Denatalità: ma gli uomini?

Brunetta

Utente di lunga data
in effetti i soldi aiutano
Questo è da Catalano.
“Meglio essere ricchi, belli e intelligenti che poveri, brutti e stupidi”.
Ma con una vita dignitosa e serena non c’entra niente.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Ho chiesto un’altra cosa ovvero se avete dovuto negare qualcosa di importante a cui tenevano.
Non di fondamentale e loro non si sono mai lamentati
Io avrei voluto fare molto di più. Avere possibilità diverse, per loro e per noi
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non c’entra essere dignitosa
Si vorrebbe dare loro una vita migliore
Ma cosa è migliore non è una cosa assoluta.
Sono innumerevoli le biografie di persone che hanno avuto infanzia e giovinezza “difficili” e poi vite non solo serene, ma importanti per gli altri e viceversa.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non di fondamentale e loro non si sono mai lamentati
Io avrei voluto fare molto di più. Avere possibilità diverse, per loro e per noi
E allora non è mancato nulla.
Tu rimproveri ai tuoi genitori di non aver fatto master al MIT? Non credo.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Ma cosa è migliore non è una cosa assoluta.
Sono innumerevoli le biografie di persone che hanno avuto infanzia e giovinezza “difficili” e poi vite non solo serene, ma importanti per gli altri e viceversa.
Ma certo mai pensato il contrario
A me una vita migliore per me e i mei figli non farebbe schifo. Questo non significa che mi fa schifo questa. Desiderare di meglio e aver sperato di poterlo avere non mi sembra così sbagliato
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
E allora non è mancato nulla.
Tu rimproveri ai tuoi genitori di non aver fatto master al MIT? Non credo.
Mi sa che oggi mi spiego peggio degli altri giorni
Mi sono mancati viaggi, una casa a milano, vederli viaggiare, andare a teatro, a cena fuori ecc ecc
Non devo rimproverare loro per questo esattamente come non mi rimproverano i miei figli. Saremmo stati tutti più felici con più possibilità. Si.
I figli di chi lavora con me vanno a scuole bilingue dalle elementari, viaggiano per il mondo, si sposano con già una casa, ed erediteranno
Posso dispiacermi che le stesse possibilità non le abbiano i miei figli?
 
Ultima modifica:

Brunetta

Utente di lunga data
Ma certo mai pensato il contrario
A me una vita migliore per me e i mei figli non farebbe schifo. Questo non significa che mi fa schifo questa. Desiderare di meglio e aver sperato di poterlo avere non mi sembra così sbagliato
Mi sa che oggi mi spiego peggio degli altri giorni
Ho capito benissimo.
Certamente non mi farebbe schifo vincere 5 milioni alla lotteria, ma pure 100.000 mi farebbero schifo.
I soldi fanno comodo.
Ma mai mi sentirò di non aver potuto dare di più. Ho dato quello che ho potuto.
Non penso nemmeno di aver fatto sacrifici, non avendo fatto ciò che hanno potuto fare i miei coetanei senza figli.
Senza offesa per chi non ha figli, mi dispiace pure per loro.
Non c’è proprio paragone, non c’è niente che abbia mai trovato più interessante di loro.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Ho capito benissimo.
Certamente non mi farebbe schifo vincere 5 milioni alla lotteria, ma pure 100.000 mi farebbero schifo.
I soldi fanno comodo.
Ma mai mi sentirò di non aver potuto dare di più. Ho dato quello che ho potuto.
Non penso nemmeno di aver fatto sacrifici, non avendo fatto ciò che hanno potuto fare i miei coetanei senza figli.
Senza offesa per chi non ha figli, mi dispiace pure per loro.
Non c’è proprio paragone, non c’è niente che abbia mai trovato più interessante di loro.
Ecco io invece mi scuso spesso con loro per non aver potuto fare di più
 

Brunetta

Utente di lunga data

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Ma cosa? Io non riesco a immaginare. Non sto provocando.
Lo so che non provochi
Ripeto hanno avuto il necessario. Mi piacerebbe avergli potuto dare il superfluo
Poterli aiutare a comprare una casa, farli viaggiare
Hanno studiato poco. Forse in scuole diverse con possibilità diverse non farebbe gli operai
Sono circondata da chi per i propri figli ha potuto fare molto di piu
A me non è mancato nulla. Sai quanto pesa a mi madre il fatto che non erediterò? Credo sia normale da parte sua per esempio
E io di conseguenza
 

