Brunetta
Utente di lunga data
Aggiungo che chi è invidioso, immagina che lo siano anche tutti gli altri e spesso cerca di suscitare invidia, magari tentando di riequilibrare quegli aspetti che lo fanno soffrire.L’invidia è un sentimento che nasce spontaneamente e in modo difficilmente controllabile. Forse deriva da esperienze emotive di mancanza.
Io non sono invidiosa e ci ho messo molto tempo a capire l’invidia degli altri, per me, ma anche per altre persone.
Non è un sentimento maschile o femminile.
L'oggetto di invidia può essere la bellezza, vera o presunta, di uomini o donne o il benessere, il ruolo nella società, doni naturali, famiglia affettuosa e perfino la cultura.
La invidia è ammirazione con sofferenza di mancanza. Porta anche a sminuire le cose ammirate.
Però sulla bellezza entrano in gioco gusti e stili.
Ad esempio io trovo mirabile la bellezza alla Grace Kelly, non alla Moana. Se dico che Belen non mi piace, non sono invidiosa, non ammiro quel tipo di bellezza.
Dire a chi è invidioso che lo è, non lo induce a esserlo meno. Anzi è una osservazione che induce chi è invidioso a sentire più atrocemente la propria mancanza.
Ho osservato questo fenomeno da antropologa. Una volta dissi che invidiavo le belle gambe. Non era vero. Ammiravo chi aveva quel dono che le consentiva posture che io non solo non ho mai avuto, ma che non corrispondono al mio stile seduttivo.
Una utente che si era sentita insultata da me, mi aveva insultata in modi fantasiosi e aveva anche aggiunto che lei aveva belle gambe. Ma io non le avevo nemmeno viste. Solo che voleva suscitare invidia, mi aveva preso sul serio