Tempi che cambiano.

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Non ti credo!!
Poi te ne esci a dire che il traducendomi con google hai creato una atomica!


:p:D:D
Quello era il passato!! Oggi ci sono chatGPT o Grok o Gemini che conto di fare impazzire buttando dentro post da interpretare, prima che decidano di prendere il comando e farci fuori tutti!
 

ivanl

Utente di lunga data
Allora devi leggere anche tu "Gli uomini vengono da marte e le donne da venere", si vede che funziona anche con i figli..
Ci sono arrivato da solo, più o meno...negli anni mia moglie ha cercato di farmi capire questo concetti che io ho in genere derubricato a cavolate da HR fuffoso...poi l'altro giorno mi è venuto in mente e ho provato ad applicarlo, sono molto contento di me stesso. Ma alla moglie non lo dico, sennò poi si monta la testa :p
 

Nicky

Utente di lunga data
Allora devi leggere anche tu "Gli uomini vengono da marte e le donne da venere", si vede che funziona anche con i figli..
Ma funziona con chiunque. Le persone parlano primariamente per essere ascoltate e comprese, non per ricevere suggerimenti, lezioni o soluzioni, a meno che non lo chiedano esplicitamente ed è buona norma, per comunicare realmente, in caso di dubbi o di stili comunicativi diversi, chiarire con l'altro le aspettative.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Quello era il passato!! Oggi ci sono chatGPT o Grok o Gemini che conto di fare impazzire buttando dentro post da interpretare, prima che decidano di prendere il comando e farci fuori tutti!
siamo noi che forniamo il sistema di riferimento :cool:

basta che non ti costruisci l'atomica per poi dire che gli ingredienti te li ho dati io.
Intendo. Costruisci pure l'atomica per quanto mi riguarda, ma assumitene il totale merito 😘
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ma funziona con chiunque. Le persone parlano primariamente per essere ascoltate e comprese, non per ricevere suggerimenti, lezioni o soluzioni, a meno che non lo chiedano esplicitamente ed è buona norma, per comunicare realmente, in caso di dubbi o di stili comunicativi diversi, chiarire con l'altro le aspettative.
Ma se sei un adulto o un vecchio in relazione con un giovane, le aspettative sarebbe auspicabile te le tenessi in tasca per il semplice motivo che la tua funzione in quella relazione è creare spazi e tempi di investimento nel futuro.
Se usi l'altro come contenitore di tue aspettative è questo da dichiarare. E non all'altro, ma a se stessi.

Altrimenti diventa quello schifosissimo scontrino del "con tutto quello che ho fatto per te, per il beneeehhh".
 

Nicky

Utente di lunga data
Ma se sei un adulto o un vecchio in relazione con un giovane, le aspettative sarebbe auspicabile te le tenessi in tasca per il semplice motivo che la tua funzione in quella relazione è creare spazi e tempi di investimento nel futuro.
Se usi l'altro come contenitore di tue aspettative è questo da dichiarare. E non all'altro, ma a se stessi.

Altrimenti diventa quello schifosissimo scontrino del "con tutto quello che ho fatto per te, per il beneeehhh".
Non ha attinenza con ciò che volevo esprimere, anche se forse se l'hai compreso così, non l'ho scritto in modo chiaro.
Sto dicendo che, se una persona (giovane, vecchio, bambino) sceglie di raccontarmi qualcosa e io ho dubbi su ciò che si aspetta da me (un consiglio? essere ascoltato e basta? una forma di conforto), lo chiedo.
Tutto qui.
A me, sinceramente, la dinamica giovani e vecchi interessa pochissimo, anche perché gli unici giovani con cui mi rapporto sono i miei nipoti, con cui parlo come parlo con chiunque, senza pormi questioni.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Personalmente vedo che in realtà vengono presentati giovani e vecchi come categorie in conflitto e questo da quando ero ragazzina io.
Poi, non dubito che ci siano caratteristiche del cervello diverse anche a seconda dell'età, ma sono un po' allergica alle categorizzazioni in gruppi.
Al limite, posso riflettere su quanto la situazione ambientale e culturale possa influire sulle scelte delle persone, ma, appunto, sulle persone, giovani e vecchie.

Distinguere i funzionamenti è parte di un processo di conoscenza.
Che di questo venga fatta una categorizzazione dipende solo da chi usa l'informazione.

Io non categorizzo.
Ma riconosco che se mi trovo davanti un adolescente ho di fronte un adolescente e non un adulto poco maturo o che deve maturare.

Ossia che ho di fronte un individuo che funziona diversamente da me che ho più del doppio dei suoi anni.
Che percepisce il mondo, le emozioni, in modo diverso da me e che regola questo nel suo modo del funzionamento.

Che non è nè giusto nè sbagliato, ma è proprio.

Che problemi ci sono col conflitto?
Avresti voglia di spiegarmi cosa intendi?

Il conflitto è funzionale, se usato in modo funzionale. Non pensi?
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Non ha attinenza con ciò che volevo esprimere, anche se forse se l'hai compreso così, non l'ho scritto in modo chiaro.
Sto dicendo che, se una persona (giovane, vecchio, bambino) sceglie di raccontarmi qualcosa e io ho dubbi su ciò che si aspetta da me (un consiglio? essere ascoltato e basta? una forma di conforto), lo chiedo.
Tutto qui.
A me, sinceramente, la dinamica giovani e vecchi interessa pochissimo, anche perché gli unici giovani con cui mi rapporto sono i miei nipoti, con cui parlo come parlo con chiunque, senza pormi questioni.
L'ho capita a rovescio infatti, grazie di averla chiarita. :)

Però, posso farti una domanda?
Perchè chiedere cosa l'altro si aspetta da te?

