Brunetta
Utente di lunga data
Anche lei era stata precoce.ho una cugina diventata nonna a 33 anni![]()
Una mia collega ha avuto la prima nipote a 38. Poi ho perso il conto.
Anche lei era stata precoce.ho una cugina diventata nonna a 33 anni![]()
Potremmo dire che un tempo la felicità era progettuale: fare famiglia, costruire qualcosa, lasciare un’eredità, crescere insieme agli altri. Oggi invece viviamo in una sospensione cronica: non sai se il tuo lavoro esisterà fra 2 anni, non sai se potrai comprare casa, non sai se avrai mai una pensione ecc ecc. Senza un futuro prevedibile, la felicità non può più essere costruita: può solo essere consumata e subito. E il "sistema", che in queste cose ci sguazza, ti propone l’edonismo come compensazione, non può offrirti sicurezza o senso, ma può venderti: uno smartphone nuovo, un viaggio, una serie su Netflix (che culo!), una cena gourmet, un corpo perfetto su Instagram. Queste cose non costruiscono una vita, ma tengono in piedi il morale. L’edonismo è diventato una forma di anestesia di massa. Non perché siamo diventati tutti superficiali, ma perché si è cercato sistematicamente di eliminare le alternative IMHOÈ quello che cercavo di dire.
Dipende in ciò che crediamo possa darci felicità.
Questo soprattutto influisce sulla capacità di formare una coppia stabile e sulla possibilità di essere sereni insieme, se le frustrazioni superano i godimenti.Potremmo dire che un tempo la felicità era progettuale: fare famiglia, costruire qualcosa, lasciare un’eredità, crescere insieme agli altri. Oggi invece viviamo in una sospensione cronica: non sai se il tuo lavoro esisterà fra 2 anni, non sai se potrai comprare casa, non sai se avrai mai una pensione ecc ecc. Senza un futuro prevedibile, la felicità non può più essere costruita: può solo essere consumata e subito. E il "sistema", che in queste cose ci sguazza, ti propone l’edonismo come compensazione, non può offrirti sicurezza o senso, ma può venderti: uno smartphone nuovo, un viaggio, una serie su Netflix (che culo!), una cena gourmet, un corpo perfetto su Instagram. Queste cose non costruiscono una vita, ma tengono in piedi il morale. L’edonismo è diventato una forma di anestesia di massa. Non perché siamo diventati tutti superficiali, ma perché si è cercato sistematicamente di eliminare le alternative IMHO
Gli altri paesi europei hanno condizioni economiche simili e anche la pressione culturale è ormai globalizzata. Ma comunque fanno un po’ più figli.Potremmo dire che un tempo la felicità era progettuale: fare famiglia, costruire qualcosa, lasciare un’eredità, crescere insieme agli altri. Oggi invece viviamo in una sospensione cronica: non sai se il tuo lavoro esisterà fra 2 anni, non sai se potrai comprare casa, non sai se avrai mai una pensione ecc ecc. Senza un futuro prevedibile, la felicità non può più essere costruita: può solo essere consumata e subito. E il "sistema", che in queste cose ci sguazza, ti propone l’edonismo come compensazione, non può offrirti sicurezza o senso, ma può venderti: uno smartphone nuovo, un viaggio, una serie su Netflix (che culo!), una cena gourmet, un corpo perfetto su Instagram. Queste cose non costruiscono una vita, ma tengono in piedi il morale. L’edonismo è diventato una forma di anestesia di massa. Non perché siamo diventati tutti superficiali, ma perché si è cercato sistematicamente di eliminare le alternative IMHO
Brunetta, se continui a negare la perdita enorme del potere d'acquisto negli ultimi dieci anni e l'impoverimento generale, però, non ci siamo, eh.Gli altri paesi europei hanno condizioni economiche simili e anche la pressione culturale è ormai globalizzata. Ma comunque fanno un po’ più figli.
Credo che abbia un peso (tutte le riflessioni scritte contribuiscono a fare un quadro completo) il fatto che noi abbiamo un passato più povero. I genitori e i nonni sono vissuti in condizioni molto difficili e hanno trasmesso alle nuove generazioni che il benessere raggiunto è prezioso e precario e bisogna goderne il più possibile.