Brunetta

Utente di lunga data
Lo so che non provochi
Ripeto hanno avuto il necessario. Mi piacerebbe avergli potuto dare il superfluo
Poterli aiutare a comprare una casa, farli viaggiare
Hanno studiato poco. Forse in scuole diverse con possibilità diverse non farebbe gli operai
Sono circondata da chi per i propri figli ha potuto fare molto di piu
A me non è mancato nulla. Sai quanto pesa a mi madre il fatto che non erediterò? Credo sia normale da parte sua per esempio
E io di conseguenza
Ma ai figli si dà la vita. Poi decidono loro cosa farne. Se vorranno fare viaggi li faranno. Se vorranno riprendere a studiare pure.
 

danny

Utente di lunga data
Aggiungo ancora che oggi rispetto al passato abbiamo più servizi (sanità, trasporti etc.) ma anche un sistema fiscale e tributario che non consente più l'elusione delle tasse/imposte come diversamente avveniva nel passato. E dubito che in passato esistessero così tante tasse! 😛
Incentivavano a far figli (specialmente i poveri cristi) per avere carne da macello da spedire in qualche guerra 😎. Oggi non ce ne è più bisogno, a partire dal dopoguerra e fino grossomodo agli anni 90 il tenore di vita si è alzato notevolmente per tutti. Il porocristo degli anni 80 era quello che si faceva un mese di ferie, altri poricristi riuscivano a portare i figli per tre mesetti tondi al mare. Oggi chi lo può fare? Non mi meraviglio che un laureato che tra tirocini e stage giunge a 30 anni a guadagnare la mirabolante somma di 1000 euro al mese ambisca al limite alla propria indipendenza, e non a fare figli (decisamente più tardi rispetto alla media del passato, e pure questo è un dato) per trapiantare la famiglia a casa di mamma e papà. Che pagato l'affitto, le bollette e la spesa soldi non ne avanzano, ed è abbastanza inutile che ripeta le gran sorti che attendono le donne lavoratrici che devono pagare minimo 600 euro al mese per lasciare al nido un bimbo di 5 mesi, o in alternativa stare col 30% dello stipendio per procrastinare di qualche mese l'ingresso del figlio al nido, sempre a pagamento 😎.

Edit: e parlo della situazione MIGLIORE possibile, quella (oramai rara) di una assunzione a tempo indeterminato. O devo ripetere il trattamento che ho ricevuto io per la maternità, o più banalmente ancora i grandi aiuti ricevuti dalla mia Cassa durante il Covid? 😎
Altro che balle: per essere aiutati, forse (anzi, senza forse) conviene essere disoccupati, ricevere il reddito di inclusione, è per la pensione (ammesso che ne vedrò mai una) mettersi a parte i guadagni in nero. Non in banca, in cassaforte o sotto il materasso 😎
Bell'intervento, molto vero.

Conosci persone che hanno rinunciato ad avere figli per via della loro situazione economica? Intendo come unico motivo per non fare neppure un figlio (escludiamo il secondo, terzo, quarto etc.)
Io non credo che alla base della decisione "faccio o non faccio figli" ci possa essere il reddito, può essere un deterrente ma credo unito ad altro.
Un buon livello culturale, che prevede aspettative più alte.
Da bambino ero amico di una famiglia di 7 bambini.
Il papà, unico reddito, lavorava con l'ape car.
La mamma ovviamente non faceva niente.
Erano molto ignoranti e non ragionavano troppo sulle cose.
La casa non era neanche piccola, solo che cadeva a pezzi. I bambini facevano vita selvaggia. Io ero innamorato della terza.
Un eccesso di coscienza e aspettative porta più in là l'età del primo bambino, dopo comincia la paura e...

E ha ragione Foglia.
Nessuno vivrebbe più come i Poldini.
Ma neanche tutti voi vivreste in una casa popolare tra marocchini, spacciatori, zingari e personaggi assurdi. Pensate che fare sacrifici sia rinunciare alle lezioni di pianoforte o alle vacanze, ma questo NON è fare sacrifici.
Questo è credere di farli avendo però una bella casa in un quartiere decente.
Perché in realtà è proprio il concetto di base a essere sbagliato.
Volete fare figli? È il vostro obiettivo?
Il modello di vita è quello degli stranieri.
Usate tutti i trucchetti classici e la questione economica passerà in secondo piano, e resterà solo la vera ragione, ovvero il fatto che non vi frega un cazzo di fare figli. O perlomeno non è la vostra priorità.

