Tempi che cambiano.

danny

Utente di lunga data
In sintesi...
Nel film degli anni 90 ogni persona aveva un ruolo attivo. Fiducia nel prossimo. Capacità di stravolgere il proprio destino da sola. Fiducia negli altri, apertura verso i cambiamenti.

Nel film attuale la protagonista è vittima. Il mondo è ostile. Non può salvarsi da sola.
Nutre speranza solo nel cambiamento indotto dall'alto
 

hammer

Utente di lunga data
Sono entrambi di fantasia.
Il contesto è un pretesto per portare avanti un'idea.
I personaggi di tutti e due i film sono contemporanei.
In Mediterraneo sono gli ex sessantottini, con le loro idee su droga, amore, amicizia, rapporto tra i popoli
Sono ragazzi degli anni 80 portati simbolicamente negli anni 40.
Il film della Cortellesi è una narrazione modernissima, con una donna vittima della società patriarcale, che negli anni 40 manco si sapeva cosa fosse, che può trovare un'unica via d'uscita nel voto e nella solidarietà femminile politica che ne consegue.
È modernissimo perché mostra una famiglia fortemente negativa, in cui uomini e donne sono antagonisti, non si amano, una famiglia da cui fuggire, covo di tutto quanto c'è di negativo nella vita.
La donna è protagonista e motore senza mai fare nulla. Suscita sentimenti nel meccanico ma non tradisce, e suscita altrettanti sentimenti nel militare negro, che addirittura butta una bomba rischiando di fare una strage e la corte marziale, solo per evitare un matrimonio.
Impensabile all'epoca.
In pratica ciò che emerge dal film, a dispetto delle letture ideologiche che l'hanno trascurato, è proprio la paura di amare veramente il prossimo, che arriva a considerare il matrimonio un pericolo maggiore di una bomba in un palazzo.
Amicizia? Quasi inesistente.
Comunità? Idem.
La donna è vittima, ma potrà riscattarsi divenendo cittadina. Elettrice.
Ma qualcuno oggi può pensare che basti il diritto di voto a una donna per stare bene? Io lo trovo consolatorio, come concetto, in maniera deprimente.
A livello di amarezza e nichilismo supera Umberto D, che ritengo comunque un capolavoro.
Mi trovo d'accordo, in massima parte, con la tua recensione.
 

Brunetta

Utente di lunga data
In sintesi...
Nel film degli anni 90 ogni persona aveva un ruolo attivo. Fiducia nel prossimo. Capacità di stravolgere il proprio destino da sola. Fiducia negli altri, apertura verso i cambiamenti.

Nel film attuale la protagonista è vittima. Il mondo è ostile. Non può salvarsi da sola.
Nutre speranza solo nel cambiamento indotto dall'alto
Praticamente tutti film su di te.
 

danny

Utente di lunga data
Praticamente tutti film su di te.
Boh.

Che ti devo rispondere?

No, sono film su Topolino e la deriva della politica soprattutto di sinistra italiana.

Da agente che voleva cambiare il mondo, a cambiamo noi stessi con la fuga negli anni 90 fino ai tempi odierni, dove la fine del mondo viene annunciata ogni giorno.
'mazza che tristezza.
 
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patroclo

Utente di lunga data
Mediterraneo, visto quando è uscito e quindi ad un'altra età, mi aveva in qualche modo "gasato" e spronato verso l'azione in chiave di un futuro radioso, forse non diceva cosa fare, semmai cosa non fare...
Negli anni,dopo aver visto altri film di Salvatores direi che l'ho ridimensionato, la solita polpetta cucinata in modi diversi. Lo rivedrei sempre volentieri ma non sopporto più la retorica nostalgica.
 

patroclo

Utente di lunga data
Il film della Cortellesi mi è piaciuto ma l'ho trovato a volte frenato, ma non sono una donna, da discussioni successive me l'hanno fatto notare
 

danny

Utente di lunga data
Il film della Cortellesi mi è piaciuto ma l'ho trovato a volte frenato, ma non sono una donna, da discussioni successive me l'hanno fatto notare
Alle donne in casa ha fatto cagare.
Quella di un film per donne che deve piacere a tutte le donne è un po' 'na cazzata
Triste e vittimista, oltre che falso.
Ma in casa siamo tutti fascisti, ormai.
Sarà per questo.
Salvatores era un ruffianone
Estetica da Vanzina, due belle gnocche, tanti bei sentimenti, ma almeno ti gasava
Uscivi dal cinema allegro
L'ho rivisto, mi ha dato la stessa sensazione.
Un po' di positività.
 
