Credo che scegliere oggetti lussuosi sottenda una volontà di distinguersi dalla maggioranza, ma uniformandosi a una classe e, quindi, non dando risalto al carattere personale, ma all'appartenenza a un genere che indossa certi abiti e accessori, guida certe macchine, abita certe case.Diamo una scossa al thread e buttiamo lì la provocazione:
Il lusso e la voglia di ostentarla non è altro che una mancanza di carattere personale della persona che brama quell'oggetto.
Che ne pensate?
Se si inseriscono le storie delle mafie e la loro organizzazione si riesce a dare un altro volto a tutto quanto è accaduto e accade in Europa.Che fortuna!![]()
C’è una presa d’atto delle differenze economiche come differenze di valore delle persone.Credo che scegliere oggetti lussuosi sottenda una volontà di distinguersi dalla maggioranza, ma uniformandosi a una classe e, quindi, non dando risalto al carattere personale, ma all'appartenenza a un genere che indossa certi abiti e accessori, guida certe macchine, abita certe case.
Non è detto che vengano scelti da chi è privo di carattere o di gusto.
Ma c'è anche l'esigenza di far vedere dove si è.
Infatti ho specificato. Si trovano comunque cellulari, cuffie, ecc molto meno cari che hanno lo stesso scopoApple però è normale oggetto di consumo.
Io andata per anni con il trolley. Intanto restando dentro ore ci metto i giacconi . Se compro bottiglie p cose pesanti non devo girare con i sacchetti che pesano ,La Fiera dell’Artigianato è una fiera della follia.
Il fatto stesso di andarci richiede una predisposizione all’acquisto.
Si trovano alcuni oggetti particolari, che non si trovano normalmente. Ma campiamo benissimo anche senza.
Però ormai siamo lì, che ci siamo andati a fare, se non compriamo nulla?
E così anche la persona più oculata torna con qualcosa.
Quelli con i trolley spero che siano negozianti che poi rivendano i tesori scovati o li usino per arredare il negozi.
Normale attitudine dell'essere umano.C’è una presa d’atto delle differenze economiche come differenze di valore delle persone.
Volersi sentire appartenenti a una classe superiore, piuttosto che a una inferiore è una cosa comprensibile, ma avvalla le differenze implicite di valore, attraverso la condizione economica, rappresentata dagli oggetti.
Eh? Re Giorgio decide tutto, anche lo spessore della carta igienica anche ora che ha 90 anni.Armani staff lui era contrario, ma già non aveva alcun potere decisionali
Ora c’è Exchange. Stesso concetto: sotto brand non di lussoVecchia perché l'hanno abbandonata a de stessa
Ho una maglietta che mi hanno regalato di Exchange e fa cagare come tessuto.Ora c’è Exchange. Stesso concetto: sotto brand non di lusso
Ha rilasciato lui l'intervista.Eh? Re Giorgio decide tutto, anche lo spessore della carta igienica anche ora che ha 90 anni.
Leggevo che exchange c'è dal 1991 , e tratta prodotti economici per i più giovani.Ora c’è Exchange. Stesso concetto: sotto brand non di lusso
Importante non spendere più di quello che ha; e non basta essere maggiorenne per trovare questo equilibrio.Che ognuno faccia ciò che vuole con i propri soldi.
Se uno ama il lusso sono fatti suoi. Se uno vuole girare come un barbone (Sic!) sono fatti suoi.
Imho
In generale per quanto riguarda me, non ho mai avuto la mania delle scarpe, borse, orologi, parrucchiere, estetista e shopping in maniera “drogato che non può fare a meno”. Ho avuto poche cose, di buona fattura, spesso in saldo. Mi sono piuttosto lasciata andare su cosettine sfiziose per i figli, soprattutto per la femmina con indumenti di marca e in effetti costosi per una bambina in crescita. Sempre vestiti con molto cura, le mamme delle compagne di mia figlia mi chiedevano di passarle quando rimanevano piccoli i vestiti.Ma davvero a voi interessano oggetti di lusso?
Vi rinunciate solo per mancanza di mezzi (SE ci rinunciate) oppure ve ne fregate?
E per questo motivo ci sono indumenti con la scritta bella grande del marchio. E questo non mi piace: amo un indumento di buona qualità, ben fatto e tutto e tutto, ma non vedo la necessità di andare in giro facendogli la pubblicità con il suo nome addosso scritto con caratteri cubitali, ma neanche piccoli. Preferisco che non si veda il marchio.Credo che scegliere oggetti lussuosi sottenda una volontà di distinguersi dalla maggioranza, ma uniformandosi a una classe e, quindi, non dando risalto al carattere personale, ma all'appartenenza a un genere che indossa certi abiti e accessori, guida certe macchine, abita certe case.
Non è detto che vengano scelti da chi è privo di carattere o di gusto.
Ma c'è anche l'esigenza di far vedere dove si è.
Devono pensare che le donne siano esseri inferiori da dover indicare il nome sul “prodotto”. Magari se aggiungono anche i metodi d’utilizzo diventiamo… illuminate.
Praticamente chiedevo se vi piaceva davvero più una BirkinIn generale per quanto riguarda me, non ho mai avuto la mania delle scarpe, borse, orologi, parrucchiere, estetista e shopping in maniera “drogato che non può fare a meno”. Ho avuto poche cose, di buona fattura, spesso in saldo. Mi sono piuttosto lasciata andare su cosettine sfiziose per i figli, soprattutto per la femmina con indumenti di marca e in effetti costosi per una bambina in crescita. Sempre vestiti con molto cura, le mamme delle compagne di mia figlia mi chiedevano di passarle quando rimanevano piccoli i vestiti.
Ultimamente ho scoperto la gioia di lasciarmi andare qualche volta e di non andare via a mani vuote quando vedevo qualcosa che mi piacesse tanto. E sono spuntate scarpine e borse, qualche vestito di cui mi sono innamorata.
Ma prima veramente potevo stare un anno senza comprare niente per me.
Oltre a essere carina, adorabile e simpatica, sono anche molto economica; avviso agli intenditori.