Fare la barba...

Lara3

Utente di lunga data
Sicuramente. Credo anche però che ci siano figli (non parlo di te) che non sanno sopportare nulla e che vedono solo i lati negativi dei genitori.
Io spesso sento o leggo cose che mi lasciano basita
Si, c’è di tutto e spesso l’ingratitude e la mancanza di oggettività regnano nelle relazioni. Così come l’indifferenza e la mancanza di empatia.
Io ci ho messo tanti anni a provare, perché di quell’affetto abbiamo tutti bisogno. Poi molto tardi mi sono arresa. E ho visto cose che non avevo notato prima. Tipo un padre che non va mai a trovare una figlia in ospedale per quasi 3 mesi e una volta uscita , nessuna attenzione per una figlia da poco maggiorenne si, ma non in grado di salire le scale, fare la spesa ecc.
Che appena uscita dall’ospedale si trascinava con i mezzi per andare a fare fisioterapia, mentre lui giovane pensionato continuava la sua vita da play boy comodamente con la macchina. La cosa terribile è che all’epoca le sue mancante visite in ospedale, non mi hanno stupita per niente, era tutto coerente con il suo solito comportamento.
Per questo che dico, che “fare la barba” adesso a lui, ha un peso enorme. Per me.
Mentalità maschilista, ha sempre preteso e considerato la moglie colei che deve occuparsene interamente della casa e accettare di buon ( direi ottimo ) grado le sue esuberanze extraconiugali. In più la moglie doveva devolvere l’intero stipendio per le spese della famiglia mentre il suo cospicuo stipendio non ha mai subito la minima detrazione per i vestiti dei figli, per il cibo e ancor meno per una minima paghetta per i figli adolescenti. Perché è così che deve andare.
Adesso pretende ancora che la moglie faccia tutto in casa. Nonostante tutto e nonostante tutte. Che sono state veramente tante.
 
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Gaia

Utente di lunga data
Si, c’è di tutto e spesso l’ingratitude e la mancanza di oggettività regnano nelle relazioni. Così come l’indifferenza e la mancanza di empatia.
Io ci ho messo tanti anni a provare, perché di quell’affetto abbiamo tutti bisogno. Poi molto tardi mi sono arresa. E ho visto cose che non avevo notato prima. Tipo un padre che non va mai a trovare una figlia in ospedale per quasi 3 mesi e una volta uscita , nessuna attenzione per una figlia da poco maggiorenne si, ma non in grado di salire le scale, fare la spesa ecc.
Che appena uscita dall’ospedale si trascinava con i mezzi per andare a fare fisioterapia, mentre lui giovane pensionato continuava la sua vita da play boy. La cosa terribile è che all’epoca le sue mancante visite in ospedale, non mi hanno stupito per niente, era tutto coerente con il suo solito comportamento.
Per questo che dico, che “fare la barba” adesso a lui, ha un peso enorme. Per me.
Mentalità maschilista ha sempre preteso e considerato la moglie colei che deve occuparsene interamente della casa e accettare di buon ( direi ottimo ) grado le sue esuberanze extraconiugali. In più la moglie doveva devolvere l’intero stipendio per le spese della famiglia mentre il suo cospicuo stipendio non ha mai subito la minima detrazione per i vestiti dei figli, per il cibo e ancor meno per una minima paghetta per figli adolescenti. Perché è così che deve andare.
Adesso pretende ancora che la moglie faccia tutto in casa. Nonostante tutto e nonostante tutte. Che sono state veramente tante.
Non puoi cambiare le persone. Tua madre ha fatto un grande errore nel non liberarsene. Tu però puoi.
Chiudi ogni contatto e tanto piacere se ti pensa ingrata.
Quando sarà il momento che qualcuno dovrà accudirlo farai come tanti.
Lo metterai nella peggiore rsa e avrai adempiuto ai tuoi obblighi di figlia.
E continuerai a vivere serena la tua vita.
Si raccoglie sempre ciò che si semina.
E alla fine ‘ una legge di natura quella di trattare come ti hanno trattato.
 

hammer

Utente di lunga data
Si, c’è di tutto e spesso l’ingratitude e la mancanza di oggettività regnano nelle relazioni. Così come l’indifferenza e la mancanza di empatia.
Io ci ho messo tanti anni a provare, perché di quell’affetto abbiamo tutti bisogno. Poi molto tardi mi sono arresa. E ho visto cose che non avevo notato prima. Tipo un padre che non va mai a trovare una figlia in ospedale per quasi 3 mesi e una volta uscita , nessuna attenzione per una figlia da poco maggiorenne si, ma non in grado di salire le scale, fare la spesa ecc.
Che appena uscita dall’ospedale si trascinava con i mezzi per andare a fare fisioterapia, mentre lui giovane pensionato continuava la sua vita da play boy. La cosa terribile è che all’epoca le sue mancante visite in ospedale, non mi hanno stupito per niente, era tutto coerente con il suo solito comportamento.
Che importanza aveva che fossi maggiorenne?
Nel cuore di un genitore, i figli restano sempre bambini che hanno bisogno.
Certo, non bisogna farlo vedere: quando diventano adulti, vanno trattati come tali.
Ma nella nostra mente, li vediamo sempre piccoli.
Ogni volta che ti leggo, sento come se ci fosse un dolore nascosto, per una vita certamente non troppo facile.
Ma sono certo che ai tuoi figli hai dato tutte le gioie e l'affetto che tu non hai avuto.
Questo è veramente importante. Il passato è passato.
 

