Sono nebbia...

Essere Nebbia

Utente di lunga data
Non ne dubito. Per questo forse non devi gestirlo da solo, ma con un aiuto professionale.
il primo passo è ammettere di aver necessità di avere aiuto. Siamo restii, sono restio, ad andare da un professionista. Nella mia precedente esperienza, il professionista non era empatico, e forse non deve esserlo, però quando percepisci il distacco di una persona dal tuo dolore non ti provoca sensazioni positive. Sei li nella stanza, racconti come vivi il tuo dolore, ma senza interazione, senza una pacca sulla spalla. Si ha parlato, ti ha ascoltato, ti ha consigliato, ma manca quella partecipazione che ci fa capire che il dolore colpisce tutti. Ti faccio l'esempio di questo forum. Leggendo le risposte delle persone, qui ho trovato comprensione, condivisione, partecipazione....sento che non sono stato l'unico a vivere certe situazioni e questo un pò mi consola. Ed è quello di cui ho bisogno in questo momento, ho bisogno di empatia, della pacca sulla spalla, anche virtuale, ma ho bisogno anche di quelli che magari mi diranno che sono un coglione a sentirmi cosi. Si affrontano tanti argomenti, e leggendovi, cerco di trovare una direzione in questa nebbia.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma io non ho dato priorità ai traumi infantili, ho semplicemente detto che quelli sono uniti al trauma del tradimento. Prima di scoprire del tradimento, ho convissuto con i miei traumi pregressi ogni giorno, non ho mai dimenticato nulla, ne la forma del pene di mio padre ne quella di mio fratello, ne le bruciature con le sigarette e molto altro. Questo per farti capire che avevo accettato quel dolore e trasformato in esperienza. Il tradimento, arrivato in modo brutale, mi ha semplicemente colto impreparato e la reazione istintiva sbagliata è stata chiedersi...." perchè tutto a me?" In quel momento, quella domanda ha aperto un varco che mi ha scosso nel profondo...non esiste un prima e un dopo, e il mio errore è stato lasciarmi risucchiare dal dolore. Non ho saputo fronteggiare gli avvenimenti e sono andato nel panico. Vedere quell'auto spostarsi da casa all'albergo è stato ed è straziante....Un conto immaginare che posso esserci un tradimento...un conto è rendersi conto che la realtà è questa...
Non hai risposto alla mia domanda.
Forse mi sono espressa in modo poco chiaro.
Se ho capito bene la tua risposta, hai raccontato delle violenze subite, ma superate, per far capire quanto sei stato in grado di superare ben più profondi tradimenti.
Mentre vedere tua moglie andare in un albergo ti ha devastato?
Ti pare eccessivo?
 

Essere Nebbia

Utente di lunga data
Non hai risposto alla mia domanda.
Forse mi sono espressa in modo poco chiaro.
Se ho capito bene la tua risposta, hai raccontato delle violenze subite, ma superate, per far capire quanto sei stato in grado di superare ben più profondi tradimenti.
Mentre vedere tua moglie andare in un albergo ti ha devastato?
Ti pare eccessivo?
eccessivo? Vivi in funzione di lei, moduli la tua vita per la persona che ami, credi di fare ogni cosa per renderla felice, sentimenti, vita di coppia attivissima, viaggi e tutto il resto, e poi ti sembra eccessivo che mi senta uno schifo dopo aver scoperto che mentre io passavo il tempo con mio figlio lei stava in albergo a farsi scopare da un ragazzetto? Onestamente, non capisco cosa dovrebbe significare per te eccessivo....
 

ivanl

Utente di lunga data
eccessivo? Vivi in funzione di lei, moduli la tua vita per la persona che ami, credi di fare ogni cosa per renderla felice, sentimenti, vita di coppia attivissima, viaggi e tutto il resto, e poi ti sembra eccessivo che mi senta uno schifo dopo aver scoperto che mentre io passavo il tempo con mio figlio lei stava in albergo a farsi scopare da un ragazzetto? Onestamente, non capisco cosa dovrebbe significare per te eccessivo....
Errori gravissimi, ma tu hai già capito tutto, per cui non proseguo oltre (y)
 

Brunetta

Utente di lunga data
eccessivo? Vivi in funzione di lei, moduli la tua vita per la persona che ami, credi di fare ogni cosa per renderla felice, sentimenti, vita di coppia attivissima, viaggi e tutto il resto, e poi ti sembra eccessivo che mi senta uno schifo dopo aver scoperto che mentre io passavo il tempo con mio figlio lei stava in albergo a farsi scopare da un ragazzetto? Onestamente, non capisco cosa dovrebbe significare per te eccessivo....
Ho chiesto a te.
Sei tu che sei apparso stupito dal dolore e dal disorientamento (la nebbia) pur essendo stato in grado di superare di peggio.
 

