Il tradimento - 7 anni dopo

iosolo

Utente di lunga data
Questa del credito mi fa riflettere ma secondo me non è esatta. Forse è solo parte di qualcosa di più complesso.
Io sono in credito e mi prendo la mia rivalsa... sette anni dopo, con i miei tempi ovviamente.
Lui scopre tutto e voglio altro credito?!
Voglio stare li, con lui che mi dica, è colpa la mia di tutto, fa di me quello che vuoi?
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Questa del credito mi fa riflettere ma secondo me non è esatta. Forse è solo parte di qualcosa di più complesso.
Io sono in credito e mi prendo la mia rivalsa... sette anni dopo, con i miei tempi ovviamente.
Lui scopre tutto e voglio altro credito?!
Voglio stare li, con lui che mi dica, è colpa la mia di tutto, fa di me quello che vuoi?
Tutto fa supporre che sia così
 

iosolo

Utente di lunga data
Tutto fa supporre che sia così
Quindi è la mia narrazione che porta a questa conclusione?! Continua a riflettere con voi...
Qual è la moneta di scambio?! Cos'è questo credito che devo avere, in cosa può essere costituito? in che vantaggi? Farmi amanti come e quanto voglio? Pretese economiche, affettive, emotive? Perché detto così rimane in una strana teoria che non vuol dire nulla.
Se volevo solo un credito, potevo continuare senza fare nulla... in eterno debito. Ora ho pareggiato il conto, no?! niente dividenti, sono passata dalla moglie vittima, alla moglie carnefice. Il credito si è esaurito.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
Quindi è la mia narrazione che porta a questa conclusione?! Continua a riflettere con voi...
Qual è la moneta di scambio?! Cos'è questo credito che devo avere, in cosa può essere costituito? in che vantaggi? Farmi amanti come e quanto voglio? Pretese economiche, affettive, emotive? Perché detto così rimane in una strana teoria che non vuol dire nulla.
Se volevo solo un credito, potevo continuare senza fare nulla... in eterno debito. Ora ho pareggiato il conto, no?! niente dividenti, sono passata dalla moglie vittima, alla moglie carnefice. Il credito si è esaurito.
Ma va!
Non è così semplice.
Un po’ alla volta ci arrivi.
È un risarcimento per ritrovare il tuo potere di seduzione.
 

danny

Utente di lunga data
Provo a tirare le fila di questi lunghi sette anni troverete credo la mia storia nei post passati. Anche se spero che qualcuno si ricorda di me.
Sette anni sono lunghi che voglio violentemente sintetizzarli in poche frasi e da li partire di nuovo con voi per mettermi di nuovo in discussione, considerato che la mia testa è stupidamente in tilt.

