Un'altra ragazza scomparsa

danny

Utente di lunga data
La banca del seme esiste da decenni! La paternità in questo caso com'è vista?
Farsi una sega e donare lo sperma non è la stessa cosa di portare in grembo un essere vivente e darlo alla luce.
La donna è stata ritenuta nei secoli più importante e MENO sacrificabile dell'uomo (prima le donne e i bambini...) proprio per questo suo ruolo fondamentale per la comunità.
E' lei che è in grado di generare la vita nel suo corpo, e per quanto uomo, non ritengo che il seme possa avere lo stesso valore.
E' come confrontare il polline con l'albero e i suoi fiori.

Io di Eloide non apprezzo solo il suo essere manifesto di libertà delle donne.

Madonna era rivoluzionaria veramente. Lei cambiava il concetto di donna, non lo subiva.
Libertà di... cosa?
Di poter avere successo nel mondo della musica leggera mostrando tette o culo e facendo video con le tette fuori?
Allora doveva essere un paladino della libertà femminile anche Samantha Fox.
Per non dire di Ilona Staller, anche lei cantante.
Anche David Bowie doveva farsi inculare dai produttori da giovane, ma lui si riteneva una puttana e andava abitualmente con tutti e tutte, ed era anche noto nell'ambiente per il cazzo grosso, il che fa capire quanto e come fosse anche conosciuto.
Non è una novità la promiscuità sessuale nel mondo dello spettacolo, ma non la chiamerei libertà delle donne.
La libertà è quella, al limite, di andare nude in spiaggia se si vuole senza venire molestate o giudicate troie.
Ti assicuro che accade da decenni.
Non c'è nessun paladino qua, solo commercio.

Questa cosa che tutti abbiamo accesso alle stesse possibilità è una negazione assurda del mondo reale dove viviamo.
Io e te se ho ben capito siamo cresciuti nello stesso ambiente popolare, io in giovane età non ho potuto continuare a studiare, perché c'era da lavorare, il mio stipendio faceva la differenza. La mia possibilità di accesso allo studio e alla "carriera" era dovuto non al mio non volere o meritare ma da ragioni oggettive.

Tra assumere una donna capace e un uomo meno capace ma che ha la possibilità, perchè socialmente accettabile, di dare più disponibilità, secondo te chi vincerà?

Togliere il contesto, togliere il tessuto sociale, e parlare solo di persone non può portare a uno sguardo ampio della reale situazione.
Io pure non ho proseguito con gli studi.
Lavoro e Università, per la facoltà da me scelta, non erano compatibili.
Mia moglie invece è laureata in Chimica Farmaceutica, mia figlia sarà mantenuta anch'ella per studiare in Università.
E' ovvio che non avere una laurea mi abbia pregiudicato nella possibilità di fare qualsiasi tipo di carriera lavorativa.
Oggi non bastano più le capacità.
E nemmeno la laurea, a dire il vero, visto che nemmeno mia moglie ha fatto carriera.

Non nego che spesso succeda, ma è una cosa che dipende anche dal contesto, la scuola ne è un esempio o certe aziende che assumono solo manodopera femminile.
Sarebbe opportuno anche parlare del gap di reddito.
Da me sono in prevalenza donne.
 

Jacaranda

Utente di lunga data
E' una cosa che ho notato anch'io, il reparto amministrativo dell'azienda dove lavoravo anni fa era composto unicamente di ragazze. Un covo di vipere, sempre in perenne lotta tra di loro. E guai a mettersi in mezzo!!!
Lessi un bel libro tempo fa. Si intitolava “donne contro donne” se non ricordo male, e spiegava come mai le donne si sono ritrovate in competizione. Non e’ dovuto ovviamente al fatto che abbiamo una struttura mentale diversa ma a come si sono dovute adattare al contesto che le portava a realizzarsi solo prevalemdo su altre donne per portarsi a casa il maschio migliore (te la semplifico molto) .
Noto con piacere che le ragazze giovani non sono piu’ cosi e fanno gran squadra
Menomale.
 

danny

Utente di lunga data
Lessi un bel libro tempo fa. Si intitolava “donne contro donne” se non ricordo male, e spiegava come mai le donne si sono ritrovate in competizione. Non e’ dovuto ovviamente al fatto che abbiamo una struttura mentale diversa ma a come si sono dovute adattare al contesto che le portava a realizzarsi solo prevalemdo su altre donne per portarsi a casa il maschio migliore (te la semplifico molto) .
Noto con piacere che le ragazze giovani non sono piu’ cosi e fanno gran squadra
Menomale.
Io noto purtroppo la stessa cosa anche nelle ragazze giovani.
Dipende secondo me dai gruppi che si incontrano.
 