In sintesi: se le precedenti generazioni sono state educate al sacrificio, le attuali, in età riproduttiva, sono state educate al consumo, come segno di felicità.
Nel film della Cortellesi, la protagonista non è rappresentativa di tutte le donne e il marito violento non rappresenta tutti gli uomini, le amiche e le vicine di casa, non vengono picchiate.Questo soprattutto influisce sulla capacità di formare una coppia stabile e sulla possibilità di essere sereni insieme, se le frustrazioni superano i godimenti.
Sai che le coppia fisse di un tempo spesso arrivavano vergini al matrimonio?
Tante coppie avevano goduto con una persona sola tutta la vita, e la loro felicità dipendeva dal fatto che non avevano selezionato da quel punto di vista, ma accettato quello che avevano trovato.
Nel bene e nel male.
Però tutta sta felicità non la vediamo in film retrò di successo come quello della Cortellesi.... Come mai?
Falso storico suo oppure rimpianto nostro di un mondo ideale che non è mai esistito?
O magari tutte e due?
Secondo me è il contrario, dalla fine dei '90 abbiamo avuto le prime generazioni delle quali si diceva: "siete la prima generazione che sta peggio dei propri genitori". Nel 2016 McKinsey ha pubblicato “Poorer than their parents?”, evidenziando che i giovani italiani erano diventati “la prima generazione da molto tempo che stava peggio dei genitori”Gli altri paesi europei hanno condizioni economiche simili e anche la pressione culturale è ormai globalizzata. Ma comunque fanno un po’ più figli.
Credo che abbia un peso (tutte le riflessioni scritte contribuiscono a fare un quadro completo) il fatto che noi abbiamo un passato più povero. I genitori e i nonni sono vissuti in condizioni molto difficili e hanno trasmesso alle nuove generazioni che il benessere raggiunto è prezioso e precario e bisogna goderne il più possibile.
In sintesi: se le precedenti generazioni sono state educate al sacrificio, le attuali, in età riproduttiva, sono state educate al consumo, come segno di felicità.
La mancata crescita degli stipendi dei lavoratori dipendenti è un fatto.Brunetta, se continui a negare la perdita enorme del potere d'acquisto negli ultimi dieci anni e l'impoverimento generale, però, non ci siamo, eh.
I tuoi ragionamenti erano validi, validissimi, 20, 25 anni fa, negli anni 90. O al tempo di Craxi o Reagan.
E' un po' come quando oggi non si taglia più l'erba per questioni di bilancio, ma lo vende come vantaggio per la biodiversità.
Non funziona.
Io non ho detto che si è in una fase di crescita degli stipendi, ma che siamo stati pezzenti fino a poco tempo fa.Secondo me è il contrario, dalla fine dei '90 abbiamo avuto le prime generazioni delle quali si diceva: "siete la prima generazione che sta peggio dei propri genitori". Nel 2016 McKinsey ha pubblicato “Poorer than their parents?”, evidenziando che i giovani italiani erano diventati “la prima generazione da molto tempo che stava peggio dei genitori”
Stiamo meglio dei nostri nonni, ma peggio dei nostri genitori.Io non ho detto che si è in una fase di crescita degli stipendi, ma che siamo stati pezzenti fino a poco tempo fa.
Per cercare una ragione per la nostra anomalia. Simile a quella del Giappone, ma il Giappone a che livelli economici e sociali era prima della guerra?
Sai che quel film l'ho trovato brutto, con i due protagonisti ridotti a delle macchiette, con una descrizione dell'Italia postbellica che sembra più quella degli anni 80, con le protagoniste che prendono da sole il caffè, con un marito che mena non si sa perché.Nel film della Cortellesi, la protagonista non è rappresentativa di tutte le donne e il marito violento non rappresenta tutti gli uomini, le amiche e le vicine di casa, non vengono picchiate.
Viene presentata una situazione particolare che consente nel vedere nel voto, nel cambiamento politico, un inizio di emancipazione. Ho conosciuto donne in situazioni terribili anche molto dopo e tuttora ci sono quelle controllate, picchiate e ammazzate, ma non è la normalità.