Sette anni fa, sposata con due figli figli piccoli di 4 e 7 anni, dopo una relazione di 20 anni tra matrimonio e fidanzamento dai tempi del liceo, scopro il tradimento, durato anni tra mio e una sua collega. Avvisaglie, silenzi, niente sesso, tutti indizi visti e scartati. Io e le mie strane convinzioni.
Scoperto il tradimento impazzisco come la maggior parte dei traditi, ma non voglio perderlo. I bambini piccoli forse sono una scusa, il motivo principale che mi spinge a tener duro, nonostante la ferita all'orgoglio e al cuore e quindi cerco di reagire.
Terapia di coppia, nuove energie del rapporto e nonostante dopo qualche mese scopro, nei dettagli, con foto e date, il tenore della loro relazione, ancora tengo duro e vado avanti.
Con tanta rabbia, con tanto rancore e forse ancora tanto amore.
Ci sono buoni momenti, tanti, rimangono sempre i dubbi, le paure, l'incertezza di un rapporto ferito e una quotidianità che inevitabilmente piano piano spegne la spinta iniziale. La coppia si ferma di nuovo.
Tre anni fa, quando certe emozioni non riescono più ad essere sotto controllo, almeno da parte mia, abbiamo un difficile confronto. Lui rivendica più libertà ed esprime stanchezza per la mia rabbia e i miei dubbi mal celati. Io rimprovero che il nostro rapporto non è completo, spento, mancano intimità e complicità e che i periodi di stanca, sempre più frequenti, non mi rendono tranquilla. Voglio "tutto" dico io, anche se esattamente nemmeno io so che cosa voglio dire, ma so che quello che ho non è sufficiente.
Lui propone una pausa. Tutti i miei sensi sono all'allerta, la pausa è stata la prima cosa che mi ha chiesto prima della scoperta. Quindi rincaro: Una pausa che ci permette di frequentare altri?. Mi risponde di si. E' un altro sasso gigante è andato a infilarsi tra noi. Però i suoi ragionamenti sono giusti, e quando mi dice che è evidente che tra noi non c'è amore, penso che forse è vero, che un po' ha ragione. Sono rancorosa, arrabbiata e non dimostro amore. Quindi metto al bando il mio orgoglio e la mia dignità e gli dico "non sono ancora pronta per perderti, diamoci un altra occasione". Lui me la concede, con il senso del poi mi viene da aggiungere, un certo scetticismo. Se lui aveva di nuovo un altra, non si sa, sarebbe troppo facile dirlo ora, ma il dubbio si insinua.
Andiamo avanti però.
Cerco di smussare gli angoli, non so e non riesco sinceramente ad essere oggettiva con quanta e quale convinzione ma ci provo. C'è il covid, c'è tanta famiglia, ci sono vacanze, divertimenti, c'è tanto non posso negarlo ma sicuramente non c'è una grande evoluzione nella coppia in sè.
Nel frattempo in questi anni però una evoluzione grande, improntata ad un certo individualismo, è avvenuta in me. Mi sono laureata, ho mille impegni, tante idee ed energie, oltre ad aver perso parecchi chili. Sono io, diversa ma sempre io. Il mio centro sono io.

E arriva lui (lo aspettavate vero?!).

Lui, giovane, molto più giovane, da farmi sembrare quasi patetica nel guardarlo con occhi diversi, e che da subito mi guarda con occhi diversi. Mi guarda, oserei direi. Il divario dell'età è grande, è un collega e il mio matrimonio all'esterno sembra da famiglia mulino bianco. Ma forse lui mi guarda e lo sa che può riuscire.
Inutile girarci intorno, ne avete sentite infinite di storie analoghe, comincia come un amicizia, poi diventa un gioco più intimo e poi il gioco sfugge di mano, non troppo a dire il vero, ma complice il fatto che lui presto se ne sarebbe andato in un altra città per un nuovo lavoro, succede. Una sola volta, ma che conta? Noi traditi lo sappiamo, conta.
Quello che mi passa per la testa? "Prendo un solo pezzettino e poi dimentico tutto, la famiglia anche senza amore di coppia non può e non sarà messa in discussione". "Perché lui si e io no". "Lui magari sta facendo lo stesso". "Lui non mi ama, nemmeno mi vede, che male può fare". "Ho bisogno anch'io di sentirmi desiderata e amata" "Me lo merito". Frasi banali ma frullano in testa.
La vittima diventa carnefice. Da tradita a traditrice. Uno schifo di persona anch'io. E in quello schifo uno dei pensieri reconditi è anche: è colpa sua se sono diventata così.

Banalmente, mi allontano da lui, mi assento con lo sguardo e sono sempre distratta e le poche volte che mi cerca invento scuse. Sono strana, anche uno stupido lo capirebbe. Cerco nella mia vigliaccheria però di non essere completamente disonesta e gli dico che siamo distanti, che c'è tanto che non funziona. In realtà non voglio fare una confessione, devo essere sincera, ma so anch'io che quello che ho fatto ha cambiato ogni equilibrio che c'era e che il rapporto così com'è, è evidente che non funziona.

