Ci hanno insegnato che l'amore è eterno e ora ...

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Auto consapevolezza. Lo faccio da sempre.
Sì, concordo, autoconsapevolezza.

La mia domanda era proprio basica basica, come "ti procuri" il materiale di cui essere consapevole?
Come costruisci la tua consapevolezza e poi la valutazione.

Per esempio...aggressività.
Come ne sei autoconsapevole?
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Io credo che il mio ruolo per lui sia di "famiglia", importante senza ombra di dubbio, perché accoglie in sè affetto e progettualità. Però il ruolo passionale, di moglie, compagna, amica è andato perso sempre di più negli anni.
Io volevo però anche quel ruolo lì, moglie compagna, amica, ma negli anni dopo il tradimento secondo me non sono riuscita ad ottenerlo.
Oggi dopo il nostro vissuto, sarà ancora più difficile, per lui ma anche per me. Quindi la domanda che mi pongo e mi sto ponendo da subito è:
posso vivere una relazione senza questi sentimenti? Io credo di no.
Il rischio è che faccia esattamente quello che ho fatto negli ultimi anni, cercare di ficcare una forma rotonda in una quadrata sperando di non notare la differenza, ma che ha portato a quel senso di insoddisfazione e al successivo disastro.
C'è da dire che già è difficile interpretare i propri di sentimenti, figuriamoci quelli degli altri che al massimo secondo me possiamo dedurre dai comportamenti, sicuramente non dalle parole.. Stessa cosa, però forse di più facile deduzione, per i ruoli nel rapporto.. Io quando mi sono accorto, un po' come te, che non ricoprivo più (ammesso ma non concesso di averlo mai avuto) il ruolo "completo" per la mia ex, confermandolo con uno sgamo più che scontato e probabilmente tardivo, non ho esitato un attimo a decidere che quello non era più la parte che volevo recitare.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
No.
Semplicemente una psicologa è una psicologa e non una neuroscienziata.
E lo stato dell'arte del 2008 non è quello di oggi :)
Ma così è come un ipse dixit. E io resto convinto che l'unica scienza esatta di cui mi fido ciecamente è il senno di poi
 

Brunetta

Utente di lunga data
Sì, concordo, autoconsapevolezza.

La mia domanda era proprio basica basica, come "ti procuri" il materiale di cui essere consapevole?
Come costruisci la tua consapevolezza e poi la valutazione.

Per esempio...aggressività.
Come ne sei autoconsapevole?
Generalmente ho chiaro da cosa deriva, quale punto sensibile è stato toccato.
Non parlo di reazioni automatiche, come allontanarsi dal fuoco.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Generalmente ho chiaro da cosa deriva, quale punto sensibile è stato toccato.
Non parlo di reazioni automatiche, come allontanarsi dal fuoco.
Tra l'altro aiuterebbe molto essere consapevoli che solitamente identici percorsi portano molto probabilmente medesimi esiti.
 

iosolo

Utente di lunga data
C'è da dire che già è difficile interpretare i propri di sentimenti, figuriamoci quelli degli altri che al massimo secondo me possiamo dedurre dai comportamenti, sicuramente non dalle parole.. Stessa cosa, però forse di più facile deduzione, per i ruoli nel rapporto.. Io quando mi sono accorto, un po' come te, che non ricoprivo più (ammesso ma non concesso di averlo mai avuto) il ruolo "completo" per la mia ex, confermandolo con uno sgamo più che scontato e probabilmente tardivo, non ho esitato un attimo a decidere che quello non era più la parte che volevo recitare.
Avevi figli? Il mio sentirmi egoista per volere il ruolo completo mi manda ancora in tilt.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ma così è come un ipse dixit. E io resto convinto che l'unica scienza esatta di cui mi fido ciecamente è il senno di poi
Io non fido ciecamente.
E non concordo sul senno di poi come unica scienza esatta...la narrazione della propria realtà non è poi così affidabile, e la stessa storia vissuta dai due protagonisti e raccontata dalla prospettiva di ognuno, è un'altra storia. Quantomeno da una storia ne nascono almeno 2. Se non 8.

Le neuroscienze usano fatti e dati raccolti.
prove in doppio cieco.

Sui fatti ci faccio affidamento.
fino a quando non verranno disconfermati.

Non mi piacciono le certezze.
Non mi fido delle certezze.

Quello che ho scritto è che una psicologa, iscritta all'albo nel 2008 ha seguito un percorso di studi che ai tempi non comprendeva la parte neuroscientifica attuale e che aveva pochissimi spunti di fisiologia, biologia, per dire.

Un qualunque psicologo, aggiornato, sa dell'evoluzione degli studi sulle emozioni. A fronte dei dati raccolti.

E' lo iato fra emozione e sentimento ad esser in discussione oggi come oggi.
Quello che si sta confermando, in studi con raccolta dati, è che il nostro organismo funziona in interconnessione, in interdipendenza.
Lo iato perde di significato in questo paradigma.
 
