Andromeda4
Utente di lunga data
Anch'io se è per questo...Io rimpiango i miei vent'anni.
Mortacci vostri.
E non sono decrepita del tutto...
Anch'io se è per questo...Io rimpiango i miei vent'anni.
Mortacci vostri.
Ma chi vuole cambiarlo? So bene che non è possibile. Tu non tenti mai un bilancio, una analisi?Ma non ha senso farlo.
Non si può cambiare il passato.
Credo che bilanci se ne fanno sempre, dobbiamo solo capire che sono bilanci intermedi e che al massimo ci possono spingere a cambiare qualcosa.Mi chiedo spesso quale sia il bilancio della mia vita. Una cara amica mi ha detto che non sono cose da fare, adesso perlomeno.
E pensa che a vent'anni ne facevo anche più spesso di bilanci provvisori...Credo che bilanci se ne fanno sempre, dobbiamo solo capire che sono bilanci intermedi e che al massimo ci possono spingere a cambiare qualcosa.
Io ultimamente più che altro mi sto chiedendo quali sono i parametri per farlo questo bilancio. Mi sa che sono ancora più indietro di te.
Certo. E lo capisco, perché anche io voglio stare dove sto, anche se non è del tutto salutare per nessuno. Però, ho compreso che ci sono cose che subiamo in conseguenza di scelte altrui e altre che dipendono da noi.Ognuno sta dove vuole stare. Questo non significa che faccia bene.
Significa solo che non si vogliono le alternative.
Ma sì. Si fa automaticamente, per capire che strada abbiamo percorso, ma ormai qua siamo! Ha senso cercare di capire se avremmo potuto prendere l’autostrada o percorrere colline?Ma chi vuole cambiarlo? So bene che non è possibile. Tu non tenti mai un bilancio, una analisi?
Li facessero tutti, periodicamente, con un po' di realismo, accidentaccio...
In una seduta dalla psicologa abbiamo parlato un' ora del significato dei ricordi e di conseguenza dei rimpianti.I cambiamenti sono cambiamenti. Non esiste mai la possibilità di tornare indietro e vedere come sarebbe andata SE.
Poi dovremmo tutti toglierci dalla testa l‘ostinazione a giudicare meglio o peggio.
Lo fanno i vecchietti, sprovveduti culturalmente, che trascorrono l’ultima parte della vita a rimpiangere i loro vent’anni.
Attualmente sono già vecchietti i quarantenni che rimpiangono pure le spalline imbottite!
Ma a vent’anni “è tutto ancora intero” anche se “si è stupidi davvero“ ed è possibile cambiare strada. Dopo sempre più andando , per quanto si possa vedere come si abbia fatto un percorso tortuoso, bisogna prendere atto di dove ci si trova.E pensa che a vent'anni ne facevo anche più spesso di bilanci provvisori...![]()
Ok, ma non è il mio caso quindi sostenere che io sia ferma nella mia dimensione perchè non mi rimetto a studiare (cosa che peraltro faccio costantemente da sempre visto che il mio lavoro richiede titoli e aggiornamento) mi pare una follia.Dipende dal tipo di relazione matrimoniale che avevano. C’è chi ha (facendo bene o male è una opinione che non si discute perché attiene al carattere degli individui e al loro stile di attaccamento e all’investimento emotivo sul matrimonio ecc) vive in una relazione più o meno stretta che può non comprendere una vita autonoma per i componenti.
Il cambiamento può essere un modo di vedere la vita ma non può essere un fare ciò che prima non facevi perchè allora devi mettere anche in discussione il tipo di rapporto che avevi con il tuo partner. Io non ho nulla da recriminare a me stessa per quello che ho comunque fatto e goduto nei vent'anni di relazione, tanto da non intravedere ora la necessità di fare qualcosa di diverso rispetto a quello che ho sempre fatto.Non sto parlando di questo.
Il concetto è che in una fase successiva all'evento è necessario un cambiamento, qualsiasi cambiamento, per spostarsi da dove si era prima.
Quel cambiamento lo decidi tu, mica lo stabilisco io.
Quindi sei l'esempio della non opportunità ricevuta con il tradimento. Diciamo che stavi meglio senza.inaridire .. il cuore
il vero motivo per cui sono andato dalla psicologa dopo la sua confessione, è che sentivo il mio cuore indurirsi soprattutto con tutti i miei cari, figli compresi e questa cosa mi ha spaventato
la psicologa mi ha detto che il tradimento è stato un "regalo" per scoprire parti nascoste di me
la stessa cosa che dice ovviamente a chi tradisce e cioè che il tradimento serve a scoprire parti nascoste di sé .. Raffaele Morelli docet
Nel mio caso quindi ne regalo né opportunità ma solo una brutale presa di coscienza della solitudine umana.
Non penso di essere cambiato in meglio, sono più sicuro in certi ambiti e molto più insicuro in altri.
I separati in casa, quindi.Da quel momento, centri di nuovo il tuo percorso nell'Io. Sia che rimane che se vai via. E' l'assoluta certezza che nonostante tutto il tempo passato insieme, i ricordi, la vita condivisa, si è distinti e diversi e che ognuno insegue i suoi bisogni, i suoi desideri e le sue ombre, e che non può essere fatto insieme.
Per me (lo devo scrivere ogni volta?) i ricordi sono importanti e preziosi, credo di averne più della maggior parte delle persone, ma quello che è da sprovveduti culturalmente, che non è non avere istruzione formale, è mantenere la stessa valutazione delle cose che si aveva dato al momento in cui si sono vissute le cose.In una seduta dalla psicologa abbiamo parlato un' ora del significato dei ricordi e di conseguenza dei rimpianti.
