Io sono stata stuprata, lo sai.
Se mi metto ESTERNA alla mia stessa vita, a me stessa, posso serenamente dire "sarebbe stato mille volte meglio se non fosse mai successo".
Ma.
Se rientro in me, nella mia vita, in relazione e in comunicazione con il mio specchio non solo non lo dico. Ma non lo penso.
Se penso a chi sono oggi, al percorso che ho fatto per arrivarci, lacrime, dolore, gioia, esperienze, mi piace il posto in cui sono e soprattutto mi piace chi io sono in quel posto.
E in questi termini, lo stupro per me è stata ed è anche oggi una opportunità.
Poteva essere una bomba atomica che inceneriva tutto.
Per un po' ci ha pure assomigliato. Tanto si è incenerito. (ma se si osserva la Natura, il fuoco ha una sua ben precisa funzione nel rinnovamento della terra

)
Io l'ho trasformata in opportunità nel momento stesso in cui ho accettato, davvero in profondità, che quell'aspettativa delusa sulla mia vita (che non mi accadesse lo stupro) non solo era stata illusoria, ma era proprio fuori bersaglio e mi sono lasciata trasformare. Mi sono aperta.
Fa male? Sì, fa ancora male. Ma non soltanto.
Perchè non dovrebbe una opportunità fare
anche male?
Dove è scritta, in quale capitolo del grande libro della vita sta scritto che le opportunità sono belle, gioiose, felici?
Ha un costo?
Certo che sì.
Ogni opportunità per essere vista come tale richiede lasciare i parametri che si avevano prima che bussasse alla porta e costruirne di nuovi.
Significa attraversare un lutto del passato per entrare nel presente. Nell'impermanenza.
Poi. Ognuno decide se pagare quel prezzo oppure no.
E come pagarlo. Soprattutto.
Perchè non si sfugge alle opportunità.
Se si sfuggono, è una perdita. Proprio in termini di economia di vita, poichè significa rimanere ancorati a qualcosa che non esiste più.
Significa recitare in una farsa.
Poi..le si può chiamare anche Mariolina, le opportunità, ma non è il nome che cambia il significato e l'impatto.
Giusto per prevenire cazzate che ho già letto, il mio discorso NON ha come fulcro il paragone parificatorio fra stupro e tradimento.
Il mio discorso ha come fulcro l'opportunità che è insita in ogni situazione che la vita presenta al di fuori delle aspettative e degli immaginari che ognuno si costruisce sul proprio percorso di vita.
La grossa differenza fra zombie e umani è che gli zombie sono la rappresentazione delle aspettative, non morte. Gli umani vivono emozionandosi. (e quando dico emozionandosi non dico "uuuhhh...come sono felice" dico TUTTE le emozioni senza farne classifica o preferenza).
Mi spiego?