Tradimento con o senza protezione

iosolo

Utente di lunga data
Mi chiedo spesso quale sia il bilancio della mia vita. Una cara amica mi ha detto che non sono cose da fare, adesso perlomeno.
Credo che bilanci se ne fanno sempre, dobbiamo solo capire che sono bilanci intermedi e che al massimo ci possono spingere a cambiare qualcosa.
Io ultimamente più che altro mi sto chiedendo quali sono i parametri per farlo questo bilancio. Mi sa che sono ancora più indietro di te.
 

spleen

utente ?
Credo che bilanci se ne fanno sempre, dobbiamo solo capire che sono bilanci intermedi e che al massimo ci possono spingere a cambiare qualcosa.
Io ultimamente più che altro mi sto chiedendo quali sono i parametri per farlo questo bilancio. Mi sa che sono ancora più indietro di te.
E pensa che a vent'anni ne facevo anche più spesso di bilanci provvisori... 😁
 

Nicky

Utente di lunga data
Ognuno sta dove vuole stare. Questo non significa che faccia bene.
Significa solo che non si vogliono le alternative.
Certo. E lo capisco, perché anche io voglio stare dove sto, anche se non è del tutto salutare per nessuno. Però, ho compreso che ci sono cose che subiamo in conseguenza di scelte altrui e altre che dipendono da noi.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma chi vuole cambiarlo? So bene che non è possibile. Tu non tenti mai un bilancio, una analisi?
Li facessero tutti, periodicamente, con un po' di realismo, accidentaccio...
Ma sì. Si fa automaticamente, per capire che strada abbiamo percorso, ma ormai qua siamo! Ha senso cercare di capire se avremmo potuto prendere l’autostrada o percorrere colline?
 

joe72

Utente di lunga data
I cambiamenti sono cambiamenti. Non esiste mai la possibilità di tornare indietro e vedere come sarebbe andata SE.
Poi dovremmo tutti toglierci dalla testa l‘ostinazione a giudicare meglio o peggio.
Lo fanno i vecchietti, sprovveduti culturalmente, che trascorrono l’ultima parte della vita a rimpiangere i loro vent’anni.
Attualmente sono già vecchietti i quarantenni che rimpiangono pure le spalline imbottite!
In una seduta dalla psicologa abbiamo parlato un' ora del significato dei ricordi e di conseguenza dei rimpianti.
Per stare bene lei sosteneva che tutti i ricordi andrebbero eliminati subito, bruciati, vivere solo un eterno presente.
Eliminiamo solo quelli brutti e teniamo solo quello belli ?
Come facciamo? Io non riesco

Mi ha chiesto di una figura del passato a cui ero legato molto.
Mio nonno, persona , semplice umile di poche parole , di professione "cavagnen" (faceva cesti e gerle in legno) che si è fatto tra militare e guerra via 6 anni dal 39 al 45 e mia nonna lo ha aspettato e sposato poi.
Gli ultimi anni, non si ricordava più niente, tranne gli anni della guerra che raccontava ancora con emozione.
Io ho detto alla psicologa che
non puoi togliere i ricordi ad una persona anziana perché forse è una delle poche che restano.
La psicologa mi ha detto che mio nonno è invecchiato male 🤬🤬🤬 💣
Non so cosa mi ha trattenuto da sculacciarla👋
Non mi ritengo assolutamente superiore ad una persona con poca cultura.
Sono laureato 110 e lode ma se dovessi dare un voto al mio grado di felicità direi "medio".
conosco, rispetto e a volte invidio persone che nella loro semplicità e poca cultura forse vivono meglio di me
 
Ultima modifica:

Brunetta

Utente di lunga data
E pensa che a vent'anni ne facevo anche più spesso di bilanci provvisori... 😁
Ma a vent’anni “è tutto ancora intero” anche se “si è stupidi davvero“ ed è possibile cambiare strada. Dopo sempre più andando , per quanto si possa vedere come si abbia fatto un percorso tortuoso, bisogna prendere atto di dove ci si trova.
 

rotolina

Utente di lunga data
Dipende dal tipo di relazione matrimoniale che avevano. C’è chi ha (facendo bene o male è una opinione che non si discute perché attiene al carattere degli individui e al loro stile di attaccamento e all’investimento emotivo sul matrimonio ecc) vive in una relazione più o meno stretta che può non comprendere una vita autonoma per i componenti.
Ok, ma non è il mio caso quindi sostenere che io sia ferma nella mia dimensione perchè non mi rimetto a studiare (cosa che peraltro faccio costantemente da sempre visto che il mio lavoro richiede titoli e aggiornamento) mi pare una follia.
 

