Ci hanno insegnato che l'amore è eterno e ora ...

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Nei felini l’aggressività è funzionale.
Spesso come uomini si prova aggressività scatenata da rabbia o per altri motivi, e si può dare seguito a questa aggressività, urlando o andando anche oltre, in un quadro che si può rivelare ben poco funzionale.
Ma anche la dolcezza non è detto sia necessariamente funzionale.

L'aggressività è funzionale in tutti gli esseri viventi.
E capita che tutti gli esseri viventi la usino in modo disfunzionale.
Gli umani non hanno nessuna differenza. Niente in più e niente in meno.

Prendi un felino, non insegnargli ad usare gli artigli o a mordere, e sono dolori.

Quando il mio micio vecchio è arrivato da me mi stava nel palmo della mano, gli ho insegnato io, come potevo.
Sicuramente in modo non tanto funzionale come glielo avrebbe insegnato una gatta.
Ho imparato a veicolargli i messaggi che desideravo mandargli: non usare le mani per giocare con lui è stato il modo più immediato per insegnargli che dalle mani arrivano coccole e pappa e questo gli ha permesso di imparare a trattarle senza ferirmi.
E via così con tutti gli altri insegnamenti che sono riuscita a dargli.

Mi è capitato per un periodo in stallo un gattino che era stato tolto troppo presto alla mamma e quindi non aveva potuto imparare a governare la propria aggressività, che emergeva anche durante il gioco (come accade naturalmente anche ai bambini)
Aveva già 5 mesi quando me lo sono preso in stallo...ho sudato 7 camicie per riuscire a non farmi aprire le mani o la faccia mentre dormivo.

Non sapeva usare la propria aggressività e gli strumenti che aveva a disposizione per esprimerla.

Il gioco, per tutti i mammiferi e non soltanto, è un fondamentale veicolo di apprendimento.
Fin dall'infanzia.
Ma anche in età adulta.

Una delle maggiori carenze degli adulti della specie umana secondo me è che non sanno giocare.

Inneggiano a leggerezza e semplicità, al non pensiero, e poi non sanno giocare.

Per esperienza principalmente lavorativa, una delle emozioni più difficilmente contenibili (e regolabili) è la gioia.
E accade un fenomeno interessante...ad un certo punto, raggiunto il picco di gioia, ta dà...si trasforma in frustrazione e capita anche in rabbia e aggressività. Incredibile, no? :)

(ma se guardi un gattino che gioca - entusiasmo allo stato puro - ad un certo scavalla allo stesso modo se non ha imparato a padroneggiare entusiasmo e gioia e finisce in aggressività. )
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Il discorso è lungo....
In breve: tutto e niente, sempre e mai non fanno parte del principio di realtà, semplicemente non esistono nel mondo reale, ma solo nel pensiero magico.
Cominciamo da questa consapevolezza.
@ipazia certo che si può avere consapevolezza delle proprie emozioni. Essere consapevoli non vuol dire essere controllanti. Né essere sopraffatti.
Scusate la risposta frettolosa.
Esatto.

Non si può avere consapevolezza di qualcosa che giudico (è bello, è brutto, è stupido, è sbagliato, etc etc) prima ancora di averne fatto esperienza in me.
E se parliamo di emozioni il giudizio è imperatore. E anche del giudizio serve consapevoli, per poterci relazionare, il super ego è ineludibile.

Se non conosco, esperisco, potrò avere consapevolezza delle credenze che riguardano le emozioni, dei giudizi che fungono da acceleratori o da freni a mano...epperò poi...uh! non lo/la riconosco! :)

E senza neanche passare al controllarle o all'esserne sopraffatti.
Quello semmai vien dopo.

Per esperienza posso affermare che chi sperimenta le diverse parti di sè, il proprio spettro emozionale, raramente controlla o è sopraffatto.
Semplicemente ci si relaziona. Accettandosi e anche commuovendosi della propria umanità. Che sia rabbiosa triste o gioiosa.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
La tua ex semplicemente si basava su quello che sapeva quando te l'ha detto.
Non è nè male nè bene.
Ma le conoscenze e volvono, e non è mai soltanto questione lessicale.

Mica erano cattivi o stupidi quelli che dicevano che il sole ruota intorno alla terra.
Dopo Galileo è servito il tempo perchè l'informazione si diffondesse.
Oggi tutti ( o quasi) sanno che la terra non è il centro del cosmo.

:)
Dici che quelli che hanno processato Galileo erano in buona fede?
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Dici che quelli che hanno processato Galileo erano in buona fede?

