Curiosità sui metodi di valutazione degli attuali insegnanti

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Sarebbe a dir poco impegnativo per un insegnante...e alla fine sono tutte teorie che difficilmente vengono applicate negli ambiti didattici...Ma applicate singolarmente dovrebbe essere diverso.
Non son d'accordo sull'ultima parte invece, non trovo correlazione tra il maggior apprendimento ed il non essere abituati a combattere, ovvero trovare la cosiddetta "pappa pronta".
singolarmente è praticamente impossibile, però puoi dividere la classe in chi apprende subito e chi ha difficoltà ed adeguare gli argomenti.
Nella scula dove andava un mio figlio c'era un insegnante che lo faceva. E faceva anche ripetizioni il pomeriggio nella scuola stessa a chi aveva bisogno.
Ma era una materia che richiedeva un ' esercizio pratico.
Mentre per il solo studio non c'era troppa possibilità.

Quella che tu chiami pappa pronta , in reealtà è difficoltà ad adattarsi
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
se c'è interferenza dei genitori, per una volta, non è colpa degli insegnanti
di quello che mi ricordo, c'erano genitori che richiedevano mille attenzioni per i figli. Ognuno richiedeva approcci diversi, perchè tutti particolarmente sensibili.
Difatti la colpa non era degli insegnanti, ma delle esigenze particolari che i genitori richiedebvano
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
di quello che mi ricordo, c'erano genitori che richiedevano mille attenzioni per i figli. Ognuno richiedeva approcci diversi, perchè tutti particolarmente sensibili.
Difatti la colpa non era degli insegnanti, ma delle esigenze particolari che i genitori richiedebvano
appunto che, per una volta, non è colpa degli insegnanti
mia figlia ha 6 anni e delle maestre... diciamo discutibili, io le dico sempre che si deve adattare
 

jack-jackson

Utente di lunga data
singolarmente è praticamente impossibile, però puoi dividere la classe in chi apprende subito e chi ha difficoltà ed adeguare gli argomenti.
Nella scula dove andava un mio figlio c'era un insegnante che lo faceva. E faceva anche ripetizioni il pomeriggio nella scuola stessa a chi aveva bisogno.
Ma era una materia che richiedeva un ' esercizio pratico.
Mentre per il solo studio non c'era troppa possibilità.

Quella che tu chiami pappa pronta , in reealtà è difficoltà ad adattarsi
Non ho specificato ma intendevo in qualsiasi altro ambito al di fuori dalle scuole o comuqnue degli ambienti in cui si ha a che fare con molte persone... per far felice te per esempio, sapendo che sei una persona che recepisce meglio i segnali visivi ti regalerei un mazzo di fiori colorati, se invece sei una uditiva ti parlerei in un certo modo, oppure sei tattile/gustativa ti porterei a mangiare il pesce..

Sul grassetto, ni
 

Brunetta

Utente di lunga data
singolarmente è praticamente impossibile, però puoi dividere la classe in chi apprende subito e chi ha difficoltà ed adeguare gli argomenti.
Nella scula dove andava un mio figlio c'era un insegnante che lo faceva. E faceva anche ripetizioni il pomeriggio nella scuola stessa a chi aveva bisogno.
Ma era una materia che richiedeva un ' esercizio pratico.
Mentre per il solo studio non c'era troppa possibilità.