spleen

utente ?
Lessi un bel libro tempo fa. Si intitolava “donne contro donne” se non ricordo male, e spiegava come mai le donne si sono ritrovate in competizione. Non e’ dovuto ovviamente al fatto che abbiamo una struttura mentale diversa ma a come si sono dovute adattare al contesto che le portava a realizzarsi solo prevalemdo su altre donne per portarsi a casa il maschio migliore (te la semplifico molto) .
Noto con piacere che le ragazze giovani non sono piu’ cosi e fanno gran squadra
Menomale.
Ciao, mi auguro tu abbia ragione. Mia figlia si è laureata e frequenta ancora due compagne di università, le vedo affiatate, tuttavia le più cocenti delusioni le ha avute da alre ex amiche.
 

iosolo

Utente di lunga data
Bisognerebbe vedere se per le nuove generazioni è ancora così.
Guardando mia figlia e le sue coetanee mi pare di no.
C'è molta più libertà, almeno da noi, di esprimersi liberamente dal punto di vista sessuaìe.
Il che ovviamente non esclude invidie, maldicenze e pettegolezzi, ma quelli sono connotati nella natura umana.
Ci sono ancora moltissimi casi in qui invece non è ancora così.
Dipende di nuovo dal contesto e dal tessuto sociale in cui si vive.
Con questo non voglio dire che le cose negli anni non sono cambiate o modificate, dico solo che necessario fare sicuramente dei passi ancora avanti verso la piena consapevolezza.
Secondo te, siamo arrivati ad un punto in cui siamo possiamo ritenerci soddisfatte? Secondo me ancora no.
Ma così è con le "classi sociali", non c'è più lo stesso divario e impossibilità di accesso per le classi più povere fortunatamente, anche grazie alla possibilità di studio per chiunque, ma nemmeno qui c'è una reale parità.

Con la sensibilità di oggi, con l'istruzione e la cultura odierna, cercare di fare un ulteriore passo avanti è un elemento che non può e non deve essere messo in discussione.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ci sono ancora moltissimi casi in qui invece non è ancora così.
Dipende di nuovo dal contesto e dal tessuto sociale in cui si vive.
Con questo non voglio dire che le cose negli anni non sono cambiate o modificate, dico solo che necessario fare sicuramente dei passi ancora avanti verso la piena consapevolezza.
Secondo te, siamo arrivati ad un punto in cui siamo possiamo ritenerci soddisfatte? Secondo me ancora no.
Ma così è con le "classi sociali", non c'è più lo stesso divario e impossibilità di accesso per le classi più povere fortunatamente, anche grazie alla possibilità di studio per chiunque, ma nemmeno qui c'è una reale parità.

Con la sensibilità di oggi, con l'istruzione e la cultura odierna, cercare di fare un ulteriore passo avanti è un elemento che non può e non deve essere messo in discussione.
Davvero?
 

danny

Utente di lunga data
Ci sono ancora moltissimi casi in qui invece non è ancora così.
Dipende di nuovo dal contesto e dal tessuto sociale in cui si vive.
Con questo non voglio dire che le cose negli anni non sono cambiate o modificate, dico solo che necessario fare sicuramente dei passi ancora avanti verso la piena consapevolezza.
Secondo te, siamo arrivati ad un punto in cui siamo possiamo ritenerci soddisfatte? Secondo me ancora no.
Ma così è con le "classi sociali", non c'è più lo stesso divario e impossibilità di accesso per le classi più povere fortunatamente, anche grazie alla possibilità di studio per chiunque, ma nemmeno qui c'è una reale parità.

Con la sensibilità di oggi, con l'istruzione e la cultura odierna, cercare di fare un ulteriore passo avanti è un elemento che non può e non deve essere messo in discussione.
Secondo me ce n'è molto di più oggi di 30 anni fa.
Il divario tra le classi sociali è cresciuto.
Stiamo facendo dei passi... all'indietro.
Probabilmente ce ne si accorge meno perché le classi sociali già povere comprendono oggi molti stranieri, che non hanno alcuna rappresentanza, se non la carità pelosa dei discorsi sul razzismo.
Tante belle parole, a patto di non rompere i coglioni, soprattutto sui soldi, si intende.
 

iosolo

Utente di lunga data
Farsi una sega e donare lo sperma non è la stessa cosa di portare in grembo un essere vivente e darlo alla luce.
La donna è stata ritenuta nei secoli più importante e MENO sacrificabile dell'uomo (prima le donne e i bambini...) proprio per questo suo ruolo fondamentale per la comunità.
E' lei che è in grado di generare la vita nel suo corpo, e per quanto uomo, non ritengo che il seme possa avere lo stesso valore.
E' come confrontare il polline con l'albero e i suoi fiori.
Parli da uomo, ma è naturale.
Il fatto stesso che non consideri il tuo seme che feconda una donna come una forma di paternità, un figlio reale, con il tuo sangue e i tuoi geni come parte di te, lo trovo assurdo. Sono donna forse il mio limite è questo a questo punto. Gli uomini hanno sempre avuto un certo menefreghismo per quello che succedeva al proprio seme una volta uscito dal proprio corpo. Nessun giudizio di moralità in questo?