"...È triste trovarsi adulti
senza esser cresciuti

La maldicenza insiste
Batte la lingua sul tamburo
Fino a dire che un nano
È una carogna di sicuro
Perché ha il cuore troppo
Troppo vicino al buco del culo..."

;)
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
@Marjanna...si aprirebbe un grandioso OT sull'addomesticamento, anche degli umani, e sulle conseguenze dell'addomesticamento.
Anche auto addomesticamento :)

(le lacune del processo nei gatti è uno dei motivi per cui mi piace averli intorno, mi ricordano chi sono)
 

Marjanna

Utente di lunga data
@Marjanna...si aprirebbe un grandioso OT sull'addomesticamento, anche degli umani, e sulle conseguenze dell'addomesticamento.
Anche auto addomesticamento :)

(le lacune del processo nei gatti è uno dei motivi per cui mi piace averli intorno, mi ricordano chi sono)
Geroglifico (sarebbe molto da sistemare, ma in velocità...)

geroglifico.jpg
 

bull63

Utente di lunga data
ci dobbiamo ficcare in mente - e spiegarlo alle giovani generazioni - che l'amore non è affatto eterno, anzi finisce molte volte semplicemente perché non ci si trova più a stare bene insieme o talvolta scambiamo per amore quel qualcosa che in effetti è solo un'impressione iniziale e transitoria perché poi diviene solo senso del possesso di uno status, di una comfort zone che non si vuole abbandonare.

E' una riflessione su quale educazione ai sentimenti possa essere insegnata alle giovani generazioni, visto che tanto se ne parla in queste settimane.

Stasera avevo cambiato un vecchio pomello di un coperchio di pentola, che era rovinato. Durante la consueta videochiamata serale, avevo fatto vedere alla mia compagna il coperchio, tornato come nuovo, e le avevo chiesto se fosse il caso, visto che la raggiungo in montagna tra qualche giorno, che portassi con me uno o due ricambi.

Mi aveva detto di no, aggiungendo che lei, quando il pomello di un coperchio si rompe, butta tutto e lo ricompra.
Un tipico esempio di una diversa impostazione nella gestione di una casa, ma ci sono tanti altri esempi: non gradisce ricevere amici a casa, il contrario di quanto faccio, e così via. Credo che siamo entrambi consapevoli che ci si può volere bene e stare insieme con convinzione pure rimanendo in un schema di relazione a distanza, esigenza dovuta alla diversità di lavoro svolto nel rispettivo paese, ma che consente a ciascuno di vivere come meglio crede, senza entrare in permanente conflittualità.

Ognuno ha una propria visione del rapporto di coppia. La nostra è particolare., ma non ha creato problemi, finora.
Almeno non a quelli di una coppia di amici, conosciuti una decina di anni fa, quando, più che quarantenni entrambi (con un figlio sui 15 anni), stavano separandosi per un tradimento di lei (scoperto da lui e, alla fine, da lei ammesso).

Quel tradimento si era rivelato, in realtà, una relazione extra in corso da parecchi mesi, e ciò aveva reso invivibile la convivenza sotto lo stesso tetto, nonostante lui fosse disponibile a perdonarla. Semplicemente, perché lei si era innamorata dell'amante e voleva vivere con lui. E la ragione da lei fornita è che non sopportava più il marito, accusandolo di aver trasformato la loro relazione in una specie di prigione per lei, dando per scontato il loro stare insieme come se fosse un corpo inerte tenuto in vita artificialmente, grazie a macchinari (espressione usata da lei e riferitami da lui). E lei aveva ritrovato se stessa (o perlomeno pensava così) in una relazione con un altro uomo, più anziano di quasi dieci anni, ma che l’aveva fatta sentire desiderata, come non si sentiva più da tempo o, forse, anche da sempre. Anzi, aveva usato il termine “libera”, ricordo di averlo notato. E lo aveva seguito, abbandonando marito e figlio, che era voluto restare con il padre, rifiutandosi anche di vedere la madre per diversi anni (anche oltre il raggiungimento della maggiore età).

