Non ho capito cosa occultavi. Fingevi di essere monogama o qualcosa del genere?
Nascondevo a me la mia incomprensione di me, potrei dire.
Probabilmente, potrei dire ancora, la relazione era un buon posto dove "mettere al sicuro", non guardare, quello che mi spaventava, non mi piaceva.
E sono piuttosto convinta di aver semplicemente scelto e di esser stata scelta da chi aveva necessità simili alle mie.
E' un discorso a posteriori sia chiaro. Non ne ero poi così consapevole al tempo.
Anche perchè per spiegarmi a me continuavo ad usare i regolamenti generalisti, e non ne uscivo.
Allora semplicemente mi seguivo in modo goffo, andando a casaccio e cercando strutture e paradigmi per spiegarmi.
La monogamia, per esempio, adesso non la userei più come funzione per spiegarmi in una relazione.
E' un contenitore di significati che certo mi condizionano, perchè questa è la cultura in cui sono nata cresciuta e condizionata, ma che non mi sono minimamente utili.
La fedeltà già allora non mi tornava ma la includevo per certi versi, quindi il tradimento e tutti i corollari di giusto e sbagliato mi risuonava già di più.
Ma anche quel contenitore non mi tornava fino in fondo.
La vivevo un po' come vivo certe strette di mano oggi: non capisco bene che utilità reale, in termini di significato, abbiano, però capisco che è una convenzione sociale funzionale al rito del saluto nella nostra società, fa risparmiare tempo e prevede una certa adesione ad un contesto, tipo recitare la messa in latino senza conoscere il latino.
Quindi stringo mani anche se non me ne frega una cazzo nè della mano nè della persona a cui la stringo. Sorrido anche se non ho voglia perchè so che ha un significato comunicativo. Ma tutto questo è ovviamente funzionale ai miei obiettivi. Anche oggi non stringo mani se non ho obiettivi concreti da perseguire.
E suddivido le persone fra chi riconosce quello che sto facendo e chi non se ne rende minimamente conto poichè aderisce talmente profondamente alla convenzione da non rendersi conto che è una convenzione e quindi una funzine e non un contenuto, salvo che intenzionalmente e in modo condiviso si prenda la funzione, ci si accordi sul fatto che è una funzione individualmente vuota e che ad entrambi interessa riempirla di significati.