Brunetta
Utente di lunga data
Mi pare meno importante al momento.non al servizio di Zelensky, voglio sperare
Mi pare meno importante al momento.non al servizio di Zelensky, voglio sperare
nzommaMi pare meno importante al momento.
Indipendentemente dalla parte che considerava.nzomma
resta il fatto che sto ragazzo evidentemente non lo stava sentire nessuno, per poter pensare di fare ste minchiate
dubito parlassero di andare in guerraIndipendentemente dalla parte che considerava.
Dubito che lo dicesse in casa.
Anche l’amico lo racconta come una cosa tanto per dire.
Un amico di mio figlio a quella età parlava di andare non mi ricordo più dove.
Non mio figlio, l’altro. Forse in missione, non mi ricordo.dubito parlassero di andare in guerra
idee poche e ben confuse. loro dicoNon mio figlio, l’altro. Forse in missione, non mi ricordo.
Mio figlio aveva idee ben chiare. Diceva che era scemo. Comunque rientrava in tutti gli atteggiamenti del ragazzo.idee poche e ben confuse. loro dico
chi parte per un ideale non si definisce mai scemo. la questione è se sono ideali o sono sparate. ad ogni modo la storia conferma che in ogni cucina c'è tutto quello che serve per un massacroMio figlio aveva idee ben chiare. Diceva che era scemo. Comunque rientrava in tutti gli atteggiamenti del ragazzo.
Intendo che innanzitutto sarebbe carino ci fosse una cultura che non "allontani" il mostro, dove mostro è la "pazzia".Cosa intendi per essere formati?
Tornando al caso di cui parlavo, la persona di cui parlo ha sviluppato una forma di paranoia.
Ti posso dire che, per i primi tempi, sapendo che stava vivendo una situazione complessa, pensavano che fosse stanca, che parlasse con insistenza del suo problema, ma come può accadere in questi casi. Quando ci siamo accorti, era semplicemente più palese e, quindi, più grave.
Hai più che ragione.E' il desiderio di normalizzare che spesso impedisce di vedere.
Poi c'è quello che sottolinea @perplesso ossia l'esser formati bene.
Essere in grado di riconoscere i segnali.
E ce ne sono moltissimi se li si conosce.
Ma questo è roba da professionisti.
Basterebbe uno sguardo non normalizzante, e già si sarebbe a cavallo.![]()
Diciamo che non si può spingere una macchina standoci seduti dentroHai più che ragione.
Diciamo che, con le persone che ami, è più difficile, perché il desiderio di normalizzazione nasce dalla paura, dalla rimozione e questa è una spinta emotiva molto forte.
Quando mia nonna ha iniziato ad avere la demenza a mia mamma sono occorsi alcuni mesi per capire che non erano banali dimenticanze.
A volte è più facile vedere per chi è un po' all'esterno.
a volte mi pare che vediamo realtà diverse. qui tutto sto terrore della malattia psichiatrica o altro non lo vedo. sarà un fatto culturale anche territorialeDiciamo che non si può spingere una macchina standoci seduti dentro
E' reale la sottolineatura che fai ed è molto diffusa.
Ecco perchè tendo spostare il discorso su un discorso più di cultura che di specialità.
Se tuo padre, tua sorella, tuo marito, la tua amica ha mal di pancia. Leggero leggero ma che si ripete ogni volta che mangia.
Normalizzi o consigli un medico?
Penso che i più consiglierebbero un giretto dal medico, senza troppi retro pensieri.
Con paura che sempre si teme, ma senza troppa paura della paura.
E anche questa è una acquisizione recente.
I vecchi fondamentalmente dal medico evitavano di andarci, quasi portasse sfortuna. Segaossa venivano chiamati.
In attesa che passasse.
Anche il disturbo mentale lo si vede, come un mal di pancia.
Ma si cerca di evitarlo. E' ancora come se fosse un mostro spaventoso.
Ed al contempo qualcosa che passerà.
Ho sentito una moltitudine di genitori mettere sotto il tappeto segnalazioni affermando "ma sì, maturerà". Mica siamo mele!
Vince la paura della paura.
E' ancora qualcosa da cui si vuole difendere se stessi.