In un momento di rabbia, lei gli aveva detto che, in fondo, sentiva di non averlo mai veramente amato, ma di averne solo avuto l’impressione. Adesso aveva aperto gli occhi e riletto il suo passato con una nuova consapevolezza.
Il marito l'aveva presa male, perché pensava che, almeno all’inizio della relazione e fino alla nascita del figlio, si fossero veramente amati pensando di continuarlo a fare per la vita.
Per lungo tempo, aveva voluto confrontarsi con me su come lei si potesse essere dimenticata del loro passato felice insieme e di come diavolo si potesse mantenere viva la fiamma dell’amore in una coppia di lunga durata, quando si è presi da mille impegni e sfide da affrontare nel vivere la famiglia, il lavoro, ecc. Il mio consiglio era stato che bisogna evitare motivi di frizione nella vita di tutti i giorni, per quanto è possibile, rispettando le esigenze dell'altro.

A fronte della sua esigenza di capire dove avesse sbagliato, ho cercato di spiegargli, sulla base della mia esperienza personale, come gli amori così come nascono si possono anche esaurire (anzi, probabilmente è la normalità). E non basta continuare a volersi bene, senza il trasporto della passione, quando l'equilibrio della coppia è divenuto impossibile. Nemmeno è sempre colpa (almeno consapevole) di quello dei partner che vorrebbe rimanere insieme. Talvolta il partner che tradisce o comunque lascia è talmente esasperato dalla convivenza e così attratto dal nuovo, dal risentirsi vivere intensamente che non c’è nulla da fare, l’esperienza di coppia si è esaurita e non si rigenera più.

Da questo ricordo di conversazioni avute su quell’argomento, mi è venuto in mente che bisognerebbe sapere, fin dall’inizio della instaurazione di una relazione affettiva, che lo stimolo a rimanere insieme si attenua fino a scomparire in molti casi. Potrebbe arrivare il momento di lasciare andare il partner o di andarsene via, se non si trova un modo di accordarsi su un compromesso reciprocamente accettabile per continuare a stare insieme, anche quando la passione si è spenta.

Ammesso che abbia senso parlare ai giovani di oggi di una educazione dei (o ai) sentimenti, la prima cosa che bisognerebbe inculcare nelle loro teste, è che quasi mai l’amore è per sempre e che, senza tragedie e/o sceneggiate patetiche, bisogna metterlo in conto fin dall’inizio. Anche a costo di limitarsi a non investire tutto emotivamente (e non solo) sul rapporto e prepararsi sin dall'inizio a non vivere come una calamità l’abbandono.

Ma come si fa a raccontare ai giovani di non credere ciecamente nell’eterno amore, nel rimanere insieme fino a che morte ci separi ? E’ esattamente il contrario di quella che è stata l’educazione impartita da millenni ….
L'errore è insito nella pretesa di amare per sempre il partner con cui si è formato una coppia.
 

ologramma

Utente di lunga data
l'impegno uno ce lo mette ma se poi capita di innamorarsi di altri allora bisognerebbe fare una specie di accordo come fanno gli americani e non in caso di divorzio l'uomo se lo becca intercul.....
 

Alphonse02

Utente di lunga data
l'impegno uno ce lo mette ma se poi capita di innamorarsi di altri allora bisognerebbe fare una specie di accordo come fanno gli americani e non in caso di divorzio l'uomo se lo becca intercul.....
Ci arriveremo, ci arriveremo a stipulare patti pre-matrimoniali, è solo questione di tempo.
A quel punto, si andrà a discutere anche le virgole, prima di sposarsi.
Sarà una questione di potere contrattuale, affrontata e regolata in via preventiva.

Cinque anni fa, mi hanno fatto vedere (senza darmene copia) un accordo pre-matrimoniale californiano tra una divorziata americana (attrice non di gran livello) ultra quarantenne, con 2 figli ed un italiano (cameramen) di dieci anni più giovane, del quale (o del suo fisicaccio) lei si era invaghita.
E' stato scaricato dopo un paio di anni, senza costi o conseguenze, per essere sostituito con uomo ancora più giovane.

Quando sarà cambiata la regolamentazione, il costume delle persone si adeguerà e potrà ritornare conveniente il matrimonio .... che sarà diventato un'altra cosa rispetto al passato.
 

Lara3

Utente di lunga data
ci dobbiamo ficcare in mente - e spiegarlo alle giovani generazioni - che l'amore non è affatto eterno, anzi finisce molte volte semplicemente perché non ci si trova più a stare bene insieme o talvolta scambiamo per amore quel qualcosa che in effetti è solo un'impressione iniziale e transitoria perché poi diviene solo senso del possesso di uno status, di una comfort zone che non si vuole abbandonare.

E' una riflessione su quale educazione ai sentimenti possa essere insegnata alle giovani generazioni, visto che tanto se ne parla in queste settimane.

