Una famiglia felice

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Perchè allora hai specificato?


Controllante: persona che ha un forte bisogno, e per forte intendo forte, di prevedibilità, stabilità e ordine.
L'ansia è spesso una caratteristica di questo bisogno quando diviene preminente.
Mi sa che sono messo male perché tendenzialmente si, ho un bisogno piuttosto forte di stabilità e prevedibilità, ma poi una volta che organizzo per ottenerli, e di solito ci riesco, poi mi rompo presto i coglioni, ma non faccio fatica a ristabilire l'ordine
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Mi sa che sono messo male perché tendenzialmente si, ho un bisogno piuttosto forte di stabilità e prevedibilità, ma poi una volta che organizzo per ottenerli, e di solito ci riesco, poi mi rompo presto i coglioni, ma non faccio fatica a ristabilire l'ordine
Organizzi gli altri e le cose in modo che rispondano a questo tuo bisogno?

Perdere l'ordine ti destabilizza e non riesci a fare se non in quell'ordine?

Per esemplificare forte.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
1) Organizzi gli altri e le cose in modo che rispondano a questo tuo bisogno?

2) Perdere l'ordine ti destabilizza e non riesci a fare se non in quell'ordine?

Per esemplificare forte.
1) si ma è il mio lavoro e mi pagano per farlo, diciamo che faccio mio il bisogno della ditta per cui lavoro e in effetti ci sguazzo molto bene, tant'è che non durerei una settimana solo a prendere ordini

2) assolutamente no, ogni volta che è capitato, vedi anche il divorzio, mi sono riorganizzato quasi subito
 

danny

Utente di lunga data
Beh chiaro, se io vado dal medico e gli dico che soffro di ansia non se la può cavare con una ricetta per Xanax o Tavor, magari se mi manda da qualcuno che cerca di capire perché reagisco con ansia è meglio. Ma dalla tendenza all'ansia dubito di poter guarire
Non si guarisce ma si cura.
 

danny

Utente di lunga data
Perchè allora hai specificato?


Controllante: persona che ha un forte bisogno, e per forte intendo forte, di prevedibilità, stabilità e ordine.
L'ansia è spesso una caratteristica di questo bisogno quando diviene preminente.
Questa discussione in effetti ne palesa qualcuno.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
1) si ma è il mio lavoro e mi pagano per farlo, diciamo che faccio mio il bisogno della ditta per cui lavoro e in effetti ci sguazzo molto bene, tant'è che non durerei una settimana solo a prendere ordini

2) assolutamente no, ogni volta che è capitato, vedi anche il divorzio, mi sono riorganizzato quasi subito
Dai...ci siamo capiti! :ROFLMAO::ROFLMAO:
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Non ho letto tutti gli interventi, scusate se probabilmente cambio il filo del discorso.
la vicenda mi ha ricordato il libro che credo si intitolasse “talking about kevin” , messo in scena al cinema da una brvissima Tilda Swimton.
Kevin poco prima di compiere i 18 anni massacra la famiglia (esclusa la madre) e i suoi compagni di classe.
E’ angosciante. La madre e’ accusata dalla società’ di essere in qualche modo responsabile di averlo cresciuto male..La protagonista ripercorre dalla nascita al dopo evento alla ricerca di risposte che non ci sono.
Kevin è cosi e basta. Questo e’ il finale.
le statistiche fortunatamente non supportano le super idiozie che si stanno sentendo sui possibili disagi del ragazzo interpretati a kaiser dai Crepet di turno..che se fossero vere porterebbero a rilevare migliaia di stragi al giorno. Ci sono sociopatici insospettabili che sono nati cosi e basta. Se ricerchi dopo, quelle che potrebbero essere tracce di segnali..ne puoi trovare un milione che in realta’ caratterizzano altrettante persone che non ammazzano pero’ i fratellini di 12 anni con 68 coltellate…
Non cambi il filo del discorso, anzi!

L'atteggiamento colpevolizzante è pari all'atteggiamento che si aveva con le madri frigorifero degli autistici. Colpevoli. Giudicate colpevoli, che si angosciavano per una vita cercando risposte per discolparsi e in questo modo anche rompendo una relazione, quella madre figlio, che se inondata dal senso di colpa diventa un terreno minato con quel che ne consegue.

L'atteggiamento colpevolizzante è antiscientifico.

Ma basterebbe un po' di conoscenza in più e un po' di formazione in più per smetterla una buona volta con la ricerca del colpevole.
Che il colpevole sia la famiglia, la scuola, la droga, l'internet, i social, le minigonne o quel che si vuole.

