Cronaca nera

danny

Utente di lunga data
Io non ho parlato di quei genitori, ma di noi.
Esattamente come quando c’è un incidente ci chiede se guidare con prudenza o sotto sostanze sia opportuno o se le auto possano essere più sicure.
Sai bene, come tutti, che tante volte ci è andata bene.
A me piace ragionare sulle condizioni che aumentano le probabilità che vada bene.
A chi non interessa può non partecipare.
Culo
Molto culo.
La prima condizione è che tu abbia sufficienti qualità e viva in un contesto sano per scegliere un partner con degli ottimo geni familiari, senza nessuno caso psichiatrico ed equilibrato nei consanguinei
La seconda è che anche tu sia nella stessa fortunata condizione.
Nel momento in cui genererai un figlio avrai una buona possibilità che cresca equilibrata, in un contesto positivo, però.
Se abiti a Quarto Oggiaro puoi correre un discreto rischio che subisca l'influenza di coetanei con modelli negativi, o l'ostracismo di chi vivendo in viale Romagna al nome della località pensi tutto il male possibile.
Culo perché speri che sia esteticamente accettabile e non abbia difetti che lo rendano vittima di bullismo già in generale età.
Culo è perché speri che il compagna o la compagna non ti tradiscano o non muoiano nel frattempo, o non diventino vittima di una brutta malattia, così da riservate tutte le energie rimaste dopo il lavoro all'educazione.
Culo è perché speri di non avere problemi di salute o di lavoro.
Culo perché nella vita la teoria è solo una piccola parte di ciò che andrai a trovare vivendo.
Perché se un giorno tua figlia ottimamente educata e serena si trova un criminale che la stupra mentre prende il treno per andare a scuola, ti accorgi che la teoria è niente di fronte alla vita reale.
E ricordati che i genitori insegnano più come modello di vita che con le parole.
Se la tua vita è stata soddisfacente, sarai l'esempio per loro.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Vorrei

Vorrei (lo so, utopia) un governo deciso nell'agire per ripristinare la civiltà nelle zone "cedute" così come una magistratura giustamente severo nel punire i recidivi.
Non vorrei sentirmi, come invece succede da molti anni, preso per il culo.
Ma così è! Mi difendo come posso🥲
Thanks!😊🙏
condivido, solo che sarebbe appunto un governo, non un regime.

io credo che noi adulti di oggi, in quel periodo di passaggio sentito come lungo degli adulti di ieri (anche qui più utenti in passato -pre covid- hanno citato un popolo di over che non mollava le redini) siano comunque stati socialmente assenti o troppo irrilevanti, da qui le conseguenze di oggi come comprare una macchina ai proprio figli poichè l’alternativa -che io ho vissuto dato che non ho avuto auto appena varcata la maggiore età- è usare i mezzi pubblici.

ovvero chi si trova in mezzo al non popolo, quello che non sente di avere cittadinanza, cresciuto senza assorbire le regole basiche di un cittadino italiano, alla fine sono i giovani ragazzi italiani, quelli che dai genitori hanno ricevuto educazione, che entrano nel mondo del lavoro, che cambiano città per studio, lavoro, per fare praticantato.

non è una questione di colpa ma di riconoscere che l’oggi è la conseguenza del ieri.
un gestione intesa come supporto psicologo del cittadino extracomunitario sarebbe stata attuabile nelle prime generazioni, gestibile per minoranza di numero. adesso possiamo parlarne, ma rimangono parole. le forze dell’ordine sono in minoranza di numero e rispetto all’agire che gli è permesso.

paradossalmente e tanto per chiacchera io li metterei tutti dentro una regione, che gli viene ceduta, poi una volta che la distruggono totalmente però se ne stanno là
 

danny

Utente di lunga data
Certo, io penso a una questione statistica. E uso un'altra metafora. Gli imbecilli per strada non si possono eliminare, e non si può dire che se un imbecille tira sotto uno con la macchina allora tutti i patentati si devono vergognare in quanto guidatori di automobili. Però se si fa un analisi dei singoli casi e dell'insieme è senz'altro possibile porre in atto contromisure di prevenzione. E se da prima a dopo dette misure i morti sulla strada diminuiscono sono tutte vite salvate, a prescindere che inevitabilmente imbecilli girino ancora per strada
Il codice della Strada è infatti quello che si dice un intervento collettivo per una categoria, ma non impedisce il caso singolo di Cronaca, come quello accaduto ieri di un simpatico straniero ubriaco che in pieno giorno è andato a sbattere contro un palazzo in centro da me, con la conseguenza che l'auto ha preso fuoco e la conclusione che lui è scappato per ovvi motivi.
Il codice della Strada ha perfettamente regolamentato il tasso alcolemico alla guida.
In questo caso la responsabilità non è di tutti gli automobilisti, ma del singolo.
Che deve essere preso e condannato a non guidare più a vita, per me, vista la volontarietà del gesto.