Stasera avevo cambiato un vecchio pomello di un coperchio di pentola, che era rovinato. Durante la consueta videochiamata serale, avevo fatto vedere alla mia compagna il coperchio, tornato come nuovo, e le avevo chiesto se fosse il caso, visto che la raggiungo in montagna tra qualche giorno, che portassi con me uno o due ricambi.

Mi aveva detto di no, aggiungendo che lei, quando il pomello di un coperchio si rompe, butta tutto e lo ricompra.
Un tipico esempio di una diversa impostazione nella gestione di una casa, ma ci sono tanti altri esempi: non gradisce ricevere amici a casa, il contrario di quanto faccio, e così via. Credo che siamo entrambi consapevoli che ci si può volere bene e stare insieme con convinzione pure rimanendo in un schema di relazione a distanza, esigenza dovuta alla diversità di lavoro svolto nel rispettivo paese, ma che consente a ciascuno di vivere come meglio crede, senza entrare in permanente conflittualità.

Ognuno ha una propria visione del rapporto di coppia. La nostra è particolare., ma non ha creato problemi, finora.
Almeno non a quelli di una coppia di amici, conosciuti una decina di anni fa, quando, più che quarantenni entrambi (con un figlio sui 15 anni), stavano separandosi per un tradimento di lei (scoperto da lui e, alla fine, da lei ammesso).

Quel tradimento si era rivelato, in realtà, una relazione extra in corso da parecchi mesi, e ciò aveva reso invivibile la convivenza sotto lo stesso tetto, nonostante lui fosse disponibile a perdonarla. Semplicemente, perché lei si era innamorata dell'amante e voleva vivere con lui. E la ragione da lei fornita è che non sopportava più il marito, accusandolo di aver trasformato la loro relazione in una specie di prigione per lei, dando per scontato il loro stare insieme come se fosse un corpo inerte tenuto in vita artificialmente, grazie a macchinari (espressione usata da lei e riferitami da lui). E lei aveva ritrovato se stessa (o perlomeno pensava così) in una relazione con un altro uomo, più anziano di quasi dieci anni, ma che l’aveva fatta sentire desiderata, come non si sentiva più da tempo o, forse, anche da sempre. Anzi, aveva usato il termine “libera”, ricordo di averlo notato. E lo aveva seguito, abbandonando marito e figlio, che era voluto restare con il padre, rifiutandosi anche di vedere la madre per diversi anni (anche oltre il raggiungimento della maggiore età).

In un momento di rabbia, lei gli aveva detto che, in fondo, sentiva di non averlo mai veramente amato, ma di averne solo avuto l’impressione. Adesso aveva aperto gli occhi e riletto il suo passato con una nuova consapevolezza.
Il marito l'aveva presa male, perché pensava che, almeno all’inizio della relazione e fino alla nascita del figlio, si fossero veramente amati pensando di continuarlo a fare per la vita.
Per lungo tempo, aveva voluto confrontarsi con me su come lei si potesse essere dimenticata del loro passato felice insieme e di come diavolo si potesse mantenere viva la fiamma dell’amore in una coppia di lunga durata, quando si è presi da mille impegni e sfide da affrontare nel vivere la famiglia, il lavoro, ecc. Il mio consiglio era stato che bisogna evitare motivi di frizione nella vita di tutti i giorni, per quanto è possibile, rispettando le esigenze dell'altro.

A fronte della sua esigenza di capire dove avesse sbagliato, ho cercato di spiegargli, sulla base della mia esperienza personale, come gli amori così come nascono si possono anche esaurire (anzi, probabilmente è la normalità). E non basta continuare a volersi bene, senza il trasporto della passione, quando l'equilibrio della coppia è divenuto impossibile. Nemmeno è sempre colpa (almeno consapevole) di quello dei partner che vorrebbe rimanere insieme. Talvolta il partner che tradisce o comunque lascia è talmente esasperato dalla convivenza e così attratto dal nuovo, dal risentirsi vivere intensamente che non c’è nulla da fare, l’esperienza di coppia si è esaurita e non si rigenera più.

Da questo ricordo di conversazioni avute su quell’argomento, mi è venuto in mente che bisognerebbe sapere, fin dall’inizio della instaurazione di una relazione affettiva, che lo stimolo a rimanere insieme si attenua fino a scomparire in molti casi. Potrebbe arrivare il momento di lasciare andare il partner o di andarsene via, se non si trova un modo di accordarsi su un compromesso reciprocamente accettabile per continuare a stare insieme, anche quando la passione si è spenta.