È più una questione di mentalità, vedi tutti gli stranieri che arrivano qui e hanno minimo 2 figli / coppia, senza fare i dirigenti pubblici e avere minimo 2 abitazioni di proprietà per sicurezza
Sì, ma... Hanno i loro sistemi per abbattere i costi.
Non è che sono ricchi.
Voglio dire... Loro hanno come obiettivo fare una famiglia e dei figli.
Le donne cominciano presto. E vanno avanti anni. Sono motivati.
E quando hai la motivazioni il sistema per ridurre i costi lo trovi.
Devo spiegarvi come?

Ok, esiste certamente anche chi, di figli, NON NE VUOLE 🤷‍♀️.
Se devo ragionarla più sui grandi numeri, però, mi viene da dire che oggi ci troviamo messi più o meno come i nostri nonni, senza poter più riuscire a vivere come facevano loro....dieci figli tirati su come potevano, di cui magari 2 o 3 non vedevano l'età adulta, e gli altri a lavorare anziché a studiare 🤷‍♀️
Esattamente.
Oggi un figlio te lo tieni in casa e lo mantieni per 30 anni.
E devi pure farlo in maniera dignitosa, che altrimenti ti mandano pure gli assistenti sociali...

Torni a un confronto sociale sul piano economico.
Sai perché lo fai?
Sembrano osservazioni alla Catalano “meglio un figlio solo ben nutrito e con possibilità di studio di dieci figli analfabeti morti di fame”.
Ma è una banalità, lo pensiamo tutti.
Anche se è tutto da vedere se questi residuali figli unici che devono corrispondere alle aspettative dei genitori stanno davvero meglio e sono psicologicamente più sani di tutte quelle famiglie numerose.
Se tutti, non solo tu, ribadiscono tutte le ragioni economiche e sociali è forse perché sono state più decisive altre ragioni di cui si sentono in colpa, perché loro le giudicano egoistiche.
Io non ne ho mica avuti 10, sono giusta giusta a crescita 0 eh.
Sto cercando di capire perché tante persone non sentono un bisogno che per me è naturale e che oggi viene considerato un problema.
Vedi, i genitori oggi per la prima volta dal dopoguerra stanno vivendo in un periodo di involuzione economica. No, non è la solita crisi, che passa e va. È proprio la decadenza.
Il fatto è che la povertà non segue parametri assoluti ma relativi.
Chi ha vissuto tempi migliori, oggi avverte con maggiore preoccupazione i problemi economici crescenti. Anche questo è un disincentivo.
Le persone non sono preoccupate dall'essere stabilmente povere, ma dal perdere ciò che hanno.

E ti ribadisco: per me sono una spesa 🤷‍♀️. Che compio volentierissimo per lui. Ma sempre spesa resta. Per i libri non so, conosco persone che se potessero risparmiare lo farebbero volentieri. A scuola comunque libri fotocopiati per l'intero sono invisi soprattutto agli insegnanti (violano un filo il diritto d'autore), a tacere anche che, una volta rilegati, non esiste nemmeno tutto questo risparmio 😎.
Io li usavo fotocopiati, li faceva mia madre in ufficio.
Una volta gli impiegati tornavano a casa con cancelleria etc e ovviamente tonnellate di fotocopie.
Nessuno diceva niente. Lo facevano tutti.

Io sono riuscita a recuperare un solo libro dalla sorella maggiore per la minore, oltrettutto di una materia secondaria...solito libro cambiata copertina e magari la stessa pagina spostata da pagina 2 a pagina 4....la prof ha detto che per quest' anno può andare ma non garantisce per l'anno prossimo che sa già cambierà insegnante.... anche questi giochini delle case editrici dovrebbero essere stoppati ..non puoi prendermi per il naso così....
Ma poi quanto cazzo li fanno pagare???
 

danny

Utente di lunga data
Risposta personale.
Perché abbiamo fatto un solo figlio?