Il problema collettivo non è questo incidente, ma il fatto che tanti soggetti guidino senza patente e spesso auto rubate o non assicurate come abitudine e nella totale impunità.
Questo è il fenomeno che la gestione del bene comune deve rilevare e colpire.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Il codice della Strada è infatti quello che si dice un intervento collettivo per una categoria, ma non impedisce il caso singolo di Cronaca, come quello accaduto ieri di un simpatico straniero ubriaco che in pieno giorno è andato a sbattere contro un palazzo in centro da me, con la conseguenza che l'auto ha preso fuoco e la conclusione che lui è scappato per ovvi motivi.
Il codice della Strada ha perfettamente regolamentato il tasso alcolemico alla guida.
In questo caso la responsabilità non è di tutti gli automobilisti, ma del singolo.
Che deve essere preso e condannato a non guidare più a vita, per me, vista la volontarietà del gesto.

Il problema collettivo non è questo incidente, ma il fatto che tanti soggetti guidino senza patente e spesso auto rubate o non assicurate come abitudine e nella totale impunità.
Questo è il fenomeno che la gestione del bene comune deve rilevare e colpire.
Puoi anche sostituire vittime della strada con morti sul lavoro
 

Brunetta

Utente di lunga data
Culo
Molto culo.
La prima condizione è che tu abbia sufficienti qualità e viva in un contesto sano per scegliere un partner con degli ottimo geni familiari, senza nessuno caso psichiatrico ed equilibrato nei consanguinei
La seconda è che anche tu sia nella stessa fortunata condizione.
Nel momento in cui genererai un figlio avrai una buona possibilità che cresca equilibrata, in un contesto positivo, però.
Se abiti a Quarto Oggiaro puoi correre un discreto rischio che subisca l'influenza di coetanei con modelli negativi, o l'ostracismo di chi vivendo in viale Romagna al nome della località pensi tutto il male possibile.
Culo perché speri che sia esteticamente accettabile e non abbia difetti che lo rendano vittima di bullismo già in generale età.
Culo è perché speri che il compagna o la compagna non ti tradiscano o non muoiano nel frattempo, o non diventino vittima di una brutta malattia, così da riservate tutte le energie rimaste dopo il lavoro all'educazione.
Culo è perché speri di non avere problemi di salute o di lavoro.
Culo perché nella vita la teoria è solo una piccola parte di ciò che andrai a trovare vivendo.
Perché se un giorno tua figlia ottimamente educata e serena si trova un criminale che la stupra mentre prende il treno per andare a scuola, ti accorgi che la teoria è niente di fronte alla vita reale.
E ricordati che i genitori insegnano più come modello di vita che con le parole.
Se la tua vita è stata soddisfacente, sarai l'esempio per loro.
A parte il tuo consueto ottimismo, concordo sulla riga evidenziata.
Cose che dipendono dal modo in cui si affronta la vita.
 

danny

Utente di lunga data
È infatti la distinzione tra fenomeno e caso la questione.
Il caso di cronaca nera è un episodio unico, caratteristico, legato alle persone che vede coinvolte.
Il fenomeno è una serie di casi collegabili tra loro e in numeri tale e in crescita da considerarsi rilevanti e impattanti sulla società.
Un incidente causato da un'auto rubata è un caso, un numero rilevante e crescente di auto rubate che circolano senza problemi è un fenomeno.
 

danny

Utente di lunga data
A parte il tuo consueto ottimismo, concordo sulla riga evidenziata.
Cose che dipendono dal modo in cui si affronta la vita.
Eh... Ti posso dire da esperienze reali che i problemi legati alla seconda generazione degli immigrati sono proprio dovuti al distacco dei figli dal modello genitoriale.
Quando i figli non considerano i genitori dei modelli positivi adottano comportamenti antagonisti.
Genitori che hanno svolto lavori umili, sottomessi, con paghe irrisorie sono un modello negativo.

