ParmaLetale
Utente cornasubente per diritto divino
Certo! Capisco cosa vuoi dire: ognuno conosce i suoi fatti interiori e sa, o almeno crede di sapere, dove sta la propria autenticità. Il problema, però, è che l’autenticità interiore non sempre coincide con la verità relazionale. Puoi sentirti autentica in quel che provi verso tuo marito, e autentica in quel che vivi con un amante… ma se uno dei due sta in piedi su una menzogna, il quadro complessivo si incrina. Magari non per te, ma per chi ci sta dentro senza saperlo, sì. Poi magari nel tuo caso tuo marito qualcosa sa, e allora il gioco è più pulito, per quanto complesso. Ma in tanti altri casi, quando la cosa viene scoperta e non scelta, è ben difficile che chi è stato tenuto all’oscuro dia molto credito alla “narrazione” di chi lo ha tradito.Se i racconti riguardano la propria interiorità, direi che ognuno conosce i suoi fatti. E, quindi, che ognuno di noi sa quando e in cosa è autentico e quando no.
Tra l'altro, non facciamo tutti racconti stravaganti, non vengo qui a dire che amo incommensurabilmente mio marito, per dire, ma in cosa sono autentica con lui lo so, come so che il co-inganno ai coniugi non cambia nulla nel rapporto con l'amante.
Non per cattiveria, ma perché le parole arrivano dopo i fatti. E quando succede, il danno parla più forte delle spiegazioni. Il co-inganno forse non cambia ciò che vivi nell’attimo, ma cambia lo spazio in cui quella storia esiste. È come ballare su un ponte sospeso: il ballo può essere bellissimo, ma il vuoto sotto resta. E non sempre si atterra in piedi