Il cervello di un adolescente è un cervello in formazione e ha un funzionamento diverso da quello di un adulto.
Il cervello di un adolescente è molto impulsivo, molto imprevedibile, a causa della mancata simmetria tra i centri dell’emozione, dell’impulso e i centri della ragione. La ragione risiede sostanzialmente nella parte anteriore del cervello, nei lobi frontali, nella cosiddetta corteccia frontale, che a quell’età non è ancora matura.

La non conoscenza delle diverse fasi evolutive e quindi dei diversi funzionamenti in base alla fase di vita è una grossa lacuna.
Si finisce per appiattire tutte le età ad un'unica età di riferimento, facendo richieste impossibili: chiedere ad un bambino di 8 anni il pensiero astratto. Piuttosto che ad un anziano ultra 60enne una memoria a breve termine perfettamente funzionante.

Questo rende impossibile anche il vedere. Il comunicare.

E si finisce in una sorta di "noi e loro" (chiunque siano i noi chiunque siano i loro) che non serve a nessuno. Un dialogo tra sordi.

Gli adulti parlano, gli adolescenti non ascoltano. E mi viene da dire, grazie al cazzo!
Il cervello di un adolescente è in un assetto neurale e biologico dove impulso e istinto prevalgono sulla ragione.
Non sono stronzi loro, non sono stronzi i genitori.
Parlano proprio due lingue diverse, vedono due mondi diversi, percepiscono due mondi diversi con ogni singolo senso.

Ma se non si sanno queste cose come si fa a capirsi?

Come si fanno a comprendere i segnali?

L'OMS stima che entro il 2030 il disagio mentale sarà al primo posto tra le malattie.
Sarà la nuova emergenza?


Detto questo...68 coltellate.

Sono una immensità emozionale.

Prendere in mano un coltello e affondarlo 68 volte su tre corpi diversi, che arrivano in rapida successione, si muovono, urlano, provano a difendersi. Un coltello non protegge con la distanza.
Affondare un coltello significa letteralmente sporcarsi le mani.
Farlo per 68 volte significa che le mani sono sempre più insanguinate, il coltello scivola.
Sono una immensità di sensazioni fisiche che, anche se non consapevolmente, sono comunque percepite dal cervello e quindi dal corpo.

Una immensità come quella non nasce dal nulla. Non emerge all'improvviso. Non scompare di nuovo nel nulla.

Quindi che devo fare? 20 gocce di Xanax la sera per dormire +50 mg di Zoloft al mattino per stare su?
Ma era autobiografico o no????

Questa discussione in effetti ne palesa qualcuno.
Eh.
 
Ultima modifica:

spleen

utente ?
Non cambi il filo del discorso, anzi!

L'atteggiamento colpevolizzante è pari all'atteggiamento che si aveva con le madri frigorifero degli autistici. Colpevoli. Giudicate colpevoli, che si angosciavano per una vita cercando risposte per discolparsi e in questo modo anche rompendo una relazione, quella madre figlio, che se inondata dal senso di colpa diventa un terreno minato con quel che ne consegue.

L'atteggiamento colpevolizzante è antiscientifico.

Ma basterebbe un po' di conoscenza in più e un po' di formazione in più per smetterla una buona volta con la ricerca del colpevole.
Che il colpevole sia la famiglia, la scuola, la droga, l'internet, i social, le minigonne o quel che si vuole.

Il cervello di un adolescente è un cervello in formazione e ha un funzionamento diverso da quello di un adulto.
Il cervello di un adolescente è molto impulsivo, molto imprevedibile, a causa della mancata simmetria tra i centri dell’emozione, dell’impulso e i centri della ragione. La ragione risiede sostanzialmente nella parte anteriore del cervello, nei lobi frontali, nella cosiddetta corteccia frontale, che a quell’età non è ancora matura.

La non conoscenza delle diverse fasi evolutive e quindi dei diversi funzionamenti in base alla fase di vita è una grossa lacuna.
Si finisce per appiattire tutte le età ad un'unica età di riferimento, facendo richieste impossibili: chiedere ad un bambino di 8 anni il pensiero astratto. Piuttosto che ad un anziano ultra 60enne una memoria a breve termine perfettamente funzionante.

Questo rende impossibile anche il vedere. Il comunicare.

E si finisce in una sorta di "noi e loro" (chiunque siano i noi chiunque siano i loro) che non serve a nessuno. Un dialogo tra sordi.

