Il mio percorso al liceo era stato veramente pessimo

Mi stavano tutti sul cazzo, ero reattiva e chiusa. Li disprezzavo, prof e compagni. Era un posto dove andavo, facevo il minimo indispensabile per passare l'anno, che per me durava da febbraio a giugno ossia il tempo necessario per dare il contentino e mostrare quello che loro chiamavano impegno.
Non penso sia stato facile avere a che fare con me in quegli anni, non che poi sia migliorata

Due prof mi avevano colpita: filosofia e religione. Uno spretato e un prete. Credo mi avessero vista e avessero compreso chi fossi, ma soprattutto di cosa avessi bisogno. Con entrambi siamo rimasti in contatto per anni anche finito il liceo. Sono stati miei mentori.
Capisco bene la delusione. Eppure, io guardo i miei adesso. Nessuno dei due è quello che avrebbe desiderato essere. Sono entrambi incastrati nel dover essere e nel dover fare, con tutti i corollari conseguenti.
C'è una loro eredità, della loro generazione, che non intendo raccogliere: il conflitto.
Tolto questo, come potevano insegnare la libertà di essere se manco loro l'avevano sperimentata per loro stessi?
Non potevano far altro che provare a vendere un modello a cui loro stessi erano sottomessi e con minori possibilità di destrutturazione. Con in aggiunta la rabbia della schiavitù in confronto col tentativo di uscirne.
In questi giorni sto guardando questi video, che secondo me sono bellissimi!!

Mi fanno immensa allegria.
Che senso ha perdere tempo guardando un passato già morto?
I vecchi sono ancora fermi all'idea di conflitto di inizio novecento, che manco viene studiato, e propongono morte e guerra e insoddisfazione.. Questi si mettono una mascherina, giocano con luci e ombre, un paio di corna e ballano!! Mi piace tantissimo che ballino per strada!!
Li ritengo uno spettacolo ben più interessante di vecchi che ripetono frasi fatte e assiomatiche, che non ne vogliono sapere di mollare la presa su un potere ideale, vessatorio e violento e che svendono le loro mancanze come sacrificio per il futuro!