Forme residuali del matrimonio nella realtà di coppia moderna

E' ancora valido il matrimonio come istituzione ancora valida per la realizzazione della coppia?

  • Sí, sia per la coppia che per la famiglia

    Voti: 11 57,9%
  • Sí, ma solo per la famiglia

    Voti: 5 26,3%
  • No, non è una soluzione valida né per coppia né per famiglia moderna

    Voti: 1 5,3%
  • Potrebbe essere riformato ed avere divorzio più facile

    Voti: 3 15,8%
  • Non desidero rispondere o non mi interessa

    Voti: 0 0,0%
  • Sono per il libero amore senza vincoli

    Voti: 2 10,5%

  • Votatori totali
    19
  • Sondaggio chiuso .

Alphonse02

Utente di lunga data
Il punto di fondo è che la famiglia, da nucleo base della società è stata trasformata in una alleanza a tempo determinato per soddisfare la possibilità riproduttiva sempre più scarsa. :rolleyes:
E' incredibile quanto fascino abbia per le donne occidentali (le più emancipate) il fatto di sposarsi.
Non voglio annoiare ulteriormente, ma solo segnalare che nei paesi anglosassoni e del nord-Europa (dove il divorzio e l'aborto sono in vigore da molto più tempo del nostro Paese) nella stragrande maggioranza le donne sposate assumono il cognome del marito, abbandonando quello da nubili. E quel cognome è il solo che compare nelle certificazioni, nei documenti di identità, ecc.
 

Nicky

Utente di lunga data
Detto così non si può non condividere, ovviamente. Ma manca una considerazione statistica. E' vero che un sentimento può finire portando con sè un matrimonio e N conseguenze e strascichi, e che pertanto questa eventualità va messa in conto. Ma il ragionamento va concluso chiedendosi: che probabilità c'è che ciò accada? Questo è il punto. Perchè un conto è mettere sul piatto un rischio che ciò accada del 10%, un conto ben diverso è giocarsi tutto al 50%
Io ragiono sempre così: non sono diversa dagli altri, quindi, se statisticamente la metà delle unioni fallisce, quelle sono le possibilità. Quindi, con la testa ho scelto di lavorare, risparmiare, investire sulla mia indipendenza economica.
Ma, personalmente, se non mi fossi sentita sicura al cento per cento di voler provare ad essere nella percentuale positiva, non lo avrei fatto.
E infatti mai avrò un briciolo di pentimento, anche se è stato tutto molto più complicato e imperfetto di quel che credevo, anche se dovessi andare a casa e trovare la serratura cambiata.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Io ragiono sempre così: non sono diversa dagli altri, quindi, se statisticamente la metà delle unioni fallisce, quelle sono le possibilità. Quindi, con la testa ho scelto di lavorare, risparmiare, investire sulla mia indipendenza economica.
Ma, personalmente, se non mi fossi sentita sicura al cento per cento di voler provare ad essere nella percentuale positiva, non lo avrei fatto.
E infatti mai avrò un briciolo di pentimento, anche se è stato tutto molto più complicato e imperfetto di quel che credevo, anche se dovessi andare a casa e trovare la serratura cambiata.
Se non ricordo male però non hai figli, giusto?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Prima che l'ondata di CHAT travolga le tue considerazioni, permettimi di chiarire che, nella concitazione (probabilmente), hai commentato in modo un po' travisato (a mio parere) quanto avevo dichiarato all'intervento #387.

Nel senso che ho inteso puntualizzare la mia opinione personale sul problema affrontato in questo thread se, in generale, fosse ancora attuale il matrimonio come forma di realizzazione della coppia.
La mia opinione, in breve, è che lo schema degli obblighi correlati al matrimonio come forma di realizzazione della coppia non è accettabile per la maggioranza degli individui al giorno d'oggi (a prescindere dall'età).

Non è che abbia proposto di usare la forma "leggera" di coppia che vivo da 20 e passa anni come soluzione per i giovani e meno giovani ("focosi" o non). A prescindere dalla pregiudiziale convinzione che, stando a quello che si legge qui, ritengo che la mia convivenza di fatto sia molto più solida e vitale della maggior parte dei matrimoni illustrati dai forumisti su questa piattaforma. Probabilmente, ha meno pretese e si riesce più facilmente a preservare lo spirito di coppia da entrambe le parti. Da persone libere nel modo di pensare.

