Borse, borsette, scarpe

Nicky

Utente di lunga data
Diamo una scossa al thread e buttiamo lì la provocazione:
Il lusso e la voglia di ostentarla non è altro che una mancanza di carattere personale della persona che brama quell'oggetto.
Che ne pensate?
Credo che scegliere oggetti lussuosi sottenda una volontà di distinguersi dalla maggioranza, ma uniformandosi a una classe e, quindi, non dando risalto al carattere personale, ma all'appartenenza a un genere che indossa certi abiti e accessori, guida certe macchine, abita certe case.
Non è detto che vengano scelti da chi è privo di carattere o di gusto.
Ma c'è anche l'esigenza di far vedere dove si è.
 

danny

Utente di lunga data
Se si inseriscono le storie delle mafie e la loro organizzazione si riesce a dare un altro volto a tutto quanto è accaduto e accade in Europa.
È una storia affascinante, altro che i libricini di Saviano.
A Milano convergono nel dopoguerra tutte le 3 mafie Italiane, che si spartiscono il territorio, non senza qualche incidente, parecchio tempo fa.
Col tempo le attività sul territorio, dalla droga alla prostituzione, vedono aggiungersi la presenza di mafie internazionali secondo una spartizione che deve essere per forza avvenuta con le mafie nostrane, che trasferiscono il loro polo d'interesse nell'edilizia, appalti, imprenditoria e finanza, anche in Europa.
Così sul territorio abbiamo la presenza della mocro-mafia, ovvero la mafia marocchina, di quella albanese, quella romena etc.
Un bel caos, perché per esempio la mafia Marocchina ha una struttura familistica, con tutto ciò che questo comporta.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Credo che scegliere oggetti lussuosi sottenda una volontà di distinguersi dalla maggioranza, ma uniformandosi a una classe e, quindi, non dando risalto al carattere personale, ma all'appartenenza a un genere che indossa certi abiti e accessori, guida certe macchine, abita certe case.
Non è detto che vengano scelti da chi è privo di carattere o di gusto.
Ma c'è anche l'esigenza di far vedere dove si è.
C’è una presa d’atto delle differenze economiche come differenze di valore delle persone.
Volersi sentire appartenenti a una classe superiore, piuttosto che a una inferiore è una cosa comprensibile, ma avvalla le differenze implicite di valore, attraverso la condizione economica, rappresentata dagli oggetti.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Apple però è normale oggetto di consumo.
Infatti ho specificato. Si trovano comunque cellulari, cuffie, ecc molto meno cari che hanno lo stesso scopo
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
La Fiera dell’Artigianato è una fiera della follia.
Il fatto stesso di andarci richiede una predisposizione all’acquisto.
Si trovano alcuni oggetti particolari, che non si trovano normalmente. Ma campiamo benissimo anche senza.
Però ormai siamo lì, che ci siamo andati a fare, se non compriamo nulla?
E così anche la persona più oculata torna con qualcosa.
Quelli con i trolley spero che siano negozianti che poi rivendano i tesori scovati o li usino per arredare il negozi.
Io andata per anni con il trolley. Intanto restando dentro ore ci metto i giacconi . Se compro bottiglie p cose pesanti non devo girare con i sacchetti che pesano ,
Negli ultimi anni trovando sempre le stesse cose e avendo già acquistato gli oggetti psrticolari che mi piacevano, vado senza. Non compro nulla. Mi fermo a cena mamgiando qualcosa di particolare
 

danny

Utente di lunga data
C’è una presa d’atto delle differenze economiche come differenze di valore delle persone.
Volersi sentire appartenenti a una classe superiore, piuttosto che a una inferiore è una cosa comprensibile, ma avvalla le differenze implicite di valore, attraverso la condizione economica, rappresentata dagli oggetti.
Normale attitudine dell'essere umano.
La differenza col passato è che a possedere oggetti un tempo erano pochi, con l'avvio della produzione industriale il possesso è divenuto appannaggio di tutti.
Gran parte dei contenuti dei musei erano collezioni private.
 