Quella che tu chiami pappa pronta , in reealtà è difficoltà ad adattarsi
Mi provochi? 🤣
Il metodo del recupero, apparentemente a favore degli alunni, non mette in discussione l’insegnamento. Distingue tra che apprende nei “modi e tempi giusti” (che non sono giusti, ma quelli dati) e chi no. Mentre la cosa più difficile da verificare è l’apprendimento.
Ad esempio, è nota la richiesta di riferire “con parole proprie”. Ma cosa significa? Ci si aspetta che lo scolaro/alunno/studente sia in grado di usare correttamente i sinonimi? Ci si aspetta che esponga facendo una rielaborazione sintattica? Quindi si sta verificando l’acquisizione di contenuti o le abilità linguistiche? Del resto esistono termini specifici di ogni disciplina che possono essere sostituiti con dei sinonimi solo diminuendo la precisione. A questa richiesta si aggiunge spesso “non studiare a memoria“, come se si potesse acquisire qualcosa senza memorizzarlo oppure si aggiunge “non ripetere a pappagallo“ con una sfumatura di disprezzo per chi memorizza facilmente.
Adattare l’insegnamento a ogni modalità di apprendimento non significa fare insegnamento individuale, ma di utilizzare per tutti tutti i mezzi possibili. Questo è utile per tutti e non è una perdita di tempo per chi è “bravo”, perché tutti usiamo tutti i mezzi per apprendere. È noto il detto “Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco” che invece deve diventare “ascoltare, vedere, leggere, sperimentare, verbalizzare…” insomma l’apprendimento deriva da una serie di esperienze che coinvolgono tutti i sensi e tutte le parti del cervello.
Vedo sempre più “influencer“ che danno consigli di studio di una banalità sconcertante che ricordano ciò che dicevano anche i nonni e i portinai, pure se persone poco scolarizzate, cose tipo “stai attento in classe”, “prendi appunti“, “ripassa il giorno stesso”.
Come se stare attenti non fosse una competenza complessa, così come prendere appunti e rivedere i contenuti di una lezione, cogliendo l’essenziale fosse facilissimo.
Evidentemente o ci sono studenti abbandonati a loro stessi o ci sono genitori e nonni che cercano conferme alla loro “saggezza”.
Il tempo dello studio non ha nulla a che vedere con il mondo del lavoro.
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
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Non ho specificato ma intendevo in qualsiasi altro ambito al di fuori dalle scuole o comuqnue degli ambienti in cui si ha a che fare con molte persone... per far felice te per esempio, sapendo che sei una persona che recepisce meglio i segnali visivi ti regalerei un mazzo di fiori colorati, se invece sei una uditiva ti parlerei in un certo modo, oppure sei tattile/gustativa ti porterei a mangiare il pesce..

Sul grassetto, ni
per far felice me vanno bene tutte e tre le cose. Come vedi alla fine si impara ad apprezzare tutto, perchè tutto ha un suo perchè.

Ottima scelta il pesce
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Non ho specificato ma intendevo in qualsiasi altro ambito al di fuori dalle scuole o comuqnue degli ambienti in cui si ha a che fare con molte persone... per far felice te per esempio, sapendo che sei una persona che recepisce meglio i segnali visivi ti regalerei un mazzo di fiori colorati, se invece sei una uditiva ti parlerei in un certo modo, oppure sei tattile/gustativa ti porterei a mangiare il pesce..