Al contrario, vale anche per noi, con conseguenze diverse.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Eh... Ti posso dire da esperienze reali che i problemi legati alla seconda generazione degli immigrati sono proprio dovuti al distacco dei figli dal modello genitoriale.
Quando i figli non considerano i genitori dei modelli positivi adottano comportamenti antagonisti.
Genitori che hanno svolto lavori umili, sottomessi, con paghe irrisorie sono un modello negativo.

Al contrario, vale anche per noi, con conseguenze diverse.
Ma anche quanto hanno sentito dentro le mura domestiche.
Le prime generazioni si sono adattate, ma magari in casa maledivano gli italiani o le situazioni che vivevano. Può essere anche una sorta di riscatto per le sofferenze dei genitori.
Pensa anche alla distanza culturale che hanno vissuto i loro genitori, non comprendendo la lingua. Non poter dialogare è un limite fortissimo. Ovviamente aumentando di numero si sono create delle comunità. I giovani adesso comprendono benissimo la lingua italiana, possono ricevere una istruzione, ma comunque la cultura in cui cresci in casa ha il suo bel peso. E il legame affettivo rimane.
 

danny

Utente di lunga data
Ma anche quanto hanno sentito dentro le mura domestiche.
Le prime generazioni si sono adattate, ma magari in casa maledivano gli italiani o le situazioni che vivevano. Può essere anche una sorta di riscatto per le sofferenze dei genitori.
Pensa anche alla distanza culturale che hanno vissuto i loro genitori, non comprendendo la lingua. Non poter dialogare è un limite fortissimo. Ovviamente aumentando di numero si sono create delle comunità. I giovani adesso comprendono benissimo la lingua italiana, possono ricevere una istruzione, ma comunque la cultura in cui cresci in casa ha il suo bel peso. E il legame affettivo rimane.
Il fatto è che per la seconda generazione non si dovrebbe parlare di integrazione. Sono persone in tanti casi nate qui.
La differenza, ho notato, la fa il livello di posizionamento dei genitori.
Le amiche di mia figlia appartengono a famiglie del ceto medio, a livello economico e culturale, sono pertanto perfettamente integrate, hanno una vita soddisfacente e hanno assimilato le abitudini locali. L'amica egiziana non porta il velo, e in nessun modo la distingueresti da un'italiana.
Il problema riguarda famiglie che hanno invece un posizionamento, anche a livello di reddito, ai margini della società.
Insomma, sfruttare uno straniero per abbassare il costo della manodopera ha un effetto anche a livello di conflittualità nella società. Le comunità si creano tra gli esclusi molto più facilmente.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Il fatto è che per la seconda generazione non si dovrebbe parlare di integrazione. Sono persone in tanti casi nate qui.
La differenza, ho notato, la fa il livello di posizionamento dei genitori.
Le amiche di mia figlia appartengono a famiglie del ceto medio, a livello economico e culturale, sono pertanto perfettamente integrate, hanno una vita soddisfacente e hanno assimilato le abitudini locali. L'amica egiziana non porta il velo, e in nessun modo la distingueresti da un'italiana.
Il problema riguarda famiglie che hanno invece un posizionamento, anche a livello di reddito, ai margini della società.
Insomma, sfruttare uno straniero per abbassare il costo della manodopera ha un effetto anche a livello di conflittualità nella società. Le comunità si creano tra gli esclusi molto più facilmente.
Ma qui da me non ci sono ghetti, vi è quello che già era. Persone che vivono in grandi palazzi non moderni, persone che vivono in grandi palazzi ma di nuova generazione (i famosi AAA+++), persone che vivono in casette a schiera poco più grandi di appartamenti e che comunque spesso rientrano nei piccoli condomini, o medi condomini, case singole e case singole di nuova generazione.
I ricchi tendenzialmente si collocano negli AAA+++, ma anche in questo caso è un concetto del ricco che è totalmente diverso da un nobile del 700.
La sostanza è che in vecchi immobili questi non fanno manco la minima e basica manutenzione ordinaria.
Esempio: qualche tempo fa parcheggio auto davanti un condominio degli anni 70. Quando torno alla macchina mi vedo sto africano giovane, bello, robusto, vestito bene, con pantalone scarpe e tshirt che parevano nuove da negozio, con tutte le capacità fisiche a posto davanti il suo garage semi aperto. Era fermo con il cellulare il mano. Il basculante del garage era ridotto allo sfacelo. Oh sarò razzista ma sti cazzi... comprati tre cose e dagli una sistemata. Questi sono concetti che devono passare dai genitori.
Se spacchi tutto, se te ne freghi di tutto, se non ti gestisci e gestisci ciò che entra nel tuo territorio (partendo dalla casa) hai poco da rognare su diritti e piagnucolare sul razzismo e la cittadinanza. Gli stipendi sono gli stessi degli italiani. I negozi sono gli stessi. Se non vogliono che le donne lavorino e imparino la lingua ovvio che si trovano monoreddito e non ci stanno con le spese, specie se figliano come conigli. E’ matematica, non ci vuole tanto.
Persino per noi le cose sono cambiate. Ai tempi di mia nonna le donne ancora non lavoravano, ma magari avevano un pezzo di terra, o ancora qualche bestia in casa, era sempre lavoro, erano sempre beni che entravano in casa, che ci potevano mangiare. Lato paterno non avevano terre ma la nonna contadina faceva abiti e nessuno di loro vestiva come pezzente.

