Vediamo se riesco a spiegarmi

Eagle72

Utente di lunga data
La Rai ha tutti gli archivi storici del nostro paese.
Per questo può proporre anche fiction culturalmente valide.
Ma non tutti hanno le capacità di comprenderlo.
Oggi viene più facile comprare Nefflis.
All'estero roba tipo tataranni, Montalbano ecc sono conosciutissime ed apprezzate. Gli altri, quelli che non paghiamo fanno cento vetrine, Maria de filippi e la d Urso. Che poi non paghiamo un piffero. La pubblicità la paghiamo noi acquistando prodotti
 

Eagle72

Utente di lunga data
Dove avresti letto, nel mio intervento, una difesa di Mediaset?
In ogni caso, va riconosciuto che, a differenza della RAI, Mediaset almeno non preleva forzatamente denaro dalle tasche dei cittadini.
Guardo pochissimo la TV, e ancor meno RAI e Mediaset. Ogni tanto La7.
Per il resto, preferisco YouTube e Internet per l'informazione anche internazionale andando direttamente alle fonti.
Se ho voglia di un film, vado al cinema. Se ho voglia di teatro, vado a teatro.
Trovo che il canone imposto dalla RAI sia paragonabile a una rapina subita su un mezzo pubblico e il doverlo inserire nelle bollette della luce dà l'esatta misura dello schifo che tale rapina suscita nella gente.
Se non è rai è Mediaset. Certo non possiamo fare confronto con dazn, Sky a 50 al mese. La TV gratis o giù di lì è rai e Mediaset. A me non pesa il canone.. grazie alla rai hai archivi storici, teatrali, orchestra e tanto altro.
 

hammer

Utente di lunga data
Se non è rai è Mediaset. Certo non possiamo fare confronto con dazn, Sky a 50 al mese. La TV gratis o giù di lì è rai e Mediaset. A me non pesa il canone.. grazie alla rai hai archivi storici, teatrali, orchestra e tanto altro.
E' un tuo diritto pagare il canone con gioia. Ci mancherebbe.
Buona visione. ;)
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
@Nocciola tu hai un’idea di come l’orario incida?
Pari pari no perché i telespettatori collegati prima di cena sono in numero diverso da dopo cena
Poi si scontrerebbero con programmi diversi quindi non è detto che avrebbero garantite le stesse audience
 

The Reverend

Utente di lunga data
Buttate quella caxxo di TV e vivete una vita vera nel mondo reale al di fuori delle mura domestiche. Sennò mi diventate come la dear @Brunetta , tutta una citazione da film e telefilm 😂😂😂
 

ologramma

Utente di lunga data
I pacchi è il gioco della busta delle fiere. Solo che nelle fiere se chi giocava vinceva, ci rimetteva il padrone del baraccone. Allora era divertente il gioco psicologico, così come è divertente fare un bluff o scoprirlo a poker, oltre alla possibilità di vincere o no. Ma è anche il piacere del flirt.
In televisione il gioco dei pacchi non mi interessa. L’eredità mi fa sentire competente e lontana dalla demenza 😂
Non li vediamo ma vedo la mia signora che segue il gioco della 7 la sento sorridere ,io entro in cucina quasi all'ultimo , è un gioco che chi vince non distribuisce tanti soldi ma è divertente e da sorprese piacevoli
 

