Credo di aver detto che l’essere moglie o marito è una scelta e poi un impegno.
Scelta e impegno che penso che nascano da un sentimento che porta a un progetto comune, coppia e famiglia, anche per la forza di quel desiderio di stare insieme perché si sta meglio insieme e che soli. Poi ci sarà anche chi ha un progetto, non vago, ma preciso, e cerca con chi realizzarlo, indipendentemente dalla spinta sentimentale e dal piacere di stare con quella persona.
Ma l’impegno rimane, finché non si chiarisce che è decaduto.
L'impegno è un obbligo assunto nei confronti di altri.
Obbligo.
Da vocabolario.
Dove si usa questo termine non ha senso parlare di libertà individuale a 360 gradi.
Come figlio, io ho l'obbligo di prendermi cura dei genitori anziani, come padre di mia figlia, come marito devo rispettare l'impegno assunto nel matrimonio.
Che parla di OBBLIGO alla fedeltà, oltre ad assistenza morale e materiale nell'interesse della famiglia e della coabitazione.
L'individuo passa in secondo piano rispetto al soggetto a cui appartiene, la famiglia. È un contratto, e ovviamente non è una passeggiata recedervi.
Quindi il possessivo usato sempre ove vi sia un legame tra l'altro contrattualizzato con diritti e doveri è doveroso.