Gli adulti parlano, gli adolescenti non ascoltano. E mi viene da dire, grazie al cazzo!
Il cervello di un adolescente è in un assetto neurale e biologico dove impulso e istinto prevalgono sulla ragione.
Non sono stronzi loro, non sono stronzi i genitori.
Parlano proprio due lingue diverse, vedono due mondi diversi, percepiscono due mondi diversi con ogni singolo senso.

Ma se non si sanno queste cose come si fa a capirsi?

Come si fanno a comprendere i segnali?

L'OMS stima che entro il 2030 il disagio mentale sarà al primo posto tra le malattie.
Sarà la nuova emergenza?


Detto questo...68 coltellate.

Sono una immensità emozionale.

Prendere in mano un coltello e affondarlo 68 volte su tre corpi diversi, che arrivano in rapida successione, si muovono, urlano, provano a difendersi. Un coltello non protegge con la distanza.
Affondare un coltello significa letteralmente sporcarsi le mani.
Farlo per 68 volte significa che le mani sono sempre più insanguinate, il coltello scivola.
Sono una immensità di sensazioni fisiche che, anche se non consapevolmente, sono comunque percepite dal cervello e quindi dal corpo.

Una immensità come quella non nasce dal nulla. Non emerge all'improvviso. Non scompare di nuovo nel nulla.
I tabù funzionavano.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
I tabù funzionavano.
Funzionavano quando funzionavano.

Ma oggi non funzionano più.
Indietro non si torna.

Serve andare lasciando il passato nel passato.

E' un discorso che va ben oltre il semplice tabù, si sta parlando del sistema di ricompensa.
Che non è robetta.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Secondo me no, ma mi hai fatto venire 1000 dubbi
:ROFLMAO::ROFLMAO::ROFLMAO:

ma che tipo che sei!!

Se controlli per lavoro, sei pagato per controllare.
Il bisogno di controllo non solo non ha bisogno di essere pagato, ma è proprio il pagamento e il prezzo al contempo.

Però se ti incuriosiscono gli psicofarmaci, ti consiglierei il fentanyl!!
Lascia stare xanax e vari simili.

Me l'han fatto quando ho dovuto fare la gastroscopia.

Uno dei più bei pomeriggi di sempre!!!!! :D
Lo dico ridendo, ma sono seria.
 

Brunetta

Utente di lunga data
:ROFLMAO::ROFLMAO::ROFLMAO:

ma che tipo che sei!!

Se controlli per lavoro, sei pagato per controllare.
Il bisogno di controllo non solo non ha bisogno di essere pagato, ma è proprio il pagamento e il prezzo al contempo.

Però se ti incuriosiscono gli psicofarmaci, ti consiglierei il fentanyl!!
Lascia stare xanax e vari simili.

Me l'han fatto quando ho dovuto fare la gastroscopia.

Uno dei più bei pomeriggi di sempre!!!!! :D
Lo dico ridendo, ma sono seria.
Non bastava il Valium?
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Non bastava il Valium?
E che ne so! :D

Non mi hanno specificato che tipologia di farmaco mi stavano per fare e io non ho lontanamente immaginato che per farti una gastroscopia potessero usarlo.

Ho scoperto cosa fosse quando sono andata dal medico il giorno dopo chiedendogli cosa mi avesse fatta sentire così magnificamente durante e dopo l'esame.

Di cui io non ricordo nulla, sia chiaro.
Ricordo di aver visto l'ago che entrava in vena e poi di esser stata invitata ad alzarmi per uscire.
Nel mezzo, ho uno sfocato ricordo di me su una sedia da cui non avevo il minimo desiderio di muovermi perchè era bellissimo stare lì ed in ogni caso il mio corpo non mi parlava.

Poi ho scoperto che il buco di memoria è stato di circa un'ora.

Per fortuna mi avevano avvertita di farmi accompagnare, perchè non sarei riuscita a guidare dopo l'esame.
E per fortuna mi ha accompagnata G., che si è pure divertito un mondo! Sono stata sballata tutto il pomeriggio :D

In ogni caso, seriamente, sensazioni magnifiche!
Dolci, rilassanti, cordiali, accoglienti.


Non oso immaginare il down orribile che ne deriva con un uso continuo.
E pure l'astinenza.
 

spleen

utente ?
Funzionavano quando funzionavano.

Ma oggi non funzionano più.
Indietro non si torna.

Serve andare lasciando il passato nel passato.

