Una famiglia felice

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Il problema è che queste tragedie mettono in discussione le nostre certezze.
Aumentano le nostre paure perché ci riesce difficile capire come difenderci.
Perché non ti aspetti che un figlio ti ammazzi ma nemmeno che un ragazzo sconosciuto dal viso dolce in bicicletta ti accoltelli.

Non ti aspetti niente di ciò che accade in realtà.

Cerchi di dominare la realtà incasellando spiegazioni, pretendendo soluzioni ma...

Ma non funziona così e nemmeno si capisce come funzioni in realtà
Pensate che nemmeno gli psichiatri possono prevedere il futuro dei loro pazienti.
Vanno per tentativi.
Figuriamoci noi.
Solo che uno ha bisogno di sentirsi tranquillo pensando di avere capito tutto.
Fino a quando non viene smentito.
Sono piani diversi.

Lettura e rilevazione dei bisogni da un lato e predittività della diagnosi dall'altro.

E per fortuna che la predittività sta gradualmente scomparendo anche dall'ambito psichiatrico. Una 20ina di anni fa non era così, anzi.
La predittività permette di risparmiare risorse: se io predico che tanto tu non ti riprenderai perchè hai questo o quell'altro, allora dal punto di vista dell'erogazione dei servizi non ti erogo i servizi se non quelli di contenimento. Che costano meno di quelli di cura, riabilitazione, sostegno.

Ma. Quando conosci la diagnosi sai gli scenari in cui si muoverà la persona. Puoi prevedere alcuni comportamenti e quindi strutturare interventi.
Anche questo costa. Serve gente capace per davvero e non gente che applichi la ricettina metodologica.

Altro discorso e altro piano è la lettura dei segnali in un contesto.
Che è un costo, anche politico. Di difficile rendicontazione e quindi anche poco spendibile in termini politici.
La scuola, per esempio, sarebbe istituzionalmente tenuta alla rilevazione, ma avere personale formato richiede il pagare il personale formato e il personale formato non o paghi 10 euro l'ora. Ti manda a fare in culo. E oltre a questo servirebbe una rete di territorio, che è un costo.
Come erano un costo anche i progetti territoriale che venivano finanziati fino a circa il 2005. Tutti praticamente tagliati in termini di progetto e mantenuti formalmente.
 

danny

Utente di lunga data
Sì, si dice "contagio".
Non è una battuta.

Ma mi sembra che da come descrivi la tua zona, sia diventata gradualmente una zona trattata come contenitore di disagio.
Quindi non è che semplicemente ti capita di aver vicino quello che spaccia.
E' che è proprio un contenitore di uno stile di vita, anche nella visione istituzionale.

Mi sbaglio?
La tua no?
È l'hinterland di Milano.
Nato con l'immigrazione, porta con sé tutto il disagio che ad essa è legato.
Economico, sociale, etc.
Un po' come le Banlieue di Parigi o il Bronx di New York.
Non è che siano posti brutti, è che la popolazione che vi abita è, diciamo, variegata.
La differenza con i quartieri 'su' è che ci trovi di tutto, in pratica.
La soluzione di solito consiste nel creare filtri economici e costringere le persone a spostarsi altrove.
Questo è il contagio.
 
Ultima modifica:

danny

Utente di lunga data
Sono piani diversi.

Lettura e rilevazione dei bisogni da un lato e predittività della diagnosi dall'altro.

E per fortuna che la predittività sta gradualmente scomparendo anche dall'ambito psichiatrico. Una 20ina di anni fa non era così, anzi.
La predittività permette di risparmiare risorse: se io predico che tanto tu non ti riprenderai perchè hai questo o quell'altro, allora dal punto di vista dell'erogazione dei servizi non ti erogo i servizi se non quelli di contenimento. Che costano meno di quelli di cura, riabilitazione, sostegno.

Ma. Quando conosci la diagnosi sai gli scenari in cui si muoverà la persona. Puoi prevedere alcuni comportamenti e quindi strutturare interventi.
Anche questo costa. Serve gente capace per davvero e non gente che applichi la ricettina metodologica.

Altro discorso e altro piano è la lettura dei segnali in un contesto.
Che è un costo, anche politico. Di difficile rendicontazione e quindi anche poco spendibile in termini politici.
La scuola, per esempio, sarebbe istituzionalmente tenuta alla rilevazione, ma avere personale formato richiede il pagare il personale formato e il personale formato non o paghi 10 euro l'ora. Ti manda a fare in culo. E oltre a questo servirebbe una rete di territorio, che è un costo.
Come erano un costo anche i progetti territoriale che venivano finanziati fino a circa il 2005. Tutti praticamente tagliati in termini di progetto e mantenuti formalmente.
Diciamo che tutto è in carico soprattutto alle Uonpia.
Che non facciano miracoli è assodato.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Confermo, ma avendo vissuto in casa la resistenza non indifferente ad ammettere che un bambino può avere un problema (sia pure limitato a spettro ecc ecc) secondo me è comunque un passo avanti. Il secondo neretto però lo si dice col senno di poi... tra l'altro se quelle sfumature scappano e vengono catalogate spesso come esuberanza ecc da chi è del mestiere, figuriamoci per chi non lo è...
La resistenza è ancora altissima.
E certo che sì che si sta migliorando.
20 anni fa, senza andare troppo lontano neanche ci si arrivava.