Ultima modifica:

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Generalmente ho chiaro da cosa deriva, quale punto sensibile è stato toccato.
Non parlo di reazioni automatiche, come allontanarsi dal fuoco.
Quella non è consapevolezza dell'emozione.
E' la parte razionale all'opera che analizza quel particolare percorso.

Io sto proprio chiedendo, aggressività.

Che ne sai?
Come la descriveresti in te?
Che aggettivi useresti per descriverla?
Che colori?
Che parole?
Che luce?
Che tipo di calore?

Sto parlando del percepire.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Avevi figli? Il mio sentirmi egoista per volere il ruolo completo mi manda ancora in tilt.
Si uno, e non nascondo che pur essendo felice della scelta che ho fatto e che rifarei, non sono ancora riuscito a superare un certo senso di colpa nei suoi confronti, ma ci sto lavorando.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Quella non è consapevolezza dell'emozione.
E' la parte razionale all'opera che analizza quel particolare percorso.

Io sto proprio chiedendo, aggressività.

Che ne sai?
Come la descriveresti in te?
Che aggettivi useresti per descriverla?
Che colori?
Che parole?
Che luce?
Che tipo di calore?

Sto parlando del percepire.
Mi nasce dall’eccesso di punti di domanda e di richieste di esecuzione di ordini 😂
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Io non fido ciecamente.
E non concordo sul senno di poi come unica scienza esatta...la narrazione della propria realtà non è poi così affidabile, e la stessa storia vissuta dai due protagonisti e raccontata dalla prospettiva di ognuno, è un'altra storia. Quantomeno da una storia ne nascono almeno 2. Se non 8.

Le neuroscienze usano fatti e dati raccolti.
prove in doppio cieco.

Sui fatti ci faccio affidamento.
fino a quando non verranno disconfermati.

Non mi piacciono le certezze.
Non mi fido delle certezze.

Quello che ho scritto è che una psicologa, iscritta all'albo nel 2008 ha seguito un percorso di studi che ai tempi non comprendeva la parte neuroscientifica attuale e che aveva pochissimi spunti di fisiologia, biologia, per dire.

Un qualunque psicologo, aggiornato, sa dell'evoluzione degli studi sulle emozioni. A fronte dei dati raccolti.

E' lo iato fra emozione e sentimento ad esser in discussione oggi come oggi.
Quello che si sta confermando, in studi con raccolta dati, è che il nostro organismo funziona in interconnessione, in interdipendenza.
Lo iato perde di significato in questo paradigma.
In ogni epoca quelli venuti appena dopo si professano più scientifici di quelli di prima. È come con i puri in politica, arriverà sempre uno più puro di te che ti epura.

Detto ciò, perché iato? Cosa intendi per iato?
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Mi nasce dall’eccesso di punti di domanda e di richieste di esecuzione di ordini 😂

:D :D

Il punto è però esattamente questo, se parliamo di autoconsapevolezza.

Autoconsapevolezza di cosa?
Di quale descrizione.

Anche nel grassetto non si parla di percepito.
SI ipotizza una causa personale ad uno stato.

L'autoconsapevolezza però riguarda anche e soprattutto il percepito.
 

spleen

utente ?
Ciò non toglie che lui non mi amava e che se ti trattiene solo l'impegno a me non basta.
Davvero a te sarebbe bastato?!
Per quanto possa sembrare impossibile è sempre e solo l'impegno che trattiene. Se pensiamo che lo stare insieme a qualcuno debba dipendere solo dai sentimenti tanto vale non sposarsi mai, non mettere mai sù famiglia e non fare figli.

Ed è quello che succede adesso, si vede benissimo che tipo di società vien preparandosi. (Adesso, a qualcuno potrebbe anche non interessare la cosa, a me che ho figli invece interessa molto).

La parola "libertà":
Quando si diceva che libertà è partecipazione si intendeva una cosa vera, libertà è impegno nella partecipazione perciò offerta di responsabilità. Se intendiamo libertà come "fuga" temo che ci sia una contraddizione di fondo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Quella non è consapevolezza dell'emozione.
E' la parte razionale all'opera che analizza quel particolare percorso.

Io sto proprio chiedendo, aggressività.

Che ne sai?
Come la descriveresti in te?
Che aggettivi useresti per descriverla?
Che colori?
Che parole?
Che luce?
Che tipo di calore?

Sto parlando del percepire.
Mi nasce dall’eccesso di punti di domanda e di richieste di esecuzione di ordini 😂
Seriamente so le situazioni che mi fanno sentire riabbia e conseguente aggressività.
Mi succede raramente. Lo provo quando percepisco svalutazione e o costrizione.
Ma appunto mi succede molto meno frequentemente di quello che accade agli altri. A volte mi stupisco di come situazioni sgradevoli per cattiva organizzazione, ad esempio, non mi suscitino la rabbia e il lamento come altri.
Per cui ricordo, uno ogni dieci anni, le volte che ho avuto un impulso a reagire con rabbia.
 

