Suo figlio non mi accetta

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iosolo

Utente di lunga data
Fare ciò che si vuole, oltre a essere diseducativo, è anche un peso. Vuol dire dover scegliere continuamente, invece di potersi appoggiare a scelte che gli adulti hanno fatto in base a una capacità di valutazione che il bambino, giustamente, non è tenuto ad avere.
Il bambino può, giustamente, agire in base a impulsi non meditati, perché è un bambino e ha diritto ad esserlo.
In una situazione di separazione, oi, il dovere dell'adulto è anche non illudere che sua tutto come prima, ma sostenere il figlio nell'accettazione di una realtà diversa..
Questo esula da Cippi, Etta o chiunque sia.
Ma il rapporto con il genitore è tutto come prima, deve rimanere quello di prima, mica si deve diventare genitori part-time, a schemi prestabiliti da un giudice sconosciuto che utilizzerà un metodo standardizzato per appianare le cose.
Le scelte sono sempre dei genitori anche nel momento in cui si decide in armonia di non avere schemi. Si sceglie valutando il momento, non per partito preso, e considerando solo esigenze reali e comprovati, ma per un semplice desiderio di un bambino/ragazzo.
Sono rapporti intimi, confidenziali, diversi da famiglia a famiglia e devono essere mantenuti per quelli che sono.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Condivido.
Posso portare esperienze vere di bambini diventati “problematici” dopo la separazione dei genitori.
Pure senza genitori separati.
Tanto più da separati bisogna garantire stabilità.
 

iosolo

Utente di lunga data
Tu hai detto due volte alla settimana.
L’accordo può essere anche di vederlo tutti i giorni, ad esempio se va a prendere il figlio a scuola o all’attività sportiva.
Io non ho esaltato non vedersi o vedersi poco. Ho affermato che, esattamente come nella famiglia unita, ci sono le attività che decidono gli adulti, sia lavorative sia di svago, su cui i figli non devono avere potere. Esattamente come non si fa decidere ai figli se andare o no a scuola.
Seguire l’arbitrio emotivo dei figli conferma in loro che hanno un potere sulla separazione e questo crea anche sensi di colpa.
È il male del nostro tempo avere adulti che assecondano i figli in tutto. Il male di altri tempi era non considerarli. Se la seconda modalità crea dolore, frustrazione e senso di impotenza, il primo crea un senso di onnipotenza e angoscia.
Questa è una tua deduzione però.
Essere in armonia e gestire in armonia i tempi e i modi dei figli non vuol certo viziarli.
Si era partito dal caso in questione e un figlio che decide dove e come dormire in armonia con i suoi genitori, quale può essere il vizio?
 

Brunetta

Utente di lunga data
certo, queste cose servono a proteggere i figli quando vi sono genitori testé di cazzo.
Ma se vi sono genitori in armonia, che non usano i figli per combattersi tra loro, cosa vieta che io possa avere mio figlio anche un giorno diverso per esempio??
Non hai capito?
Non credo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
fortunatamente due mie amiche che si sono divorziate hanno trovato un buon equilibro con gli ex per i figli...continuano ad aiutarsi molto senza stare a vedere gli orari ed i giorni...lavorando tutti tengono i figli in base alla disponibilità.
Alle LORO disponibilità, non in base all’arbitrio di un figlio che cerca di sabotare la nuova relazione, di cui ha conoscenza, dichiarando di aver bisogno di dormire da papà.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Pure senza genitori separati.
Tanto più da separati bisogna garantire stabilità.
Sarà un caso, ma nella mia piccola comunità i ragazzi con più problematiche relazionali e scolastiche sono figli di genitori separati. Pero‘ come dici tu spesso, i casi altrui non fanno statistica.
 

cipolino

Utente di lunga data
certo, queste cose servono a proteggere i figli quando vi sono genitori testé di cazzo.
Ma se vi sono genitori in armonia, che non usano i figli per combattersi tra loro, cosa vieta che io possa avere mio figlio anche un giorno diverso per esempio??
Tipicamente, due genitori in armonia non si separano...

La statistica e la logica dicono che quando due si separano nella stragrande maggioranza dei casi litigano.