Nella normalità vi era un atteggiamento positivo verso la vita.
Settima potenza industriale negli anni 80.Io non ho detto che si è in una fase di crescita degli stipendi, ma che siamo stati pezzenti fino a poco tempo fa.
Per cercare una ragione per la nostra anomalia. Simile a quella del Giappone, ma il Giappone a che livelli economici e sociali era prima della guerra?
Parla per te.Stiamo meglio dei nostri nonni, ma peggio dei nostri genitori.
Dei tuoi nonni forse.La mancata crescita degli stipendi dei lavoratori dipendenti è un fatto.
Ma che ora si viva peggio dei nonni, lo pensi solo tu.
Io personalmente economicamente sto meglio dei miei genitori, ma cambierei la mia vita con quella che hanno avuto loroParla per te.
Perfino un finto progressista, vero reazionario come Luca Ricolfi*, dice che i giovani campano sulle spalle dei genitori, ma anche che poi erediteranno una quantità immobiliare enorme.
La narrazione è funzionale al senso di precarietà e di scontentezza che favorisce il consumismo.
*https://lanavediteseo.eu/portfolio/la-societa-signorile-di-massa-2/
Il benessere di una nazione è calcolato in base al PIL che solo secondariamente, in base al potere contrattuale della forza lavoro e della opportunità di livelli di potere di acquisto, porta benessere ai lavoratori.Settima potenza industriale negli anni 80.
Pezzenti sicuramente al Nord direi di no, la nostra industria aveva una rilevanza non da poco, e anche al Sud le magnifiche città barocche e la ricchezza dei centri storici smentisce tutto questo pensiero.
Palermo, Napoli, Firenze, Roma, Torino, Venezia; Milano etc mostrano nei loro centri storici di non essere state città di pezzenti.
Per cosa? Per la speranza? Ma la speranza non si compra, per tutto il resto c’è Mastercard.Io personalmente economicamente sto meglio dei miei genitori, ma cambierei la mia vita con quella che hanno avuto loro
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Quei figli più poveri dei padri, gli anni Duemila come il Dopoguerra
La quasi totalità delle famiglie ha redditi inferiori rispetto alle generazioni precedenti. In un rapporto di McKinsey il record negativo del'Italia…www.repubblica.it
No, per come hanno vissuto. A me personalmente dei soldi non frega molto e non ho particolari pretese in termini di tenore di vita.Per cosa? Per la speranza? Ma la speranza non si compra, per tutto il resto c’è Mastercard.
I miei nonni non erano benestanti.Il benessere di una nazione è calcolato in base al PIL che solo secondariamente, in base al potere contrattuale della forza lavoro e della opportunità di livelli di potere di acquisto, porta benessere ai lavoratori.
Tu resti convinto che i tuoi nonni fossero benestanti e magari più di te, perché in estate andavano in una pensiocina, e tu un poveraccio, che è andato in mezzo mondo. Resta nella tua opinione. Io della mia.
Appena l'ho visto, ho commentato quel film come anacronistico e pretestuoso. Non poteva esistere, in quegli anni, una figlia che rimprovera la madre di non ribellarsi ai maltrattamenti del marito. Non poteva esistere neppure quella rete di solidarietà tra amiche, semplicemente perché una donna non poteva prendere coscienza di essere maltrattata e picchiata. Era normale.Questo soprattutto influisce sulla capacità di formare una coppia stabile e sulla possibilità di essere sereni insieme, se le frustrazioni superano i godimenti.
Sai che le coppia fisse di un tempo spesso arrivavano vergini al matrimonio?
Tante coppie avevano goduto con una persona sola tutta la vita, e la loro felicità dipendeva dal fatto che non avevano selezionato da quel punto di vista, ma accettato quello che avevano trovato.
Nel bene e nel male.
Però tutta sta felicità non la vediamo in film retrò di successo come quello della Cortellesi.... Come mai?
Falso storico suo oppure rimpianto nostro di un mondo ideale che non è mai esistito?
O magari tutte e due?