cinquanta+uno

Utente di lunga data
E’ me e’ stato solo concesso di vestirlo, prima che lo depositassero nella bara, perché il tipo che lo doveva vestire ha avuto in quel momento lì, un malore. Quindi intanto che i suoi compari lo assistevano io vestivo il morto.
La cravatta me la annodai su di me e poi gliela misi, già legata, perché a fare il nodo dal davanti non sono capace.
Mi dispiace
 

cinquanta+uno

Utente di lunga data
"le parole mai dette". Il mio babbo nel suo ultimo ricovero all'ospedale mi disse "sai sono di poche parole, non ti ho mai detto cosa penso di te". Quando torniamo a casa voglio scriverti una lettera. Una volta ritornato a casa gli dissi, ma non me la scrive quella lettera? Non aveva più forze, dopo qualche giorno mi lasciò.
Non passa giorno che non ci penso. Avrei voluto tanto leggerla
 

ivanl

Utente di lunga data
Poi ti ritrovi senza capire come a fare la barba a tuo papà...

Farsi la barba l'ho sempre vissuto come un momento personale. Un prendersi cura di sé. Se non quotidiano comunque con una sua cadenza... un rito che ogni uomo fa suo.

Farsi la barba è anche un "passaggio"... si non è farsi la barba che ti fa diventare uomo... ma dovrebbe aiutarti a prendere consapevolezza che non sei più un ragazzino.

Ora lui, che ti ha "accompagnato" che ti ha dato le prime dritte su questo "rito" è lì seduto che aspetta... aspetta che tu compi quel rito per lui.

E questo è ancora nulla...

Mentre ti prendi cura ti lui hai paura ad incrociare il suo sguardo... e forse anche lui ha la stessa paura. Ma per quanto tu ti concentri su quella pelle sulle rughe da tendere al meglio per passare con il rasoio senza far danni... gli occhi si incrociano...

Ecco lì vedi l'uomo che era... e nonostante tutto è il tuo punto fermo... che ti guarda e con gli occhi ti dice "grazie"... e tu ti senti piccolo per tutti quei grazie che non gli hai detto...

Cattivik.
L'ho fatto anche io in questi mesi passati, ho provato le stesse identiche sensazioni
 

hammer

Utente di lunga data
"le parole mai dette". Il mio babbo nel suo ultimo ricovero all'ospedale mi disse "sai sono di poche parole, non ti ho mai detto cosa penso di te". Quando torniamo a casa voglio scriverti una lettera. Una volta ritornato a casa gli dissi, ma non me la scrive quella lettera? Non aveva più forze, dopo qualche giorno mi lasciò.
Non passa giorno che non ci penso. Avrei voluto tanto leggerla
Credo che quella lettera sarebbe stata piena delle parole più belle che avresti voluto leggere.
 

ologramma

Utente di lunga data
Io la barba non gliel'ho mai fatta perché se la faceva da solo, ma ho fatto tante altre cose non mi pesava passare tutti i giorni da lui per anni , fargli un po' di spesa oppure altre incombenze che non riusciva a fare anche perché mia madre ,piano piano è appassita ,non mi viene il termine ,era dializzata ,lo è stata per sette lunghi anni ,io ogni volta che ritornava ero e sono stato sempre presente nel accompagnarla e sorreggerla per le scale fino in casa , quindi ho potuto vedere il declino di un corpo malato .
Ho fatto tutto con amore anche se noi siamo due maschi lui si prendeva cura in altre occasioni.
Stessa cosa nei confronti degli altri miei genitori cioè miei suoceri.
Non so come si usa da voi ma per noi si usava chiamarli papà e mamma, nei loro occhi ho visto sempre con orgoglio quando li chiamavo così.
 