Il coinvolgimento dei pediatri è un "finalmente".
I disturbi dello spettro, possono essere rilevati già dai 18 mesi, a volte anche prima. La collaborazione, la famosa rete di territorio, coi pediatri, sarebbe fondamentale. Ma anche questa è una cosa fatta cascare dall'altro anche su di loro. E la loro formazione in questo ambito è prettamente volontaria.
Il che significa che non si parla di reti di territorio, non si parla di progetti di rilevazione, ma si parla piuttosto di buona volontà dei singoli e quindi di culo per chi incapppa in quelli di buona volontà.

Le sfumature di disagio psichico, sono più sottili rispetto a quelle dello spettro, per dire, piuttosto che a forme di altra disabilità.

E serve gente davvero specializzata, non solo nella rilevazione del sintomo sull'individuo ma che sappia riconoscere anche la sintomatologia a livello di sistema famigliare.

Questa gente così specializzata quasi mai si trova nel servizio pubblico, primo accesso per le famiglie.

Fra l'altro..il tema violenza e aggressività nei minori è un tema ancora più sensibile del tema e della aggressività negli adulti.
Fa proprio tanta paura.
E la formazione, di chi è formato, non riguarda semplicemente del sintomo, ma prima ancora la gestione delle proprie paure.

Quindi sì, purtroppo ne esce questo sistema per cui fino a quando non fanno la cazzata grossa, non vengono intercettati.

Eppure, quando ho iniziato a lavorare più di 20 anni fa ormai, mi occupavo proprio di intercettare questi qui.
Se sai dove e cosa guardare, sono assolutamente intercettabili.
Ma se li intercetti poi si pone il problema: e adesso, cosa facciamo?
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
La resistenza è ancora altissima.
E certo che sì che si sta migliorando.
20 anni fa, senza andare troppo lontano neanche ci si arrivava.

Il coinvolgimento dei pediatri è un "finalmente".
I disturbi dello spettro, possono essere rilevati già dai 18 mesi, a volte anche prima. La collaborazione, la famosa rete di territorio, coi pediatri, sarebbe fondamentale. Ma anche questa è una cosa fatta cascare dall'altro anche su di loro. E la loro formazione in questo ambito è prettamente volontaria.
Il che significa che non si parla di reti di territorio, non si parla di progetti di rilevazione, ma si parla piuttosto di buona volontà dei singoli e quindi di culo per chi incapppa in quelli di buona volontà.

Le sfumature di disagio psichico, sono più sottili rispetto a quelle dello spettro, per dire, piuttosto che a forme di altra disabilità.

E serve gente davvero specializzata, non solo nella rilevazione del sintomo sull'individuo ma che sappia riconoscere anche la sintomatologia a livello di sistema famigliare.

Questa gente così specializzata quasi mai si trova nel servizio pubblico, primo accesso per le famiglie.

Fra l'altro..il tema violenza e aggressività nei minori è un tema ancora più sensibile del tema e della aggressività negli adulti.
Fa proprio tanta paura.
E la formazione, di chi è formato, non riguarda semplicemente del sintomo, ma prima ancora la gestione delle proprie paure.

Quindi sì, purtroppo ne esce questo sistema per cui fino a quando non fanno la cazzata grossa, non vengono intercettati.

Eppure, quando ho iniziato a lavorare più di 20 anni fa ormai, mi occupavo proprio di intercettare questi qui.
Se sai dove e cosa guardare, sono assolutamente intercettabili.
Ma se li intercetti poi si pone il problema: e adesso, cosa facciamo?
Esatto non è che puoi emettere un ordine di cattura alla Minority Report, o una specie di TSO, o si?
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
La tua no?
È l'hinterland di Milano.
Nato con l'immigrazione, porta con sé tutto il disagio che ad essa è legato.
Economico, sociale, etc.
Un po' come le Banlieue di Parigi o il Bronx di New York.
Non è che siano posti brutti, è che la popolazione che vi abita è, diciamo, variegata.
La differenza con i quartieri 'su' è che ci trovi di tutto, in pratica.
La soluzione di solito consiste nel creare filtri economici e costringere le persone a spostarsi altrove.
Questo è il contagio.
No, io ho scelto una zona valutando esattamente questi aspetti.
E' deformazione professionale la mia. :D

L'immigrazione è uno dei nuclei ma non soltanto.
Da ragazzina, ho vissuto in una zona destinata ad essere contenitore. Gli immigrati sono arrivati dopo, riconoscendo un contenitore che permetteva di vivere a basse risorse e anche a bassa legalità. Tollerata e gestita.
E' una questione politica.