Ultima modifica:

patroclo

Utente di lunga data
Alle donne in casa ha fatto cagare.
Quella di un film per donne che deve piacere a tutte le donne è un po' 'na cazzata
Triste e vittimista, oltre che falso.
Ma in casa siamo tutti fascisti, ormai.
Sarà per questo.
Salvatores era un ruffianone
Estetica da Vanzina, due belle gnocche, tanti bei sentimenti, ma almeno ti gasava
Uscivi dal cinema allegro
L'ho rivisto, mi ha dato la stessa sensazione.
Un po' di positività.
Non ho detto che deve piacere a tutte le donne, ho detto che certi aspetti ho fatto fatica a coglierli in quanto uomo
 

spleen

utente ?
Non ho detto che deve piacere a tutte le donne, ho detto che certi aspetti ho fatto fatica a coglierli in quanto uomo
Non ho visto il film della Cortellesi. Mediterraneo si, ogni tanto lo rivedo, ma non ne avevo fatto un mito quella volta e nemmeno stavolta onestamente.
Invece un film che mi è piaciuto molto, visto di recente è - settembre - della Steigerwalt, piaciuto proprio molto.
 

danny

Utente di lunga data
Non ho detto che deve piacere a tutte le donne, ho detto che certi aspetti ho fatto fatica a coglierli in quanto uomo
Nemmeno le donne di casa mia, non ti preoccupare.

Non ho visto il film della Cortellesi. Mediterraneo si, ogni tanto lo rivedo, ma non ne avevo fatto un mito quella volta e nemmeno stavolta onestamente.
Invece un film che mi è piaciuto molto, visto di recente è - settembre - della Steigerwalt, piaciuto proprio molto.
Mediterraneo è un film ruffiano.
Plot Vanziniano, l'ho sempre visto come un cinepanettone di sinistra
Proprio per questo mi aveva divertito.
Loro una compagnia di simpatici cazzoni, veramente amabili.

Un'altra cosa... Sui tempi che cambiano.


Mancano i film commedia, comici, da un po'.
Ho visto Angelo Duro ... Ma è tristissimo.
La stragrande maggioranza dei film sulle piattaforme sono tristissimi.
Per non parlare di Rai play.
L'inno alla Xanax
 

Brunetta

Utente di lunga data
Alle donne in casa ha fatto cagare.
Quella di un film per donne che deve piacere a tutte le donne è un po' 'na cazzata
Triste e vittimista, oltre che falso.
Ma in casa siamo tutti fascisti, ormai.
Sarà per questo.
Salvatores era un ruffianone
Estetica da Vanzina, due belle gnocche, tanti bei sentimenti, ma almeno ti gasava
Uscivi dal cinema allegro
L'ho rivisto, mi ha dato la stessa sensazione.
Un po' di positività.
A me sembra, come ho già detto in forma stringata e può anche sembrare più che una battuta, una provocazione.
A me sembra che tu e a questo punto e famiglia, valutiate i film a livello individualistico.
Ovvero se parla al vostro sentire o no.
Di C’è ancora domani, l’ho già detto, mi ha stupito che il pubblico non capisse, nonostante il calendario, che lei aveva ricevuto la convocazione elettorale e anche tutte le raccomandazioni a non rivelare il finale, si basavano su questa ignoranza.
Questo particolare è importante perché un pubblico che non si rende conto della condizione della donna del tempo, pure mostrata chiaramente anche nella casa borghese, e di come la possibilità di votare fosse stato vissuto dalle donne del tempo davvero come un riconoscimento di valore di persona e cittadina.
Poi sappiamo molto bene, per studi storici e con il senno di poi, che era stato un primo passo (in Svizzera arrivato dopo, però) per una emancipazione ancora non raggiunta.
Sappiamo che era stato contrastato con l’argomentazione che sarebbe stato inutile, perché le donne avrebbero votato come avrebbe voluto il marito. Ma io ricordo l’orgoglio con cui una zia affermava che non l’avrebbe fatto.
Poi che la realizzazione sia stata fatta in modo approssimativo e che anche la sceneggiatura sia stata zoppicante, soprattutto nel rapporto con l’americano, è evidente. Ma questo è un altro aspetto.
Ma pure Casablanca non sta proprio in piedi e chiaramente è stato girato in studio e la nebbia finale era una necessità per l’impossibilità di filmare un aeroporto. Penso pure che nessuno avrebbe osato cantare la Marsigliese con intento provocatorio sotto il naso dei Tedeschi. Resta che con la Marsigliese mi commuovo e colgo lo spirito.
 