Nel confronto successivo, la sorpresa: lui aveva intuito e capito da un bel pezzo che c'era un altro, con cui chattavo e a cui dedicavo attenzioni e che ero una bella ipocrita a parlare di distanza. Beh come dargli torto? Ero una stupida, infantile, vigliacca e ipocrita persona. Quello che avevo odiato di lui, ora ero io.
Lui non chiude, ma dice che non sa che fare e che è deluso e ferito, perché credeva davvero in me come persona (è questo il colpo più tosto), che ne avremmo parlato dopo le vacanze, che comunque andavano fatte perché i ragazzi, e perché no, anche noi ci meritavamo.
Niente urla. Niente scene madri.
Le vacanze sono state fatte, come tutti gli eventi successivi, compleanni, scuola. La macchina famiglia è stata perfetta. La coppia era morta.

L'altro ieri finalmente ci siamo guardati e abbiamo ammesso che il rapporto è totalmente logorato, che sicuramente ora non ci sarà nulla che potrà salvare il rapporto: è finita, abbiamo ammesso entrambi.

Ed eccomi, che sono tornata a scrivere qui, con tutti i miei fallimenti. Potevo fare di più?! Potevo sicuramente fare di meno. La coppia era morta è vero, ma come ho potuto abbandonare l'idea di salvare la famiglia, come sempre l'abbiamo vissuta, e l'unica che conoscono i ragazzi. Il dubbio di non abbandonarla, tornare pentita, dirgli moriamo come coppia ma facciamo rimanere famiglia.
Sono terrorizzata dal futuro ora, dal dolore dei ragazzi e dalle conseguenze quotidiane della mia scelta.
Ho risentito l'altro, che non sentivo dopo la prima discussione, forse per vigliaccheria per non sentirmi sola. Altro punto di demerito per me.

Devo capire le mie emozioni e fare chiarezza forse voi mi potete aiutare.
C'è poco da capire.
E' finita una coppia, e con essa i progetti si sono arenati su un piano diverso. La conclusione la sappiamo, Adesso andiamo a ritroso.
Hai affrontato la relazione con quell'altro da bisognosa, da affamata di sguardi, sesso, amore, compensazione, riscatto, interesse, riconoscimento dei chili in meno.
Il peggior modo per avere una relazione con una persona, perché prima di Tommaso, Adolfo, Marco, Andrea o come diavolo si chiama questo tizio viene tutta quella roba lì che ho citato e anche altro.
E questo destabilizza come non mai, ti impedisce di trovare delle finalità diverse alla messa in piazza di quel crogiolo di emozioni sparse, e il risultato è scontato.
Il marito ti ha vista perché sei stata poco accorta, ma perché in fin dei conti bramavi ti vedesse, sempre per tutta quella roba in elenco.
E nel vederti ha scorto tutta l'ipocrisia della situazione, perché non c'è niente di peggio di un tradito trafitto dalle corna che dopo il sanguinolento si impegna per farle a sua volta.
Chi ti vede, il marito, non può che provare rancore e rabbia, e anche un po' di disistima.
"Ma come, non capisce che è stato lui, la sofferenza che ha prodotto lui a generare tutto quanto?".

No, mia cara. Lui capisce che come si è allontanato lui per avere una storia extra tu abbia fatto altrettanto, e quindi a nessuno dei due interessi veramente andare avanti. Quindi cosa resta sul piatto?
Niente, nemmeno i sensi di colpa. Il tuo comportamento è l'autorizzazione a farsi i cazzi propri. Per entrambi.
Che fare ora?
Niente, occupatevi dei figli, tu lascia perdere la scopata bisognosa e metti da parte pian piano tutta quella roba là della citazione.
Quando vedrai l'altro che arriverà per quello che è, solo allora, potrai avere una vera relazione.
Dando valore alla persona con cui starai.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Quindi è la mia narrazione che porta a questa conclusione?! Continua a riflettere con voi...
Qual è la moneta di scambio?! Cos'è questo credito che devo avere, in cosa può essere costituito? in che vantaggi? Farmi amanti come e quanto voglio? Pretese economiche, affettive, emotive? Perché detto così rimane in una strana teoria che non vuol dire nulla.
Se volevo solo un credito, potevo continuare senza fare nulla... in eterno debito. Ora ho pareggiato il conto, no?! niente dividenti, sono passata dalla moglie vittima, alla moglie carnefice. Il credito si è esaurito.
Il credito si è esaurito. non credo, perchè hai rimarcato ancora che comunque tutto è colpa sua che ha cominciato... che ha varcato per primo la soglia dalla quale non si torna più indietro, l'orizzonte degli eventi. Se ragioni così il tuo credito, qualunque cosa sia, non si esaurirà mai.