Trovo che sia una concettualizzazione tradizionalmente ipocrita sostenere che ci si possa sposare nel 3° millennio (consapevolmente, visto che avviene in media ad oltre 30 anni di età, dopo una decina di anni di esperienze sessuali) assumendo degli obblighi specifici di rispetto, fedeltà, cura ed assistenza del partner, che sono l'essenza dell'istituto matrimoniale da secoli, con la riserva mentale che sia irrilevante non osservarli anche solo in parte.
E' un segnale di incapacità di riconoscere l'importanza dei doveri che si assumono e, soprattutto, di non sentire la responsabilità correlata all'inadempimento di quegli obblighi.

Se sai e sei convinto che siano impegni non vincolanti perché ti sposi ?
Lascia che lo facciano quelli che ci credono (una sparuta minoranza).

Vi piace il folklore sociale del matrimonio ? Bene, organizzatevi una bellissima cerimonia di "matrimonio simbolico", che prevede scambio di promesse, con ricevimento con amici e parenti, con la lista di nozze (che ormai è una forma di richiesta di "pizzo" per avere contributi pecuniari per il viaggio di nozze, visto che già vivete insieme ed avete tutto l'occorrente per la casa) e lasciate perdere le benedizioni dei delegati dell'Altissimo o la noiosa lettura degli articoli del codice civile da parte del sindaco o del suo delegato che ricorderebbero i diritti e doveri degli sposi. Godetevi la vita con la gioia dell'entusiasmo e poi ci ragionate su.

Tanto i figli fatti nel matrimonio o fuori di esso sono tutelati in egual modo dal punto di vista normativo.

Quando mia figlia ventenne aveva cominciato a parlare di andare a convivere con il suo storico fidanzato (più grande di 15 anni di lei e con una figlia naturale non riconosciuta), ho avuto un colloquio a tu per tu con lei molto franco a chiaro. Le ho detto che ritenevo opportuno per il suo bene pensare prima a completare gli studi universitari e trovarsi un'occupazione, anche poco pagata per cominciare. Per essere mentalmente ed economicamente indipendente dal suo maturo compagno affinché ogni momento di convivenza (non solo il sesso) fosse un momento di condivisione di un progetto. E le ho detto che sposarsi significa assumere degli impegni seri e gravosi e che era molto meglio convivere per un po' di tempo assieme prima di pensare a quel passo. Cosa che io e la madre non avevamo fatto e che ritenevo fosse stato un colossale errore di impreparazione alla vita sociale. Ma erano altri tempi ...

Mia figlia ed il suo compagno stanno insieme da oltre 10 dieci anni e non sento parlare di matrimonio.
Invero, circa due anni e mezzo fa lui l'ha tradita e lei l'ha scoperto e mandato fuori di casa (di proprietà di mia figlia). Lei è venuta da me, dopo una decina di giorni, a parlarmi e raccontarmi l'accaduto (l'aveva fatto prima con la madre). L'ho abbracciata e le ho detto che valutasse bene quanto era successo, bla, bla, bla, e che, qualunque decisione avesse preso (compresa quella di poter ricominciare con lui), avrei capito e l'avrei sostenuta in tutti i modi.
Perché la vita è la sua e deve scegliere come viverla, assumendosi ogni responsabilità.
Stanno ancora insieme.
Lei ha fatto una scelta diversa da quella che avevo fatto a suo tempo.
E la rispetto senza riserve.
Anche se alla notizia del tradimento di lui mi era salito un moto di rabbia ed il desiderio di spaccargli la testa.
Sarò un po’ lenta oggi, ma non ho capito niente.
Sei partito con una domanda sul calo dei matrimoni e hai concluso dicendo che meno ci si sposa meglio è?
Comunque la tua soluzione non la vedo come soluzione. Mi ricorda quello di @andrea53 che poi può finire senza consentire nemmeno rammarico, perché era talmente leggera da essere gassosa.
 