spleen

utente ?
Un'altra cosa... Sui tempi che cambiano.


Mancano i film commedia, comici, da un po'.
Ho visto Angelo Duro ... Ma è tristissimo.
La stragrande maggioranza dei film sulle piattaforme sono tristissimi.
Per non parlare di Rai play.
L'inno alla Xanax
Domenica sera mi sono impappinato a vedere -Ridatemi mia moglie- con un De Luigi che aveva una recitazione talmente irritante da farmi innervosire. :cool:
 

spleen

utente ?
Un'altra cosa... Sui tempi che cambiano.


Mancano i film commedia, comici, da un po'.
Ho visto Angelo Duro ... Ma è tristissimo.
La stragrande maggioranza dei film sulle piattaforme sono tristissimi.
Per non parlare di Rai play.
L'inno alla Xanax
Ogni tanto, quando vedo certi film di oggi ripenso a -Lo scopone scientifico- di Comencini ... :cool:
 

hammer

Utente di lunga data
A me sembra, come ho già detto in forma stringata e può anche sembrare più che una battuta, una provocazione.
A me sembra che tu e a questo punto e famiglia, valutiate i film a livello individualistico.
Ovvero se parla al vostro sentire o no.
Di C’è ancora domani, l’ho già detto, mi ha stupito che il pubblico non capisse, nonostante il calendario, che lei aveva ricevuto la convocazione elettorale e anche tutte le raccomandazioni a non rivelare il finale, si basavano su questa ignoranza.
Questo particolare è importante perché un pubblico che non si rende conto della condizione della donna del tempo, pure mostrata chiaramente anche nella casa borghese, e di come la possibilità di votare fosse stato vissuto dalle donne del tempo davvero come un riconoscimento di valore di persona e cittadina.
Poi sappiamo molto bene, per studi storici e con il senno di poi, che era stato un primo passo (in Svizzera arrivato dopo, però) per una emancipazione ancora non raggiunta.
Sappiamo che era stato contrastato con l’argomentazione che sarebbe stato inutile, perché le donne avrebbero votato come avrebbe voluto il marito. Ma io ricordo l’orgoglio con cui una zia affermava che non l’avrebbe fatto.
Poi che la realizzazione sia stata fatta in modo approssimativo e che anche la sceneggiatura sia stata zoppicante, soprattutto nel rapporto con l’americano, è evidente. Ma questo è un altro aspetto.
Ma pure Casablanca non sta proprio in piedi e chiaramente è stato girato in studio e la nebbia finale era una necessità per l’impossibilità di filmare un aeroporto. Penso pure che nessuno avrebbe osato cantare la Marsigliese con intento provocatorio sotto il naso dei Tedeschi. Resta che con la Marsigliese mi commuovo e colgo lo spirito.
Eppure quella nebbia finale, per noi tenebrosi amanti della tempesta, regala alla scena un fascino enorme.

La Marsigliese l'inno autentico ed eterno di noi liberali. Anche io mi commuovo.