Gaia

Utente di lunga data
il primo passo è ammettere di aver necessità di avere aiuto. Siamo restii, sono restio, ad andare da un professionista. Nella mia precedente esperienza, il professionista non era empatico, e forse non deve esserlo, però quando percepisci il distacco di una persona dal tuo dolore non ti provoca sensazioni positive. Sei li nella stanza, racconti come vivi il tuo dolore, ma senza interazione, senza una pacca sulla spalla. Si ha parlato, ti ha ascoltato, ti ha consigliato, ma manca quella partecipazione che ci fa capire che il dolore colpisce tutti. Ti faccio l'esempio di questo forum. Leggendo le risposte delle persone, qui ho trovato comprensione, condivisione, partecipazione....sento che non sono stato l'unico a vivere certe situazioni e questo un pò mi consola. Ed è quello di cui ho bisogno in questo momento, ho bisogno di empatia, della pacca sulla spalla, anche virtuale, ma ho bisogno anche di quelli che magari mi diranno che sono un coglione a sentirmi cosi. Si affrontano tanti argomenti, e leggendovi, cerco di trovare una direzione in questa nebbia.
Sono la persona meno indicata a dirti questo.
sono quella che se vede qualcuno stare male cambia stanza.
Per pudore, per incapacità mia di aprirmi alle sofferenze altrui.
Quando è capitato le ho sentite sulla mia pelle e così ho imparato a proteggermi con il risultato di apparire e essere sempre fredda al dolore altrui e di rimando anche al mio.
Io metto tutto in un cassetto ideale (quello degli orrori) e poi mi dico che riprenderò le cose quando sarà così forte da poterle reggere.
Non funziona alla lunga e credimi.
Nel caso di un professionista la cosa migliore che ti possa capitare è che resti freddo alle tue vicissitudini.
Per proteggere te anche dai suoi mostri.
 

Essere Nebbia

Utente di lunga data
Ho chiesto a te.
Sei tu che sei apparso stupito dal dolore e dal disorientamento (la nebbia) pur essendo stato in grado di superare di peggio.
Brunetta, il mio disorientamento ha stupito anche me. Proprio perchè pensavo di aver vissuto e superato il peggio, quindi di avere adesso una vita tranquilla e serena, si è scontrata all'improvviso con il tradimento. Quello di cui non stato capace è stato isolare questo dolore a quello passato, mi ha colto impreparato, e istintivamente, purtroppo, sono passato alla fase reattiva senza riuscire ad incastrare il dolore del tradimento nella fase di accettazione. E quando i due dolori si sono scontrati, non ho più capito nulla. Possiamo essere vaccinati ad una determinata malattia, ma se l'anno dopo ne esce una nuova, il vaccino che hai fatto in precedenza non serve più. Ed è più o meno quello che mi è successo. Avevo gli anticorpi per un tipo di dolore, ma non quelli per il dolore+dolore...Mi sento intelligente da capire gli sbagli, ma sono meno bravo ad affrontarli. In ogni caso ritengo che un dolore, per quanto possa essere diverso da altri, assuma diverse accentuazioni a seconda del nostro stato d'animo. Paragonare una precedente esperienza, anche se dai connotati più profondi e gravi, ad un'altra non è trovare la soluzione. Non basta dire " ah mai io ho superato di peggio "...Quella circostanza io l'ho superata in un momento in cui caratterialmente ero più forte ma soprattutto non dipendeva da me. Questa invece dipende da me, mi colpevolizza, mi colpisce, mi accusa...dolori diversi ma presupposti diversi. L'infanzia l'ho subita senza avere colpe. In questa invece mi viene rinfacciato ciò che ho vissuto, e anche se si fa presto a dire ma sono delle frasi dette cosi, è lei che è una stronza, le parole, le circostanze, colpiscono nel profondo e hanno intaccato le mie certezze. Capisco che da esterno sia tutto riconducibile ad un " fregatene e fatti una nuova vita " ma , ahimè, non funziona cosi.
 