Sul grassetto, ni
Vedi che quando vuoi sai intervenire in modo gradevole?
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
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Mi provochi? 🤣
Il metodo del recupero, apparentemente a favore degli alunni, non mette in discussione l’insegnamento. Distingue tra che apprende nei “modi e tempi giusti” (che non sono giusti, ma quelli dati) e chi no. Mentre la cosa più difficile da verificare è l’apprendimento.
Ad esempio, è nota la richiesta di riferire “con parole proprie”. Ma cosa significa? Ci si aspetta che lo scolaro/alunno/studente sia in grado di usare correttamente i sinonimi? Ci si aspetta che esponga facendo una rielaborazione sintattica? Quindi si sta verificando l’acquisizione di contenuti o le abilità linguistiche? Del resto esistono termini specifici di ogni disciplina che possono essere sostituiti con dei sinonimi solo diminuendo la precisione. A questa richiesta si aggiunge spesso “non studiare a memoria“, come se si potesse acquisire qualcosa senza memorizzarlo oppure si aggiunge “non ripetere a pappagallo“ con una sfumatura di disprezzo per chi memorizza facilmente.
Adattare l’insegnamento a ogni modalità di apprendimento non significa fare insegnamento individuale, ma di utilizzare per tutti tutti i mezzi possibili. Questo è utile per tutti e non è una perdita di tempo per chi è “bravo”, perché tutti usiamo tutti i mezzi per apprendere. È noto il detto “Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco” che invece deve diventare “ascoltare, vedere, leggere, sperimentare, verbalizzare…” insomma l’apprendimento deriva da una serie di esperienze che coinvolgono tutti i sensi e tutte le parti del cervello.
Vedo sempre più “influencer“ che danno consigli di studio di una banalità sconcertante che ricordano ciò che dicevano anche i nonni e i portinai, pure se persone poco scolarizzate, cose tipo “stai attento in classe”, “prendi appunti“, “ripassa il giorno stesso”.
Come se stare attenti non fosse una competenza complessa, così come prendere appunti e rivedere i contenuti di una lezione, cogliendo l’essenziale fosse facilissimo.
Evidentemente o ci sono studenti abbandonati a loro stessi o ci sono genitori e nonni che cercano conferme alla loro “saggezza”.
Il tempo dello studio non ha nulla a che vedere con il mondo del lavoro.
ma i consigli saranno sempre quelli, perchè di fondo ben pochi hanno curiosità e voglia di imparare.Tra le altre cose è anche normale vista la giovane età.

Però c'è una differenza tra chi studia e ha difficoltà ad esporre e chi non studia, sono proprio questi ultimi che mettono in discussione spesso l'insegnamento appoggiati dai genitori.

Nelle elementari ricordo le scuse vantate dai genitori per giustificare i figli, ma ssurde proprio, come se compagni non fossero bambini come i loro figli.

Nelle medie lamentele che pretendevano troppo e non erano ancora abituati.

Nelle superiori purtoppo eeeehhhh mateire ostiche che non riusivano proprio ad assimilare e la prof che non capiva.

Uno dei miei figli non c'aveva proprio voglia di studiare, mi ha tolto la pelle. E cosa dovevo dire ai prof, lo sapevo che testa di melone era.

Nonostante i sorci verdi che mi ha fatto passare sto stronzo si è laurea con magistrale e oggi mi ricorda pure...... mamma ti ricordi quanto di incazzavi, ma non mi hai mai difeso. Pure!!! vuole avere ancora ragione
 

Brunetta

Utente di lunga data
ma i consigli saranno sempre quelli, perchè di fondo ben pochi hanno curiosità e voglia di imparare.Tra le altre cose è anche normale vista la giovane età.

Però c'è una differenza tra chi studia e ha difficoltà ad esporre e chi non studia, sono proprio questi ultimi che mettono in discussione spesso l'insegnamento appoggiati dai genitori.

Nelle elementari ricordo le scuse vantate dai genitori per giustificare i figli, ma ssurde proprio, come se compagni non fossero bambini come i loro figli.

Nelle medie lamentele che pretendevano troppo e non erano ancora abituati.

Nelle superiori purtoppo eeeehhhh mateire ostiche che non riusivano proprio ad assimilare e la prof che non capiva.

Uno dei miei figli non c'aveva proprio voglia di studiare, mi ha tolto la pelle. E cosa dovevo dire ai prof, lo sapevo che testa di melone era.

Nonostante i sorci verdi che mi ha fatto passare sto stronzo si è laurea con magistrale e oggi mi ricorda pure...... mamma ti ricordi quanto di incazzavi, ma non mi hai mai difeso. Pure!!! vuole avere ancora ragione
Non è vero che i bambini e i ragazzi non hanno voglia di studiare, non hanno voglia di studiare ciò che non suscita interesse o che crea difficoltà per sviluppo non ancora raggiunto o per carenze precedenti.
Sia nel rapporto con gli insegnanti, sia con i genitori è fondamentale anche il bisogno di riconoscimento e affermazione.
I bambini che non ricordano Assiri o Egizi, proprio come parole, poi magari sanno tutta la classificazione dei dinosauri o le formazioni di calcio.
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Non è vero che i bambini e i ragazzi non hanno voglia di studiare, non hanno voglia di studiare ciò che non suscita interesse o che crea difficoltà per sviluppo non ancora raggiunto o per carenze precedenti.
Sia nel rapporto con gli insegnanti, sia con i genitori è fondamentale anche il bisogno di riconoscimento e affermazione.
I bambini che non ricordano Assiri o Egizi, proprio come parole, poi magari sanno tutta la classificazione dei dinosauri o le formazioni di calcio.
come diceva mia figlia la storia è inutile ,non mi interessa sapere cosa facevano mille anni fa o anche 100 . Ok teniamoci il 4
 

