i sogni nel cassetto

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Personalmente lo ritengo un modo triste per vivere ma è una mia opinione. Come già detto, io mi fido di tutti(e) poi mi adeguo in base al comportamento altrui tenuto. Rischio di Prendere più fregature? In teoria si ma praticamente no perché non affronto le conoscenze iniziali con aspettative. Di contro, vivo con molta più leggerezza la vita
Io vivo benissimo
 

Brunetta

Utente di lunga data
Da fb:
Marco Valerio Vuoi vedere la mia ex nuda? Sono apparsi a Roma una serie di volantini con frasi tipo “Guardate tutti quella stronza della mia ex nuda”, “Guardate Francesca quanto è stata brava l'altra notte”, "Vaffanculo Elisa. Ora tutti vedranno i tuoi video", accompagnate da un QR Code che promette di vedere immagini nude di ex fidanzate. Una volta inquadrato il Qr code, però la realtà è un’altra. L'iniziativa ha visto la diffusione di QR Code posizionati nei bagni dei locali e nei punti nevralgici di Piazza Bologna, Piazza Trilussa, quartiere San Lorenzo, Trieste e Ostiense. Accanto a questi, frasi provocatorie che alludevano alla possibilità di accedere a immagini nude di ex fidanzate, stuzzicando la curiosità dei passanti. Ma cosa si cela dietro i manifesti? Un'azione di guerrilla marketing, una provocazione di studenti e studentesse dello Ied (Istituto Europeo di Design) contro il fenomeno del revenge porn. Tuttavia, il vero shock arriva dopo: scannerizzando il codice, il link non porta a immagini private, ma a un video che colpevolizza chi ha compiuto il gesto. Un ribaltamento della prospettiva che spinge a riflettere sul proprio ruolo nel fenomeno e a riconoscere una verità scomoda: chi guarda, è complice. Il video rimanda poi al sito ufficiale dell’iniziativa, dove il tema viene approfondito e sono disponibili risorse per comprendere e combattere il revenge porn. L’operazione, volutamente provocatoria, mira a interrompere l’indifferenza e a generare disagio in chi fruisce di questi contenuti, trasformando la semplice curiosità in consapevolezza. Un’esperienza diretta e personale, che pone chi guarda di fronte alla propria responsabilità. I numeri parlano chiaro: in Italia, negli ultimi anni, circa 5 milioni di persone sono state vittime di revenge porn, mentre 14 milioni hanno visualizzato contenuti privati non consensuali. Ma il dato più allarmante riguarda la normalizzazione di questo fenomeno: l’84% di chi riceve queste immagini e le condivide si dice pronto a farlo di nuovo. Un meccanismo pericoloso, che trasforma le vittime in oggetti e rende chi guarda parte del problema. "Con questa iniziativa, le studentesse dello IED vogliono innescare un cambiamento culturale, spingendo le persone a riconoscere il proprio ruolo e a fare un passo avanti verso una cultura del rispetto e della consapevolezza".
 

Pincopallino

Utente di lunga data
E comunque io non ci troverei nulla di male se uno mi dicesse chiaramente cosa vuole da me.
Tipo:
Ciao, ti trovo carina. Se anche tu mi trovi carino ti va di scopare?
ecco, poi a limite si valuta.
Io ho provato a fare la stessa cosa con una nota imprenditrice, oggi nonna:
Ciao ti trovo ricca, poiché io sono povero come lammmerda ci sposiamo?
E gnente, me l’ha data un paio di volte ma poi ha sposato un altro.
 

andrea53

Utente di lunga data
Da fb:
Marco Valerio Vuoi vedere la mia ex nuda? Sono apparsi a Roma una serie di volantini con frasi tipo “Guardate tutti quella stronza della mia ex nuda”, “Guardate Francesca quanto è stata brava l'altra notte”, "Vaffanculo Elisa. Ora tutti vedranno i tuoi video", accompagnate da un QR Code che promette di vedere immagini nude di ex fidanzate. Una volta inquadrato il Qr code, però la realtà è un’altra. L'iniziativa ha visto la diffusione di QR Code posizionati nei bagni dei locali e nei punti nevralgici di Piazza Bologna, Piazza Trilussa, quartiere San Lorenzo, Trieste e Ostiense. Accanto a questi, frasi provocatorie che alludevano alla possibilità di accedere a immagini nude di ex fidanzate, stuzzicando la curiosità dei passanti. Ma cosa si cela dietro i manifesti? Un'azione di guerrilla marketing, una provocazione di studenti e studentesse dello Ied (Istituto Europeo di Design) contro il fenomeno del revenge porn. Tuttavia, il vero shock arriva dopo: scannerizzando il codice, il link non porta a immagini private, ma a un video che colpevolizza chi ha compiuto il gesto. Un ribaltamento della prospettiva che spinge a riflettere sul proprio ruolo nel fenomeno e a riconoscere una verità scomoda: chi guarda, è complice. Il video rimanda poi al sito ufficiale dell’iniziativa, dove il tema viene approfondito e sono disponibili risorse per comprendere e combattere il revenge porn. L’operazione, volutamente provocatoria, mira a interrompere l’indifferenza e a generare disagio in chi fruisce di questi contenuti, trasformando la semplice curiosità in consapevolezza. Un’esperienza diretta e personale, che pone chi guarda di fronte alla propria responsabilità. I numeri parlano chiaro: in Italia, negli ultimi anni, circa 5 milioni di persone sono state vittime di revenge porn, mentre 14 milioni hanno visualizzato contenuti privati non consensuali. Ma il dato più allarmante riguarda la normalizzazione di questo fenomeno: l’84% di chi riceve queste immagini e le condivide si dice pronto a farlo di nuovo. Un meccanismo pericoloso, che trasforma le vittime in oggetti e rende chi guarda parte del problema. "Con questa iniziativa, le studentesse dello IED vogliono innescare un cambiamento culturale, spingendo le persone a riconoscere il proprio ruolo e a fare un passo avanti verso una cultura del rispetto e della consapevolezza".
sottoscrivo ogni cosa, anche se sollevo tutte le mie riserve su tutti coloro che, nell'intimità, sprecano una parte del loro tempo a farsi i filmini...
 

