Brunetta
Utente di lunga data
“C’è ancora domani“ ha avuto un successo incredibile e non per la spinta televisiva. Ogni film che esce richiede ad attori e registi la passerella in tutte le trasmissioni per il lancio.
Nonostante questo al cinema vanno sempre meno spettatori, i cinema chiudono a catena e i giovani vanno al cinema solo per i “filmoni” con i supereroi e gli effetti speciali.
In questa situazione quel film ha fatto record di spettatori con il passaparola.
A me lo sviluppo della trama non ha creato alcuna sorpresa (ma io avevo capito “Il sesto senso“ dopo cinque minuti) ma da un film non cerco mai sorpresa. Ho visto tanti di quei film a spettacolo iniziato, quando funzionava così, restando poi per vedere l’inizio. Questa modalità di visione “barbara” mi ha resa indifferente allo spoiler.
Cosa c’è di bello della indifferenza allo spoiler? Che non si cerca la sorpresa e che, se c’è quando c’è, apprezzo come è stata preparata.
Una mia amica, che è una del mestiere, ha criticato proprio questo di “C’è ancora domani“ paragonandolo al montaggio incrociato di “Il silenzio degli innocenti“ che induce lo spettatore a credere che i poliziotti stiano per fare irruzione dal serial killer, mentre invece la protagonista è sola a casa dell’assassino.
Invece a me la costruzione di “C’è ancora domani“ è stata subito chiara, grazie alla presenza del calendario e degli attacchini e delle scritte sui muri. Così come la condizione di svalutazione della donna è raccontata come trasversale nella discussione nella famiglia dove Delia va a fare le punture.
Ed è quella svalutazione della possibilità delle donne di avere coscienza politica e ti poter compiere scelte che è il tema del film e ricorda a tutti, uomini e donne, che è il voto il primo strumento.
Il tema non è la violenza fisica, infatti non è stata rappresentata se non in forma di balletto, proprio per non metterla al centro, la violenza fisica, le botte sono una routine che viene accettata da lei come se fosse un balletto e dai figli che si allontanino come per preservane l’intimità, come se fosse una pratica sessuale.
Il film ha dei difetti? GaC ne hanno anche Roma città aperta e tanti capolavori.
Si vedono poche macerie? Si svolge a Roma dove c’è stato solo il bombardamento di San Lorenzo, non a Milano, quando non c’era più nemmeno la Galleria!
Racconta una storia piccola di una poveretta che sbarca il lunario con tanti lavoretti e che sogna solo un bel vestito per la figlia. Gradualmente, in silenzio, pensa che possano esserci altre possibilità per quella figlia di cui è orgogliosa. Figlia che la disprezza perché si fa carico anche della sua sventatezza, prendendosi le botte per lei, figlia che comunque è una ragazza di quei tempi e non vede altra possibilità di riscatto che nel matrimonio.
Il tema avrebbe potuto essere stato svolto meglio? Ci mancherebbe! Pure il successo mondiale Joker avrebbe potuto essere stato fatto meglio e, con tutti i mezzi profusi, non mi ha lasciato granché.
“C’è ancora domani“ l’ho visto al cinema, era pieno di giovani, erano coinvolti da un film in bianco e nero (magari poi guarderanno anche i film neorealisti, scartati perché non a colori e vecchi?) ed erano colpiti da una storia piccola, non avevano collocato storicamente il film e non ne avevano previsto la fine, per questo la conclusione ha sorpreso, commosso ed emozionato ragazze e ragazzi.
Altro che David di Donatello, è un film che resterà.
Nonostante questo al cinema vanno sempre meno spettatori, i cinema chiudono a catena e i giovani vanno al cinema solo per i “filmoni” con i supereroi e gli effetti speciali.
In questa situazione quel film ha fatto record di spettatori con il passaparola.
A me lo sviluppo della trama non ha creato alcuna sorpresa (ma io avevo capito “Il sesto senso“ dopo cinque minuti) ma da un film non cerco mai sorpresa. Ho visto tanti di quei film a spettacolo iniziato, quando funzionava così, restando poi per vedere l’inizio. Questa modalità di visione “barbara” mi ha resa indifferente allo spoiler.
Cosa c’è di bello della indifferenza allo spoiler? Che non si cerca la sorpresa e che, se c’è quando c’è, apprezzo come è stata preparata.
Una mia amica, che è una del mestiere, ha criticato proprio questo di “C’è ancora domani“ paragonandolo al montaggio incrociato di “Il silenzio degli innocenti“ che induce lo spettatore a credere che i poliziotti stiano per fare irruzione dal serial killer, mentre invece la protagonista è sola a casa dell’assassino.
Invece a me la costruzione di “C’è ancora domani“ è stata subito chiara, grazie alla presenza del calendario e degli attacchini e delle scritte sui muri. Così come la condizione di svalutazione della donna è raccontata come trasversale nella discussione nella famiglia dove Delia va a fare le punture.
Ed è quella svalutazione della possibilità delle donne di avere coscienza politica e ti poter compiere scelte che è il tema del film e ricorda a tutti, uomini e donne, che è il voto il primo strumento.
Il tema non è la violenza fisica, infatti non è stata rappresentata se non in forma di balletto, proprio per non metterla al centro, la violenza fisica, le botte sono una routine che viene accettata da lei come se fosse un balletto e dai figli che si allontanino come per preservane l’intimità, come se fosse una pratica sessuale.
Il film ha dei difetti? GaC ne hanno anche Roma città aperta e tanti capolavori.
Si vedono poche macerie? Si svolge a Roma dove c’è stato solo il bombardamento di San Lorenzo, non a Milano, quando non c’era più nemmeno la Galleria!
Racconta una storia piccola di una poveretta che sbarca il lunario con tanti lavoretti e che sogna solo un bel vestito per la figlia. Gradualmente, in silenzio, pensa che possano esserci altre possibilità per quella figlia di cui è orgogliosa. Figlia che la disprezza perché si fa carico anche della sua sventatezza, prendendosi le botte per lei, figlia che comunque è una ragazza di quei tempi e non vede altra possibilità di riscatto che nel matrimonio.
Il tema avrebbe potuto essere stato svolto meglio? Ci mancherebbe! Pure il successo mondiale Joker avrebbe potuto essere stato fatto meglio e, con tutti i mezzi profusi, non mi ha lasciato granché.
“C’è ancora domani“ l’ho visto al cinema, era pieno di giovani, erano coinvolti da un film in bianco e nero (magari poi guarderanno anche i film neorealisti, scartati perché non a colori e vecchi?) ed erano colpiti da una storia piccola, non avevano collocato storicamente il film e non ne avevano previsto la fine, per questo la conclusione ha sorpreso, commosso ed emozionato ragazze e ragazzi.
Altro che David di Donatello, è un film che resterà.