Sospetto tradimento

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Quando manca la comunicazione
Quando non si fanno cose insieme
Quando non di ha voglia di tornare a casa
Quando ogni cazzata è buona per litigare
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Quando manca la comunicazione
Quando non si fanno cose insieme
Quando non di ha voglia di tornare a casa
Quando ogni cazzata è buona per litigare
Mi piace che ad esempio tu a differenza dell’altro non mette il fare corna.
Anche perché il fare corna forse è più una conseguenza.
 

hammer

Utente di lunga data
Quando manca la comunicazione
Quando non si fanno cose insieme
Quando non di ha voglia di tornare a casa
Quando ogni cazzata è buona per litigare
Tutte cose più o meno recuperabili, tranne quando non si ha voglia di tornare a casa.
A quel punto la vita diventa un vero inferno.
Il punto di non ritorno.
 

Nocciola

Super Moderatore
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Tutte cose più o meno recuperabili, tranne quando non si ha voglia di tornare a casa.
A quel punto la vita diventa un vero inferno.
Il punto di non ritorno.
Per recuperarle ci vuole la volontà. Se c'è la volontà non puoi parlare di coppia scoppiata. Al massimo di coppia in crisi che cerca una soluzione
 

Rebecca89

Sentire libera
Quando manca la comunicazione
Quando non si fanno cose insieme
Quando non di ha voglia di tornare a casa
Quando ogni cazzata è buona per litigare
E .... perché?
Uso il tuo post per agganciare la domanda in generale.
Perché si arriva alla mancanza di quello che prima, se si decide di costruire una vita insieme, evidentemente c era?
Queste sono motivazioni valide. Ma sono le motivazioni...di quale causa, in realtà?

Cambiano le cose intorno a noi, o cambiamo noi?
 

Nocciola

Super Moderatore
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E .... perché?
Uso il tuo post per agganciare la domanda in generale.
Perché si arriva alla mancanza di quello che prima, se si decide di costruire una vita insieme, evidentemente c era?
Queste sono motivazioni valide. Ma sono le motivazioni...di quale causa, in realtà?

Cambiano le cose intorno a noi, o cambiamo noi?
Non saprei. Penso che cambiamo noi e smettiamo di credere nell'altro
 

Nicky

Utente di lunga data
No, per me basterebbe l’indifferenza alle cose di famiglia.
La mancanza di curiosità per l’altro.
Penso che ciò che crea insoddisfazione o sofferenza sia diverso da persona a persona.
Quello che fa dire non funziona è che troppe cose o cose troppo importanti sono difficili o restano non soddisfatte.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Mah, premesso che ognuno fa quel che vuole e può, però non è sanissimo avere bisogno di stare sull'orlo del baratro per sentirsi vivi.
Queste dinamiche non sono del tutto innescate dal tradimento, sono cose che una persona ha già in sé.
Io continuerei a cercare un punto di equilibrio.
Se sono riuscito a spiegarmi, ho ipotizzato che, senza rendersene pienamente conto, abbiano trovato un loro punto di equilibrio, originale e difficilmente proponibile per molte coppie in crisi, grazie ad una chiusura rapida della divagazione extra-coniugale da parte dello stesso partner traditore.

Per il tempo trascorso, il ricorso a quella fenomenologia (azioni e reazioni di entrambi nei momenti nei quali riaffiora prepotente il dolore dell'esperienza di infedeltà) mi sembra che li abbia portati ad un rituale di superamento della crisi. Ecco perché credo che possa considerarsi una soluzione particolare che possa andare bene per entrambi, marito e moglie, perché - se ricordo bene - ciascuno era proprietario di un appartamento e - dopo l'emersione del tradimento - non si sono cimentati con il problema pratico (ed economico) della separazione che è difficile da organizzare, economicamente e logisticamente. Anche dal punto di vista reddituale erano autonomi.
Senza avere quelle problematiche, ti puoi concentrare sulle problematiche emozionali e, aggiungo, hai una importante valvola di sfogo: ciascuno sa che si può rifugiare, in un momento di crisi, nell'altro appartamento, con la piena conoscenza dell'altro (che, magari, ha pure le chiavi per entrarvi). Tenendo conto che hanno dei figli (tre, sempre se rammento correttamente) adolescenti (almeno all'epoca dei fatti) entrambi hanno riflettuto e deciso autonomamente di rimanere insieme, entrambi hanno agito istintivamente, senza mascheramenti (quanto meno, eccessivi).

A suo tempo, ho letto buona parte della storia di @Alberto e mi sembra di ricordare che il tradimento fu vissuto come un evento distruttivo dal punto emotivo, da parte di entrambi, marito e moglie. Si erano messi insieme da giovanissimi, praticamente cresciuti insieme.

Importantissimo per una riappacificazione, almeno dal mio punto di vista, la relazione extra della moglie fu breve e provocò in lei disagio forte ed immediato al primo incontro avuto con l'amante. Lei confessò tutto immediatamente, appena tornata a casa stravolta, mostrando un dolore genuino. Forse, uno dei pochi casi dove c'è stata trasparenza tra i partners, con sottostante voglia di rimanere insieme non per convenienza (che, sotto sotto, è motivazione frequente per tentare di o volere rimanere insieme) ma per voglia di andare avanti nel loro progetto di vita insieme. Lì si può parlare di sbaglio con basso livello di reale intenzionalità.

Ho molto rispetto per la loro storia e per la forza interiore che ciascuno dei due ha dimostrato e dimostra. La moglie si è fatta carico della ricostruzione della coppia con convinzione, molta tolleranza e comprensione. Lo ama, realmente, perché lo conosce a fondo.

Il tradimento è stato un "incidente" di percorso, che probabilmente riusciranno a superare naturalmente. In quei casi, anche se non si parla esplicitamente di perdono, nei fatti esso si costruisce senza bisogno di dichiararlo.
Nonostante Alberto dichiari di voler rimanere nel "limbo" e proclami che prima o poi si separerà, il tempo sembra lavorare in positivo ed il suo disagio si dovrebbe attenuare, anche se lentamente.

Poi, ripeto per l'ennesima volta, ogni storia di coppia è un caso particolare.
 
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