Io lavoro da tanti anni, ho smesso l'università quando ho capito che non potevo lavorare e studiare insieme, e che avrei perso solo tempo.
Mi sono comprato auto e casa lavorando.
Anche da diplomato ho trovato un buon lavoro, e francamente posso dire anche di avere scelto tra diverse occupazioni.
Sto con mia moglie da una vita.
Lei è un po' più giovane di me, aveva il papà geometra che ha fatto studiare all'università tutti i 3 figli e ha messo da parte i soldi per comprar loro parte della casa.
Lavorando da solo.
Erano altri tempi: poteva comprarsi una di quelle villettine in viale Romagna, invece scelse una casa nuova in periferia, un bel 4 locali, un'auto media, la Giulia, le vacanze in Liguria, due mesi per moglie e figlia. Oggi quelle villettine credo vengano sui 2 milioni di euro. Saremmo ricchi.
Tra tutti i miei compagni del liceo la famiglia di mia moglie era quella più pezzente.
Io ero totalmente fuori concorso: il mio quartiere veniva chiamato Bronx ed era oggetto di derisione generale
Mi sposai tardi. Avevo 34 anni, mia moglie 29. Lei si era laureata, poi aveva iniziato un lungo periodo di COCOCO. Quando ci sposammo era ancora precaria, in due un mutuo prima casa da 550. 000 lire al mese,
Ma entravano 5 milioni in due, solo che all'epoca quelli del COCOCO non venivano visti come puliti, perché dovevo aggiungere INPS, tasse etc. Per cui non sembrava una gran cifra per le abitudini dell'epoca.
Difatti come precaria rimase a casa subito, rimanendo con 2500000 di reddito, 500.00 e passa di mutuo, i mobili da pagare.
In banca il conto calò abbastanza velocemente.
Non fu facile per lei trovare lavoro, troppo specialistica la laurea in quel periodo, troppo sposata e in età da figli, si riciclo' facendo tutt'altro con uno stipendio molto basso.
Ci troviamo nel 2004... La cognata ha un tumore ed è un casino. La figlia arriva due anni dopo.
Mia moglie ha 34 anni. Si fa di insulina per tutta la gravidanza.
Nasce la figlia muore mia suocera pochi mesi dopo di tumore.
Questo comporta traslochi vari per vendere due case. Il suocero comincia a stare male, muore qualche anno dopo. Ad aiutarci era rimasta solo mia madre, e non potevano caricarla ancora.
In un botto mia moglie ha 40 anni. Troppo tardi.
Due anni dopo mi tradisce ed eccomi qui.
Ora abbiamo un cane, che presto donero' a un'"industria farmaceutica.
Perché si fanno meno figli?

Perché nessuno ci dice che è un attimo diventare troppo vecchi per farli.
Ci sentiamo giovani a 30 anni, ma è un attimo non accorgersi, seguendo i problemi della vita (studiare, trovarsi un lavoro, un partner, comprare la casa, assistere i genitori), e trovarsi a 40.
E succede che è troppo tardi, come mio fratello. Ha 10 anni meno di me, senza figli. Era giovane fino a ieri come sua moglie.
 
Ultima modifica:

feather

Utente tardo
Le persone non sono preoccupate dall'essere stabilmente povere, ma dal perdere ciò che hanno.
Molto vero, è sempre la traiettoria il problema, non la posizione attuale.
Per assurdo se fossimo poveri come le merde ma con un economia in crescita e speranze per il futuro saremmo felici, nonostante la situazione corrente faccia magari più schifo di quella in cui siamo ora. È strana la mente umana
 

Foglia

utente viva e vegeta
sul risparmio non ti so dire, a li tempi miei era consistente. il diritto d'autore su di un testo delle elementari e delle medie mi fa ridere.

la questione spesa è psicologica: GASGC che spendi, ma un conto è spendere mille euro per un IPhone (o qualsiasi altra minchiata preferisci) che tra 7 mesi costerà un terzo. un conto è spendere per il futuro di tuo figlio (o figlia? sai che non mi ricordo più se hai un maschio o una femmina?)

