E' stata una brutta cosa, decisamente, della quale sono venuto a conoscenza in quanto amico del marito da venti anni e che è stata oggetto di discussione con eminenti specialisti nel sostegno psicologico familiare.
Tre figli scoprono il tradimento della madre cinquantenne (lo scopre per prima la figlia più piccola e si confida con i fratelli maggiori, appena maggiorenni). Decidono di tenere dentro la scoperta sperando che la relazione extra si concludesse e non dicono nulla al padre (sessantenne) ignaro. Questa situazione si protrae per circa due anni, un'eternità per delle giovani menti. La madre viene monitorata dai figli e continua, tra alti e bassi la relazione extra.
Ad un certo punto i figli capiscono - dal tenore di un messaggio - che la madre sta freddamente pianificando di mollare il padre per l'amante (che, nel frattempo, ha divorziato da sua moglie) riconoscendo che non gli può rimproverare nulla (parole sue) e tiene buono l'amante dicendogli che aspetta il "momento buono" (terribile ...) per lasciarlo. I figli raccolgono le prove (SMS) e una volta che la figlia (che è divenuta l'"antagonista" buona della madre cattiva) scopre che la madre, andata con lei ad un evento, si è defilata per un'ora per incontrare l'amante, chiama i fratelli e dice loro di avvisare il padre, rimasto a casa con loro. Il maggiore dei figli, con sofferenza grandissima, parla con il padre e gli mostra le prove del tradimento. Il padre si arrabbia e si giunge ad un infuocato consiglio di famiglia al rientro di madre e figlia (una specie di "giudizio").
A quel punto, la relazione tra genitori si apre (sfasciandosi) al pieno coinvolgimento dei figli, ai quali la madre si rivolge direttamente (destinatari insieme al marito delle sue esternazioni) per giustificare il tradimento (mettendosi alla pari con loro) e, ancora peggio, quando scopre che i figli non le credono (mentre il marito, innamorato, le crede e vuole ricucire il rapporto) gioca la carta di far valere il ruolo genitoriale per imporre la propria volontà e pretendere che i figli accettino senza fiatare la "pace" concordata con il marito.
Dopo due mesi di ambiente ostile in casa, la moglie rivede l'amante, viene scoperta e la situazione precipita. I figli la mettono fuori di casa, la espellono dalla famiglia. Il padre continua a sperare in una riappacificazione finché scopre che la moglie, allontanatasi da casa si è comprata una nuova auto e, poi, recatasi in banca, prova a svuotare il conto cointestato (dove c'era circa mezzo milione di euro in titoli) e succede il finimondo.