E invece no. Dove passano loro inizi a vedere monnezza mollata ovunque, distruggono cose a caso dove passano, sono aggressivi e non gli si può dire niente... a me pare ovvio che ad una certa la pazienza finisce.

Poi come tu dici alcuni di loro sono perfettamente integrati e lavorano in uffici, ect. però un tempo "i vecchi" sollecitavano i giovani, anche rispetto i naturali moti ribelli che si possono attraversare in adolescenza, adesso non si può più fare o finisci in ospedale. E anzichè fare presente dove si trovano, si crea un dibattito totalmente inutile sul razzismo.
 

danny

Utente di lunga data
Ma qui da me non ci sono ghetti, vi è quello che già era. Persone che vivono in grandi palazzi non moderni, persone che vivono in grandi palazzi ma di nuova generazione (i famosi AAA+++), persone che vivono in casette a schiera poco più grandi di appartamenti e che comunque spesso rientrano nei piccoli condomini, o medi condomini, case singole e case singole di nuova generazione.
I ricchi tendenzialmente si collocano negli AAA+++, ma anche in questo caso è un concetto del ricco che è totalmente diverso da un nobile del 700.
La sostanza è che in vecchi immobili questi non fanno manco la minima e basica manutenzione ordinaria.
Esempio: qualche tempo fa parcheggio auto davanti un condominio degli anni 70. Quando torno alla macchina mi vedo sto africano giovane, bello, robusto, vestito bene, con pantalone scarpe e tshirt che parevano nuove da negozio, con tutte le capacità fisiche a posto davanti il suo garage semi aperto. Era fermo con il cellulare il mano. Il basculante del garage era ridotto allo sfacelo. Oh sarò razzista ma sti cazzi... comprati tre cose e dagli una sistemata. Questi sono concetti che devono passare dai genitori.
Se spacchi tutto, se te ne freghi di tutto, se non ti gestisci e gestisci ciò che entra nel tuo territorio (partendo dalla casa) hai poco da rognare su diritti e piagnucolare sul razzismo e la cittadinanza. Gli stipendi sono gli stessi degli italiani. I negozi sono gli stessi. Se non vogliono che le donne lavorino e imparino la lingua ovvio che si trovano monoreddito e non ci stanno con le spese, specie se figliano come conigli. E’ matematica, non ci vuole tanto.
Persino per noi le cose sono cambiate. Ai tempi di mia nonna le donne ancora non lavoravano, ma magari avevano un pezzo di terra, o ancora qualche bestia in casa, era sempre lavoro, erano sempre beni che entravano in casa, che ci potevano mangiare. Lato paterno non avevano terre ma la nonna contadina faceva abiti e nessuno di loro vestiva come pezzente.

E invece no. Dove passano loro inizi a vedere monnezza mollata ovunque, distruggono cose a caso dove passano, sono aggressivi e non gli si può dire niente... a me pare ovvio che ad una certa la pazienza finisce.