Brunetta

Utente di lunga data
come diceva mia figlia la storia è inutile ,non mi interessa sapere cosa facevano mille anni fa o anche 100 . Ok teniamoci il 4
Evidentemente non ha capito cosa è la Storia.
Fosse stata mia figlia, me la sarei mangiata. 😂😂😂
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
si si te la potevi anche mangiare , ma era una cosa pazzesca, di una tenacia inaudita
Storia è bellissima😍
Mia figlia ha sempre odiato la matematica. Non c'era verso. Poi in terza liceo è arrivato un Prof che è riuscito, con il suo modo di insegnare, a fargliela amare. Quando in pagella ha preso 10 avrei voluto incorniciarlo😅
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Storia è bellissima😍
Mia figlia ha sempre odiato la matematica. Non c'era verso. Poi in terza liceo è arrivato un Prof che è riuscito, con il suo modo di insegnare, a fargliela amare. Quando in pagella ha preso 10 avrei voluto incorniciarlo😅
mia figlia mentre i prof spiegavano si dedicava a manicure, trucco , capelli, chiacchiere con tanto di snack.
non so quante volte mi hanno convocata.
Per lei la scuola era una perdita di tempo.
Sono arrivata in quinta superiore sfinita,io
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
di quello che mi ricordo, c'erano genitori che richiedevano mille attenzioni per i figli. Ognuno richiedeva approcci diversi, perchè tutti particolarmente sensibili.
Difatti la colpa non era degli insegnanti, ma delle esigenze particolari che i genitori richiedebvano
successa proprio ieri...
piccola premessa: mia nipote è una bambina trascurata e cerca di attirare l'attenzione in tutti i modi, ovviamente essendo piccola (ha 7 anni), il suo modo di attirare l'attenzione è fare i dispetti agli altri e dare il tormento a tutti, stando molto con la nonna che non la riprende mai (a dire il vero la riprendono poco anche i genitori), la bambina è anche piuttosto maleducata, tanto che più di una mamma si è lamentata con mia cognata dei modi della figlia e, addirittura, una ha cambiato scuola per non avere mia nipote in classe
tutto questo è stato liquidato da mia cognata con un "non me ne importa un cazzo, esagerano"
al campus estivo, lei è stata l'unica, tra circa 30 bambini, a beccarsi un gavettone, mia cognata incazzatissima si è lamentata per giorni
quest'anno al doposcuola c'è anche mia figlia e quando sono insieme lei le rompe le palle (e so che è vero perché lo fa anche a casa, è insistente quando vuole qualcosa, non accetta un no e ti martella finché non cede), ma finché a subire era mia figlia per mia cognata era tutto a posto "sono piccine, lei fa la spaccona, ma è buona"
pare (e ripeto "pare"), che la settimana scorsa quando mia cognata è andata a prendere la bambina dal doposcuola, l'abbia trovata in lacrime perché due bambine più grandi la prendevano in giro (e ripeto "pare" perché io sta bambina non l'ho mai vista piangere al doposcuola), apriti cielo e spalancati terra, mia cognata si è messa a fare telefonate e a lamentarsi, perché queste cose non devono succedere, non seguono i bambini, blablabla
scusa???? ma non sei la stessa che "i bambini se la devono vedere da soli" e del "che esagerate queste mamme"?
 
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