Sono entrambi di fantasia.
Il contesto è un pretesto per portare avanti un'idea.
I personaggi di tutti e due i film sono contemporanei.
In Mediterraneo sono gli ex sessantottini, con le loro idee su droga, amore, amicizia, rapporto tra i popoli
Sono ragazzi degli anni 80 portati simbolicamente negli anni 40.
Il film della Cortellesi è una narrazione modernissima, con una donna vittima della società patriarcale, che negli anni 40 manco si sapeva cosa fosse, che può trovare un'unica via d'uscita nel voto e nella solidarietà femminile politica che ne consegue.
È modernissimo perché mostra una famiglia fortemente negativa, in cui uomini e donne sono antagonisti, non si amano, una famiglia da cui fuggire, covo di tutto quanto c'è di negativo nella vita.
La donna è protagonista e motore senza mai fare nulla. Suscita sentimenti nel meccanico ma non tradisce, e suscita altrettanti sentimenti nel militare negro, che addirittura butta una bomba rischiando di fare una strage e la corte marziale, solo per evitare un matrimonio.
Impensabile all'epoca.
In pratica ciò che emerge dal film, a dispetto delle letture ideologiche che l'hanno trascurato, è proprio la paura di amare veramente il prossimo, che arriva a considerare il matrimonio un pericolo maggiore di una bomba in un palazzo.
Amicizia? Quasi inesistente.
Comunità? Idem.
La donna è vittima, ma potrà riscattarsi divenendo cittadina. Elettrice.
Ma qualcuno oggi può pensare che basti il diritto di voto a una donna per stare bene? Io lo trovo consolatorio, come concetto, in maniera deprimente.
A livello di amarezza e nichilismo supera Umberto D, che ritengo comunque un capolavoro.