Il contagio è anche starsi vicini.
La storia della rana banalmente.

Che poi si costruiscano zone ad hoc dove contenere il contagio, non è una novità storica.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Esatto non è che puoi emettere un ordine di cattura alla Minority Report, o una specie di TSO, o si?
No, salvo ti capiti il culo di avere a che fare con abusati per esempio, oppure con consumatori, o piccoli delinquenti.
Lì si può intervenire. Di forza diciamo. Ma se lo si fa bene funziona.
Erano sempre questioni molto delicate e scivolose. E dolorose soprattutto.

Però...poi la presa in carico deve avvenire tramite servizi. E non so se sai come è messa la tutela minori e i servizi correlati.
Io sì. Ed è da piangere.

Costa molto attivare servizi di prevenzione e rilevazione sul territorio, costa meno attivare comunità. Per dire.
I servizi di territorio sono poco giustificabili politicamente sul breve termine. Raramente in quattro o cinque anni si hanno risultati apprezzabili.
E poi ci sarebbe da intendersi su cosa siano i risultati apprezzabili. E anche questo è un grande tema.

In ogni caso a partire dal 2002 tutti i finanziamenti rivolti alla prevenzione e alla tutela dei minori sul territorio sono stati de-finanziati fino a scomparire, se non per piccoli progetti di forma che vengono tirati fuori dal cilindro quando il disagio giovanile sfocia in atti di vandalismo per dire.

Sai immaginare vero le opportunità politiche che possono derivare dall'avere un gruppo di disagiati che ti fa casino sul territorio? :)

Che è roba ben più conveniente che l'attivare progetti di accompagnamento, riabilitazione, e cura seri.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Diciamo che tutto è in carico soprattutto alle Uonpia.
Che non facciano miracoli è assodato.
Già.

Manca "tutta la strada" per arrivarci.
E anche quando ci si arriva sai bene come sono messi nel servizio.
E quanto costa poi alla famiglia prendersi in carico la situazione. Costi anche di ordine economico ma non soltanto.

Il tutto praticamente abbandonata a se stessa.
Chi non ha un minimo di strumenti non ce la fa, non regge psicologicamente, economicamente, culturalmente.

E allora ben venga l'idea di normalità, la cornice in cui stare fino a quando non esplode qualcosa.

Per fortuna le esplosioni sono molto poche.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Eh ma @ipazia mi pare intenda che vengano di fatto derubricate e quindi non monitorate adeguatamente, anche perchè la diagnosi non può essere fatta prima di una certa età
Sono d’accordo. Ma non è che nessuno li veda.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
No, salvo ti capiti il culo di avere a che fare con abusati per esempio, oppure con consumatori, o piccoli delinquenti.
Lì si può intervenire. Di forza diciamo. Ma se lo si fa bene funziona.
Erano sempre questioni molto delicate e scivolose. E dolorose soprattutto.

Però...poi la presa in carico deve avvenire tramite servizi. E non so se sai come è messa la tutela minori e i servizi correlati.
Io sì. Ed è da piangere.

Costa molto attivare servizi di prevenzione e rilevazione sul territorio, costa meno attivare comunità. Per dire.
I servizi di territorio sono poco giustificabili politicamente sul breve termine. Raramente in quattro o cinque anni si hanno risultati apprezzabili.
E poi ci sarebbe da intendersi su cosa siano i risultati apprezzabili. E anche questo è un grande tema.

In ogni caso a partire dal 2002 tutti i finanziamenti rivolti alla prevenzione e alla tutela dei minori sul territorio sono stati de-finanziati fino a scomparire, se non per piccoli progetti di forma che vengono tirati fuori dal cilindro quando il disagio giovanile sfocia in atti di vandalismo per dire.