Ammesso che abbia senso parlare ai giovani di oggi di una educazione dei (o ai) sentimenti, la prima cosa che bisognerebbe inculcare nelle loro teste, è che quasi mai l’amore è per sempre e che, senza tragedie e/o sceneggiate patetiche, bisogna metterlo in conto fin dall’inizio. Anche a costo di limitarsi a non investire tutto emotivamente (e non solo) sul rapporto e prepararsi sin dall'inizio a non vivere come una calamità l’abbandono.

Ma come si fa a raccontare ai giovani di non credere ciecamente nell’eterno amore, nel rimanere insieme fino a che morte ci separi ? E’ esattamente il contrario di quella che è stata l’educazione impartita da millenni ….
Ci hanno insegnato che pure Babbo Natale esiste
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Ci hanno insegnato che pure Babbo Natale esiste
Ci piace quell'idea per tutta la vita, anche se sappiamo che non esiste.
Mi sa che sia la fine che fa il matrimonio/convivenza, tra realtà cruda e speranza.
 

ologramma

Utente di lunga data
Ci arriveremo, ci arriveremo a stipulare patti pre-matrimoniali, è solo questione di tempo.
A quel punto, si andrà a discutere anche le virgole, prima di sposarsi.
Sarà una questione di potere contrattuale, affrontata e regolata in via preventiva.

Cinque anni fa, mi hanno fatto vedere (senza darmene copia) un accordo pre-matrimoniale californiano tra una divorziata americana (attrice non di gran livello) ultra quarantenne, con 2 figli ed un italiano (cameramen) di dieci anni più giovane, del quale (o del suo fisicaccio) lei si era invaghita.
E' stato scaricato dopo un paio di anni, senza costi o conseguenze, per essere sostituito con uomo ancora più giovane.

Quando sarà cambiata la regolamentazione, il costume delle persone si adeguerà e potrà ritornare conveniente il matrimonio .... che sarà diventato un'altra cosa rispetto al passato.
E tu pensi che si cambia ,con il vaticano sempre presente e la destra che sembra la paladina dei matrimoni convenzionali?
Campa cavallo non ci sarà mai da noi , difatti si vedono i casini
 

Alphonse02

Utente di lunga data
E tu pensi che si cambia ,con il vaticano sempre presente e la destra che sembra la paladina dei matrimoni convenzionali?
Campa cavallo non ci sarà mai da noi , difatti si vedono i casini
Destra paladina dei matrimoni tradizionali. Eccome no ...

Vedi CASINI (Pier Ferdinando, classe 1955, da 40 anni in Parlamento), per l'appunto, giusto per cominciare.
Circa 8 anni fa ha divorziato dalla seconda moglie. Due figli dalla prima moglie e due dalla seconda.
Giorgia MELONI, ex convivente, mai sposata con una figlia.
Matteo SALVINI, divorziato con un figlio di 20 anni, tre convivenze, dalla prima delle quali è nata una figlia che ha 11 anni.
Silvio BERLUSCONI, con due mogli, due figli dal primo matrimonio e tre figli dal secondo, ed alcune convivenze.

L'unico un po' normale è Antonio TAJANI sposato dal 1989, con due figli.
 

ologramma

Utente di lunga data
Destra paladina dei matrimoni tradizionali. Eccome no ...

Vedi CASINI (Pier Ferdinando, classe 1955, da 40 anni in Parlamento), per l'appunto, giusto per cominciare.
Circa 8 anni fa ha divorziato dalla seconda moglie. Due figli dalla prima moglie e due dalla seconda.
Giorgia MELONI, ex convivente, mai sposata con una figlia.
Matteo SALVINI, divorziato con un figlio di 20 anni, tre convivenze, dalla prima delle quali è nata una figlia che ha 11 anni.
Silvio BERLUSCONI, con due mogli, due figli dal primo matrimonio e tre figli dal secondo, ed alcune convivenze.

L'unico un po' normale è Antonio TAJANI sposato dal 1989, con due figli.
guarda che lo dicevo in fare ironico perchè so anche io la loro storia matrimoniale e non , per farti capire che so bigotti hanno pregiudizi , come il grande della lega che siede ha capo del parlamento difensore anche lui ma di quello lo penso , ma degli altri lo fanno solo per tornaconto politico
 
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Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
Confermi sempre di più la frase che ho isolato 🤣

'Mi rendo conto che stare con me non sia facile'
Cioè io avevo interpretato in modo positivo certi aspetti di “debolezza”.
Mi rendo conto che stare con me non sia facile per il giudizio implicito rispetto a certi comportamenti.
 
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