Gaia

Utente di lunga data
Brunetta, il mio disorientamento ha stupito anche me. Proprio perchè pensavo di aver vissuto e superato il peggio, quindi di avere adesso una vita tranquilla e serena, si è scontrata all'improvviso con il tradimento. Quello di cui non stato capace è stato isolare questo dolore a quello passato, mi ha colto impreparato, e istintivamente, purtroppo, sono passato alla fase reattiva senza riuscire ad incastrare il dolore del tradimento nella fase di accettazione. E quando i due dolori si sono scontrati, non ho più capito nulla. Possiamo essere vaccinati ad una determinata malattia, ma se l'anno dopo ne esce una nuova, il vaccino che hai fatto in precedenza non serve più. Ed è più o meno quello che mi è successo. Avevo gli anticorpi per un tipo di dolore, ma non quelli per il dolore+dolore...Mi sento intelligente da capire gli sbagli, ma sono meno bravo ad affrontarli. In ogni caso ritengo che un dolore, per quanto possa essere diverso da altri, assuma diverse accentuazioni a seconda del nostro stato d'animo. Paragonare una precedente esperienza, anche se dai connotati più profondi e gravi, ad un'altra non è trovare la soluzione. Non basta dire " ah mai io ho superato di peggio "...Quella circostanza io l'ho superata in un momento in cui caratterialmente ero più forte ma soprattutto non dipendeva da me. Questa invece dipende da me, mi colpevolizza, mi colpisce, mi accusa...dolori diversi ma presupposti diversi. L'infanzia l'ho subita senza avere colpe. In questa invece mi viene rinfacciato ciò che ho vissuto, e anche se si fa presto a dire ma sono delle frasi dette cosi, è lei che è una stronza, le parole, le circostanze, colpiscono nel profondo e hanno intaccato le mie certezze. Capisco che da esterno sia tutto riconducibile ad un " fregatene e fatti una nuova vita " ma , ahimè, non funziona cosi.
A me sembri molto equilibrato.
Tutto fuorché nella nebbia.
Ti muovi con dolore certo, ma ti muovi.
E lo fai con una certa consapevolezza.
Ne uscirai
 

Delfi1999

Utente di lunga data
il primo passo è ammettere di aver necessità di avere aiuto. Siamo restii, sono restio, ad andare da un professionista. Nella mia precedente esperienza, il professionista non era empatico, e forse non deve esserlo, però quando percepisci il distacco di una persona dal tuo dolore non ti provoca sensazioni positive. Sei li nella stanza, racconti come vivi il tuo dolore, ma senza interazione, senza una pacca sulla spalla. Si ha parlato, ti ha ascoltato, ti ha consigliato, ma manca quella partecipazione che ci fa capire che il dolore colpisce tutti. Ti faccio l'esempio di questo forum. Leggendo le risposte delle persone, qui ho trovato comprensione, condivisione, partecipazione....sento che non sono stato l'unico a vivere certe situazioni e questo un pò mi consola. Ed è quello di cui ho bisogno in questo momento, ho bisogno di empatia, della pacca sulla spalla, anche virtuale, ma ho bisogno anche di quelli che magari mi diranno che sono un coglione a sentirmi cosi. Si affrontano tanti argomenti, e leggendovi, cerco di trovare una direzione in questa nebbia.
Ciao @Essere Nebbia e benvenuto. Non essere restio ad andare da un professionista. Purtroppo gli psicoterapeuti sono come gli amministratori di condominio : molti sono dei cazzari ma ce ne sono anche di bravi e se ne trovi uno bravo trovi un tesoro. Per quanto riguarda invece il tradimento di lei, sicuramemte si è trattato di un tradimento a puro scopo sessuale : si sarà iscritta ad un sito di incontri e avrà trovato un giovanotto di alte performances per fare la "scopata della vita". Capita a certe donne di quell'età. Ma non per questo ti devi abbattere e nemmeno sminuire. Piuttosto trovo veramente squallido come lei si sia giustificata, tirando in ballo il tuo passato con l'evidente scopo di farti del male e questo è sicuramente pesante da mandare giù. Ti consiglio di prenderti del tempo per decidere il da farsi, ma io al tuo posto ad una donna del genere darei un calcio nel culo così potente da farla volare giù dalla finestra e scusami se sono così drastico.
 