E qui dentro c'è tantissimo della storia del rapporto fra malattia e salute. Dove malattia è pazzia.
Dire a qualcuno che è pazzo, è ancora un dispregiativo.
Non lo è dire ha un tumore, ha il reflusso, ha un arto fratturato.
Se tua madre ci ha messo pochi mesi ad accorgersi che erano segnali di demenza, non si è svegliata illuminata una mattina.
I segnali li ha visti tutti fin da subito, ma ha attuato delle strategie difensive.
Semplicemente quei mesi le sono serviti per smettere di avere paura.
Spero non sia stato troppo doloroso, nè il percorso nè l'accettazione.
Dici?a volte mi pare che vediamo realtà diverse. qui tutto sto terrore della malattia psichiatrica o altro non lo vedo. sarà un fatto culturale anche territoriale
??Il problema è che queste tragedie mettono in discussione le nostre certezze.
vite prive di senso scatenano l'inferno. pensa a Federico GuglielmoDici?
Io userei normalizzazione, non terrore però.
Mi sembra però ovvio che vediamo cose diverse.
Il tuo ambito di formazione è diverso dal mio. Quindi anche lo sguardo con cui osserviamo il fenomeno è diverso.
Ma, i dati che emergono dal Gaslini sono di forte preoccupazione per la rilevazione dei disturbi psichici: loro segnalano un incremento significativo di ricoveri per ideazioni suicidarie per dire, piuttosto che disturbi ossessivi, piuttosto che per disturbi ansiosi, piuttosto che per disturbi depressivi, etcetc Rilevano in questo carenze importanti sulla prevenzione e sul sostegno sul territorio.
Diciamo che le prove fornite dalle neuroscienze non seguono esattamente questa lineavite prive di senso scatenano l'inferno. pensa a Federico Guglielmo
le prove si possono confutare in tribunaleDiciamo che le prove fornite dalle neuroscienze non seguono esattamente questa linea![]()
Si, anche se quante volte si ritardano gli esami per paura. Ma questa è un'altra storia.Se tuo padre, tua sorella, tuo marito, la tua amica ha mal di pancia. Leggero leggero ma che si ripete ogni volta che mangia.
Normalizzi o consigli un medico?
Penso che i più consiglierebbero un giretto dal medico, senza troppi retro pensieri.
Con paura che sempre si teme, ma senza troppa paura della paura.
Personalmente riscontro carenza di professionisti competenti, per esperienza diretta su problematica differenti.Diciamo che non si può spingere una macchina standoci seduti dentro
E' reale la sottolineatura che fai ed è molto diffusa.
Ecco perchè tendo spostare il discorso su un discorso più di cultura che di specialità.
Se tuo padre, tua sorella, tuo marito, la tua amica ha mal di pancia. Leggero leggero ma che si ripete ogni volta che mangia.
Normalizzi o consigli un medico?
Penso che i più consiglierebbero un giretto dal medico, senza troppi retro pensieri.
Con paura che sempre si teme, ma senza troppa paura della paura.
E anche questa è una acquisizione recente.
I vecchi fondamentalmente dal medico evitavano di andarci, quasi portasse sfortuna. Segaossa venivano chiamati.
In attesa che passasse.
Anche il disturbo mentale lo si vede, come un mal di pancia.
Ma si cerca di evitarlo. E' ancora come se fosse un mostro spaventoso.
Ed al contempo qualcosa che passerà.
Ho sentito una moltitudine di genitori mettere sotto il tappeto segnalazioni affermando "ma sì, maturerà". Mica siamo mele!
Vince la paura della paura.
E' ancora qualcosa da cui si vuole difendere se stessi.
E qui dentro c'è tantissimo della storia del rapporto fra malattia e salute. Dove malattia è pazzia.
Dire a qualcuno che è pazzo, è ancora un dispregiativo.
Non lo è dire ha un tumore, ha il reflusso, ha un arto fratturato.
Se tua madre ci ha messo pochi mesi ad accorgersi che erano segnali di demenza, non si è svegliata illuminata una mattina.
I segnali li ha visti tutti fin da subito, ma ha attuato delle strategie difensive.
Semplicemente quei mesi le sono serviti per smettere di avere paura.
Spero non sia stato troppo doloroso, nè il percorso nè l'accettazione.