 

danny

Utente di lunga data
A me sembra, come ho già detto in forma stringata e può anche sembrare più che una battuta, una provocazione.
A me sembra che tu e a questo punto e famiglia, valutiate i film a livello individualistico.
Ovvero se parla al vostro sentire o no.
Di C’è ancora domani, l’ho già detto, mi ha stupito che il pubblico non capisse, nonostante il calendario, che lei aveva ricevuto la convocazione elettorale e anche tutte le raccomandazioni a non rivelare il finale, si basavano su questa ignoranza.
Questo particolare è importante perché un pubblico che non si rende conto della condizione della donna del tempo, pure mostrata chiaramente anche nella casa borghese, e di come la possibilità di votare fosse stato vissuto dalle donne del tempo davvero come un riconoscimento di valore di persona e cittadina.
Poi sappiamo molto bene, per studi storici e con il senno di poi, che era stato un primo passo (in Svizzera arrivato dopo, però) per una emancipazione ancora non raggiunta.
Sappiamo che era stato contrastato con l’argomentazione che sarebbe stato inutile, perché le donne avrebbero votato come avrebbe voluto il marito. Ma io ricordo l’orgoglio con cui una zia affermava che non l’avrebbe fatto.
Poi che la realizzazione sia stata fatta in modo approssimativo e che anche la sceneggiatura sia stata zoppicante, soprattutto nel rapporto con l’americano, è evidente. Ma questo è un altro aspetto.
Ma pure Casablanca non sta proprio in piedi e chiaramente è stato girato in studio e la nebbia finale era una necessità per l’impossibilità di filmare un aeroporto. Penso pure che nessuno avrebbe osato cantare la Marsigliese con intento provocatorio sotto il naso dei Tedeschi. Resta che con la Marsigliese mi commuovo e colgo lo spirito.
Senza nulla togliere al dato storico, è proprio il concetto da cui è nato il film che è basico. Troppo .
Ti mostro una donna con una vita di merda e ti dico che il primo passo nella sua liberazione di donna è stato l'aver diritto al voto.
Ma non spiego nulla del giorno dopo.
Di lei. Delle altre donne. Della società. Della comunità.
La abbandono lì, tra altre donne di merda pettegole, con un marito pazzo, una società che non esiste se non nella spietatezza e insipienza. Ma nemmeno Mouchette, che resta un capolavoro, era così pessimista.


È un punto di partenza che non ha alcun picco di genialità, non aggiunge nulla di nuovo, di inedito, che possa fare soltanto arrivare un sentimento progressista.
È retorico come i film dei telefoni bianchi, regala un'illusione, ma non spiega niente.
È piaciuto molto proprio perché è semplice e basico come un fotoromanzo, ma siamo molto molto lontani dal livello dei film italiani di un tempo, che graffiavano.
Siamo più vicino a un Salvatores, rassicurante, privo però della sua carica vitale e fiducia nell'umanità.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Eppure quella nebbia finale, per noi tenebrosi amanti della tempesta, regala alla scena un fascino enorme.

La Marsigliese l'inno autentico ed eterno di noi liberali. Anche io mi commuovo.

Appunto.
Poi ci sono cose che funzionano anche se “fatte male.” Del resto oggi percepiamo come espedienti ingenui certe scene in auto con lo sfondo chiaramente proiettato o scene girate in studio, quando avrebbero dovuto svolgersi nel deserto o in mare o nella jungla. Ma ci interessa poco. È come il teatro.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Senza nulla togliere al dato storico, è proprio il concetto da cui è nato il film che è basico. Troppo .
Ti mostro una donna con una vita di merda e ti dico che il primo passo nella sua liberazione di donna è stato l'aver diritto al voto.
Ma non spiego nulla del giorno dopo.
Di lei. Delle altre donne. Della società. Della comunità.
La abbandono lì, tra altre donne di merda pettegole, con un marito pazzo, una società che non esiste se non nella spietatezza e insipienza. Ma nemmeno Mouchette, che resta un capolavoro, era così pessimista.


È un punto di partenza che non ha alcun picco di genialità, non aggiunge nulla di nuovo, di inedito, che possa fare soltanto arrivare un sentimento progressista.
È retorico come i film dei telefoni bianchi, regala un'illusione, ma non spiega niente.
È piaciuto molto proprio perché è semplice e basico come un fotoromanzo, ma siamo molto molto lontani dal livello dei film italiani di un tempo, che graffiavano.
Siamo più vicino a un Salvatores, rassicurante, privo però della sua carica vitale e fiducia nell'umanità.
Mi pare di intuire che non ti è piaciuto.
 
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