Educazione

Brunetta

Utente di lunga data
Una domanda.
Chi di voi giocava abitualmente da bambino con parecchi amichetti di diverse età in cortile a nascondino, guardie e ladri e similari?
Passavate più ore con gli amici o davanti alla TV?
Chi di voi non ha mai giocato se non saltuariamente a questi giochi?

Per chi ha giocato: chi stabiliva le regole?
Ci sono pochi bambini ora.
Non giocano tra loro.
Le generazioni precedenti erano più libere di interagire e di autoeducarsi.
OK.
Parliamo di cosa si può fare ora?
 

Marjanna

Utente di lunga data
Non facciamo finta di non capire.
Mi riferisco a questa roba qua.
Se uno la condivide davvero pensa che un oggetto un telefilm possa essere un parametro di un'infanzia fantastica?
A me dà l'aria più di infanzia solitaria da bambino di città.

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Questi meme sono parziali della mia generazione, e penso di poter parlare anche non solo per me.
Per quanto proprio nel corso degli anni 80 vi sia stato un crescendo del bombardamento pubblicitario, percui possiamo riconoscere un oggetto, un gioco promosso in quegli anni, non era necessarimente posseduto.
Io ricordo che chi possedeva un gioco in scatola lo condivideva. Tipo io avevo Monopoli, una mia amica aveva Cluedo, ect.
Per quanto mi piacesse Cluedo, non ho mai sentito ne espresso il desiderio che mi venisse regalato, e non ti sto neppure a dare motivazioni, non mi ponevo la questione. Un bambino aveva uno due giochi, non stanze piene. Qualcuno possiamo dire fosse più fortunato, ricordo una mia amica che aveva i puffi, io no. Li volevo? No. Io volevo giocare con altri bambini.
E il gioco non era necessarimente venduto, strutturato. La grossa percentuale dei giochi che si facevano erano a costo zero.
Io non ho ricordi di bambini che facessero scenate per avere giochi. Sicuramente non erano tempi di giochi zero, bene o male ogni bambino poteva giocare, gli veniva comprato un Topolino, una macchinetta.. qualche cosina la aveva e se la teneva come oro.
Anche quando venivo portata a casa di amici di genitori, e i loro figli mi portavano nelle loro camerette per mostrarmi i loro giochi, non sentivo mai invidia, e poi venivano condivisi, che fossero maschi o femmine.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mia mamma ci prendeva direttamente con la ciabatta di plastica dura
A parte che non voglio riaprire l’argomento punizioni corporali, perché ho già capito che “tu la mia mamma la lasci stare”, bisogna sempre sapere caso per caso le motivazioni. Certamente non rimandava le botte al padre.
 

ivanl

Utente di lunga data
A parte che non voglio riaprire l’argomento punizioni corporali, perché ho già capito che “tu la mia mamma la lasci stare”, bisogna sempre sapere caso per caso le motivazioni. Certamente non rimandava le botte al padre.
se riferiva perchè era qualcosa di 'grave', le prendevamo pure da lui. Ma spesso quelle date da mamma erano sufficienti :LOL:
 

danny

Utente di lunga data
Questi meme sono parziali della mia generazione, e penso di poter parlare anche non solo per me.
Per quanto proprio nel corso degli anni 80 vi sia stato un crescendo del bombardamento pubblicitario, percui possiamo riconoscere un oggetto, un gioco promosso in quegli anni, non era necessarimente posseduto.
Io ricordo che chi possedeva un gioco in scatola lo condivideva. Tipo io avevo Monopoli, una mia amica aveva Cluedo, ect.
Per quanto mi piacesse Cluedo, non ho mai sentito ne espresso il desiderio che mi venisse regalato, e non ti sto neppure a dare motivazioni, non mi ponevo la questione. Un bambino aveva uno due giochi, non stanze piene. Qualcuno possiamo dire fosse più fortunato, ricordo una mia amica che aveva i puffi, io no. Li volevo? No. Io volevo giocare con altri bambini.
E il gioco non era necessarimente venduto, strutturato. La grossa percentuale dei giochi che si facevano erano a costo zero.
Io non ho ricordi di bambini che facessero scenate per avere giochi. Sicuramente non erano tempi di giochi zero, bene o male ogni bambino poteva giocare, gli veniva comprato un Topolino, una macchinetta.. qualche cosina la aveva e se la teneva come oro.
Anche quando venivo portata a casa di amici di genitori, e i loro figli mi portavano nelle loro camerette per mostrarmi i loro giochi, non sentivo mai invidia, e poi venivano condivisi, che fossero maschi o femmine.
Ok, stiamo sempre però parlando di oggetti.
La nostra infanzia era costellata di desideri materiali.
Topolino era pieno di pubblicità.
 

ivanl

Utente di lunga data
Ok, stiamo sempre però parlando di oggetti.
La nostra infanzia era costellata di desideri materiali.
Topolino era pieno di pubblicità.
a parte le scimmie di mare, mai chiesto nulla di quello che c'era sopra...e, comunque si è riempito di pubblicità molto avanti nel tempo, se ben ricordo
 

Brunetta

Utente di lunga data
se riferiva perchè era qualcosa di 'grave', le prendevamo pure da lui. Ma spesso quelle date da mamma erano sufficienti :LOL:
Le cose che meritavano sgridate o botte indicano i valori educativi.
 

danny

Utente di lunga data
Ci sono pochi bambini ora.
Non giocano tra loro.
Le generazioni precedenti erano più libere di interagire e di autoeducarsi.
OK.
Parliamo di cosa si può fare ora?
Fondamentalmente più nulla.
Dovevamo investire una quarantina di anni fa su un modello più ottimale di comunità.
Dispiace tirare fuori il termine, ma il consumismo è il diretto artefice di questo modello di socialità.
Siamo oltre al punto di non ritorno.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Fondamentalmente più nulla.
Dovevamo investire una quarantina di anni fa su un modello più ottimale di comunità.
Dispiace tirare fuori il termine, ma il consumismo è il diretto artefice di questo modello di socialità.
Siamo oltre al punto di non ritorno.
Lo dicevano anche Pasolini, Marcuse, From…
Ma allora…
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
Allora c'erano ancora bambini che giocavano e nessuno credeva alle conseguenze future.
Ora nessuno se ne è accorge più, che è diverso.
E questo è il punto di non ritorno.
Nessuno se ne accorge più perché sono quei bambini cresciuti e che ormai vivono tutto in modo consumistico anche le relazioni e i figli.
 
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