E' un discorso che va ben oltre il semplice tabù, si sta parlando del sistema di ricompensa.
Che non è robetta.
Mica auspico un ritorno ai tabù, anche se non sarebbe male per certi aspetti. 😂
Il problema, secondo me, oltre a quello che avete detto giustamente sul riconoscimento del disagio, sulla sua accettazione e via dicendo, che sembrano due scogli insormontabili, è, secondo me anche una faccenda di modelli comportamentali.
Si lo so che a te stanno sul cazzo tutti, purtroppo però nel cervello di un adolescente funzionano, vengono cercati, imitati acriticamente, promossi dal gruppo, adottati.
Ne conosci qualcuno di positivo? Capace di indurre alla riflessione, alla maturazione, alla scoperta dei propri desideri?
Lo vedi no, cosa propone il cinema, la tv.
Il problema per me è prima di tutto sociale (è per questo che ho accennato ai tabù).
Poi si trasforma in un problema individuale quando alcuni soggetti non riescono più a districarsi all' interno dei messaggi che la società invia, quando il delicato sistema di premio- punizione va in avaria, quando qualcosa ti induce a pensare che il malessere che porti dentro sia possibile attenuare eliminando fisicamente quelle che ritieni le fonti, come John Wick.
L'altra sera ho letto i palinsesti tv. Su sei film in programma quattro avevano per protagonista un ex marine o un ex poliziotto, o un ex agente a cui qualcuno rompeva i coglioni, con il risultato ovviamente di strage.
Ti sembra normale tutto questo?
Edit:
A un adolescente col cervello in formazione che effetto fanno queste cose?
Presumo quello di piantare una spina sul sedere di una giovane scimmia, sull 'albero dei fichi, dove deve starsene in disparte a vedere gli adulti che litigano.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mica auspico un ritorno ai tabù, anche se non sarebbe male per certi aspetti. 😂
Il problema, secondo me, oltre a quello che avete detto giustamente sul riconoscimento del disagio, sulla sua accettazione e via dicendo, che sembrano due scogli insormontabili, è, secondo me anche una faccenda di modelli comportamentali.
Si lo so che a te stanno sul cazzo tutti, purtroppo però nel cervello di un adolescente funzionano, vengono cercati, imitati acriticamente, promossi dal gruppo, adottati.
Ne conosci qualcuno di positivo? Capace di indurre alla riflessione, alla maturazione, alla scoperta dei propri desideri?
Lo vedi no, cosa propone il cinema, la tv.
Il problema per me è prima di tutto sociale (è per questo che ho accennato ai tabù).
Poi si trasforma in un problema individuale quando alcuni soggetti non riescono più a districarsi all' interno dei messaggi che la società invia, quando il delicato sistema di premio- punizione va in avaria, quando qualcosa ti induce a pensare che il malessere che porti dentro sia possibile attenuare eliminando fisicamente quelle che ritieni le fonti, come John Wick.
L'altra sera ho letto i palinsesti tv. Su sei film in programma quattro avevano per protagonista un ex marine o un ex poliziotto, o un ex agente a cui qualcuno rompeva i coglioni, con il risultato ovviamente di strage.
Ti sembra normale tutto questo?
Sì.
È normale. Sono cresciuta a film western, di guerra e spionaggio.
Ma sono una persona mite e pure da adolescente.
Semmai quei film, come i videogame spara tutto, hanno la funzione di scaricare l’aggressività, non oso parlare di effetto catartico.
Una strage in famiglia è rara e prevalentemente imprevedibile.
Così come non ti aspetti una strage dai vicini strani che prendi un po’ in giro. (V. Erba)
Certamente è necessario potenziare (eufemismo… ) i servizi per il disagio mentale, ma non si può trovare una causa univoca e prevenire il male.
Minority Report non esiste.
 

