O a volte, è uno specchio, che con il tempo si usura.
Ritornando al film, in un momento della sua vita, in cui nessuno riusciva a vedere parti di lei, rimaste a lungo celate, il protagonista è riuscito a vederla, e a lei quel riflesso piaceva molto.
Io ho scritto un post lungo.
Francesca, la protagonista, ha conosciuto il marito durante l’occupazione dopo la Seconda guerra mondiale.
Sappiamo bene l’immagine attuale che hanno gli americani dell’Italia, figuriamoci quella del dopoguerra. E non abbiamo difficoltà a immaginare una italiana giovane che, dopo anni di fame di guerra, vede nel liberatore americano che distribuisce cioccolato, la possibilità di un mondo nuovo, come quello dei film di Hollywood.
Invece quel ragazzo è un americano di campagna di quella che viene raccontata come “America profonda“ di paesini con una mentalità ristretta che al confronto i paesi italiani erano Parigi di Montmartre. Abitate da persone limitate e meschine e con una quotidianità da contadina casalinga.
Robert, Clint Eastwood (fuori parte per età, ma è il regista e si è scelto

) è non solo un uomo affascinante in sé, ma fa intravvedere una vita intensa e affascinante. Quello che lei ragazza sognava nei film.
Per Robert invece Francesca rappresenta la possibilità di avere un affetto stabile.
C’entra l’attrazione e il gioco di specchi.
Ma tutte le donne sperano sempre che a una nuova visione Francesca aprirà quella portiera e correrà da Robert!
Come si può resistere a un uomo che ti vuole sotto la pioggia?! Anche se con i capelli bagnati si vede che è un po’ rinsecchito e con i capelli radi. Ma uno che esprime il desiderio di lei!
Tutte vorremmo uno sotto la pioggia.
Ma quando lei va a casa a fare il polpettone, tutte provano delusione e sollievo. Soprattutto delusione per non avere mai visto uno sotto la pioggia.