Tutto chiaro, e a proposito di comfort zone mi hai ricordato un pezzo di Manuelone Agnelli:
"Sai per me sei vero
Facciamo che sei il mio più dolce pensiero
Il prezzo è un po' il mare
Sembra che ti culli
Ma poi ti vuole ingoiare"
"C’era una volta una bambola di sale. Sì fatta proprio di sale.
Era graziosa: aveva un bel visino, due occhi azzurri come il mare, un piccolo cuore che batteva, batteva come l’onda.
Quando aveva avuto l’uso di ragione le avevano spiegato che lei veniva da molto lontano.
Era stata fatta con una materia che proveniva da un misterioso, sconfinato essere che si chiamava Oceano.
“Mi dicono che sono nata dall’Oceano. Voglio conoscere l’Oceano”. Era il suo pensiero dominante, il suo tormento.
La bambola di sale pensava ogni giorno, anzi ad ogni momento
“Come sarà l’Oceano? Io gli rassomiglio? ”
Raggiungerlo, toccarlo, sperimentarlo divenne la passione della sua vita.
” È una follia, – la ammonivano gli amici, –
l’Oceano è lontanissimo, irraggiungibile, enorme, non puoi pensare di toccarlo “.
Ma la Bambola di sale si mise in viaggio e camminò, camminò.
Attraversò boschi e deserti, prati fioriti e steppe. Conobbe popoli e civiltà e ogni tanto chiedeva notizie dell’Oceano.
“Sì, ne ho sentito parlare, – qualcuno le rispose, –
forse esiste, ma è lontano”.
Cammina, cammina e finalmente le fu detto:
“L’Oceano? Certo! Sei quasi vicina “.
Le ritornarono le forze, e il desiderio si fece ancora più vivo.
“Sono vicina, tra poco saprò chi è l’Oceano”.
L’immensa distesa azzurra si presentò ai suoi occhi e rimase senza fiato.
Era più grande di quanto avesse immaginato… non si vedevano limiti.
Fluido, luminoso, imprevedibile, dinamico e possente e, tuttavia, cosi pieno di fascino e di mistero.
Poterlo toccare! Ma come osare? Come presumere di toccarlo?
Eppure ora che l’aveva visto si era acceso più esigente il desiderio di sperimentarlo, con tutti i suoi sensi, non solo con gli occhi.
Mosse alcuni passi e si fermò. Lo guardava senza stancarsi. Estasiata in silenzio.
Fu lui, l’Oceano, che d’improvviso le andò incontro e l’avvolse con un abbraccio di estrema dolcezza.
Sentì rabbrividirsi, tra lo smarrimento, la gioia e la paura.
Ma fu un contatto fugace, sufficiente solo a rinnovare in lei il desiderio di una conoscenza più profonda, di un abbraccio più intenso.
Mosse ancora alcuni passi e si sentì calare nell’Oceano. Vi era dentro.
Mai nessuna esperienza di vita era stata più forte. L’oceano la lambiva con forza e soavità, con tenerezza e passione.
La Bambola di sale sentì che qualche cosa di sé si scioglieva. Si sentiva avvolta da una dolcezza straordinaria.
Camminò ancora e si accorse che l’Oceano la stava consumando, raggiungendola nell’anima più profonda, nel suo essere. Esperienza ineffabile. Chi era l’Oceano? Ora lo stava sperimentando.
A poco a poco la sua secchezza si sciolse e lei, Bambola di sale, penetrò nell’Oceano e scomparve."