Poi come tu dici alcuni di loro sono perfettamente integrati e lavorano in uffici, ect. però un tempo "i vecchi" sollecitavano i giovani, anche rispetto i naturali moti ribelli che si possono attraversare in adolescenza, adesso non si può più fare o finisci in ospedale. E anzichè fare presente dove si trovano, si crea un dibattito totalmente inutile sul razzismo.
C'è un condominio vicino a me che pare una discarica. Montagne e non esagero di pattumiera, materassi, grandi elettrodomestici in cortile. Non hanno il servizio raccolta pattumiera, sono tutti africani in affitto. Oltre a questi ci sono i senzatetto che vivono, cagano, pisciano nel giardino dei bambini di fianco alla scuola dove abito. Ma tanto non ci sono problemi, dietro le siepi cagano e pisciano anche i bambini. Ai tempi di mia figlia non gliela avrei mai fatta fare in un parco giochi, non era un gesto di civiltà.
Pattumiera ovunque, sporco, pian piano tutto si adegua.
Chi è civile se ne va. Chi arriva segue lo stesso stile e la situazione peggiora.
I ghetti si formano così.
Ah, le donne velate alla stazione con k bambini lo sanno tutti, fanno i pali.
Non è un problema di razzismo, come pretende la politica, ma di volontaria ghettizzazione di fasce di popolazione usa e getta lasciata a livelli di civiltà da slum.

Il problema è che i casi (di cronaca nera) diventano politicamente fenomeni, i fenomeni (l'immigrazione è un fenomeno da gestire) diventano casi.
 
Ultima modifica:

hammer

Utente di lunga data
Mia figlia ha ormai solo amiche straniere, africane, e questo è un fattore positivo, normale, la parte buona dell'immigrazione. No, nessuna porta il velo. Apparentemente sono uguali a noi. Stanno bene qui.
Ma dove abitiamo noi ci sono comunità in crescita che vivono separatamente da noi e in disprezzo evidente verso la nostra comunità con le sue regole.
L'errore comune è quello di mescolare queste due realtà, negando o una o l'altra.
Entrambe coesistono, ma sono antagoniste.
I marocchini spacciatori e teppisti che sono finiti su Welcome to Favelas da noi non fanno il bene delle amiche di mia figlia, di nessun immigrato onesto, che ami vivere qui con noi.
Insieme a noi.
Questo una parte della politica lo ignora volutamente.
Lo ignora volutamente perché c'è uno schieramento politico fermamente convinto (da sempre) che grandi masse di emarginati porteranno grandi masse di voti.
Per cui tanto peggio, tanto meglio.
 

Gaia

Utente di lunga data
Eh... Ti posso dire da esperienze reali che i problemi legati alla seconda generazione degli immigrati sono proprio dovuti al distacco dei figli dal modello genitoriale.
Quando i figli non considerano i genitori dei modelli positivi adottano comportamenti antagonisti.
Genitori che hanno svolto lavori umili, sottomessi, con paghe irrisorie sono un modello negativo.

Al contrario, vale anche per noi, con conseguenze diverse.
Non direi che sono un modello negativo perché hanno svolto lavori umili. Direi che giustamente un ragazzo deve ambire a liberarsi dalla condizione di indigenza e questa sarebbe una giustissima evoluzione.
Mi ricordo mio nonno che mi diceva che sognava il mio nome su una targa affissa su un importante palazzo.
Io ho ambito a quello. Ma non per questo non sono grata del fatto che per arrivare a oggi qualcuno si sia sporcato e spaccato le mani.
 

danny

Utente di lunga data
Non direi che sono un modello negativo perché hanno svolto lavori umili. Direi che giustamente un ragazzo deve ambire a liberarsi dalla condizione di indigenza e questa sarebbe una giustissima evoluzione.
Mi ricordo mio nonno che mi diceva che sognava il mio nome su una targa affissa su un importante palazzo.
Io ho ambito a quello. Ma non per questo non sono grata del fatto che per arrivare a oggi qualcuno si sia sporcato e spaccato le mani.
Sono un modello negativo proprio perché sono gli ultimi della società.
Non sono io a dirlo, sono valutazioni che già erano note ai tempi delle Banlieau in fiamme.
E hanno ispirato un famoso film, L'odio
Ci sono condizioni che vengono vissute diversamente da chi ha scelto di emigrare e da chi è nato.
Ovviamente non sono quelle delle amiche di mia figlia.
 

Kitsune

Utente di lunga data
Quanto scrivete?!?! Sono rimasta a pagina 6.
Recupererò, l'argomento è estremamente interessante.
 
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