danny

Utente di lunga data
Detto tra noi, come al solito, però ogni tanto anche lasciarsi andare un po', eh...
Non è che bisogna per forza vivere sempre sul chi va là e di paure.
Ci si fa i filmini perché piace farseli
E perché si ha anche il pelo sullo stomaco per pensare che se anche lì vede qualcuno di estraneo non frega niente.
Chi fa Revenge porn è uno stronzo che pensa che una donna che fa porno debba essere trattata da puttana o anche peggio.
È un uomo di merda che sotto sotto è un bacchettone.
Scegliete uomini con la mentalità più aperta e non avrete problemi.
Ma sceglieteli una buona volta.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Detto tra noi, come al solito, però ogni tanto anche lasciarsi andare un po', eh...
Non è che bisogna per forza vivere sempre sul chi va là e di paure.
Ci si fa i filmini perché piace farseli
E perché si ha anche il pelo sullo stomaco per pensare che se anche lì vede qualcuno di estraneo non frega niente.
Chi fa Revenge porn è uno stronzo che pensa che una donna che fa porno debba essere trattata da puttana o anche peggio.
È un uomo di merda che sotto sotto è un bacchettone.
Scegliete uomini con la mentalità più aperta e non avrete problemi.
Ma sceglieteli una buona volta.
Il revenge porn è anche (giustamente) illegale
 

danny

Utente di lunga data
Comunque in genere non si tratta di donne che fanno porno, ma della tua donna (tua generico) che ti manda la foto della patata o di un’altra parte intima
In genere sì.
Prassi che purtroppo è diventata frequente anche con uomini di cui si sa troppo poco.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Comunque in genere non si tratta di donne che fanno porno, ma della tua donna (tua generico) che ti manda la foto della patata o di un’altra parte intima
ma possono essere anche filmini fatti insieme e poi fatti girare per vendetta, ci sono stati casi di suicidio, per questo è stata dedicata una norma
 

danny

Utente di lunga data
Educazione basica al porno e alle immagini di nudo: se li fai devi avere le palle per resistere all'idea che possano girare.
Perché potrebbe accadere, anche per sbaglio e non certo solo nei casi di Revenge Porn.
Nessuno ti può garantire che resteranno privati per sempre.
Se la cosa ti può minimamente turbare non farli.
Nessuno ti obbliga.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Educazione basica al porno e alle immagini di nudo: se li fai devi avere le palle per resistere all'idea che possano girare.
Perché potrebbe accadere, anche per sbaglio e non certo solo nei casi di Revenge Porn.
Nessuno ti può garantire che resteranno privati per sempre.
Se la cosa ti può minimamente turbare non farli.
Nessuno ti obbliga.
Il tizio che ha ammazzato una ragazza e ha fatto filmato del sesso con lei, prima e dopo l’assassinio, piazzava le telecamere nascoste.
Dice di non essere mai stato una persona violenta…
 

gvl

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
Buona autostima.
Ho visto il processo d’appello, mandato in onda con flashback del primo.
Agghiacciante.
Piazzava più telecamere, faceva un lavoro professionale.
 
  • Like
Reactions: gvl

gvl

Utente di lunga data
Ho visto il processo d’appello, mandato in onda con flashback del primo.
Agghiacciante.
Piazzava più telecamere, faceva un lavoro professionale.
Conosco il fatto per sommi capi e non ho potuto seguire. Probabilmente aveva una doppia personalità. Una perbene e l' altra omicida. Produceva Snuff Video ma con scene reali.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Conosco il fatto per sommi capi e non ho potuto seguire. Probabilmente aveva una doppia personalità. Una perbene e l' altra omicida. Produceva Snuff Video ma con scene reali.
Ma che doppia personalità!
Simulava.
 
  • Like
Reactions: gvl
Top