Dolore

Brunetta

Utente di lunga data
“Tutti noi proviamo dolore. Tutti prendiamo farmaci. Quanto è sopportabile un dolore fisico post-traumatico, un dolore fatale (lutti), una difficoltà a vivere che inabilita la qualità di molte giornate (ansia, depressione?) Su questo le Big Pharma sviluppano ricerca investendo milioni e – se ricerca e marketing l’hanno pensata “giusta” – ricavano nel tempo milioni e milioni.”
Da questa constatazione si può vedere come sia nata una vicenda sconcertante che ha condannato la casa farmaceutica a un risarcimento astronomico. Ma non si può tornare indietro nel tempo ed eliminare le conseguenze.
Ora il neo eletto presidente degli Stati Uniti annuncia di voler bloccare altri paesi che esportano negli USA il fentanyl .

”La crisi degli oppioidi negli Stati Uniti rappresenta la più grave emergenza sanitaria pubblica dal secondo dopoguerra. Alla base di questa crisi le ragioni del mercato, che hanno avuto la meglio su quelle della salute pubblica: le aziende produttrici, a partire dagli anni ’90, hanno infatti incentivato i medici a prescrivere oppiacei ad alti dosaggi, creando una dipendenza che è andata ben oltre la prescrizione medica. In questo modo sono aumentati anche i profitti del mercato illegale.
Nella prima metà del 2010 il Fentanyl si sostituisce all’eroina. Facile capire perché: è una sostanza molto più economica dal punto di vista del volume e più facile da produrre e da trasportare. A differenza di altre droghe, inoltre, è vendibile anche online. Dal 2015 in poi l’overdose di Fentanyl diventa overdose di Fentanyl associato ad altro, ossia a degli stimolanti come metanfetamina, cocaina, crystal meth… Un mix che può impedire la risposta al naloxone, l’antidoto per l’overdose da oppioidi. Il numero dei decessi che coinvolgono sia il Fentanyl che gli stimolanti aumenta di anno in anno: “Di oltre 50 volte tra il 2010 e il 2021”, secondo una delle ultime ricerche sul tema condotta dall’Università della California e pubblicata sulla rivista “Addiction”.”
 

CIRCE74

Utente di lunga data
Con me le case farmaceutiche andrebbero poco lontano, odio i farmaci e gli antidolorifici praticamente non li prendo mai...pensa che una volta dal dentista volevo farmi devitalizzare un dente senza anestesia, ho la soglia del dolore molto alta ma in quel frangente ho dovuto desistere😂😂😂
 

ivanl

Utente di lunga data
Sugli antidolorifici non mi esprimo :LOL:
Sul dolore fatale, ho buone probabilità di scoprirlo a breve ma confido che logica, gruppo amici birra e un buon torbato scozzese possano abbreviare l'elaborazione
 

spleen

utente ?
“Tutti noi proviamo dolore. Tutti prendiamo farmaci. Quanto è sopportabile un dolore fisico post-traumatico, un dolore fatale (lutti), una difficoltà a vivere che inabilita la qualità di molte giornate (ansia, depressione?) Su questo le Big Pharma sviluppano ricerca investendo milioni e – se ricerca e marketing l’hanno pensata “giusta” – ricavano nel tempo milioni e milioni.”
Da questa constatazione si può vedere come sia nata una vicenda sconcertante che ha condannato la casa farmaceutica a un risarcimento astronomico. Ma non si può tornare indietro nel tempo ed eliminare le conseguenze.
Ora il neo eletto presidente degli Stati Uniti annuncia di voler bloccare altri paesi che esportano negli USA il fentanyl .