Non a caso le separazioni si fanno in tribunale e non all'anagrafe.

Trovo l'idea dello schema, di una tristezza infinita. E' un figlio come fai a pensare a schemi.
Ma tu lo faresti, se non costretta? Se mio figlio sta male ad esempio, è me che cerca, oppure se ha una partita di calcio importante, cerca il padre. O entrambi per la maggior parte delle volte. Magari si mette d'accordo con il padre per un torneo di play... e se lui è libero, perchè no. Se lui deve spostare un impegno, perchè no? Essere famiglia è questo. Esserci, non per dovere, ma per piacere di stare insieme.
Poi che ci sono teste di cazzo, è vero, ma giustificare questo sistema anche no.
Appunto: "essere famiglia".

Due che si separano, per definizione non sono più famiglia ma due adulti che non si sopportano più.
 

iosolo

Utente di lunga data
Alle LORO disponibilità, non in base all’arbitrio di un figlio che cerca di sabotare la nuova relazione, di cui ha conoscenza, dichiarando di aver bisogno di dormire da papà.
Se torniamo all'esempio però dobbiamo ricordarci che è una visione parziale e di parte la persona che ce l'ha raccontata.
Quindi l'idea sabotare la relazione è solo un idea di chi ha narrato la storia.

Se non l'avesse raccontata in questo modo, avrei solo immaginato un figlio, che magari anche solo per comodità (vicinanza agli amici, alla scuola, al mare, alla biblioteca o altro) decide di dormire con il padre. Perchè non accontentarlo, perchè ha un impegno precedente, lo si dice e si trova un altro accordo, non mi sembra complicato.
 

CIRCE74

Utente di lunga data
Ho capito, ma non la penso come te.
neppure io...se i genitori riescono ad avere comunque un buon rapporto anche dopo una separazione la gestione dei figli non deve essere per forza schematizzata...dovrebbe restare comunque la fiducia nel ruolo di genitore quindi che problema c'è se i figli stanno per un giorno in più con l'uno o l'altro?
 

iosolo

Utente di lunga data
Tipicamente, due genitori in armonia non si separano...

La statistica e la logica dicono che quando due si separano nella stragrande maggioranza dei casi litigano.

Non a caso le separazioni si fanno in tribunale e non all'anagrafe.



Appunto: "essere famiglia".

Due che si separano, per definizione non sono più famiglia ma due adulti che non si sopportano più.
Non è detto. Io ho visto anche molte separazioni difficili magari all'inizio ma che poi si riescono a gestire al meglio proprio per i figli.
Famiglia sarai sempre. Sarete sempre genitori insieme.
 

danny

Utente di lunga data
Io ho visto che i figli viziati poi nella vita sono diventati più cagacazzo e hanno ottenuto risultati migliori.
Non sarà che si sta sbagliando un po' pensando di inseguire un'educazione spartana?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Trovo l'idea dello schema, di una tristezza infinita. E' un figlio come fai a pensare a schemi.
Ma tu lo faresti, se non costretta? Se mio figlio sta male ad esempio, è me che cerca, oppure se ha una partita di calcio importante, cerca il padre. O entrambi per la maggior parte delle volte. Magari si mette d'accordo con il padre per un torneo di play... e se lui è libero, perchè no. Se lui deve spostare un impegno, perchè no? Essere famiglia è questo. Esserci, non per dovere, ma per piacere di stare insieme.
Poi che ci sono teste di cazzo, è vero, ma giustificare questo sistema anche no.
Io credo che ci sia un grosso equivoco.
Soprattutto chi è figlio di divorziati, ma non solo, ha una visione ancora centrata sulle proprie sofferenze. Ma io contesto la cosa riferita da Cippi, in cui a un ragazzino viene consegnato il potere sui genitori. E questo potere non per chiedere di venire a vedere una partita o per guardare insieme una partita, ma sull’umore del momento.
Questo è un comportamento che è dettato dal senso di colpa dei genitori e che paradossalmente alimenta l’arbitrio del ragazzino.
Poi è noto che anche in situazioni normali sono i figli che decidono dove mangiare o la località delle vacanze ecc.
Così non si suscita nessuna scontentezza e ci si sente amati.
 

