Ti sei spiegata benissimo.
Però credo ci sia un errore nella premessa, ovvero il pensare che la cultura popolare sia univoca. Non lo è, ma è strettamente correlata ad altri fattori, geografici, sociali, economici e culturali.
La Soncini poi parla più di cultura di massa che cultura popolare, e ne parla relativamente ad un’epoca dove vi era già della scelta, negli anni 80 potevi cambiare canale e guardare altro. O leggere un libro, o ascoltare musica.
Aver visto Via col vento o meno dipende pure dalla famiglia, o più banalmente dai gusti di mamma, o papà, e dopo da quelli personali.
E poi Via col vento è un mattone, come il gattopardo. E Nanni Moretti è insopportabile.