ologramma

Utente di lunga data
Io credo, in base alla mia esperienza personale di contatto con tante famiglie nel corso degli anni, e come si può rilevare dai media, che le giovani generazioni fanno scelte in base a ciò che la cultura contemporanea e i genitori hanno loro trasmesso.
Nell’arco di qualche decina d’anni siamo passati da famiglie poco presenti nella vita e nelle scelte dei figli a famiglie incombenti.
Faccio qualche esempio. Tantissime persone dai 55 in su hanno ricordi di infanzie libere. Uscivano a giocare e tornavano per cena. Ma anche da adolescenti uscivano con gli amici e i genitori erano tranquilli che questo corrispondesse al controllo sociale.
Non era così ed è dimostrato dalla diffusione delle sostanze.
Chi è cresciuto così ed è sopravvissuto ha desiderato fortemente preservare i figli dalle brutte esperienze.
A volte si è esagerato. Gradualmente questo atteggiamento è aumentato. E leggi e norma si sono adeguate richiedendo la presenza costante di adulti. Nessuno lascia in casa i figli da soli, devono essere portati e ripresi da scuola, non si mandano a giocare, non li lasciano avvicinare ai fuochi. Contestualmente si è riempito il tempo di attività strutturate dallo sport ai corsi di lingue. Ma soprattutto si organizzano per loro feste per ogni occasione. Feste di compleanno e per altre occasioni che sembrano nozze da nababbi.
Come possiamo pensare che, cresciuti in quel modo, possano essere in grado di assumersi la responsabilità insita in matrimonio e figli. Come possiamo credere che siano disponibili a rinunciare alla vita e la vita è tale solo se piena di esperienze.
C’è una giovane comica che fa ridere proprio ridicolizzando questo modo di vivere dall’asilo in poi.
ben detto io già a sei anni mi facevo circa due km per andare a scuola sempre solo , diranno altri tempi questo è vero ma la strada era esperienza di vita , ora invece traffico e paura
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Sarò un po’ lenta oggi, ma non ho capito niente.
Sei partito con una domanda sul calo dei matrimoni e hai concluso dicendo che meno ci si sposa meglio è?
Comunque la tua soluzione non la vedo come soluzione. Mi ricorda quello di @andrea53 che poi può finire senza consentire nemmeno rammarico, perché era talmente leggera da essere gassosa.
Primo grassetto: il titolo del thread è "Forme residuali del matrimonio nella realtà della coppia moderna". Parto dalla constatazione (mia) che il matrimonio è una forma residuale di realizzazione della coppia in genere nel tempo attuale. C'è una preferenza per la convivenza in corso da anni e viene da domandarsi quali siano le motivazioni oggi per sposarsi.

Secondo grassetto: Mai detto che la mia convivenza di fatto a distanza sia una soluzione per tutti.
Tra l'altro è stata una scelta obbligata per il fatto che ciascuno svolgeva la propria attività lavorativa in paesi diversi con lingue ed ordinamenti giuridici diversi che impediscono il trasferimento sotto un unico tetto finché si lavora.
Da pensionati ci sarebbero problemi considerevoli di convenienza fiscale (per la mia compagna) e di costo della vita molto più alto (per me).
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Giusto, forse per questo penso che sia assurdo avere tutte queste remore, quando per male che vada, hai regalo di un figlio.
Mi ricordi, se posso chiedere, perchè non ne hai fatti?
 

Jacaranda

Utente di lunga data
Ma stiamo parlando della istituzione e siamo stati invitati a dire se è ormai inutile o no.
Io ho detto no.
Sono d’accordo. Il peggio poi e’ che la quota abnorme ormai dei divorziati fara’ affidamento sull’unico figlio. Ho diversi giovani collaboratori con genitori separati che si devono smazzare la cura di entrambi da soli, magari in citta’ diverse. La loro vita ha perso di qualità. Prima vi era accudimento reciproco tra i coniugi. Ora col cavolo che la ex moglie da da mangiare all’ex marito che ha avuto l’ictus ..o viceversa .
 

Jacaranda

Utente di lunga data
Non dare valore alle istituzioni c'entra onestamente molto poco col credere che certi obblighi di legge vengano necessariamente assolti.
E questo vale per l'assistenza ai familiari in caso di bisogno così come per la fedeltà, anch'essa un obbligo morale e giuridico che, mi pare, non venga onorato spesso.
Oppure ho sbagliato forum.
Io, stando in mezzo a tanta gente ..davvero tanta..posso dire di avere una statistica personale significativa.
Sono circondata da persone con eta’ da genitori anziani. Tutte, e dico tutte, si fanno il mazzo per seguire i genitori ( portali dal medico, cerca la badante, cambia l’ennesima badante, vai a vedere come sta..stai con lui nel giorno di riposo della badante). Vogliamo parlare delle cure a genitori e suoceri che toccano alle donne?
E quelli fortunati (di figli), sono quelli con uno dei due genitori che e’ autosufficiente che bada all’altro. Fosse solo per evitare di trovarlo in cucina con il femore rotto dopo tre giorni (come e’ successo a un figlio di divorziati che conosco).
 