Sono madre e mai e poi mai metterei in discussione il ruolo di madre e l'amore per un figlio, ma proprio da donna e da madre, posso dirti che con le giuste regole e leggi (escludo per la mia morale assolutamente la compravendita assolutamente) è qualcosa che può essere accettato.
Così come nella scelta di essere o meno madre.
La realtà dei figli abortiti, in affido, adozioni, abbandoni e tutto quello che ha riguardato la maternità è sempre esistito, con modalità diverse, parlare del male della società moderna è una grossa forzatura.

Certi moralismi, con l'impossibilità di un vero dialogo, di una discussione che porti limiti e compromessi, quindi o tutto nero o tutto bianco, che utilizza una certa politica è insensato.
Come per l'aborto, osteggiato anche lì perché la madre è madre, come un mantra, c'è bisogno di regole precise e chiare, ma soprattutto di dialogo.
 

iosolo

Utente di lunga data
Secondo me ce n'è molto di più oggi di 30 anni fa.
Il divario tra le classi sociali è cresciuto.
Stiamo facendo dei passi... all'indietro.
Probabilmente ce ne si accorge meno perché le classi sociali già povere comprendono oggi molti stranieri, che non hanno alcuna rappresentanza, se non la carità pelosa dei discorsi sul razzismo.
Tante belle parole, a patto di non rompere i coglioni, soprattutto sui soldi, si intende.
Stai dicendo però l'opposto di quanto hai detto pochi post fa, in cui volere è potere. Lascia il paesello, vola lontano e realizzati... smetti di piangere.
L'immigrato potrebbe fare uguale no?
 

danny

Utente di lunga data
Parli da uomo, ma è naturale.
Il fatto stesso che non consideri il tuo seme che feconda una donna come una forma di paternità, un figlio reale, con il tuo sangue e i tuoi geni come parte di te, lo trovo assurdo. Sono donna forse il mio limite è questo a questo punto. Gli uomini hanno sempre avuto un certo menefreghismo per quello che succedeva al proprio seme una volta uscito dal proprio corpo. Nessun giudizio di moralità in questo?

Sono madre e mai e poi mai metterei in discussione il ruolo di madre e l'amore per un figlio, ma proprio da donna e da madre, posso dirti che con le giuste regole e leggi (escludo per la mia morale assolutamente la compravendita assolutamente) è qualcosa che può essere accettato.
Così come nella scelta di essere o meno madre.
La realtà dei figli abortiti, in affido, adozioni, abbandoni e tutto quello che ha riguardato la maternità è sempre esistito, con modalità diverse, parlare del male della società moderna è una grossa forzatura.

Certi moralismi, con l'impossibilità di un vero dialogo, di una discussione che porti limiti e compromessi, quindi o tutto nero o tutto bianco, che utilizza una certa politica è insensato.
Come per l'aborto, osteggiato anche lì perché la madre è madre, come un mantra, c'è bisogno di regole precise e chiare, ma soprattutto di dialogo.
E' una tua opinione.
Per me non ha nulla di moderno, è banale sfruttamento del corpo per ragioni economiche, con in più lo svilimento della maternità, che non diventa più esclusiva della donna, cosa che la rende superiore all'uomo, ma un servizio disponibile a chiunque abbia capacità di acquisto sul mercato.
Nulla di nuovo sotto il sole, per carità.
Come dici tu, un tempo si vendevano anche i bambini, tanto per dire.
 

iosolo

Utente di lunga data
E' una tua opinione.
Per me non ha nulla di moderno, è banale sfruttamento del corpo per ragioni economiche, con in più lo svilimento della maternità, che non diventa più esclusiva della donna, cosa che la rende superiore all'uomo, ma un servizio disponibile a chiunque abbia capacità di acquisto sul mercato.
Nulla di nuovo sotto il sole, per carità.
Come dici tu, un tempo si vendevano anche i bambini, tanto per dire.
Questa anche però è la tua opinione.
Non credi che però su questi argomenti, arroccarsi dietro lo svilimento della donna e del suo essere madri, perdendo di vista il dialogo sia una sciocchezza??? Ripeto l'aborto per molti anni ha subito lo stesso ostracismo, sempre in forza a una morale non condivisibile da tutta la società.
 

danny

Utente di lunga data
Stai dicendo però l'opposto di quanto hai detto pochi post fa, in cui volere è potere. Lascia il paesello, vola lontano e realizzati... smetti di piangere.
L'immigrato potrebbe fare uguale no?
No, volere non è potere.
CI si butta nella mischia, dopodiché i risultati dipendono da quanto tu sia capace di ottenerli e motivato a metterti in gioco.
Con tutti i mezzi, fortuna compresa, si intende.
 