bravagiulia75

Annebbiata lombarda DOCG
Già. Non a tutti capitano buoni genitori
Io li ho avuti eccezionali
Se non fosse per loro non esisteri ..
Ogni giorno ringrazio di avere avuto una madre e un padre come loro
Adesso ho solo mio papà
Ma non lo cambierei per nulla al mondo
Onestamente posso essere solo grata di quello che ho
Anche se mia mamma mi manca come l aria
Ma .averne avuto di mamme come la mia
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Ho capito che anche un bambino non è autosufficiente, ma che deve andare avanti lo stesso quando la cura manca pur non essendo orfano. Quei occhi impotenti non gli ho mai visti semplicemente perché in certi momenti difficili nessuno si guarda allo specchio.
Non so cosa tu possa aver vissuto, ma ci sono tante persone anziane abbandonate da figli, genitori che hanno dato l'anima e sono stati ripagati chiudendoli in un ospizio e non vanno neanche a trovarli
 

gvl

Utente di lunga data
Ho accudito mia madre e mio padre e non li ho più adesso.
Mi avete fatto ricordare di questa lettera che lessi tempo fa:

LETTERA DI UN PADRE ANZIANO AL FIGLIO

Se un giorno mi vedrai vecchio: se mi sporco quando mangio e non riesco a vestirmi… abbi pazienza, ricorda il tempo che ho trascorso ad insegnartelo. Se quando parlo con te ripeto sempre le stesse cose, non mi interrompere… ascoltami, quando eri piccolo dovevo raccontarti ogni sera la stessa storia finché non ti addormentavi. Quando non voglio lavarmi non biasimarmi e non farmi vergognare… ricordati quando dovevo correrti dietro inventando delle scuse perché non volevi fare il bagno. Quando vedi la mia ignoranza per le nuove tecnologie, dammi il tempo necessario e non guardarmi con quel sorrisetto ironico ho avuto tutta la pazienza per insegnarti l’abc; quando ad un certo punto non riesco a ricordare o perdo il filo del discorso… dammi il tempo necessario per ricordare e se non ci riesco non ti innervosire: la cosa più importante non è quello che dico ma il mio bisogno di essere con te ed averti li che mi ascolti. Quando le mie gambe stanche non mi consentono di tenere il tuo passo non trattarmi come fossi un peso, vieni verso di me con le tue mani forti nello stesso modo con cui io l’ho fatto con te quando muovevi i tuoi primi passi. Quando dico che vorrei essere morto… non arrabbiarti, un giorno comprenderai che cosa mi spinge a dirlo. Cerca di capire che alla mia età non si vive, si sopravvive. Un giorno scoprirai che nonostante i miei errori ho sempre voluto il meglio per te che ho tentato di spianarti la strada. Dammi un po’ del tuo tempo, dammi un po’ della tua pazienza, dammi una spalla su cui poggiare la testa allo stesso modo in cui io l’ho fatto per te. Aiutami a camminare, aiutami a finire i miei giorni con amore e pazienza in cambio io ti darò un sorriso e l’immenso amore che ho sempre avuto per te. Ti amo figlio mio.

Dedicata ai nostri genitori, a quelli che non ci sono più ma che vorresti avere e a quelli che la demenza se li sta portando via. Come figlia mi ritrovo in tutto e mi accorgo, leggendo, di quanti errori stia commettendo verso l’uomo che è stato per me un padre meraviglioso e che ora è perso nei suoi pensieri. Come madre spero che un giorno mio figlio possa fare tesoro di questi delicatissimi e bellissimi pensieri e regalarmi un sorriso. Dedicato a tutti voi
 

Gaia

Utente di lunga data
Non so cosa tu possa aver vissuto, ma ci sono tante persone anziane abbandonate da figli, genitori che hanno dato l'anima e sono stati ripagati chiudendoli in un ospizio e non vanno neanche a trovarli
Qualcuno avrà raccolto ciò che ha seminato.
Nessuno vive nelle famiglie degli altri e io ho sentito gente riempirsi la bocca di che genitori fantastici siano stati.
Peccato che la loro versione non coincideva con quella dei figli.
 

patroclo

Utente di lunga data
Poi ti ritrovi senza capire come a fare la barba a tuo papà...

Farsi la barba l'ho sempre vissuto come un momento personale. Un prendersi cura di sé. Se non quotidiano comunque con una sua cadenza... un rito che ogni uomo fa suo.

Farsi la barba è anche un "passaggio"... si non è farsi la barba che ti fa diventare uomo... ma dovrebbe aiutarti a prendere consapevolezza che non sei più un ragazzino.

Ora lui, che ti ha "accompagnato" che ti ha dato le prime dritte su questo "rito" è lì seduto che aspetta... aspetta che tu compi quel rito per lui.

E questo è ancora nulla...

Mentre ti prendi cura ti lui hai paura ad incrociare il suo sguardo... e forse anche lui ha la stessa paura. Ma per quanto tu ti concentri su quella pelle sulle rughe da tendere al meglio per passare con il rasoio senza far danni... gli occhi si incrociano...

Ecco lì vedi l'uomo che era... e nonostante tutto è il tuo punto fermo... che ti guarda e con gli occhi ti dice "grazie"... e tu ti senti piccolo per tutti quei grazie che non gli hai detto...

Cattivik.
Sono passati tanti anni, io ero giovane e lui più di me adesso. Mi hanno assalito tante sensazioni..grazie
 
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