Tanto, se te lo vuole dire, prima o poi te lo dirà, diversamente qualunque risposta sarà indotta dalla tua richiesta. Non pensi?

Dico questo perchè io invece parto da una prospettiva in cui considero che l'altro sia in grado di farmi richieste.
Salvo io non stia avendo a che fare con chi non ha sviluppato quella competenza. Pensa ad un funzionamento nello spettro che non comprende il senso di fare richieste, mentre il saperle fare apertamente è un requisito fondamentale in un funzionamento autonomo.

Quindi io aspetto. Osservo l'altro, lo attendo. Non sono una paziente, ma mi mangio l'impazienza, che è un mio problema relazionale, e attendo.
Mi piace sempre moltissimo vedere l'altro che trova il modo di chiedere apertamente ciò di cui ha bisogno.
Nella richiesta autonomamente espressa e diretta, l'altro ha l'opportunità di esprimere liberamente se stesso. La relazione è lo spazio e il tempo dedicato a questo.

Chiedo quando non ho voglia di avere a che fare con quella persona o se conosco quella persona e so che quella comunicazione è un modo per far fare a me una richiesta, quindi non avendo scelta visto il funzionamento perlomeno risparmio il tempo dell'attesa. Che posso poi dedicare a leggermi un libro per esempio.

Fondamentalmente se sono in una prospettiva di processo anche il come arriva, o non arriva, la richiesta è interessante.
Se sono in un'ottica di risultato allora punto al far emergere la richiesta nel modo che serve per il mio risultato.
Ma sono due prospettive diverse, hanno due funzioni diverse nella relazione

A me invece la dinamica interessa moltissimo. Specialmente in questo paese dove sta condizionando anche le mie condizioni di vita.
 
Ultima modifica:

Nicky

Utente di lunga data
L'ho capita a rovescio infatti, grazie di averla chiarita. :)

Però, posso farti una domanda?
Perchè chiedere cosa l'altro si aspetta da te?
Non è qualcosa che chiedo in generale, ma quando mi rendo conto che la comunicazione con l'altra persona non è fluida.
Non abbiamo tutti lo stesso modo di comunicare e talvolta bisogna aiutarsi a creare il vocabolario comune, verbale o non.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Non è qualcosa che chiedo in generale, ma quando mi rendo conto che la comunicazione con l'altra persona non è fluida.
Non abbiamo tutti lo stesso modo di comunicare e talvolta bisogna aiutarsi a creare il vocabolario comune, verbale o non.
Vero, spesso e volentieri la comunicazione non è fluida.
A me capita spessissimo di non sentirla tale.

Ma lo fai per risparmiare tempo?

Te lo chiedo perchè mi colpisce che tu ti muova nella direzione dello stabilire le posizioni degli interlocutori.

Sarà che sono una paracula, ma tendenzialmente, se non mi si fanno richieste non vado a sollecitarne :D

Perchè ti assumi tu il carico di una parte comunicativa dell'altro?
 

Nicky

Utente di lunga data
Vero, spesso e volentieri la comunicazione non è fluida.
A me capita spessissimo di non sentirla tale.

Ma lo fai per risparmiare tempo?

Te lo chiedo perchè mi colpisce che tu ti muova nella direzione dello stabilire le posizioni degli interlocutori.

Sarà che sono una paracula, ma tendenzialmente, se non mi si fanno richieste non vado a sollecitarne :D

Perchè ti assumi tu il carico di una parte comunicativa dell'altro?
Penso di non avvertirlo come un carico, ma come un metodo dialogico, una forma di partecipazione attiva alla comunicazione con l'altro.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Penso di non avvertirlo come un carico, ma come un metodo dialogico, una forma di partecipazione attiva alla comunicazione con l'altro.
Eppure di fatto anticipi l'altro nella comunicazione, chiedi tu al suo posto.

O almeno così capisco da come scrivi.

Cosa non capisco?
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Certa gente non sa nemmeno lei cosa vuole, allora anticipi per abbreviare i tempi...altrimenti mi sale la carogna a vedere quelli che cincischiano e addio ascolto attivo :LOL:
Ma certo.
Dipende dal contesto.

In certe situazioni è utile accorciare i tempi e sbrigarsela alla svelta.

In altri è più funzionale lasciare che l'altro giri e rigiri e non esprima alcuna richiesta.

In altri è funzionale lasciare il tempo alla richiesta di emergere.

In altri...etc etc...

Insomma, dipende da quello che si vuole ottenere in quella comunicazione. Che funzione gli si sta attribuendo.

Certo è che se desidero conoscere l'altro, conoscere davvero, anticipare non è funzionale a quell'obiettivo.
 

Nicky

Utente di lunga data
Eppure di fatto anticipi l'altro nella comunicazione, chiedi tu al suo posto.

O almeno così capisco da come scrivi.

Cosa non capisco?
Non lo so, so che chiedo se non capisco o per chiarire dubbi sulla mia comprensione, anche sulla comprensione di ciò che significa quella comunicazione con me, non prima che l'altro parli.
Non ho l'impressione di mettermi al posto dell'altro.
 
Top