Ultima modifica:

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
eccessivo? Vivi in funzione di lei, moduli la tua vita per la persona che ami, credi di fare ogni cosa per renderla felice, sentimenti, vita di coppia attivissima, viaggi e tutto il resto, e poi ti sembra eccessivo che mi senta uno schifo dopo aver scoperto che mentre io passavo il tempo con mio figlio lei stava in albergo a farsi scopare da un ragazzetto? Onestamente, non capisco cosa dovrebbe significare per te eccessivo....
È stato il primo tradimento che hai vissuto?
 

Essere Nebbia

Utente di lunga data
A me sembri molto equilibrato.
Tutto fuorché nella nebbia.
Ti muovi con dolore certo, ma ti muovi.
E lo fai con una certa consapevolezza.
Ne uscirai
Sono equilibrato ma pur sempre nella nebbia, cerco punti di riferimento muovendomi in tutte le direzioni. La consapevolezza di potercela fare mi aiuta, ma credimi provo anche l'opposto. Sono abbastanza pragmatico, vedo, valuto, metto giù opzioni, tutte le opzioni possibili che siano positive o negative. Per essere equilibrato deve tener sempre presente quali sono tutte le possibilità onde evitare di farmi trovare nuovamente impreparato. Ne uscirò? Ti rispondo con un Ni.
 

Gaia

Utente di lunga data
Sono equilibrato ma pur sempre nella nebbia, cerco punti di riferimento muovendomi in tutte le direzioni. La consapevolezza di potercela fare mi aiuta, ma credimi provo anche l'opposto. Sono abbastanza pragmatico, vedo, valuto, metto giù opzioni, tutte le opzioni possibili che siano positive o negative. Per essere equilibrato deve tener sempre presente quali sono tutte le possibilità onde evitare di farmi trovare nuovamente impreparato. Ne uscirò? Ti rispondo con un Ni.
Ne uscirai. Ho sentenziato ciò e mo te lo tieni. Punto.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Nelle tue parole mi ci vedo molto di quello che sto attraversando. Non ho stimolo a mangiare ma lo faccio perchè avendo iniziato palestra devo attenermi ad un certo consumo di calorie. Anche questo mi aiuto a trovare un senso alla confusione che provo. So che da qualche parte c'è una via, e anche se adesso non riesco a vederla, devo cominciare a camminare. A volte esco di casa per trovare un punto dove potermi ranicchiare, abbraccio me stesso cercando di immaginare le braccia di un amico. In questo momento sono il miglior amico di me stesso. A volte alzo la testa, ma quasi sempre la riabbasso. Come scrivi tu e come ho scritto mi sento come l'astronave attratta da un buco nero...motori al massimo verso la salvezza, quello che guadagni in uscita poi lo perdi tornando indietro. Questi giorno sono cosi, e non so quanto ce ne vorranno per poter lasciare l'orbita del buco nero. Percepisco di essere ad un passo dal baratro ma capisco anche che arrendermi sarebbe perdere due volte.
Penso sia saggio partire dal corpo, anche disciplinandolo se necessario.
Il corpo sa.
Io non riuscivo a mangiare, mi sentivo sempre piena.
Disciplinare il mio corpo mi ha aiutata parecchio a sentire che almeno con una parte di me ero in comunicazione.
Ed è un apprendimento che mi è rimasto, la disciplina intendo. :)

Per me la cosa veramente difficile è stata la pazienza e fidarmi del tempo.
Conosco bene la sensazione dell'abbraccio di cui racconti, mi piaceva ma era anche tanto triste a volte abbracciarmi in quel modo, se non ero attenta cadevo nell'autocompiacimento e il dolore mi agganciava diventando uno scudo, e lì ripartiva il loop di rabbia e urgenza.

