scusa Danny, a me non sembra che sia secondo
@Pincopallino . Lui ha esposto una situazione che ha osservato da osservatore e che poi ha posto a noi genitori (ma anche non) sul come ci saremmo comportati. Riporta il disagio che loro avvertono nel poter crearsi problemi con la figlia, mica lo sostiene lui. Se lo chiede, e chiede a noi. Questo è il 3d.
Ho capito, ma non mi spiego il disagio, ed è proprio su questo che mi piacerebbe investigare di più, non solo sull'ipotesi di un comportamento nostro su qualcosa che non è mai accaduto e che ha fornito risposte di circostanza, non di esperienza.
Io con mia figlia, come ho detto, ho affrontato problemi peggiori, anche di relazioni sue
Mia moglie non ha avuto remore con lei anche ad affrontare argomenti intimi o a comprarle i primi preservativi anni fa o altro che qui non condivido.
Quindi, da cosa nasce questo disagio?
Perché si ha paura che il figlio si allontani se si affronta questo argomento?
Perché questa situazione è vista in maniera così spinosa, perché hanno tutti taciuto in quell'incontro, quando comunque il tradimento non può per tutti essere estraneo nella vita di adulti, soprattutto per noi?
Perché alla fine ciò che emerge non sembra essere il problema di un tradimento scoperto ma di una relazione tra genitori e figli in cui ci sono altri problemi, affettivi e comunicativi, che sembrano emergere grazie a questa occasione.
Voglio dire, mia nonna, la solita nonna, classe 1914, me lo avrebbe detto in faccia, senza problemi o dubbi.
E verso di lei da parte mia non sarebbe cambiato assolutamente niente.
So benissimo che tradire non è corretto, che è sbagliato, che può essere una scelta rischiosa, ma nel momento in cui agisco ho piena coscienza di poter essere disapprovato.
Anche dai genitori o dai nonni.
Ma l'affetto non cambia. Non devo essere approvato per provarlo.