Gaia

Utente di lunga data
Sarà un caso, ma nella mia piccola comunità i ragazzi con più problematiche relazionali e scolastiche sono figli di genitori separati. Pero‘ come dici tu spesso, i casi altrui non fanno statistica.
Quello che dice @white74 è forse vero dopo un bel po’ che gli animi dei grandi si sono sopiti. All’inizio, in una separazione e per mia esperienza, i genitori sono due emeriti cretini che stanno lì a farsi guerra. Ciò accade perché spesso chi viene lasciato non è proprio contento della fine del matrimonio o relazione.
Passati mediamente 4/5 anni diciamo che le cose si appianano e i due emeriti cretini si rendono conto che in fondo non è la fine del mondo un divorzio.
 

white74

Utente di lunga data
Tu hai detto due volte alla settimana.
L’accordo può essere anche di vederlo tutti i giorni, ad esempio se va a prendere il figlio a scuola o all’attività sportiva.
Io non ho esaltato non vedersi o vedersi poco. Ho affermato che, esattamente come nella famiglia unita, ci sono le attività che decidono gli adulti, sia lavorative sia di svago, su cui i figli non devono avere potere. Esattamente come non si fa decidere ai figli se andare o no a scuola.
Seguire l’arbitrio emotivo dei figli conferma in loro che hanno un potere sulla separazione e questo crea anche sensi di colpa.
È il male del nostro tempo avere adulti che assecondano i figli in tutto. Il male di altri tempi era non considerarli. Se la seconda modalità crea dolore, frustrazione e senso di impotenza, il primo crea un senso di onnipotenza e angoscia.
nesduno ha detto che si debbano assecondare in ogni cosa. Ho solo detto che ci può pure essere un accordo, ma se a figli e genitori va bene cambiarlo, per piacere, per necessità, per forza maggiore, si può fare senza che altri debbano decidere se va bene o meno.
Il paragone con la scuola non ha proprio senso di essere. La scuola è un dovere, il rapporto con i genitori una cosa più articolata.
 

CIRCE74

Utente di lunga data
Tipicamente, due genitori in armonia non si separano...

La statistica e la logica dicono che quando due si separano nella stragrande maggioranza dei casi litigano.

Non a caso le separazioni si fanno in tribunale e non all'anagrafe.



Appunto: "essere famiglia".

Due che si separano, per definizione non sono più famiglia ma due adulti che non si sopportano più.
ma non è vero neppure questo...io ho visto separarsi per il fatto che è venuto a mancare il sentimento e prima di finire veramente male è stata decisa consensualmente la strada della separazione...nessun dramma ed effettivamente i figli vengono gestiti più o meno come prima del divorzio.
 

Nicky

Utente di lunga data
Ma il rapporto con il genitore è tutto come prima, deve rimanere quello di prima, mica si deve diventare genitori part-time, a schemi prestabiliti da un giudice sconosciuto che utilizzerà un metodo standardizzato per appianare le cose.
Le scelte sono sempre dei genitori anche nel momento in cui si decide in armonia di non avere schemi. Si sceglie valutando il momento, non per partito preso, e considerando solo esigenze reali e comprovati, ma per un semplice desiderio di un bambino/ragazzo.
Sono rapporti intimi, confidenziali, diversi da famiglia a famiglia e devono essere mantenuti per quelli che sono.
Iosolo, i genitori in armonia restano a vivere insieme. La famiglia dopo la separazione dei genitori non è la famiglia di prima, è una famiglia dove c'è stato un conflitto profondo, spesso doloroso e in parte irrisolto.
L'armonia successiva si costruisce sul rispetto e il rispetto è prima di tutto rispetto del tempo e degli spazi della vita altrui.
Mettere un figlio a decidere quale genitore vedere, quando e per quanto non favorisce la ricostruzione di questa armonia.
Avere un accordo e rispettarlo, spiegando al figlio cosa significa, è difficile ma aiuta a ricostruire stabilita e equilibrio.
Se non ci credi, fai un giro negli spazi di mediazione familiare, vai in comune e osserva, che devo dirti.
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
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