Brunetta

Utente di lunga data

:D :D

Il punto è però esattamente questo, se parliamo di autoconsapevolezza.

Autoconsapevolezza di cosa?
Di quale descrizione.

Anche nel grassetto non si parla di percepito.
SI ipotizza una causa personale ad uno stato.

L'autoconsapevolezza però riguarda anche e soprattutto il percepito.
Forse ho capito cosa vorresti sapere.
Intendi calore interno, aumento dei battiti?
Sensazioni fisiche?
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
In ogni epoca quelli venuti appena dopo si professano più scientifici di quelli di prima. È come con i puri in politica, arriverà sempre uno più puro di te che ti epura.

Detto ciò, perché iato? Cosa intendi per iato?
Intanto eliminiamo la politica perfavore.
Piuttosto l'amore cortese, gli unicorni e gli arcobaleni. :D

Non è scorretto affermare che la scienza sia in evoluzione.
Chiunque si occupi di scienza sa che lo studio è un continuum, apprendimento.

Iato ad indicare distanza, ma soprattutto frattura.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Per quanto possa sembrare impossibile è sempre e solo l'impegno che trattiene. Se pensiamo che lo stare insieme a qualcuno debba dipendere solo dai sentimenti tanto vale non sposarsi mai, non mettere mai sù famiglia e non fare figli.

Ed è quello che succede adesso, si vede benissimo che tipo di società vien preparandosi. (Adesso, a qualcuno potrebbe anche non interessare la cosa, a me che ho figli invece interessa molto).

La parola "libertà":
Quando si diceva che libertà è partecipazione si intendeva una cosa vera, libertà è impegno nella partecipazione perciò offerta di responsabilità. Se intendiamo libertà come "fuga" temo che ci sia una contraddizione di fondo.
Però non "sempre e solo", sicuramente fa tantissimo, ma ci sono anche altri valori
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Intanto eliminiamo la politica perfavore.
Piuttosto l'amore cortese, gli unicorni e gli arcobaleni. :D

Non è scorretto affermare che la scienza sia in evoluzione.
Chiunque si occupi di scienza sa che lo studio è un continuum, apprendimento.

Iato ad indicare distanza, ma soprattutto frattura.
Ma io non ci vedo frattura fra emozione intesa come rabbia, paura, tristezza, gioia ecc e sentimento come attribuzione di significato a questo, ad esempio odio da rabbia
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Seriamente so le situazioni che mi fanno sentire riabbia e conseguente aggressività.
Mi succede raramente. Lo provo quando percepisco svalutazione e o costrizione.
Ma appunto mi succede molto meno frequentemente di quello che accade agli altri. A volte mi stupisco di come situazioni sgradevoli per cattiva organizzazione, ad esempio, non mi suscitino la rabbia e il lamento come altri.
Per cui ricordo, uno ogni dieci anni, le volte che ho avuto un impulso a reagire con rabbia.

Forse ho capito cosa vorresti sapere.
Intendi calore interno, aumento dei battiti?
Sensazioni fisiche?
Il primo post è una "spiegazione", la tua spiegazione a te di te.

Ma non è il percepito.
E', potremmo dire, qualche passaggio più distante dall'emozione "pura".

Iniziare dalle emozioni fisiche è un inizio.
Il corpo è abbastanza facile. Abbastanza.

Ma se pensi ad un iceberg, sulla punta ci potremmo metter il corpo, visibile e tendenzialmente chiaramente percepibile.
Se si prova a scendere un pochino più in profondità?

Tipo...descrivere l'aggressività (non ho preso a caso questa eh, lo sai, è fra le più "difficili" per i correlati anche sociali di cui è ricoperta) solo con aggettivi, colori, tonalità di luce.
 

iosolo

Utente di lunga data
Per quanto possa sembrare impossibile è sempre e solo l'impegno che trattiene. Se pensiamo che lo stare insieme a qualcuno debba dipendere solo dai sentimenti tanto vale non sposarsi mai, non mettere mai sù famiglia e non fare figli.

Ed è quello che succede adesso, si vede benissimo che tipo di società vien preparandosi. (Adesso, a qualcuno potrebbe anche non interessare la cosa, a me che ho figli invece interessa molto).

La parola "libertà":
Quando si diceva che libertà è partecipazione si intendeva una cosa vera, libertà è impegno nella partecipazione perciò offerta di responsabilità. Se intendiamo libertà come "fuga" temo che ci sia una contraddizione di fondo.
Non solo dai sentimenti ma anche dai sentimenti.
Se non ci fossero loro probabilmente sarebbe meglio non sposarsi e non avere figli.
L'impegno, secondo me, può accompagnare i sentimenti ma non può sostituirli senza snaturare l'essenza stessa della relazione.

Libertà è la possibilità di scegliere nel nostro agire. Scegliere anche tra due sentimenti diversi, entrambi parte del nostro sentire ad esempio, che non per questo può essere definita fuga.
 
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