ti posso portare svariati esempi di gente che è andata al mare a castelsotto di sopra per 30 anni, pur potendosi permettere le Maldive perchè era molto più importante assicurare ai 3 figli di andare all'università

oppure sostenere un progetto imprenditoriale (anche aprire una paninoteca, per dire)

tutto ciò per dire che uno dei problemi è smettere di pensare ai figli come ad un costo. mi sono spiegoso?
Non so cosa dirti: anche a me piace almeno tentare di non usare le parole a caso 🤷‍♀️. Investimento, per me, è un qualcosa che genera un ritorno per così dire omogeneo, dello stesso genere rispetto a ciò che vado a investire. Quindi se investo soldi in titoli, mi attendo un ritorno sempre finanziario (se poi si traduce in un'inculata vabbè 😛). Se spendo per una vacanza (passami il paragone, ma è per spiegare il concetto) certamente ne ho un ritorno, ma in termini emotivi. NON INVESTO, nel senso che non ne avrò un ritorno in termini finanziari, o per lo meno non è nelle mie aspettative 🤷‍♀️.
Qui, partendo da un dato (quello della denatalità) si è giunti a domandarsi che ruolo ne abbiano anche gli uomini. Se per te il problema è quello di vedere i figli sotto la luce della spesa e non già dell'investimento, ti posso dire che un tempo (anni 80, quando eravamo piccoli, e lo ricorderai anche tu) i poveri cristi erano quelli che avevano solo 30 milioni di lire magari in bot (che rendevano un buon 10%). Oggi (lo hai notato l'aumento del costo della vita facendo la spesa al supermercato?) chi ha da parte qualcosa tendenzialmente è perché ha ereditato. Un tempo il porocristo campava una famiglia (monoreddito) con due milioni di lire. Metteva da parte poco, ma qualcosa riusciva a mettere. Oggi 2k al mese sono un ottimo stipendio, peccato solo che i poricristi ne guadagnino la metà, e che nemmeno i 2k abbiano lo stesso potere di acquisto dei due milioni di allora. Nel frattempo, siamo cresciuti in una cultura del benessere che strizzata l'occhio ad un certo tipo di politica (io mangio, ma mangi anche tu), dove ancora l'ortolano sotto casa il conto lo preparava con penna (dietro le orecchie) e taccuino, dove non era un problema (come ricorda @danny ) nemmeno per un dipendente portarsi a casa pacchi di cancelleria, dove certamente non stavamo così attenti a certe tematiche, ma non pagavamo nemmeno certi SALASSI per smaltire la pattumiera, tanto per dirne una 😎 . Il risultato? È che a differenza del passato oggi il porocristo NON È chi ha solo 50k di euro fermi in bot, più una sommetta liquida sul conto per gestire gli "imprevisti " (pure quelli un tempo redditizi, ora fonte di controlli e generatori di sole spese di gestione). Oggi il porocristo NON ha la prospettiva di tirare la cinghia per riuscire a comprarsi qualcosa, ma semplicemente quella di farlo per sopravvivere a fine mese. Tra un lavoro precario e un altro. Perché vedi, secondo me il problema non è quello di chiamare spesa un investimento, e nemmeno il viceversa: è quello di avere quel (minimo di) grano a parte che ci consenta di vivere e di far vivere secondo gli standard che hanno inculcato a noi, che non sono più certo quelli che i nostri stessi nonni, vissuti tra le due guerre, ci hanno raccontato deprecandoli (oh: non so i tuoi, i miei di nonni raccontavano di scarpe di cartone nella neve, eh: fallo fare ai figli oggi, e - anche al di là della tua personale sofferenza- vedi un po' se non intervengono i servizi sociali, come qualcuno ricordava 😎). Tra un po' non lo faranno più, questo è certo, ma non è che questo apra delle belle prospettive, eh. Se per provare (mica sempre) a varcare la mirabolante soglia dei 1k euro al mese attendi i 40, uomo o donna che tu sia, mi spieghi quante risorse hai per investire (ti passo pure il termine, carico di aspettative 😛) in figli? 😎
 
Ultima modifica:

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Non so cosa dirti: anche a me piace almeno tentare di non usare le parole a caso 🤷‍♀️. Investimento, per me, è un qualcosa che genera un ritorno per così dire omogeneo, dello stesso genere rispetto a ciò che vado a investire. Quindi se investo soldi in titoli, mi attendo un ritorno sempre finanziario (se poi si traduce in un'inculata vabbè 😛). Se spendo per una vacanza (passami il paragone, ma è per spiegare il concetto) certamente ne ho un ritorno, ma in termini emotivi. NON INVESTO, nel senso che non ne avrò un ritorno in termini finanziari, o per lo meno non è nelle mie aspettative 🤷‍♀️.
Qui, partendo da un dato (quello della denatalità) si è giunti a domandarsi che ruolo ne abbiano anche gli uomini. Se per te il problema è quello di vedere i figli sotto la luce della spesa e non già dell'investimento, ti posso dire che un tempo (anni 80, quando eravamo piccoli, e lo ricorderai anche tu) i poveri cristi erano quelli che avevano solo 30 milioni di lire magari in bot (che rendevano un buon 10%). Oggi (lo hai notato l'aumento del costo della vita facendo la spesa al supermercato?) chi ha da parte qualcosa tendenzialmente è perché ha ereditato. Un tempo il porocristo campava una famiglia (monoreddito) con due milioni di lire. Metteva da parte poco, ma qualcosa riusciva a mettere. Oggi 2k al mese sono un ottimo stipendio, peccato solo che i poricristi ne guadagnino la metà, e che nemmeno i 2k abbiano lo stesso potere di acquisto dei due milioni di allora. Nel frattempo, siamo cresciuti in una cultura del benessere che strizzata l'occhio ad un certo tipo di politica (io mangio, ma mangi anche tu), dove ancora l'ortolano sotto casa il conto lo preparava con penna (dietro le orecchie) e taccuino, dove non era un problema (come ricorda @danny ) nemmeno per un dipendente portarsi a casa pacchi di cancelleria, dove certamente non stavamo così attenti a certe tematiche, ma non pagavamo nemmeno certi SALASSI per smaltire la pattumiera, tanto per dirne una 😎 . Il risultato? È che a differenza del passato oggi il porocristo NON È chi ha solo 50k di euro fermi in bot, più una sommetta liquida sul conto per gestire gli "imprevisti " (pure quelli un tempo redditizi, ora fonte di controlli e generatori di sole spese di gestione). Oggi il porocristo NON ha la prospettiva di tirare la cinghia per riuscire a comprarsi qualcosa, ma semplicemente quella di farlo per sopravvivere a fine mese. Tra un lavoro precario e un altro. Perché vedi, secondo me il problema non è quello di chiamare spesa un investimento, e nemmeno il viceversa: è quello di avere quel (minimo di) grano a parte che ci consenta di vivere e di far vivere secondo gli standard che hanno inculcato a noi, che non sono più certo quelli che i nostri stessi nonni, vissuti tra le due guerre, ci hanno raccontato deprecandoli (oh: non so i tuoi, i miei di nonni raccontavano di scarpe di cartone nella neve, eh: fallo fare ai figli oggi, e - anche al di là della tua personale sofferenza- vedi un po' se non intervengono i servizi sociali, come qualcuno ricordava 😎). Tra un po' non lo faranno più, questo è certo, ma non è che questo apra delle belle prospettive, eh. Se per provare (mica sempre) a varcare la mirabolante soglia dei 1k euro al mese attendi i 40, uomo o donna che tu sia, mi spieghi quante risorse hai per investire in figli? 😎
C'è da aggiungere che oggi tanti lavori non li vuole più fare nessuno. Ieri si partiva dal piccolo per attivare al grande. Oggi, sempre generalizzando, si vuole subito partire dal grande, si vuole tutto subito.
 

Foglia

utente viva e vegeta
C'è da aggiungere che oggi tanti lavori non li vuole più fare nessuno. Ieri si partiva dal piccolo per attivare al grande. Oggi, sempre generalizzando, si vuole subito partire dal grande, si vuole tutto subito.
Sì, è vero. Ma è anche il prodotto della cultura a cui siamo stati abituati. E c'è anche da dire che un tempo lo spazio per ingrandirsi c'era. Oggi come oggi, la più parte di chi tenta l'imprenditoria partendo dal basso, che fine fa?
I laureati che si impiegano guadagnano la metà di una colf: conviene fare quello, magari a nero, e risultare disoccupati 🤷‍♀️. Facendo attenzione a non far risultare troppi acquisti tracciabili per lo Stato.
Per il resto, dobbiamo anche metterci d'accordo sul significato del volere tutto subito ;)
Se un neolaureato ambisce a mantenersi con un lavoro di 8 ore, magari è ragionevole che arrivi al traguardo verso i 30. A Milano senza foraggiamenti e/o eredità con 1k al mese è molto dura, e il gramo è che le più volte non lo fai per arrivare a chissà quali altre cifre
 
Top