Nicky

Utente di lunga data
La fabbricazione in "serie" può portare ad avere oggetti belli, anche se fatti in Cina, ma che, per me, non possono essere quotati più di tanto.
Qualche anno fa avevo, invece, visto il documentario "signe Chanel", dedicato alla realizzazione di una collezione di Haute Couture ed effettivamente si vedeva la differenza.
Poi non sono comunque investimenti, perché è dubbio che mantengano un valore. Ma è effettivamente lusso.
Orologi, gioielli e certe auto posso effettivamente essere anche investimenti. Anche se è sempre meglio prendersi le pietre non lavorate, invece del gioiello, a meno che non sia di certe case specifiche.
 

Lara3

Utente di lunga data
Ma davvero a voi interessano oggetti di lusso?
Vi rinunciate solo per mancanza di mezzi (SE ci rinunciate) oppure ve ne fregate?
In generale per quanto riguarda me, non ho mai avuto la mania delle scarpe, borse, orologi, parrucchiere, estetista e shopping in maniera “drogato che non può fare a meno”. Ho avuto poche cose, di buona fattura, spesso in saldo. Mi sono piuttosto lasciata andare su cosettine sfiziose per i figli, soprattutto per la femmina con indumenti di marca e in effetti costosi per una bambina in crescita. Sempre vestiti con molto cura, le mamme delle compagne di mia figlia mi chiedevano di passarle quando rimanevano piccoli i vestiti.
Ultimamente ho scoperto la gioia di lasciarmi andare qualche volta e di non andare via a mani vuote quando vedevo qualcosa che mi piacesse tanto. E sono spuntate scarpine e borse, qualche vestito di cui mi sono innamorata.
Ma prima veramente potevo stare un anno senza comprare niente per me.
Oltre a essere carina, adorabile e simpatica, sono anche molto economica; avviso agli intenditori.
 

Lara3

Utente di lunga data
Credo che scegliere oggetti lussuosi sottenda una volontà di distinguersi dalla maggioranza, ma uniformandosi a una classe e, quindi, non dando risalto al carattere personale, ma all'appartenenza a un genere che indossa certi abiti e accessori, guida certe macchine, abita certe case.
Non è detto che vengano scelti da chi è privo di carattere o di gusto.
Ma c'è anche l'esigenza di far vedere dove si è.
E per questo motivo ci sono indumenti con la scritta bella grande del marchio. E questo non mi piace: amo un indumento di buona qualità, ben fatto e tutto e tutto, ma non vedo la necessità di andare in giro facendogli la pubblicità con il suo nome addosso scritto con caratteri cubitali, ma neanche piccoli. Preferisco che non si veda il marchio.
Che poi se devo andare in giro a fare pubblicità a un certo marchio, vorrei che lo facessi essendo pagata. Immaginate la classe di qualcuno che è vestito con varie cose e tutte hanno scritto bello grande il nome del marchio: insegna pubblicitaria piuttosto che eleganza.
 

Brunetta

Utente di lunga data
In generale per quanto riguarda me, non ho mai avuto la mania delle scarpe, borse, orologi, parrucchiere, estetista e shopping in maniera “drogato che non può fare a meno”. Ho avuto poche cose, di buona fattura, spesso in saldo. Mi sono piuttosto lasciata andare su cosettine sfiziose per i figli, soprattutto per la femmina con indumenti di marca e in effetti costosi per una bambina in crescita. Sempre vestiti con molto cura, le mamme delle compagne di mia figlia mi chiedevano di passarle quando rimanevano piccoli i vestiti.
Ultimamente ho scoperto la gioia di lasciarmi andare qualche volta e di non andare via a mani vuote quando vedevo qualcosa che mi piacesse tanto. E sono spuntate scarpine e borse, qualche vestito di cui mi sono innamorata.
Ma prima veramente potevo stare un anno senza comprare niente per me.
Oltre a essere carina, adorabile e simpatica, sono anche molto economica; avviso agli intenditori.
Praticamente chiedevo se vi piaceva davvero più una Birkin 👜 di una borsa sotto i 200€.
 
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