Prima che l'ondata di CHAT travolga le tue considerazioni, permettimi di chiarire che, nella concitazione (probabilmente), hai commentato in modo un po' travisato (a mio parere) quanto avevo dichiarato all'intervento #387.
Nel senso che ho inteso puntualizzare la mia opinione personale sul problema affrontato in questo thread se, in generale, fosse ancora attuale il matrimonio come forma di realizzazione della coppia.
La mia opinione, in breve, è che lo schema degli obblighi correlati al matrimonio come forma di realizzazione della coppia non è accettabile per la maggioranza degli individui al giorno d'oggi (a prescindere dall'età).
Non è che abbia proposto di usare la forma "leggera" di coppia che vivo da 20 e passa anni come soluzione per i giovani e meno giovani ("focosi" o non). A prescindere dalla pregiudiziale convinzione che, stando a quello che si legge qui, ritengo che la mia convivenza di fatto sia molto più solida e vitale della maggior parte dei matrimoni illustrati dai forumisti su questa piattaforma. Probabilmente, ha meno pretese e si riesce più facilmente a preservare lo spirito di coppia da entrambe le parti. Da persone libere nel modo di pensare.
Trovo che sia una concettualizzazione tradizionalmente ipocrita sostenere che ci si possa sposare nel 3° millennio (consapevolmente, visto che avviene in media ad oltre 30 anni di età, dopo una decina di anni di esperienze sessuali) assumendo degli obblighi specifici di rispetto, fedeltà, cura ed assistenza del partner, che sono l'essenza dell'istituto matrimoniale da secoli, con la riserva mentale che sia irrilevante non osservarli anche solo in parte.
E' un segnale di incapacità di riconoscere l'importanza dei doveri che si assumono e, soprattutto, di non sentire la responsabilità correlata all'inadempimento di quegli obblighi.
Se sai e sei convinto che siano impegni non vincolanti perché ti sposi ?
Lascia che lo facciano quelli che ci credono (una sparuta minoranza).
Vi piace il folklore sociale del matrimonio ? Bene, organizzatevi una bellissima cerimonia di "matrimonio simbolico", che prevede scambio di promesse, con ricevimento con amici e parenti, con la lista di nozze (che ormai è una forma di richiesta di "pizzo" per avere contributi pecuniari per il viaggio di nozze, visto che già vivete insieme ed avete tutto l'occorrente per la casa) e lasciate perdere le benedizioni dei delegati dell'Altissimo o la noiosa lettura degli articoli del codice civile da parte del sindaco o del suo delegato che ricorderebbero i diritti e doveri degli sposi. Godetevi la vita con la gioia dell'entusiasmo e poi ci ragionate su.
Tanto i figli fatti nel matrimonio o fuori di esso sono tutelati in egual modo dal punto di vista normativo.
Quando mia figlia ventenne aveva cominciato a parlare di andare a convivere con il suo storico fidanzato (più grande di 15 anni di lei e con una figlia naturale non riconosciuta), ho avuto un colloquio a tu per tu con lei molto franco a chiaro. Le ho detto che ritenevo opportuno per il suo bene pensare prima a completare gli studi universitari e trovarsi un'occupazione, anche poco pagata per cominciare. Per essere mentalmente ed economicamente indipendente dal suo maturo compagno affinché ogni momento di convivenza (non solo il sesso) fosse un momento di condivisione di un progetto. E le ho detto che sposarsi significa assumere degli impegni seri e gravosi e che era molto meglio convivere per un po' di tempo assieme prima di pensare a quel passo. Cosa che io e la madre non avevamo fatto e che ritenevo fosse stato un colossale errore di impreparazione alla vita sociale. Ma erano altri tempi ...
Mia figlia ed il suo compagno stanno insieme da oltre 10 dieci anni e non sento parlare di matrimonio.
Invero, circa due anni e mezzo fa lui l'ha tradita e lei l'ha scoperto e mandato fuori di casa (di proprietà di mia figlia). Lei è venuta da me, dopo una decina di giorni, a parlarmi e raccontarmi l'accaduto (l'aveva fatto prima con la madre). L'ho abbracciata e le ho detto che valutasse bene quanto era successo, bla, bla, bla, e che, qualunque decisione avesse preso (compresa quella di poter ricominciare con lui), avrei capito e l'avrei sostenuta in tutti i modi.
Perché la vita è la sua e deve scegliere come viverla, assumendosi ogni responsabilità.
Stanno ancora insieme.
Lei ha fatto una scelta diversa da quella che avevo fatto a suo tempo.
E la rispetto senza riserve.
Anche se alla notizia del tradimento di lui mi era salito un moto di rabbia ed il desiderio di spaccargli la testa.