esempio
E io di conseguenza
La pensiamo diversamenteMa ai figli si dà la vita. Poi decidono loro cosa farne. Se vorranno fare viaggi li faranno. Se vorranno riprendere a studiare pure.
Le famose lauree all'"università della vita"?Ognuno fa le scelte che ritiene opportuno fare.
Tu pensi che le fatiche dei tuoi figli non siano anch’esse dei “master”?
Bell'intervento, molto vero.Aggiungo ancora che oggi rispetto al passato abbiamo più servizi (sanità, trasporti etc.) ma anche un sistema fiscale e tributario che non consente più l'elusione delle tasse/imposte come diversamente avveniva nel passato. E dubito che in passato esistessero così tante tasse!
Incentivavano a far figli (specialmente i poveri cristi) per avere carne da macello da spedire in qualche guerra. Oggi non ce ne è più bisogno, a partire dal dopoguerra e fino grossomodo agli anni 90 il tenore di vita si è alzato notevolmente per tutti. Il porocristo degli anni 80 era quello che si faceva un mese di ferie, altri poricristi riuscivano a portare i figli per tre mesetti tondi al mare. Oggi chi lo può fare? Non mi meraviglio che un laureato che tra tirocini e stage giunge a 30 anni a guadagnare la mirabolante somma di 1000 euro al mese ambisca al limite alla propria indipendenza, e non a fare figli (decisamente più tardi rispetto alla media del passato, e pure questo è un dato) per trapiantare la famiglia a casa di mamma e papà. Che pagato l'affitto, le bollette e la spesa soldi non ne avanzano, ed è abbastanza inutile che ripeta le gran sorti che attendono le donne lavoratrici che devono pagare minimo 600 euro al mese per lasciare al nido un bimbo di 5 mesi, o in alternativa stare col 30% dello stipendio per procrastinare di qualche mese l'ingresso del figlio al nido, sempre a pagamento
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Edit: e parlo della situazione MIGLIORE possibile, quella (oramai rara) di una assunzione a tempo indeterminato. O devo ripetere il trattamento che ho ricevuto io per la maternità, o più banalmente ancora i grandi aiuti ricevuti dalla mia Cassa durante il Covid?
Altro che balle: per essere aiutati, forse (anzi, senza forse) conviene essere disoccupati, ricevere il reddito di inclusione, è per la pensione (ammesso che ne vedrò mai una) mettersi a parte i guadagni in nero. Non in banca, in cassaforte o sotto il materasso![]()
Un buon livello culturale, che prevede aspettative più alte.Conosci persone che hanno rinunciato ad avere figli per via della loro situazione economica? Intendo come unico motivo per non fare neppure un figlio (escludiamo il secondo, terzo, quarto etc.)
Io non credo che alla base della decisione "faccio o non faccio figli" ci possa essere il reddito, può essere un deterrente ma credo unito ad altro.
Sì, ma... Hanno i loro sistemi per abbattere i costi.È più una questione di mentalità, vedi tutti gli stranieri che arrivano qui e hanno minimo 2 figli / coppia, senza fare i dirigenti pubblici e avere minimo 2 abitazioni di proprietà per sicurezza
Esattamente.Ok, esiste certamente anche chi, di figli, NON NE VUOLE.
Se devo ragionarla più sui grandi numeri, però, mi viene da dire che oggi ci troviamo messi più o meno come i nostri nonni, senza poter più riuscire a vivere come facevano loro....dieci figli tirati su come potevano, di cui magari 2 o 3 non vedevano l'età adulta, e gli altri a lavorare anziché a studiare![]()
Vedi, i genitori oggi per la prima volta dal dopoguerra stanno vivendo in un periodo di involuzione economica. No, non è la solita crisi, che passa e va. È proprio la decadenza.Torni a un confronto sociale sul piano economico.
Sai perché lo fai?
Sembrano osservazioni alla Catalano “meglio un figlio solo ben nutrito e con possibilità di studio di dieci figli analfabeti morti di fame”.
Ma è una banalità, lo pensiamo tutti.
Anche se è tutto da vedere se questi residuali figli unici che devono corrispondere alle aspettative dei genitori stanno davvero meglio e sono psicologicamente più sani di tutte quelle famiglie numerose.
Se tutti, non solo tu, ribadiscono tutte le ragioni economiche e sociali è forse perché sono state più decisive altre ragioni di cui si sentono in colpa, perché loro le giudicano egoistiche.
Io non ne ho mica avuti 10, sono giusta giusta a crescita 0 eh.
Sto cercando di capire perché tante persone non sentono un bisogno che per me è naturale e che oggi viene considerato un problema.
Io li usavo fotocopiati, li faceva mia madre in ufficio.E ti ribadisco: per me sono una spesa. Che compio volentierissimo per lui. Ma sempre spesa resta. Per i libri non so, conosco persone che se potessero risparmiare lo farebbero volentieri. A scuola comunque libri fotocopiati per l'intero sono invisi soprattutto agli insegnanti (violano un filo il diritto d'autore), a tacere anche che, una volta rilegati, non esiste nemmeno tutto questo risparmio
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Ma poi quanto cazzo li fanno pagare???Io sono riuscita a recuperare un solo libro dalla sorella maggiore per la minore, oltrettutto di una materia secondaria...solito libro cambiata copertina e magari la stessa pagina spostata da pagina 2 a pagina 4....la prof ha detto che per quest' anno può andare ma non garantisce per l'anno prossimo che sa già cambierà insegnante.... anche questi giochini delle case editrici dovrebbero essere stoppati ..non puoi prendermi per il naso così....