white74

Utente di lunga data
Ti sei spiegata benissimo.
Però credo ci sia un errore nella premessa, ovvero il pensare che la cultura popolare sia univoca. Non lo è, ma è strettamente correlata ad altri fattori, geografici, sociali, economici e culturali.
La Soncini poi parla più di cultura di massa che cultura popolare, e ne parla relativamente ad un’epoca dove vi era già della scelta, negli anni 80 potevi cambiare canale e guardare altro. O leggere un libro, o ascoltare musica.
Aver visto Via col vento o meno dipende pure dalla famiglia, o più banalmente dai gusti di mamma, o papà, e dopo da quelli personali.
E poi Via col vento è un mattone, come il gattopardo. E Nanni Moretti è insopportabile.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ti sei spiegata benissimo.
Però credo ci sia un errore nella premessa, ovvero il pensare che la cultura popolare sia univoca. Non lo è, ma è strettamente correlata ad altri fattori, geografici, sociali, economici e culturali.
La Soncini poi parla più di cultura di massa che cultura popolare, e ne parla relativamente ad un’epoca dove vi era già della scelta, negli anni 80 potevi cambiare canale e guardare altro. O leggere un libro, o ascoltare musica.
Aver visto Via col vento o meno dipende pure dalla famiglia, o più banalmente dai gusti di mamma, o papà, e dopo da quelli personali.
E poi Via col vento è un mattone, come il gattopardo. E Nanni Moretti è insopportabile.
Quello che un tempo era definita cultura popolare non esiste più. Lo aveva già osservato Pasolini (accidenti @paulpaulpaul non cito solo film).
Non sono scema e nemmeno la Soncini, infatti l’ho scritto, lei si riferiva a una persona di pari età e ceto sociale è più agli anni settanta che ottanta, prima delle televisioni private, non certo ai Pontecorvo che passavano serate creando un quartetto per archi e suonando musica classica. Non so perché quartetto perché, se non sbaglio i figli erano tre.
Comunque chi faceva altro, ad esempio leggendo, saprà dei libri.
Io penso che la spiegazione stia in genitori con una idea diversa di educazione che mandavano i figli a dormire presto.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Ti sei spiegata benissimo.
Però credo ci sia un errore nella premessa, ovvero il pensare che la cultura popolare sia univoca. Non lo è, ma è strettamente correlata ad altri fattori, geografici, sociali, economici e culturali.
La Soncini poi parla più di cultura di massa che cultura popolare, e ne parla relativamente ad un’epoca dove vi era già della scelta, negli anni 80 potevi cambiare canale e guardare altro. O leggere un libro, o ascoltare musica.
Aver visto Via col vento o meno dipende pure dalla famiglia, o più banalmente dai gusti di mamma, o papà, e dopo da quelli personali.
E poi Via col vento è un mattone, come il gattopardo. E Nanni Moretti è insopportabile.
Su Moretti straquoto
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ti sei spiegata benissimo.
Però credo ci sia un errore nella premessa, ovvero il pensare che la cultura popolare sia univoca. Non lo è, ma è strettamente correlata ad altri fattori, geografici, sociali, economici e culturali.
La Soncini poi parla più di cultura di massa che cultura popolare, e ne parla relativamente ad un’epoca dove vi era già della scelta, negli anni 80 potevi cambiare canale e guardare altro. O leggere un libro, o ascoltare musica.
Aver visto Via col vento o meno dipende pure dalla famiglia, o più banalmente dai gusti di mamma, o papà, e dopo da quelli personali.
E poi Via col vento è un mattone, come il gattopardo. E Nanni Moretti è insopportabile.
Una standing ovation per questa donna.

View attachment 16043
Visti gli applausi non posso esimermi di dire che non bisognerebbe mai confondere i propri gusti o la propria capacità di comprendere un prodotto culturale con il valore del prodotto culturale.
Se poi la valutazione è su basi aprioristiche è solo correre il rischio di privarsi della possibilità di comprendere altri punti di vista.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Comunque non avete letto con attenzione me e nemmeno la Soncini.
 

Brunetta

Utente di lunga data

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
All'estero roba tipo tataranni, Montalbano ecc sono conosciutissime ed apprezzate. Gli altri, quelli che non paghiamo fanno cento vetrine, Maria de filippi e la d Urso. Che poi non paghiamo un piffero. La pubblicità la paghiamo noi acquistando prodotti
Lungi da me difendere l'aspetto culturale, ma la TV commerciale se non la vuoi guardare basta non guardarla, e se fai la spesa all'Eurospin o simili non paghi nemmeno la quota pubblicità sui prodotti. Il canone per il carrozzone invece lo paghi sia che lo guardi sia che non lo guardi, a meno che non fai la dichiarazione all'Agenzia delle Entrate che non hai la TV..
 

Nicky

Utente di lunga data
Ma davvero non avete letto il Gattopardo a scuola?
Mi riferisco ai coetanei, io credevo che lo leggessero tutti.
 
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