rotolina

Utente di lunga data
Non sto parlando di questo.
Il concetto è che in una fase successiva all'evento è necessario un cambiamento, qualsiasi cambiamento, per spostarsi da dove si era prima.
Quel cambiamento lo decidi tu, mica lo stabilisco io.
Il cambiamento può essere un modo di vedere la vita ma non può essere un fare ciò che prima non facevi perchè allora devi mettere anche in discussione il tipo di rapporto che avevi con il tuo partner. Io non ho nulla da recriminare a me stessa per quello che ho comunque fatto e goduto nei vent'anni di relazione, tanto da non intravedere ora la necessità di fare qualcosa di diverso rispetto a quello che ho sempre fatto.
 

rotolina

Utente di lunga data
inaridire .. il cuore 🖤

il vero motivo per cui sono andato dalla psicologa dopo la sua confessione, è che sentivo il mio cuore indurirsi soprattutto con tutti i miei cari, figli compresi e questa cosa mi ha spaventato

la psicologa mi ha detto che il tradimento è stato un "regalo" per scoprire parti nascoste di me 🤬

la stessa cosa che dice ovviamente a chi tradisce e cioè che il tradimento serve a scoprire parti nascoste di sé .. Raffaele Morelli docet

Nel mio caso quindi ne regalo né opportunità ma solo una brutale presa di coscienza della solitudine umana.

Non penso di essere cambiato in meglio, sono più sicuro in certi ambiti e molto più insicuro in altri.
Quindi sei l'esempio della non opportunità ricevuta con il tradimento. Diciamo che stavi meglio senza.
 

rotolina

Utente di lunga data
Da quel momento, centri di nuovo il tuo percorso nell'Io. Sia che rimane che se vai via. E' l'assoluta certezza che nonostante tutto il tempo passato insieme, i ricordi, la vita condivisa, si è distinti e diversi e che ognuno insegue i suoi bisogni, i suoi desideri e le sue ombre, e che non può essere fatto insieme.
I separati in casa, quindi.
 

Brunetta

Utente di lunga data
In una seduta dalla psicologa abbiamo parlato un' ora del significato dei ricordi e di conseguenza dei rimpianti.
Per stare bene lei sosteneva che tutti i ricordi andrebbero eliminati subito, bruciati, vivere solo un eterno presente.
Eliminiamo solo quelli brutti e teniamo solo quello belli ?
Come facciamo? Io non riesco

Mi ha chiesto di una figura del passato a cui ero legato molto.
Mio nonno, persona , semplice umile di poche parole , di professione "cavagnen" (faceva cesti e gerle in legno) che si è fatto tra militare e guerra via 6 anni dal 39 al 45 e mia nonna lo ha aspettato e sposato poi.
Gli ultimi anni, non si ricordava più niente, tranne gli anni della guerra che raccontava ancora con emozione.
Io ho detto alla psicologa che
non puoi togliere i ricordi ad una persona anziana perché forse è una delle poche che restano.
La psicologa mi ha detto che mio nonno è invecchiato male 🤬🤬🤬 💣
Non so cosa mi ha trattenuto da sculacciarla👋
Non ritengo assolutamente una persona con poca cultura meglio di me.
Sono laureato 110 e lode ma se dovessi dare un voto al mio grado di felicità direi "medio".
conosco, rispetto e a volte invidio persone che nella loro semplicità e poca cultura forse vivono meglio di me
Per me (lo devo scrivere ogni volta?) i ricordi sono importanti e preziosi, credo di averne più della maggior parte delle persone, ma quello che è da sprovveduti culturalmente, che non è non avere istruzione formale, è mantenere la stessa valutazione delle cose che si aveva dato al momento in cui si sono vissute le cose.
Più si è giovani, più si è egocentrici e si considerano le cose che fanno gli altri e che ci riguardano, cose fatte a nostro vantaggio o svantaggio volontariamente e perfino volontariamente per farci del male.
Hai presente quando alle medie facciamo riflessioni su uno sguardo o un invito mandato o no?
Spero vivamente che a quarant’anni o cinquanta o dopo ci sarà una valutazione diversa che prenderà in considerazione la complessità delle altre persone e della molteplicità delle cose che hanno determinato quelle scelte.
Altrimenti continueremo a coltivare rancore per quella persona che non ci ha salutato, mentre magari aveva dimenticato gli occhiali e camminava nella nebbia, l’insegnante di educazione fisica che aveva affidato la formazione delle squadre a un compagno che ci aveva escluso, senza considerare la possibilità che l’insegnante avesse il mal di pancia (o avesse scoperto un tradimento la sera prima) e non avesse la testa per scegliere meglio e che magari noi eravamo proprio negati in quel gioco ed era naturale non essere scelti ecc
 