spleen

utente ?
Io, stando in mezzo a tanta gente ..davvero tanta..posso dire di avere una statistica personale significativa.
Sono circondata da persone con eta’ da genitori anziani. Tutte, e dico tutte, si fanno il mazzo per seguire i genitori ( portali dal medico, cerca la badante, cambia l’ennesima badante, vai a vedere come sta..stai con lui nel giorno di riposo della badante). Vogliamo parlare delle cure a genitori e suoceri che toccano alle donne?
E quelli fortunati (di figli), sono quelli con uno dei due genitori che e’ autosufficiente che bada all’altro. Fosse solo per evitare di trovarlo in cucina con il femore rotto dopo tre giorni (come e’ successo a un figlio di divorziati che conosco).
Confermo, succede spessissimo.
Fino alla morte di mio papà l'impegno di noi figli è stato relativamente ridotto, quando mia mamma, dopo qualche anno ha avuto bisogno di assistenza continuativa, pur avendo trovato una badante, finchè poverina non è morta ha assorbito per mesi e mesi le energie fisiche e soprattutto mentali delle nostre famiglie.
 

Nicky

Utente di lunga data
Confermo, succede spessissimo.
Fino alla morte di mio papà l'impegno di noi figli è stato relativamente ridotto, quando mia mamma, dopo qualche anno ha avuto bisogno di assistenza continuativa, pur avendo trovato una badante, finchè poverina non è morta ha assorbito per mesi e mesi le energie fisiche e soprattutto mentali delle nostre famiglie.
Il fatto di essere almeno in due fratelli o sorelle aiuta molto; io ho tanti amici che sono figli unici e che si trovano con più anziani da accudire, non è facile.
Alcuni hanno trovato delle strutture in cui gli anziani hanno piccole case indipendenti, ma con servizi comuni. Se l'anziano non è a letto, ma può muoversi, sono una buona idea.
 

ologramma

Utente di lunga data
Confermo, succede spessissimo.
Fino alla morte di mio papà l'impegno di noi figli è stato relativamente ridotto, quando mia mamma, dopo qualche anno ha avuto bisogno di assistenza continuativa, pur avendo trovato una badante, finchè poverina non è morta ha assorbito per mesi e mesi le energie fisiche e soprattutto mentali delle nostre famiglie.
Ed è quello che ho fatto io per la mia famiglia e anche per quella di mia moglie che lei lavorava ed io avevo più tempo.
Ma non mi è pesata per niente , dato che la riconoscenza e l'amore verso i propri genitori naturali e acquisiti è un motore che ha una forza sooraunana, mi auguro di essere ripagato da eguale moneta se no non fa niente perché sono in pace con me stesso .
Ne parliamo spesso con mia moglie e condividiamo sia il pensiero che la nostra determinazione
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Non è una questione di anonimato, ma di sensibilità. Si potrebbero risvegliare dolori sopiti.
Non è una esclusiva il dolore sopito, comunque domandare è lecito e rispondere è cortesia. Se uno non ne vuole parlare ne ha tutte le ragioni sacrosante: non se ne parla e stop.
 

danny

Utente di lunga data
Sono d’accordo. Il peggio poi e’ che la quota abnorme ormai dei divorziati fara’ affidamento sull’unico figlio. Ho diversi giovani collaboratori con genitori separati che si devono smazzare la cura di entrambi da soli, magari in citta’ diverse. La loro vita ha perso di qualità. Prima vi era accudimento reciproco tra i coniugi. Ora col cavolo che la ex moglie da da mangiare all’ex marito che ha avuto l’ictus ..o viceversa .
Già.
 

danny

Utente di lunga data
Io, stando in mezzo a tanta gente ..davvero tanta..posso dire di avere una statistica personale significativa.
Sono circondata da persone con eta’ da genitori anziani. Tutte, e dico tutte, si fanno il mazzo per seguire i genitori ( portali dal medico, cerca la badante, cambia l’ennesima badante, vai a vedere come sta..stai con lui nel giorno di riposo della badante). Vogliamo parlare delle cure a genitori e suoceri che toccano alle donne?
E quelli fortunati (di figli), sono quelli con uno dei due genitori che e’ autosufficiente che bada all’altro. Fosse solo per evitare di trovarlo in cucina con il femore rotto dopo tre giorni (come e’ successo a un figlio di divorziati che conosco).
Mia madre per fortuna si è risposata.
Il problema è mio padre.
Da solo, a un'ora e mezza da casa.
Ha pure litigato con mia moglie, mia figlia non lo sopporta, quindi... Speriamo resti in salute.
 
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