Quando è capitato a me io non ritenevo di avere alcun credito, ne' mi sono andato a cercare occasioni, ma quando mi sono capitate la vocina dentro di me che diceva "che cazzo ti frega, lei mica si è fatta scrupoli no?" ha avuto gioco facile contro quella che diceva "non vorrai mica ridurti come lei, visto che facevi tanto l'onesto.."
 

danny

Utente di lunga data
Ragazzi non c'è alcun credito.
Non c'è credito.

State cercando di riempire dei vuoti, ed esprimete un bisogno.
Se si è traditi e si è contro il tradimento, non lo metterete mai in pratica.
 

Anatoly79

Utente di lunga data
Posso solo precisare che il mio voglio di più, non era inteso, che mi tengo lui e l'amante, non l'ho mai pensato.
Voglio di più era inteso che non mi basta essere una bellissima famiglia, probabile non è mai stato sufficiente, ma è possibile solo con lui, ed è in questo ha ragione @Brunetta L'emozioni contraditorie sono nel volere una famiglia unita e rincorrere il di più.

Anche nel percorso post-tradimento suo, io ho sempre cercato qualcosa di più di una semplice zona confort. Probabile che il mio errore è stato lì. Lui di più non può darmi e quindi io di più non dovevo sperare e rompere con lui.
Credimi però che è stato solo nel momento in cui qualcun altro si è fatto spazio che ho capito esattamente quanto avevo lasciato da parte di me stessa, quanti desideri che avevo provato a celare.
E sono stata una stronza. Ovvio che lo sono stata.
Capisco che il volere di più è insito nell'essere umano, ma quanto di più è la domanda da porsi, e sopra tutto quale prezzo si è disposti a pagare?
Ho capito il tuo punto di vista sei stata chiara, ma mi interessa capire come tuo marito vede il tuo tradimento, cioè sul perché l'hai fatto, glielo hai spiegato come lo hai spiegato a noi? Solo così si può capire e decidere cosa fare delle proprie vite, individuali e di coppia, ma non basta dire "voglio di più", bisogna anche quantificarlo, bisogna dare un valore, bisogna mettere un limite da raggiungere e solo allora, l'altro "tuo marito" può fare un'esamino e dire ci posso arrivare non è nelle mie possibilità, ti faccio un'esempio stupido; può essere che il tuo volere di più sia: "voglio che mi fai sentire le farfalle come una quindicenne", a quel punto ti si può rispondere, si te lo giuro e mi impegnerò tutti i giorni nel farti sentire innamorata oppure, "tesoro sono alla soglia dei 50 anni, capisco che l'amore magari c'è, ma non riesco più a fare certe cose, quindi ho mi tieni per come sono oppure ognuno per la sua strada, ed è la cosa più stupida che potessi scrivere.
Forse quando lui ti ha detto: "non sei riuscita a superare il mio tradimento", non credo che intendesse offenderti o umiliarti, ha solo detto una cosa che si fa male sentirselo dire e probabilmente l'ha detta in maniera sbagliata, ma ti ha detto una cosa "reale" e non basata sul "volere di più" in astratto, certo adesso la tua posizione nei suoi confronti è cambiata, sei al suo stesso livello, ma potrebbe essere un vantaggio, forse adesso potete parlare guardandovi negli occhi, non ci sono crediti e debiti, ci siete due persone che hanno sbagliato, chi più di meno, dove vi dovete porre delle domande, visto che mi rifaccio al grassetto ....Voglio di più era inteso che non mi basta essere una bellissima famiglia...ne vale la pena sfasciare tutto ? Ma ripeto devi quantificare e razionalizzare il TUO DI PIU', non solo per tuo marito ma principalmente per te stessa.
 