Per stare bene lei sosteneva che tutti i ricordi andrebbero eliminati subito, bruciati, vivere solo un eterno presente.
Eliminiamo solo quelli brutti e teniamo solo quello belli ?
Come facciamo? Io non riesco
Mi ha chiesto di una figura del passato a cui ero legato molto.
Mio nonno, persona , semplice umile di poche parole , di professione "cavagnen" (faceva cesti e gerle in legno) che si è fatto tra militare e guerra via 6 anni dal 39 al 45 e mia nonna lo ha aspettato e sposato poi.
Gli ultimi anni, non si ricordava più niente, tranne gli anni della guerra che raccontava ancora con emozione.
Io ho detto alla psicologa che
non puoi togliere i ricordi ad una persona anziana perché forse è una delle poche che restano.
La psicologa mi ha detto che mio nonno è invecchiato male![]()
Non so cosa mi ha trattenuto da sculacciarla
Non ritengo assolutamente una persona con poca cultura meglio di me.
Sono laureato 110 e lode ma se dovessi dare un voto al mio grado di felicità direi "medio".
conosco, rispetto e a volte invidio persone che nella loro semplicità e poca cultura forse vivono meglio di me
Io non capisco invece la tua reticenza a comprendere che non hai bisogno di essere tradito per un cambiamento positivo. Tu leghi le due cose come se fosse scontato, da un lato, che il tradimento è una risorsa da sfruttare e dall'altro che il cambiamento conseguente debba aggiungere qualcosa di positivo come se in coppia - ante tradimento - questo percorso di "ricostruzione vera" non fosse già in atto o una persona non ce l'avesse già come sua predisposizione alla vita. Io non sono mai stata statica, noto invece che molti qui parlano del tradimento come lo scossone che quasi quasi ci voleva per farsi del bene con le opportunità di cui parlate.Anche la ricostruzione vera, può essere un cambiamento positivo. Io non capisco questa tua reticenza, è normale che come una malattia, uno certo non se l'augura ma una volta che c'è devi farne l'uso migliore per te. Anche solo per un introspezione più matura.
A me sembrava evidente che @iosolo avesse fatto un esempio personale. Non si coltivano parti di sé tutti nello stesso modo e non solo in modi finalizzati al lavoro. Anche iniziare a vedere serie tv o documentari o leggere della guerra dei boxer può essere un cambiamento.Ok, ma non è il mio caso quindi sostenere che io sia ferma nella mia dimensione perchè non mi rimetto a studiare (cosa che peraltro faccio costantemente da sempre visto che il mio lavoro richiede titoli e aggiornamento) mi pare una follia.
Non stiamo parlando di cose materiali. I separati in casa, è qualcosa di esterno, non di interno. Può essere la modalità, non il sentito.I separati in casa, quindi.
Sembra una conversazione infantile. Tu hai detto ma io ho detto. Tu cerchi e non è la prima volta, di infondere in me il tuo sentire, ma non è il mio, dovrai accettarlo. Non credo di riuscire a spiegartelo meglio di così: non vivo il tradimento subito come un'opportunità perchè non c'è nulla di positivo in quello che ho scoperto che mi faccia crescere come persona più di ciò che faccio e continuo a fare a prescindere. La risolta pari tu, che vivi la situazione in modo molto zen, permettimi, ma non c'è nulla di "bello" nel farsi tradire e nulla di "piacevole" nello scoprire da quello che ti è successo che puoi ricostruire te stessa. Non paragonare poi la malattia con il tradimento, non si può sentire, il tradimento non ti capita, la malattia putroppo si. E se proprio devo dirla tutta, non mi va neppure di dover quasi essere grata per il tradimento perchè mi permesso di fare..... A me il tradimento ha creato solo una frattura, ciò che faccio dopo è solo un'importante opera di ricostruzione che, credimi, mi sarei risparmiata.Non hai capito il discorso, ma lo metti in una posizione difensiva e aggressiva con cui non sono concorde.
Anche alcuni termini sono sfacciatamente aggressivi tipo "dedicarti al tuo uomo". Il mio era un esempio, ma non hai letto o voluto leggere il resto, e nemmeno confrontarti su un piano di idee divergenti.
La tua posizione è che il tradimento non è opportunità e io ti ho detto che per me lo è stata. Ora i motori che sono scattati in me non sono scattati in te, ci può stare. Magari possono essercene altre di opportunità, magari anche solo, capire dove era fallito il tuo rapporto, perché è fallito e lo sai, o nella ricostruzione di un rapporto più sano. Però tu sei già risolta.
Certe granitiche posizioni, non mi appartengono e quindi siamo in questo senso profondamente diverse.
A me sembrava evidente che @iosolo avesse fatto un esempio personale. Non si coltivano parti di sé tutti nello stesso modo e non solo in modi finalizzati al lavoro. Anche iniziare a vedere serie tv o documentari o leggere della guerra dei boxer può essere un cambiamento.
A parte il fatto che solo un folle crede nella simbiosi più totale tra due persone, se non credessi che quantomeno una parte dei desideri e dei bisogni vadano coltivati e gestiti insieme, varrebbe la pena stare insieme? Se mi devo fare una vita "autonoma" mi separo. E per autonomia cerchiamo di essere intellettualmente onesti, i separati in casa lo sono più dall'interno che non dall'esterno.Non stiamo parlando di cose materiali. I separati in casa, è qualcosa di esterno, non di interno. Può essere la modalità, non il sentito.
Parliamo di bisogni, di desideri e di ombre. E' qualcosa di individuale.
Domanda seria, nonostante il tradimento, tu credi ancora che i vostri bisogni, i vostri desideri e le vostre ombre sono le stesse e che possono pertanto essere inseguite insieme?