Sai immaginare vero le opportunità politiche che possono derivare dall'avere un gruppo di disagiati che ti fa casino sul territorio? :)

Che è roba ben più conveniente che l'attivare progetti di accompagnamento, riabilitazione, e cura seri.
Nel mio piccolo qualcosa purtroppo ho visto
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Proprio perché fa paura ho scelto di dare la possibilità di un confronto.
È evidente che da uno psicologo non sarebbe andato nessuno fino a pochi decenni fa. E pure ora…
Dedurre un bisogno dalla ricerca di aiuto non è corretto.
Non è corretto perché sarebbe meglio rendersene conto? Sicuramente ma sempre meglio di tacere e non vedere.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non è corretto perché sarebbe meglio rendersene conto? Sicuramente ma sempre meglio di tacere e non vedere.
Ci sono reati o problemi che per lungo tempo sono stati considerati fatti privati e non arrivavano a essere segnalati.
Questo non implica che non ci fossero.
Basta vedere i film degli anni settanta in cui Monica Vitti veniva menata. Magari il personaggio da lei interpretato arrivava in ospedale, ma non era denunciato il responsabile.
Ora vengono denunciati.
Certo che è meglio che i problemi emergano.
Mi irrita il pensiero che la contemporaneità sia il tempo peggiore. Per chi, come me, ha visto eroinomani nei parchi, è una cosa assurda.
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Ci sono reati o problemi che per lungo tempo sono stati considerati fatti privati e non arrivavano a essere segnalati.
Questo non implica che non ci fossero.
Basta vedere i film degli anni settanta in cui Monica Vitti veniva menata. Magari il personaggio da lei interpretato arrivava in ospedale, ma non era denunciato il responsabile.
Ora vengono denunciati.
Certo che è meglio che i problemi emergano.
Mi irrita il pensiero che la contemporaneità sia il tempo peggiore. Per chi, come me, ha visto eroinomani nei parchi, è una cosa assurda.
A me invece risulta assurdo che si mettano a confronto gli anni '70 con i giorni nostri. Sono discorsi da vecchi al bar.
 

danny

Utente di lunga data
Ci sono reati o problemi che per lungo tempo sono stati considerati fatti privati e non arrivavano a essere segnalati.
Questo non implica che non ci fossero.
Basta vedere i film degli anni settanta in cui Monica Vitti veniva menata. Magari il personaggio da lei interpretato arrivava in ospedale, ma non era denunciato il responsabile.
Ora vengono denunciati.
Certo che è meglio che i problemi emergano.
Mi irrita il pensiero che la contemporaneità sia il tempo peggiore. Per chi, come me, ha visto eroinomani nei parchi, è una cosa assurda.
Noi si vive il presente.
Mica mi fan più paura i tossici di 40 anni fa.
 

Brunetta

Utente di lunga data
A me invece risulta assurdo che si mettano a confronto gli anni '70 con i giorni nostri. Sono discorsi da vecchi al bar.
Infatti io non lo faccio.
Ma non si può dire che le cose succedono solo ora.
”Chissà dove andremo a finire?!” sono discorsi da vecchi.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Noi si vive il presente.
Mica mi fan più paura i tossici di 40 anni fa.
I tossici non mi facevano paura.
Ma bene non stavano, come non stavano bene i beoni nei trani prima.
Concentriamoci sulle soluzioni, non sulla situazione decadente.
 

danny

Utente di lunga data
I tossici non mi facevano paura.
Ma bene non stavano, come non stavano bene i beoni nei trani prima.
Concentriamoci sulle soluzioni, non sulla situazione decadente.
I tossici non fanno paura, ma quando hai una figlia e sai qual è il mondo con cui si confronta non puoi sentirti tranquillo.
I tossici di cui parli erano figli di famiglie normali.
Persone come tante altre.
Non erano una specie a sé.
Chiunque poteva e può diventarlo.
E non lo sono nemmeno ora, solo che la droga, ben più diffusa oggi, ha altri nomi e altri effetti e non la vedi più così tanto nei parchi cittadini.
Fa meno male alla vista.
 

Brunetta

Utente di lunga data
I tossici non fanno paura, ma quando hai una figlia e sai qual è il mondo con cui si confronta non puoi sentirti tranquillo.
I tossici di cui parli erano figli di famiglie normali.
Persone come tante altre.
Non erano una specie a sé.
Chiunque poteva e può diventarlo.
E non lo sono nemmeno ora, solo che la droga, ben più diffusa oggi, ha altri nomi e altri effetti e non la vedi più così tanto nei parchi cittadini.
Fa meno male alla vista.
Boh la figlia ero io.
C’è stata una strage.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Sull’aumento non ci giurerei. I dati parlano di rischiesta di intervento.
Certamente gli omicidi, anche in famiglia, ci sono stati.
E in tempo di guerra l’aggressività poteva trovare un canale di espressione accettato.
Nell’articolo completo di cui ho messo il link, l’amico dice che tra ragazzi si parlava di andare volontari in Ucraina.
non al servizio di Zelensky, voglio sperare
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Se si è formati, le cose si vedono come se avessero i sottotitoli. :)

Ma il punto è che a livello di consapevolezza sociale non c'è il minimo riconoscimento del disagio psichico.
E per riconoscimento non intendo semplicemente il vederlo.
Intendo proprio il riconoscerne l'esistenza.
se si è formati bene

se non si è formati bene, vedi il classico malloppone birmano coi sottotitoli in ungherese
 
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