”La crisi degli oppioidi negli Stati Uniti rappresenta la più grave emergenza sanitaria pubblica dal secondo dopoguerra. Alla base di questa crisi le ragioni del mercato, che hanno avuto la meglio su quelle della salute pubblica: le aziende produttrici, a partire dagli anni ’90, hanno infatti incentivato i medici a prescrivere oppiacei ad alti dosaggi, creando una dipendenza che è andata ben oltre la prescrizione medica. In questo modo sono aumentati anche i profitti del mercato illegale.
Nella prima metà del 2010 il Fentanyl si sostituisce all’eroina. Facile capire perché: è una sostanza molto più economica dal punto di vista del volume e più facile da produrre e da trasportare. A differenza di altre droghe, inoltre, è vendibile anche online. Dal 2015 in poi l’overdose di Fentanyl diventa overdose di Fentanyl associato ad altro, ossia a degli stimolanti come metanfetamina, cocaina, crystal meth… Un mix che può impedire la risposta al naloxone, l’antidoto per l’overdose da oppioidi. Il numero dei decessi che coinvolgono sia il Fentanyl che gli stimolanti aumenta di anno in anno: “Di oltre 50 volte tra il 2010 e il 2021”, secondo una delle ultime ricerche sul tema condotta dall’Università della California e pubblicata sulla rivista “Addiction”.”
Mi limito ad osservare che il dolore è diventato il vero tabù della modernità. Si è passati dalla sua mistica religiosa rappresentazione, dal crocifisso ad una società che ha sdoganato tutto fuorchè quello.
Non solo il dolore insopportabile, precursore della morte e del quale liberarsi con cure paliative, anche il dolore di vivere, la fatica di vivere, l'assenza di qualsiasi accettazione di esso come parte della vita, fino a spingersi ad esorcizzarlo togliendosi la vita tutta in un attimo o poco a poco con delle sostanze psicotrope.
Meditiamo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Con me le case farmaceutiche andrebbero poco lontano, odio i farmaci e gli antidolorifici praticamente non li prendo mai...pensa che una volta dal dentista volevo farmi devitalizzare un dente senza anestesia, ho la soglia del dolore molto alta ma in quel frangente ho dovuto desistere😂😂😂
Ho scoperto che alla nonno di mia nuora hanno prescritto il fentanyl. Essendo davvero vecchia, il medico avrà valutato i pro maggiori del contro. Però a me fa impressione.
Io ho preso Brufen per dolori. E già mi sembra troppo.
Però il dolore cronico è un problema, soprattutto in condizioni lavorative in cui non ci si può assentare. Le due serie lo spiegano molto bene.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mi limito ad osservare che il dolore è diventato il vero tabù della modernità. Si è passati dalla sua mistica religiosa rappresentazione, dal crocifisso ad una società che ha sdoganato tutto fuorchè quello.
Non solo il dolore insopportabile, precursore della morte e del quale liberarsi con cure paliative, anche il dolore di vivere, la fatica di vivere, l'assenza di qualsiasi accettazione di esso come parte della vita, fino a spingersi ad esorcizzarlo togliendosi la vita tutta in un attimo o poco a poco con delle sostanze psicotrope.
Meditiamo.
Grazie di avere colto uno dei temi che ho proposto.
Mi è successo di sentire persone sconvolte di fronte al dolore.
 

Brunetta

Utente di lunga data

spleen

utente ?
Sembra più opportuno silenziare il dolore che cercare di gestirlo.
E' una questione di equilibrio, come in molte altre faccende.
Capisco che si cerchi di evitarlo, è umano. Bisogna tuttavia rendersi conto che è un elemento ineliminabile dell' esistenza.
La stessa eutanasia, quando non è altro, è una fuga dal dolore in verso la morte, cioè verso il nulla e a mio avviso una indicazione precisa di merito di quello che siamo e dello scopo di esistere.
Si dà un senso alla vita solo se è inquadrata nei parametri di efficienza e di prospettiva di godimento della stessa, altrimenti non vale più nulla.

Non esiste nessuna gioia se non si è provato il dolore, nessuna felicità se non si è coscienti del suo contrario.
 

bravagiulia75

Annebbiata lombarda DOCG
vedo che l'ottimismo regna sovrano
io ho il terrore del dolore, la morte non mi spaventa, il dolore si e pure la vecchiaia, spero di schiattare in un nano secondo piuttosto anche prima del dovuto.
 

spleen

utente ?
.... E la gallina tornata in su la via che ripete il suo verso..
Non è una faccenda così banale. Uno una volta aveva detto che il paradiso lo spavetava quanto l'inferno. Lo spaventava l'assenza di variazione. Essere felici per sempre o disperati per sempre è il contrario di vivere, a ben pensarci.
Infatti alcune religioni non promettono il paradiso, promettono la reincarnazione che in pratica è la vita per sempre.
 

Brunetta

Utente di lunga data
vedo che l'ottimismo regna sovrano
io ho il terrore del dolore, la morte non mi spaventa, il dolore si e pure la vecchiaia, spero di schiattare in un nano secondo piuttosto anche prima del dovuto.
Credo che nessuno pensi di vivere il dolore con uno spirito di martirio per meritare il regno dei cieli.
A noi moderni disincantati e maliziosi i martiri sembrano dei sadomasochisti un po’ ambigui.
Ma qui l’argomento è un altro, anche se poi si può deviare filosoficamente sul senso della vita. Si parla di come il comprensibile desiderio di non soffrire degli esseri umani, sia stato sfruttato mettendo sul mercato e sollecitato il consumo di farmaci che sono oppiacei.
Non so se hai visto le due serie, lo spiegano bene.
Coloro hanno chiesto un farmaco per alleviare i dolori erano operai e piccoli artigiani che non avevano la possibilità di fermarsi e sono diventati tossicodipendenti.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Non è una faccenda così banale. Uno una volta aveva detto che il paradiso lo spavetava quanto l'inferno. Lo spaventava l'assenza di variazione. Essere felici per sempre o disperati per sempre è il contrario di vivere, a ben pensarci.
Infatti alcune religioni non promettono il paradiso, promettono la reincarnazione che in pratica è la vita per sempre.
Non scherzo mai su queste cose. E comunque meglio liberi all'inferno che schiavi in paradiso
 

Brunetta

Utente di lunga data

bravagiulia75

Annebbiata lombarda DOCG
@Brunetta tema interessante, so benissimo gli effetti che ha prodotto questa condotta
purtroppo sono farmaci che danno dipendenza tempo 0
guarderò volentieri le serie tv
 

Brunetta

Utente di lunga data
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