rotolina

Utente di lunga data
Questa del credito mi fa riflettere ma secondo me non è esatta. Forse è solo parte di qualcosa di più complesso.
Io sono in credito e mi prendo la mia rivalsa... sette anni dopo, con i miei tempi ovviamente.
Lui scopre tutto e voglio altro credito?!
Voglio stare li, con lui che mi dica, è colpa la mia di tutto, fa di me quello che vuoi?
Diccelo tu se vuoi stare lì. Io credo di sì ma la risposta definitiva devi darla tu.
 

iosolo

Utente di lunga data
Ho riflettuto su quello che avete detto.
Mettiamo che sia vero che io voglio restare li con lui, con mio marito, nella mia bella famigliola felice, so esattamente però come non voglio starci.
Tra il tradimento suo e quello mio, ci sono stati tanti anni, tante emozioni, di coppia ma soprattutto personali, la mia metabolizzazione del tradimento, la sua interiorizzazione, il venire a patti con me stessa, con l'orgoglio, con le paure, con le insicurezze e nel "non sentirmi abbastanza".
Che è più forte del credito morale credetemi, che il tradito è vero che si sente quello buono e giusto, ma è anche quello rifiutato e messo da parte. Quello "scartato". Soprattutto nella modalità di tradimento come quella di mio marito, poi ognuna è diversa, come è diverso come la vive ognuno di noi sulle proprie spalle, in base a esperienza e carattere.

Insicurezze mie, le modalità del tradimento e anche il tipo di relazione quindi che abbiamo avuto ha fatto si che, io non mi sentivo mai abbastanza.
Il passaggio che voi dimenticate infatti sono tutti i 7 anni nel mezzo. Le modalità anche del recupero da parte sua, che poi parliamoci chiaro, o le provi certe cose o non le provi. Ti puoi arrabbiare ma alla fine se lui non sente trasporto e passione per te, mica lo puoi obbligare no?!

Tre anni fa ho già messo da parte i miei desideri, bisogni, sperando sicuramente di migliorare quello che eravamo e di non perdere quello che avevamo. Ci eravamo dati una nuova occasione, o meglio, pardon, lui me l'aveva concessa. Perchè ero in lacrime a dirgli "non voglio perderti", mentre lui proponeva una pausa in cui frequentavamo altri.
E ripeto ci ho provato dopo quella discussione, ma la sensazione di non essere abbastanza è rimasta lì. So che non è lui che definisce la mia persona e quanto "grande" io sia, ma la nostra relazione a mio avviso è stata sempre squilibrata sotto questo punto di vista, io tanto innamorata, lui no. E mi ha logorato questa cosa, questa concessione, questo sono comunque rimasto qui.
Non voglio che qualcuno stia con me, solo per responsabilità, che fisicamente stia con me, solo perché fa parte del pacchetto, sono stanca di chiedermi se e quando mi tradirà di nuovo, non solo per mancanza di fiducia ma perché lo sento sempre distante, chiedermi se vuole stare da un'altra parte. E' ovvio che ho sbagliato, è ovvio che è un errore, morale aver cercato altro. Non voglio giustificazioni di sorta, ma credo che sia stato un errore per me necessario per rompere quel legame di dipendenza che avevo da lui. Insomma sono abbastanza indulgente con me stessa, perdonatemi.

Fondamentalmente sono stanca di "non essere abbastanza", non voglio questo in una relazione di coppia, e se così non è, sarò abbastanza da sola.
Forse sarai rimasta, o avrei impostato la discussione in modo diverso, se mi avesse fatto sentire abbastanza, almeno adesso, anche se ovviamente era insperabile. La sua fredda pacatezza però mi ha logorato. Se il credito è, che volevo che lui trascinasse fuori la nostra coppia da questo pantano, dimostrando altro, forse si.
Rimetterci a tavolino e cercare di essere solo razionali, vuol dire, di nuovo avere tutte quelle sensazioni, sentirmi la soluzione più sensata ma ovviamente non la più sentita e continuerei a sentirmi non abbastanza, non desiderata, ora più che mai visto che sono diventata tra l'altro anche la moglie carnefice.

Razionalmente credo che quello scritto da Danny è una grande verità, quindi anche se ora fa male, perché fa male a me quella di lasciarci sembra l'unica strada percorribile.
 
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