Fa paura il baratro, non è vuoto. O almeno io lo percepivo così, pieno e denso di ombre che si allungavano per artigliarmi.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Brunetta, il mio disorientamento ha stupito anche me. Proprio perchè pensavo di aver vissuto e superato il peggio, quindi di avere adesso una vita tranquilla e serena, si è scontrata all'improvviso con il tradimento. Quello di cui non stato capace è stato isolare questo dolore a quello passato, mi ha colto impreparato, e istintivamente, purtroppo, sono passato alla fase reattiva senza riuscire ad incastrare il dolore del tradimento nella fase di accettazione. E quando i due dolori si sono scontrati, non ho più capito nulla. Possiamo essere vaccinati ad una determinata malattia, ma se l'anno dopo ne esce una nuova, il vaccino che hai fatto in precedenza non serve più. Ed è più o meno quello che mi è successo. Avevo gli anticorpi per un tipo di dolore, ma non quelli per il dolore+dolore...Mi sento intelligente da capire gli sbagli, ma sono meno bravo ad affrontarli. In ogni caso ritengo che un dolore, per quanto possa essere diverso da altri, assuma diverse accentuazioni a seconda del nostro stato d'animo. Paragonare una precedente esperienza, anche se dai connotati più profondi e gravi, ad un'altra non è trovare la soluzione. Non basta dire " ah mai io ho superato di peggio "...Quella circostanza io l'ho superata in un momento in cui caratterialmente ero più forte ma soprattutto non dipendeva da me. Questa invece dipende da me, mi colpevolizza, mi colpisce, mi accusa...dolori diversi ma presupposti diversi. L'infanzia l'ho subita senza avere colpe. In questa invece mi viene rinfacciato ciò che ho vissuto, e anche se si fa presto a dire ma sono delle frasi dette cosi, è lei che è una stronza, le parole, le circostanze, colpiscono nel profondo e hanno intaccato le mie certezze. Capisco che da esterno sia tutto riconducibile ad un " fregatene e fatti una nuova vita " ma , ahimè, non funziona cosi.
Quel disorientamento (e il dolore conseguente) è una forma di dissonanza cognitiva tra ciò che credevi e ciò che si è verificato.
Tu avevi investito su questa seconda moglie la sicurezza di essere accettato completamente, con il tuo passato e le tue preferenze sessuale.
Hai pensato di aver trovato una donna che non ti avrebbe mai tradito, non in senso sessuale, ma proprio non ti avrebbe mai mentito, nel senso di offrire il sorriso a un altro.
Tua mamma dov’era quando eri bambino?
 

Brunetta

Utente di lunga data

Essere Nebbia

Utente di lunga data
Penso sia saggio partire dal corpo, anche disciplinandolo se necessario.
Il corpo sa.
Io non riuscivo a mangiare, mi sentivo sempre piena.
Disciplinare il mio corpo mi ha aiutata parecchio a sentire che almeno con una parte di me ero in comunicazione.
Ed è un apprendimento che mi è rimasto, la disciplina intendo. :)

Per me la cosa veramente difficile è stata la pazienza e fidarmi del tempo.
Conosco bene la sensazione dell'abbraccio di cui racconti, mi piaceva ma era anche tanto triste a volte abbracciarmi in quel modo, se non ero attenta cadevo nell'autocompiacimento e il dolore mi agganciava diventando uno scudo, e lì ripartiva il loop di rabbia e urgenza.

Fa paura il baratro, non è vuoto. O almeno io lo percepivo così, pieno e denso di ombre che si allungavano per artigliarmi.
Nel libro che sto leggendo e seguendo, i consigli sono soprattutto per se stessi...riconquistarsi, migliorarsi, accettarsi...tutto comincia da noi. Infatti la palestra è la disciplina che devo infondermi per ricostruire chi sono. Al tutor ho chiesto di non voler utilizzare gli attrezzi da solo, ma voglio essere seguito, in questo momento ho bisogno di qualcuno che mi dica cosa fare, anche solo l'uso di un attrezzo. Poi metto le regole ai pensieri, trasformare il negativo in esperienza di vita, il famoso percorso della resilienza...questo è più complicato da fare rispetto alla palestra...ma comincio da questo poi vediamo.
 
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