rotolina

Utente di lunga data
Anche la ricostruzione vera, può essere un cambiamento positivo. Io non capisco questa tua reticenza, è normale che come una malattia, uno certo non se l'augura ma una volta che c'è devi farne l'uso migliore per te. Anche solo per un introspezione più matura.
Io non capisco invece la tua reticenza a comprendere che non hai bisogno di essere tradito per un cambiamento positivo. Tu leghi le due cose come se fosse scontato, da un lato, che il tradimento è una risorsa da sfruttare e dall'altro che il cambiamento conseguente debba aggiungere qualcosa di positivo come se in coppia - ante tradimento - questo percorso di "ricostruzione vera" non fosse già in atto o una persona non ce l'avesse già come sua predisposizione alla vita. Io non sono mai stata statica, noto invece che molti qui parlano del tradimento come lo scossone che quasi quasi ci voleva per farsi del bene con le opportunità di cui parlate.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ok, ma non è il mio caso quindi sostenere che io sia ferma nella mia dimensione perchè non mi rimetto a studiare (cosa che peraltro faccio costantemente da sempre visto che il mio lavoro richiede titoli e aggiornamento) mi pare una follia.
A me sembrava evidente che @iosolo avesse fatto un esempio personale. Non si coltivano parti di sé tutti nello stesso modo e non solo in modi finalizzati al lavoro. Anche iniziare a vedere serie tv o documentari o leggere della guerra dei boxer può essere un cambiamento.
 

iosolo

Utente di lunga data
I separati in casa, quindi.
Non stiamo parlando di cose materiali. I separati in casa, è qualcosa di esterno, non di interno. Può essere la modalità, non il sentito.
Parliamo di bisogni, di desideri e di ombre. E' qualcosa di individuale.
Domanda seria, nonostante il tradimento, tu credi ancora che i vostri bisogni, i vostri desideri e le vostre ombre sono le stesse e che possono pertanto essere inseguite insieme?
 

rotolina

Utente di lunga data
Non hai capito il discorso, ma lo metti in una posizione difensiva e aggressiva con cui non sono concorde.
Anche alcuni termini sono sfacciatamente aggressivi tipo "dedicarti al tuo uomo". Il mio era un esempio, ma non hai letto o voluto leggere il resto, e nemmeno confrontarti su un piano di idee divergenti.
La tua posizione è che il tradimento non è opportunità e io ti ho detto che per me lo è stata. Ora i motori che sono scattati in me non sono scattati in te, ci può stare. Magari possono essercene altre di opportunità, magari anche solo, capire dove era fallito il tuo rapporto, perché è fallito e lo sai, o nella ricostruzione di un rapporto più sano. Però tu sei già risolta.
Certe granitiche posizioni, non mi appartengono e quindi siamo in questo senso profondamente diverse.
Sembra una conversazione infantile. Tu hai detto ma io ho detto. Tu cerchi e non è la prima volta, di infondere in me il tuo sentire, ma non è il mio, dovrai accettarlo. Non credo di riuscire a spiegartelo meglio di così: non vivo il tradimento subito come un'opportunità perchè non c'è nulla di positivo in quello che ho scoperto che mi faccia crescere come persona più di ciò che faccio e continuo a fare a prescindere. La risolta pari tu, che vivi la situazione in modo molto zen, permettimi, ma non c'è nulla di "bello" nel farsi tradire e nulla di "piacevole" nello scoprire da quello che ti è successo che puoi ricostruire te stessa. Non paragonare poi la malattia con il tradimento, non si può sentire, il tradimento non ti capita, la malattia putroppo si. E se proprio devo dirla tutta, non mi va neppure di dover quasi essere grata per il tradimento perchè mi permesso di fare..... A me il tradimento ha creato solo una frattura, ciò che faccio dopo è solo un'importante opera di ricostruzione che, credimi, mi sarei risparmiata.
 

rotolina

Utente di lunga data
A me sembrava evidente che @iosolo avesse fatto un esempio personale. Non si coltivano parti di sé tutti nello stesso modo e non solo in modi finalizzati al lavoro. Anche iniziare a vedere serie tv o documentari o leggere della guerra dei boxer può essere un cambiamento.

Ma ti pare? Ah ora è meglio......E' la stessa cosa, tutte situazioni che non rilevano con il tradimento, se serve questo per farti guardare tv e documentari siamo a posto.
 

rotolina

Utente di lunga data
Non stiamo parlando di cose materiali. I separati in casa, è qualcosa di esterno, non di interno. Può essere la modalità, non il sentito.
Parliamo di bisogni, di desideri e di ombre. E' qualcosa di individuale.
Domanda seria, nonostante il tradimento, tu credi ancora che i vostri bisogni, i vostri desideri e le vostre ombre sono le stesse e che possono pertanto essere inseguite insieme?
A parte il fatto che solo un folle crede nella simbiosi più totale tra due persone, se non credessi che quantomeno una parte dei desideri e dei bisogni vadano coltivati e gestiti insieme, varrebbe la pena stare insieme? Se mi devo fare una vita "autonoma" mi separo. E per autonomia cerchiamo di essere intellettualmente onesti, i separati in casa lo sono più dall'interno che non dall'esterno.
 
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