iosolo

Utente di lunga data
No, volere non è potere.
CI si butta nella mischia, dopodiché i risultati dipendono da quanto tu sia capace di ottenerli e motivato a metterti in gioco.
Con tutti i mezzi, fortuna compresa, si intende.
Sai che l'idea della meritocrazia è uno dei primi elementi della diseguaglianza sociale?
Il pensare che chi merita può arrivare è un idea che ci da il potere per rabbonire chi quel potere non lo ha, e da speranza ai poveri cristi, che pensano che se saranno buoni e bravi, quel potere lo avranno.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Parli da uomo, ma è naturale.
Il fatto stesso che non consideri il tuo seme che feconda una donna come una forma di paternità, un figlio reale, con il tuo sangue e i tuoi geni come parte di te, lo trovo assurdo. Sono donna forse il mio limite è questo a questo punto. Gli uomini hanno sempre avuto un certo menefreghismo per quello che succedeva al proprio seme una volta uscito dal proprio corpo. Nessun giudizio di moralità in questo?

Sono madre e mai e poi mai metterei in discussione il ruolo di madre e l'amore per un figlio, ma proprio da donna e da madre, posso dirti che con le giuste regole e leggi (escludo per la mia morale assolutamente la compravendita assolutamente) è qualcosa che può essere accettato.
Così come nella scelta di essere o meno madre.
La realtà dei figli abortiti, in affido, adozioni, abbandoni e tutto quello che ha riguardato la maternità è sempre esistito, con modalità diverse, parlare del male della società moderna è una grossa forzatura.

Certi moralismi, con l'impossibilità di un vero dialogo, di una discussione che porti limiti e compromessi, quindi o tutto nero o tutto bianco, che utilizza una certa politica è insensato.
Come per l'aborto, osteggiato anche lì perché la madre è madre, come un mantra, c'è bisogno di regole precise e chiare, ma soprattutto di dialogo.
Purtroppo e per fortuna uomini e donne hanno un sentire diverso.
Ci hanno fatto film sulla donazione di sperma e poi la consapevolezza vent’anni dopo di avere figli.
 

iosolo

Utente di lunga data
Purtroppo e per fortuna uomini e donne hanno un sentire diverso.
Ci hanno fatto film sulla donazione di sperma e poi la consapevolezza vent’anni dopo di avere figli.
Ci può stare, però non accetto moralismi da chi ha un sentire diverso per se stesso ma decide il mio sentire.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Sai che l'idea della meritocrazia è uno dei primi elementi della diseguaglianza sociale?
Il pensare che chi merita può arrivare è un idea che ci da il potere per rabbonire chi quel potere non lo ha, e da speranza ai poveri cristi, che pensano che se saranno buoni e bravi, quel potere lo avranno.
Dove hai letto meritocrazia in ciò che ha scritto Danny?
 

danny

Utente di lunga data
Questa anche però è la tua opinione.
Non credi che però su questi argomenti, arroccarsi dietro lo svilimento della donna e del suo essere madri, perdendo di vista il dialogo sia una sciocchezza??? Ripeto l'aborto per molti anni ha subito lo stesso ostracismo, sempre in forza a una morale non condivisibile da tutta la società.
Aborto e maternità surrogata sono due cose all'opposto.
L'aborto è stato il riconoscimento legale di una realtà che vedeva un numero di vittime femminili molto alto ogni anno.
Perché un conto è abortire in clinica, un altro in una casa qualsiasi con una persona non competente.
L'aborto clandestino era una vera piaga per le donne, e il riconoscimento è stato un passo avanti enorme, come lo è stato la cancellazione del delitto d'onore, il diritto di voto, il reato di stupro in luogo del precedente contro la morale etc.
Ora c'è solo la mercificazione della maternità.
Ed è esattamente l'opposto: se con l'aborto si è data facoltà alla donna di decidere del proprio corpo anche per la maternità, ora con il riconoscimento economico la donna torna a essere un contenitore.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ci può stare, però non accetto moralismi da chi ha un sentire diverso per se stesso ma decide il mio sentire.
E invece sì.
I limiti devono essere posti. Perfino per il suicidio ci si mobilita per evitarlo. Non si è nemmeno padroni della propria vita? No, non lo si è.
Perché la vita è un valore per tutti e ci si impegna per averne cura. Farsi usare come contenitore, non è cura.
 
Ultima modifica:

Brunetta

Utente di lunga data
Ci può stare, però non accetto moralismi da chi ha un sentire diverso per se stesso ma decide il mio sentire.
Poi non è che tu hai etica e morale e chi ha posizioni diverse ha moralismi eh…
 
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