Molto vero, è sempre la traiettoria il problema, non la posizione attuale.Le persone non sono preoccupate dall'essere stabilmente povere, ma dal perdere ciò che hanno.
Non so cosa dirti: anche a me piace almeno tentare di non usare le parole a casosul risparmio non ti so dire, a li tempi miei era consistente. il diritto d'autore su di un testo delle elementari e delle medie mi fa ridere.
la questione spesa è psicologica: GASGC che spendi, ma un conto è spendere mille euro per un IPhone (o qualsiasi altra minchiata preferisci) che tra 7 mesi costerà un terzo. un conto è spendere per il futuro di tuo figlio (o figlia? sai che non mi ricordo più se hai un maschio o una femmina?)
ti posso portare svariati esempi di gente che è andata al mare a castelsotto di sopra per 30 anni, pur potendosi permettere le Maldive perchè era molto più importante assicurare ai 3 figli di andare all'università
oppure sostenere un progetto imprenditoriale (anche aprire una paninoteca, per dire)
tutto ciò per dire che uno dei problemi è smettere di pensare ai figli come ad un costo. mi sono spiegoso?
C'è da aggiungere che oggi tanti lavori non li vuole più fare nessuno. Ieri si partiva dal piccolo per attivare al grande. Oggi, sempre generalizzando, si vuole subito partire dal grande, si vuole tutto subito.Non so cosa dirti: anche a me piace almeno tentare di non usare le parole a caso. Investimento, per me, è un qualcosa che genera un ritorno per così dire omogeneo, dello stesso genere rispetto a ciò che vado a investire. Quindi se investo soldi in titoli, mi attendo un ritorno sempre finanziario (se poi si traduce in un'inculata vabbè
). Se spendo per una vacanza (passami il paragone, ma è per spiegare il concetto) certamente ne ho un ritorno, ma in termini emotivi. NON INVESTO, nel senso che non ne avrò un ritorno in termini finanziari, o per lo meno non è nelle mie aspettative
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Qui, partendo da un dato (quello della denatalità) si è giunti a domandarsi che ruolo ne abbiano anche gli uomini. Se per te il problema è quello di vedere i figli sotto la luce della spesa e non già dell'investimento, ti posso dire che un tempo (anni 80, quando eravamo piccoli, e lo ricorderai anche tu) i poveri cristi erano quelli che avevano solo 30 milioni di lire magari in bot (che rendevano un buon 10%). Oggi (lo hai notato l'aumento del costo della vita facendo la spesa al supermercato?) chi ha da parte qualcosa tendenzialmente è perché ha ereditato. Un tempo il porocristo campava una famiglia (monoreddito) con due milioni di lire. Metteva da parte poco, ma qualcosa riusciva a mettere. Oggi 2k al mese sono un ottimo stipendio, peccato solo che i poricristi ne guadagnino la metà, e che nemmeno i 2k abbiano lo stesso potere di acquisto dei due milioni di allora. Nel frattempo, siamo cresciuti in una cultura del benessere che strizzata l'occhio ad un certo tipo di politica (io mangio, ma mangi anche tu), dove ancora l'ortolano sotto casa il conto lo preparava con penna (dietro le orecchie) e taccuino, dove non era un problema (come ricorda @danny ) nemmeno per un dipendente portarsi a casa pacchi di cancelleria, dove certamente non stavamo così attenti a certe tematiche, ma non pagavamo nemmeno certi SALASSI per smaltire la pattumiera, tanto per dirne una. Il risultato? È che a differenza del passato oggi il porocristo NON È chi ha solo 50k di euro fermi in bot, più una sommetta liquida sul conto per gestire gli "imprevisti " (pure quelli un tempo redditizi, ora fonte di controlli e generatori di sole spese di gestione). Oggi il porocristo NON ha la prospettiva di tirare la cinghia per riuscire a comprarsi qualcosa, ma semplicemente quella di farlo per sopravvivere a fine mese. Tra un lavoro precario e un altro. Perché vedi, secondo me il problema non è quello di chiamare spesa un investimento, e nemmeno il viceversa: è quello di avere quel (minimo di) grano a parte che ci consenta di vivere e di far vivere secondo gli standard che hanno inculcato a noi, che non sono più certo quelli che i nostri stessi nonni, vissuti tra le due guerre, ci hanno raccontato deprecandoli (oh: non so i tuoi, i miei di nonni raccontavano di scarpe di cartone nella neve, eh: fallo fare ai figli oggi, e - anche al di là della tua personale sofferenza- vedi un po' se non intervengono i servizi sociali, come qualcuno ricordava
). Tra un po' non lo faranno più, questo è certo, ma non è che questo apra delle belle prospettive, eh. Se per provare (mica sempre) a varcare la mirabolante soglia dei 1k euro al mese attendi i 40, uomo o donna che tu sia, mi spieghi quante risorse hai per investire in figli?
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Sì, è vero. Ma è anche il prodotto della cultura a cui siamo stati abituati. E c'è anche da dire che un tempo lo spazio per ingrandirsi c'era. Oggi come oggi, la più parte di chi tenta l'imprenditoria partendo dal basso, che fine fa?C'è da aggiungere che oggi tanti lavori non li vuole più fare nessuno. Ieri si partiva dal piccolo per attivare al grande. Oggi, sempre generalizzando, si vuole subito partire dal grande, si vuole tutto subito.
Lascia perdere che è meglio.....Ma poi quanto cazzo li fanno pagare???