spleen

utente ?
Sì.
È normale. Sono cresciuta a film western, di guerra e spionaggio.
Ma sono una persona mite e pure da adolescente.
Semmai quei film, come i videogame spara tutto, hanno la funzione di scaricare l’aggressività, non oso parlare di effetto catartico.
Una strage in famiglia è rara e prevalentemente imprevedibile.
Così come non ti aspetti una strage dai vicini strani che prendi un po’ in giro. (V. Erba)
Certamente è necessario potenziare (eufemismo… ) i servizi per il disagio mentale, ma non si può trovare una causa univoca e prevenire il male.
Minority Report non esiste.
Non trovi nessuna differenza?
Per me c'è ed è essenziale, il cowboy accoppava gli indiani perchè doveva difendere qualcosa o qualcuno. (Che ooi fosse un falso storico è chiaro).
John Wick rappresenta solo a se stesso.
Comunque non parlo di cause univoche, sto parlando di come in generale viene posto il tema della violenza sull'albero di fichi.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Mica auspico un ritorno ai tabù, anche se non sarebbe male per certi aspetti. 😂
Il problema, secondo me, oltre a quello che avete detto giustamente sul riconoscimento del disagio, sulla sua accettazione e via dicendo, che sembrano due scogli insormontabili, è, secondo me anche una faccenda di modelli comportamentali.
Si lo so che a te stanno sul cazzo tutti, purtroppo però nel cervello di un adolescente funzionano, vengono cercati, imitati acriticamente, promossi dal gruppo, adottati.
Ne conosci qualcuno di positivo? Capace di indurre alla riflessione, alla maturazione, alla scoperta dei propri desideri?
Lo vedi no, cosa propone il cinema, la tv.
Il problema per me è prima di tutto sociale (è per questo che ho accennato ai tabù).
Poi si trasforma in un problema individuale quando alcuni soggetti non riescono più a districarsi all' interno dei messaggi che la società invia, quando il delicato sistema di premio- punizione va in avaria, quando qualcosa ti induce a pensare che il malessere che porti dentro sia possibile attenuare eliminando fisicamente quelle che ritieni le fonti, come John Wick.
L'altra sera ho letto i palinsesti tv. Su sei film in programma quattro avevano per protagonista un ex marine o un ex poliziotto, o un ex agente a cui qualcuno rompeva i coglioni, con il risultato ovviamente di strage.
Ti sembra normale tutto questo?
Edit:
A un adolescente col cervello in formazione che effetto fanno queste cose?
Presumo quello di piantare una spina sul sedere di una giovane scimmia, sull 'albero dei fichi, dove deve starsene in disparte a vedere gli adulti che litigano.
Io sono contenta che perlomeno ci saranno tabù nuovi! :ROFLMAO:

I paradigmi stanno cambiando. E anche i modelli.
Viviamo in un'era digitale, con cervelli digitali e l'intelligenza artificiale sarà, volenti o nolenti, il nuovo paradigma.

La digitalizzazione non è solo negativa.
Anzi.
Ha un impatto anche positivo.

La scelta è cosa farci con questi lati.
Entrambi.

E questa scelta è degli adulti di oggi.

Ed è una scelta innanzitutto formativa di se stessi.

Proporre ai ragazzini questioni come la riflessione con un linguaggio vecchio, ossia non digitale, è perfettamente inutile.
Serve solo a calmare l'ansia degli adulti.

Serve che gli adulti imparino il linguaggio digitale se vogliono interagire con i ragazzini. E imparare un linguaggio digitale è interfacciarsi con il funzionamento a scorciatoia che utilizza scorciatoie che implicano le tecnologie attuali.

Il gioco, i videogiochi possono essere strumenti utilissimi, per l'apprendimento, ma anche per la riflessione sulle emozioni e sul benessere. Per dire.

A me sembra invece che tanta attenzione sia puntata sul disorientamento degli adulti di fronte alla velocità, alla molteplicità di stimoli, alle scorciatoie utilizzate oggi.
Mi sembra si parli ampiamento del disorientamento degli adulti, cercando risposte che fanno capo a visioni che non esistono nella realtà vissuta dai ragazzi e che quindi non li coinvolgono.

E addio dopamina. ;):)
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non trovi nessuna differenza?
Per me c'è ed è essenziale, il cowboy accoppava gli indiani perchè doveva difendere qualcosa o qualcuno. (Che ooi fosse un falso storico è chiaro).
John Wick rappresenta solo a se stesso.
Comunque non parlo di cause univoche, sto parlando di come in generale viene posto il tema della violenza sull'albero di fichi.
Io credo che semmai, se davvero c’è più violenza, magari c’è meno criminalità che dava “un senso” alla violenza, dipende da un minor contenimento generale e un forte stimolo a dovere soddisfare aspettative. Prevalentemente impossibili.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
:ROFLMAO::ROFLMAO::ROFLMAO:

ma che tipo che sei!!

Se controlli per lavoro, sei pagato per controllare.
Il bisogno di controllo non solo non ha bisogno di essere pagato, ma è proprio il pagamento e il prezzo al contempo.

Però se ti incuriosiscono gli psicofarmaci, ti consiglierei il fentanyl!!
Lascia stare xanax e vari simili.

Me l'han fatto quando ho dovuto fare la gastroscopia.

Uno dei più bei pomeriggi di sempre!!!!! :D
Lo dico ridendo, ma sono seria.
D'altra parte come diceva quello: "Le cose più belle della vita o sono immorali, o sono illegali, oppure fanno ingrassare, o provocano down orribile e pure l'astinenza"
 
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